Nei mesi che seguirono, il nostro rapporto non cambiò e riprendemmo la vita abituale.
Ogni tanto la sentivo darsi piacere da sola la notte, in camera.
Un paio di volte la raggiunsi in camera ed approfittando del suo stato di eccitazione ci demmo soddisfazione a vicenda, ma niente di più.
Il tutto si limitava a grandi leccate di figa che la facevano godere intensamente e a grandi seghe o pompini per me, seguiti da sborrate alluvionali; non ci furono mai penetrazioni, anche perché lei continuava a non prendere precauzioni ed aveva paura.
Così arrivò la primavera e con essa Luisa riprese il suo abbigliamento casalingo estivo.
Pur non lesinandomi, durante l’inverno, delle splendide visioni di larghe porzioni del suo corpo. con il caldo il suo abbigliamento casalingo e non solo, era qualcosa di estremamente sexy: pantaloncini superaderenti o slip ridottissimi, canottiere a mezzobusto senza niente sotto e quant’altro, di eccitante per me, poteva indossare in casa.
La desideravo con tutto me stesso, la volevo ed ero perennemente eccitato nell’osservarla girare per casa semi nuda o anche nuda.
Passavo ore a toccarmi il pacco da sopra i pantaloncini mentre lei se ne andava in giro per casa; le guardavo il culo, le cosce, i capezzoli duri che sfregavano sul tessuto della canottiera e la bocca carnosa che, magari, succhiava avidamente un gelato.
In qualche caso la mia sopportazione arrivava al limite ed ero costretto a chiudermi in bagno per diversi minuti, era il fisico a chiedermelo.
La frustrazione e l’impotenza mi stavano logorando, incidendo anche sui risultati all’università, un paio di esami superati a malapena con un venti, ma questi pensieri sfumavano nel momento in cui la vedevo e il desiderio si faceva più forte.
Intanto la stagione avanzava e l’aria diveniva sempre più calda e lei girava sempre meno vestita.
Le cose precipitarono un giorno come tutti gli altri.
Stavo preparando un’importante relazione che mi serviva all’esame, quando Luisa rientrò in casa dal lavoro felice e sorridente come al solito.
-“Ciao Mau. Che caldo che fa, sono tutta sudata. Fado a farmi una doccia”.
Dopo un po’ ritorna indossando solo una camicia bianca tutta aperta ed un perizoma rosso e si siede sul divano a leggere.
Io cerco di riconcentrarmi sulla mia relazione.
-“Cosa fai? – mi chiede.
-“Preparo una relazione per il prossimo esame”.
-“Ah bene”.
-”Ma come fai a stare così vestito?” – mi fa dopo un po’ dal divano – “Io sto morendo. Senti ti da fastidio se sto in topless? Non mi concentro con questo caldo”.
-”Ehm, non credo sia una buona idea. Bevi qualcosa di fresco piuttosto” – rispondo.
-”No voglio togliere questa camicia opprimente. Non ti farebbe piacere?”
-”È proprio questo il punto. Mi farebbe troppo piacere e non riuscirei a finire correttamente questo compito fondamentale per l’esame”.
-”Mi spiace Mau, ma devo farlo”.
Senza nemmeno alzarsi si sfila la camicia e resta di fronte a me con le tette al vento.
-“Ah finalmente” – esclama soddisfatta.
Cerco di non guardarla per alcuni minuti, ma poi senza volerlo la mia attenzione si sposta completamente dalla relazione alle bocce.
Il sangue affluisce tra le mie gambe in un secondo facendomi indurire il pene.
È da una decina di giorni che non sfogo gli istinti e quasi mi fa male trattenuto dall’elastico dei pantaloncini.
Torno con poca convinzione a concentrarmi sulla relazione e per qualche minuto ci riesco.
Mi prendo una pausa per tentare di calmare i bollenti spiriti, mi reco in cucina e fregandomene della presenza di Luisa nella sala, abbasso i pantaloncini per far respirare il membro.
Lei non può vedermi e quindi resto tranquillo appoggiato al banco a bere succo di frutta gelato, alternando qualche morso ad una mela.
A merenda finita mi rivesto cercando di mascherare l’erezione e torno di là.
Quello che vedo è troppo!!
Luisa è in veranda e sta innaffiando le piante.
Ma è nuda. Nuda! Non ha neanche più il perizoma.
Quando si china per innaffiare, le natiche si separano mettendo in mostra il buchino scuro e la figa che fa capolino tra le cosce dischiuse.
Quella visione è troppo per me, la goccia che fa traboccare il vaso.
Mi avvicino e con due rapidi balzi sono dietro di lei che mi vede, ma continua ad annaffiare.
”Perdonami Mau ma ho tolto anche le mutandine, non ce la facevo più. Spero non sia un… ahhh”.
Non le faccio finire la frase, con una mano mi spoglio gettando via i pantaloncini e l’altra la metto in mezzo alle sue scapole e la spingo in avanti con decisione.
Sbilanciata dalla spinta lascia il tubo e si appoggia con le mani al sofà.
-”Ma Mau cosa fai?” – esclama stupita.
Mentre con una mano la tengo inchiodata, con l’altra mi afferro il cazzo e comincio a passarlo tra le labbra della vagina.
-Dai Mau ti prego calmati. Non farlo.” – mi supplica – “Sai che non voglio”.
Ma il mio cervello ormai è partito, la libidine ha rotto gli argini, la voglia ed il desiderio hanno preso il sopravvento e non l’ascolto più.
Dopo qualche passaggio sento i suoi umori che cominciano a bagnare le labbra e la cappella.
-“Allora ti piace!!” – penso.
Ora Luisa, messa a pecorina, non si agita e non protesta più, anzi respira affannosamente sentendo la cappella solleticarle l’intimità.
Poi il glande trova la strada facendosi largo tra le labbra e la penetro, sento un po’ di resistenza, è stretta, ma con una spinta decisa entro completamente, fino in fondo.
-“Aaaahhh” – insieme emettiamo un gemito soddisfatto, di piacere e gioia, come non avessimo aspettato altro per tutta la vita.
Le lascio la schiena per prenderla a due mani sui fianchi, iniziando a muovermi dentro di lei.
Ora è calda e bagnatissima, spinge leggermente il bacino contro il mio, ondulando i fianchi e facilitando l’amplesso.
Aumento il ritmo e ad ogni affondo lo spingo sempre più all’interno di quella famelica passera che comincia a colare da quanta voglia ha.
Comincio a parlare, ad ogni penetrazione associo una frase e questo, forse per la prima volta, mi fa sentire padrone della situazione.
Padrone di Luisa!!!
-”Tu… Adesso! … aahh … La smetterai di… Mmmhhh … Provocarmi! … Tutti i…. Giorni”.
-”Aaahhh… È questo che volevi… Aaahhh… Allora scopami porco voglioso”.
-”Tu… Tu…sei solo una… Puttana che …Non desidera… Altro che ….Il mio cazzooo”.
-”Siììì… Sììì… Sono la tua puttanaaaa… Scopamiiii… Fammi godereee…”.
Le gambe di Luisa, oscenamente divaricate, ora tremano convulse, da dietro vedo il mio cazzo entrare ed uscire dalla sua figa grondante di umori, vedo il suo buchetto che palpita ad ogni spinta.
Poi la sento irrigidirsi, un getto di liquido cade sul pavimento e lei inarca la schiena negli spasmi dell’orgasmo.
-“Aaahhh… Sììììì…. Godoooo…. Vengoooo…” – urla.
Quell’urlo mi fa rompere gli argini e l’orgasmo mi sommerge.
-“Siiii… Anch’iooo… Sborroooo…”.
In un ultimo sprazzo di lucidità estraggo il cazzo dalla sua figa e riverso tutta la sborra sulla sua schiena e nel solco tra le natiche.
Mentre gli spasmi dell’orgasmo scemano, passo e ripasso la cappella tra le sue natiche spalmando per bene lo sperma sul suo buchetto fremente.
E qui mi accorgo che miste allo sperma ci sono tracce di sangue.
La bacio sul collo e sulla schiena, mi stacco da lei stremato e mi accascio sul sofà, seguito poco dopo da mia cugina che tiene una mano tra le cosce.
Il rapporto non è durato più di cinque minuti ma è stato talmente intenso che i nostri respiri affannati non ci permettono di parlare.
-“Non è così che volevo che fosse” – mi dice guardandomi con occhi lucidi.
-“Non capisco, mi è sembrato ti sia piaciuto”.
-“Sì è vero, ho goduto molto, mi hai dato un orgasmo bellissimo.” – continua a guardarmi intensamente – “Non ti sei accorto di niente?”.
E lì ripenso alle tracce di sangue.
-“Eri vergine!! – esclamo stupito – “Ti ho deflorata!!”.
Lei accenna solo un sì con la testa.
-“Oddio Lu… Scu… Scusami non avrei mai immaginato…” – balbetto, mentre comincio a sentirmi un verme per essermi fatto sovrastare dalla voglia repressa e non aver minimamente ragionato sul da farsi.
Luisa avvicina il viso al mio, mi sorride e mi bacia sulle labbra.
-“Adesso non ci pensiamo più, ormai è fatta.” – mi sussurra sulle labbra – “Prima o poi doveva accadere, solo non mi aspettavo succedesse così… quasi violentata”.
Mi rassereno un po’ vista la sua reazione, ma dentro di me rimane l’amarezza di averla deflorata contro la sua volontà.
I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?