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Racconti Erotici Etero

Gli universitari (antefatto)

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano le 15.00 di un caldissimo 20 luglio le strade erano deserte, nessuno sano di mente avrebbe potuto affrontare il sole e l’afa senza un valido motivo, eppure una moto con due persone a bordo percorreva il viale che costeggiava il Liceo Scientifico Louis Pascal, l’andatura era lenta, quasi come la scena di un film guardato al rallentatore. Una volta giunta davanti al cancello della scuola la motocicletta con una potentissima accelerazione imboccò la via d’accesso e si fermò di fronte alla vetrata dell’istituto. I due centauri scesero, si tolsero il casco e si avvicinarono per controllare i risultati dei recenti esami di maturità cui avevano partecipato.

Erano Marco e Luca, amici dall’infanzia insieme ne avevano combinate di tutti i colori, ora erano lì davanti per verificare qualcosa che già sapevano ma che andava ufficializzato in qualche modo.

Marco era quello più estroverso, amava scherzare, non prendeva le cose sul serio, con le ragazze faceva sempre centro; Luca invece era più riservato, concreto, amava avere una solida base su cui reggere la vita e tramite Marco aveva trovato il suo complemento, la sua trasgressione.

Marco appena sceso dalla moto corse verso gli albi ed esclamò:

‘ NOOO!! Non l’avrei mai detto, ti hanno segato! Proprio tu così secchione!’

Luca rispose sarcastico: ‘Ma va! Allora tu sei stato triturato!’

Iniziò il monologo di Marco: ‘Ahah bella battuta ragazzo, ne hai ancora da imparare; Dai datti una mossa che qui si muore di caldo e vorrei fare una cosa veloce’

‘Guarda guarda, Giulia quella zocc’. a forza di strusciare le chiappe sul professore di Lettere ce l’ha fatta a prendere il suo bel 90, proprio come il suo seno e il suo splendido mandolino, ah che bei ricordi’

‘ Ma in fondo chissenefrega amico mio, d’ora in poi basta lezioni, basta studio sapiente solo belle universitarie da conoscere meglio’ e scoppiò in una grassa risata.

Luca dando una pacca sulla spalla dell’amico prese la parola: ‘Guardiamo i nostri voti, questi sono importanti! Complimenti sig. Buffoni un bel 90 anche per lei, sarà mica che l’ha assunto per osmosi dalla sig.na Giulia’

‘Magari da lei ho assunto altre cose ma non di certo la sapienza ahahah!’.

‘ E lei sig. Sapientoni 100 of course!’

Luca decretò la fine della piccola cerimonia: ‘Bene ora che tutto &egrave stato ufficializzato, nell’attesa di cominciare la nostra avventura universitaria in quel di Bologna credo che sia opportuno cominciare a goderci le vacanze!’

L’amico a tono: ‘Cominciando proprio da stasera ragazzo, c’&egrave la festa di diploma!’

I due risalirono in moto e si diressero verso la piscina del paese, era lì che si sarebbe svolta la festa e sapendo che le follie sarebbero iniziate già nel pomeriggio avevano pensato di cominciare subito a far baldoria.

Appena entrati nel parco che ospitava l’impianto furono accolti da Grazia e Claudia, due compagne di classe che non avevano mai disdegnato di rivolgere ai ragazzi le loro attenzioni, ma che non erano mai state ricambiate.

Grazia era il classico tipo, fisico non troppo magro ma con le forme al posto giusto, lunghi capelli biondi, occhi verdi, il viso era il suo punto di forza dolce e innocente ma che nascondeva qualcosa di assai eccitante. Claudia era invece la ragazza conosciuta tramite i racconti dei ragazzi, non troppo carina ma che vantava un’esperienza sessuale di tutto rilievo, alta 1,50 non magra, con un paio di seni da autentica pin-up.

Non appena notata la mise di Claudia Marco sbarrò gli occhi:

‘ Questa oggi me la faccio!’

Quello che lui non sapeva era che Grazia aveva fatto la stessa affermazione nei suoi confronti.

Il pomeriggio passò con i quattro in armonia tra risate, tuffi in piscina e toccatine proibite sotto il pelo dell’acqua.

Alle 19.00 la struttura era popolata solo da una parte degli studenti della scuola, quelli che avevano deciso di trascorrere l’intera giornata nell’attesa della festa della sera quando sarebbe arrivata la maggioranza dei ragazzi.

Marco, Luca, Claudia e Grazia si stavano riposando distesi sui teli erano disposti a coppie poco distanti gli uni dagli altri, le due ragazze stavano ammirando i corpi dei ragazzi commentandone ogni singolo muscolo. Marco era biondo i capelli ricci che scendevano sulla fronte, alto 1,85 il fisico modellato dall’attività di istruttore di nuoto e quel viso espressivo che tanto colpiva le ragazze. Luca invece era moro, i capelli corti, di qualche centimetro più basso dell’amico, dal fisico mantenuto in perfetta forma dalla pratica costante delle più diverse discipline sportive e dall’espressione angelica che tanta fiducia donava al gentil sesso.

All’improvviso Grazia esordì: ‘In questo momento, qui &egrave proprio un mortorio, potremmo farci una passeggiata nel parco!’ Luca e Claudia subito fecero sapere che non avevano intenzione di muoversi, allora lei incalzò Marco:

‘ Allora andiamo io e te, ne hai voglia?’

Il ragazzo un po’ sorpreso rispose

‘Perché no!’

La coppia si avviò verso il sentiero che portava all’interno del boschetto e ben presto sparì dalla visuale degli avventori della piscina, Grazia non mancava di cercare il contatto con la pelle del ragazzo e lui ben presto capì le intenzioni della coetanea. Dopo quindici minuti arrivarono all’altezza di una radura poco lontana dal sentiero ma ben nascosta dalla vegetazione, Grazia la conosceva bene e chiese a Marco se gli andava di sedersi per riposarsi un po’, lui rispose che era un’ottima idea.

Si sedettero sul tavolo di legno e il silenzio scese fra la coppia entrambi erano eccitati e pensavano che era ora che qualcosa accadesse, fu la ragazza a prendere l’iniziativa

‘ Mi duole la schiena, potresti farmi un massaggio’ chiese al ragazzo, e lui:

‘Certo’

Il ragazzo cominciò così un lento e profondo massaggio sul collo, sulle spalle e sulla schiena di lei che era percorsa da intensissimi brividi provocati dallo sfregamento con le calde mani del ragazzo, più passava il tempo più le mani di lui si facevano curiose, passava le dita fra i suoi capelli, le massaggiava le tempie per poi scendere giù sfiorando le clavicole, il bordo del reggiseno fino al confine della parte inferiore del bikini. Cominciò a baciarla sul collo e contemporaneamente le sue mani si fecero più audaci e andarono a prendere a coppa la bellissima terza di seno della ragazza, ogni istante che passava i movimenti dei due ragazzi si facevano più convulsi, il reggiseno fu la prima cosa che cade a terra, seguita in breve tempo dal costume di lui.

Grazia infatti si era liberata dalla morsa in cui l’aveva cinta Marco e inginocchiatasi a terra aveva preso a vezzeggiare lo statuario obelisco che si ergeva di fronte ai suo occhi, cominciò a baciarlo sulla punta, dedicando alla piccola fessura veloci leccatine, seguì il membro per tutta la sua lunghezza fino a soffermarsi ai testicoli dove iniziò un concitato lavoro di lingua.

Suggeva un testicolo fino a farlo entrare completamente nella sua bocca, poi passava all’altro in una danza della goduria di cui lui era estasiato, continuò così per circa 10 minuti fino a quando improvvisamente con un rapido movimento del capo ingoio l’intero membro cominciando un lento saliscendi accompagnato da un abile movimento della lingua. Marco era al limite stava quasi per venire quando la bloccò e gli disse

‘ Ti voglio, subito!’

Detto questo la sollevò, la mise supina sul tavolo, le levò gli slip ormai fradici dei suoi umori, prese in mano il suo membro e lo diresse verso una micietta ormai lubrificatissima dalle secrezioni vaginali e completamente depilata, a questo punto lei lo bloccò seccamente:

‘Lì no!, non l’ho mai fatto e ancora non voglio , il mio culetto invece &egrave tutto tuo!’

Marco incredulo ma ancor più eccitato, accostò il suo viso al di dietro della ragazza e cominciò a leccarne la vergine morbida fichetta e lo splendido forellino posteriore, quando pensò di averlo lubrificato a sufficienza impugnò il membro e lo diresse verso il suo obiettivo, fece entrare il grosso glande mentre la ragazza cominciò a gemere.

Dopo un primo momento in cui cerco di farla abituare, il ragazzo cominciò a spingere il suo fallo sempre più in profondità, fu un operazione lunga e minuziosa, voleva farla godere senza alcun fastidio. Dopo poco lei sentiva i 20 cm del suo amante dentro di se e ne era completamente soddisfatta, cominciò a muoversi e lui la assecondò con movimenti lenti, andarono avanti per una decina di minuti, lei cominciò a gemere sempre più forte, i suoi movimenti erano sempre più veloci, anche il ragazzo affondava in lei con maggior vigore fino a quando lei esplose in un orgasmo intensissimo che sembrava non avere fine, ancora stravolta dal piacere cercava di accarezzare il compagno voleva cercare di donargli lo stesso piacere che lui aveva donato a lei. All’improvviso sentì un nuovo orgasmo alle porte cercò con le mani di afferrare per il sedere il compagno per attirarlo ancora più a se mentre lo faceva cercava di accarezzava il suo ano, a quest’ultima sollecitazione il ragazzo non resistette più, la frequenza dei suoi colpi aumentò e insieme giunsero ad un orgasmo potentissimo, lui riservò nelle viscere di lei gran quantità del suo nettare, lei sentì il calore espandersi in tutto il suo basso ventre, persero ogni forza e si accasciarono insieme sul tavolo.

Dopo un lasso di tempo che non seppero definire ripresero i sensi, si sistemarono al meglio e ritornarono verso i loro amici, quando arrivarono li accolsero occhiate maliziose, ma nessuno osò insinuare nulla, ormai era sera e la totalità degli studenti della scuola era riunita intorno alla piscina. La festa fu indimenticabile, un lungo susseguirsi di scherzi, schiamazzi, e di tanto in tanto qualcuno si allontanava, la radura che aveva visto protagonisti Marco e Grazia quella sera fu molto frequentata.

Era ormai l’alba pochi ragazzi popolavano il prato della piscina, erano riversi sull’erba a godersi la frescura e a smaltire le fatiche della nottata.

Marco e Luca erano rimasti i soli con piedi a mollo nella piscina fumando l’ultima sigaretta, Rifletterono sulla loro vita, fu Luca a prendere la parola:

‘Che belli questi anni passati nella più totale spensieratezza, chissà cosa ci riserverà la vita ora?’

Marco stranamente serio gli fece eco:

‘Forse avremo maggiori doveri e ci renderemo conto di non essere immortali, ma proprio per questo ci dovremo godere la vita ancor di più, ne abbiamo una sola”

Le vacanze erano alle porte ma le loro vite erano cambiate quel giorno si erano già proiettate avanti alla ricerca del meglio che la vita poteva offrire’

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