Ciao! Voglio fare un saluto speciale a tutti proponendovi la seconda parte della storia che ho scritto. Tenete presente che pur essendo tratta da un fatto reale i personaggi, nomi, e le loro vicende sono una mia pura invenzione.
Buona lettura a tutti!
Nel mese di luglio arrivarono pure i risultati dell’Esame di Stato; erano passati entrambi. Sia Davide che Claudia reagirono con noncuranza. Quello era uno dei momenti migliori della loro vita, rovinata dal tradimento di persone che erano convinti li amassero, e fossero loro amici. Una delle cose peggiori che potevano subire due ragazzi.
Passarono l’intera Estate così. In uno stato di pura depressione. I genitori di entrambi non potevano fare tanto purtroppo.
Davide sapeva che dovevano uscirne da soli. Ma come fare?
Non sapeva davvero come fare.
In una giornata d’Agosto. Fu allora che accadde. Il caldo era torrido quel giorno, le maledette cicale non facevano che cantare. Per Davide era solo un fastidioso rumore che si ripeteva in continuazione. Indossava pantoni corti e maglietta rossa a maniche corte della Carrera. Stava sudando davvero parecchio. Abiti appiccicaticci. Arrivò un sms sul cellulare, era Claudia che gli chiedeva se voleva venire a trovarla.
Tempo un paio di minuti e Davide era già alla porta. La madre dell’amica gli aprì dicendogli che doveva andare in camera sua.
Appena arrivato. La raggiunse in camera sua.
La trovò, mentre regolava il ventilatore. Indossava una canottiera bianca e un paio di pantaloncini cortissimi che lasciavano scoperte le gambe tornite.
“Ciao.” Fece lei sorridendo. Poi si scambiarono un piccolo bacio sulla guancia. Doveva essersi appena fatta una doccia i capelli castani odoravano di shampoo e balsamo.
“Come stai?”
“Mi sto sciogliendo, ma a parte quello sto bene.”
Lei ridacchiò.
“Non me lo dire. Sto andando a fuoco negli ultimi giorni.”
Poi si stiracchiò davanti a Davide.
Il ragazzo in quel momento notò una serie di cose. Primo: non aveva il reggiseno, i capezzoli della sua terza piena, quasi bucavano la maglietta. I suoi occhietti da cerbiatta lo fissavano, con espressione del suo viso abbastanza imbarazzata.
-C’è qualche problema?-
Lei scosse la testa.
Fin da piccolo, Davide, non aveva mai guardato Claudia come una donna fatta e finita. Anche perché per lui era un’amica, non gli sembrava rispettoso…
Eppure quella mattina cominciò ad osservarla con altri occhi. Del resto era sempre stata una gran bella ragazza. Abbastanza magra, la sua testa gli arrivava sul petto, lui la superava di almeno 15 cm. Belle gambe allenate e lisce, anche un bel culetto armonioso.
“Sai.” Disse lei. “Stavo pensando che Simone e Sabrina ci hanno davvero un bel danno.”
Davide annuì senza interromperla.
“Però io sono dell’opinione che… Non è giusto dargliela vinta. Capisci quello che intendo?” ”
“Nessuno dovrebbe subire quello che abbiamo subito noi.” Disse Davide con convinzione.
Lei lo fissò con quegli occhietti da cerbiatta. Sorridendo con dolcezza. Il primo sorriso che le vedeva fare da mesi.
Quella visione fece scattare qualcosa in Davide. Un desiderio che da mesi non sentiva più. I due si guardarono negli occhi per diversi secondi.
Poi le labbra di lui cercarono quelle di lei, prima le candide labbra si sfiorarono poi si scambiarono baci, sempre più lunghi. Sentiva il fiato di lei caldo entrargli in gola. Poi con la lingua violò la boccuccia di Claudia.
Il contatto tra le lingue bagnate non fece che accrescere il rumore delle loro effusioni.
Davide si sentì irrigidire. Lui la toccò sui fianchi, un po’ sudati, ma così morbidi, era un piacere accarezzarli.
“Non cercare di essere gentile.” Disse mentre con le sue manine strinse entrambi i polsi. Portandogli le mani sui glutei. Quasi non gli sembrava vero. Davide strinse per bene quelle chiappe belle morbide e tonde. Lei per tutta risposta ansimò sempre più forte. Muovendo il bacino e strusciando tra le gambe di Davide.
Non aveva neanche le mutandine. Sentiva il calore del suo fiorellino, tramite i pantaloncini quasi aderenti e piuttosto bagnati.
Il che testimoniava una certa eccitazione.
-Wow! Sei così…-
-Fregna?- Replicò Claudia tra un ansimo e l’altro sorrideva in maniera più ammiccante.
Davide sentiva una forte scossa che dal cervello partiva e si estendeva fino al cazzo ancora chiuso nei pantaloni, lo faceva strusciare sullo strumento d’amore di Claudia. Era così eccitato che aveva voglia di penetrarla più a fondo possibile.
Sentiva il respiro ansimante di lei arrivargli all’orecchio, l’idea che fosse tanto eccitata stava per fargli superare la linea.
Avevano parlato in quei mesi e sapeva che lei era vergine ancora.
“Tu lo vuoi? Davvero?” Chiese dopo l’ennesima strusciata del suo pacco tra le sue gambe.
“Perché no? Tu mi vuoi bene giusto?”
Poi lo baciò con la massima serenità.
Ci furono dei rumori improvvisi, qualcuno che bussava alla porta.
“Tesoro sono mamma. Ce la merenda se la volete.”
“Sì mamma grazie.” Rispose lei, tutt’altro che contenta.
Cavolo quell’ interruzione non ci voleva. Davide la fissò negli occhi. I due decisero di staccarsi. Anche perché ormai l’incantesimo era rotto.
Entrambi si ricomposero come potevano.
“Comunque ne riparleremo” Disse Claudia tutta contenta.
“Non vedo l’ora.”
Continua.
La vera natura di Alessia comincia a prevalere sulla sua educazione...
Devo confessare che ora sono confuso: inizialmente sembrava esserci una certa ritrosia, ma ora pare che il punto di vista…
Complimenti un vortice di emozioni, sempre più eccitante, spero di leggere il continuo
Come festeggiare un compleanno nel migliore dei modi!
Certamente te la sei cercata , e credo che la storia con Claudio sia continuata , non solo con lui…