“Pronto?”
“Ciao, Giorgio, Sono Alessia…c’è Gilda?”
“No, è uscita mezz’ ora fa per andare a lavoro…oggi fa l’orario serale”
“uhm..dovevo darle una cosa..non è che potrei passare tra un pò e la lascio a te? Sono da queste parti”
“Certo, fa pure, ti aspetto”.
Alessia era un’amica di sua sorella Gilda. Avevano entrambe ventotto anni, ma mentre Gilda, laureata in lingue, lavorava in un semplice bar per pochi euro al mese, Alessia era di famiglia ricca e poteva permettersi di non fare praticamente nulla di socialmente utile. Nonostante ciò erano molto amiche, e non di rado a Giorgio capitava di averla in casa o di vederla in qualche altra occasione. La cosa non gli dispiaceva affatto. Alessia era una vera bellezza. Alta più o meno quanto lui, sul metro e settantacinque, due gambe snelle che terminavano con un fondoschiena da favola, seni non molto grandi ma ben fatti e un viso grazioso. Cambiava colore di capelli di frequente e quel giorno, come ebbe modo di constatare egli stesso, erano rossi.
“Ciao Giorgio, come stai?”
La ragazza entrò in casa e consegnò al giovane il motivo della visita.
“ti chiedo un favore, è tutto il giorno che sono fuori, potrei usare un attimo il bagno?”
“Certamente, non serve neanche chiedere.”
Giorgio era fidanzato da un anno con una collega di università con cui seguiva la maggior parte delle lezioni. Non credeva di amarla, ma con lei stava bene e le era sempre stato fedele. Il pensiero di avere una ragazza nel suo bagno e nessun altro in casa, però, gli aveva stuzzicato la fantasia. Nella sua mente crescevano pensieri malsani su quella bella ventottenne…e gli venne il desiderio di piazzarsi davanti alla serratura per poter scorgere un minimo particolare di quel corpo invitante.
“Giorgio..scusa.”
La voce di Alessia lo distolse dai suoi pensieri.
“potresti darmi un asciugamano…scusa se ti disturbo”
Giorgio ne prese uno dall’armadio, lei aprì leggermente la porta e allungò una mano per afferrarlo. Il pensiero che dietro quella porta c’era Alessia seminuda colpì il cervello del giovane.
Quando la ragazza uscì trovo Giorgio seduto sul divano e non potè evitare di notare, sotto la tuta del ragazzo, una discreta erezione, per quanto lui stesse cercando di nasconderla. La mente di Alessia si accese. Scrutò il giovane con uno sguardo che Giorgio non potè fare a meno di notare. Sentì un brivido lungo il corpo che lo sorprese.
“Giorgio, non è che per caso potresti darmi un bicchiere d’acqua..?”
“Certo, vuoi che faccia anche un caffè?”
“Volentieri, grazie”
Preparando il caffè, Giorgio non riusciva a distogliere la mente dalla ragazza che sedeva sul divano nella stanza attigua. Aveva voglia di lei. L’aveva sempre vista come una bella ragazza, ma mai prima di quel momento era stato preso da quel forte desiderio di saltarle addosso, di spogliarla, di possederla…
Deglutì. L’erezione era cresciuta. Il caffè era pronto. Cercando di celare alla meno peggio l’eccitazione, portò le due tazzine nel salone e si sedette sulla poltrona di fronte a lei.
Iniziò a osservare ogni singolo movimento della ragazza. Lei portò la tazzina alle labbra e bevve un sorso. Alzò lo sguardo e lo puntò negli occhi del ragazzo. Si leccò le labbra. Sorrise. In un qualunque film pornografico le scene successive sarebbero state facilmente prevedibili, pensò Giorgio. Ma stentava a credere che quella creatura così meravigliosa stesse tentando di sedurre proprio lui. Ogni dubbio svanì pochi istanti dopo.
“Giorgio…tu hai una ragazza?”
La domanda lo prese in contropiede. Attese qualche secondo per ponderare una risposta conveniente alla situazione.
“Non proprio.”
Era una risposta ridicola, si disse, ma ebbe il suo effetto.
“Capisco…”
Il tono con cui la ragazza pronunciò quella parola era estremamente suadente. Quando Alessia lo guardò mordendosi il labbro inferiore, Giorgio perse il controllo di se stesso.
Si alzò e si sedette accanto a lei. Si guardarono. Si baciarono. Le mani di Giorgio si posarono sui fianchi della ragazza. Le lingue piroettavano. Lei gli prese la testa fra le mani, iniziò a scompigliargli i capelli biondi e ad accelerare il respiro. Le mani del giovane iniziarono a risalirle i fianchi e iniziarono a stuzzicarle i seni e i capezzoli.
“Spogliami…”
Giorgio non se lo fece ripetere un’altra volta. Le tolse il toppino nero e il reggiseno e iniziò a succhiare avidamente i capezzoli della fanciulla eccitata. Le mani scesero a sbottonare i jeans. In pochi attimi Alessia era totalmente nuda, sdraiata sul divano, con Giorgio sopra di lui. Il ragazzo aveva lo sguardo di un leone che si appresta a divorare una gazzella. Quegli occhi incendiarono la ragazza. Lo voleva dentro. Ma non subito. Lasciò che il ragazzo soddisfacesse la sua lingua permettendogli di cibarsi del suo corpo nudo. Amava essere baciata e leccata ovunque. Era una delle sue perversioni. Non sapeva perchè, ma avrebbe trascorso ore con la lingua del suo partner sulla sua pancia, sulle sue cosce, sui suoi seni. Ma Giorgio voleva altro. Si tolse gli indumenti inferiori e avvicinò il suo pene eretto alla bocca di Alessia, sempre sdraiata.
Un sorriso malizioso sfuggì ad Alessia quando saggiò le dimensioni del ragazzo. Lei lo fece sedere sul divano e si inginocchiò di fronte a lui. La sua lingua iniziò ad accarezzare quel membro duro, mentre con la mano destra massaggiava i testicoli. La sua bocca lo avvolse. I suoi occhi erano fissi in quelli del ragazzo. Voleva vedere le sue espressioni, voleva leggere il godimento del giovane provocato dalla sua adorabile ed esperta bocca. Giorgio, dal canto suo, pensava che la sua fidanzata avrebbe dovuto prendere ripetizioni dalla ragazza inginocchiata davanti a lui. Il pompino crebbe di intensità, la passione con cui Alessia stava divorando il suo cazzo, Giorgio non l’aveva mai vista in Sabrina.
Decise che era il momento. La guardò e lei capì subito. Si mise a pecora sul divano e divaricò le gambe. Giorgio le si piazzò dietro e lo immerse lentamente nella carne.
“si….”
un gemito sfuggì dalla bocca di Alessia, il che fece eccitare ancora di più il ragazzo che la infilzava da dietro.
Giorgio aumentò il ritmo della penetrazione e iniziò a palpare i seni della ragazza. Ci stava mettendo una foga pazzesca, aumentata dal desiderio e dal fatto che quel rapporto non era previsto. Forse era questo ciò che rendeva monotono il suo rapporto con Sabrina. Era tutto troppo schematico, prestabilito. Nulla di nuovo, di eccitante, di imprevisto. Ora lo capiva. Capiva perchè scopare con quella bellissima ragazza lo stava appagando così tanto. Capiva perchè ogni stantuffata era un piacere nuovo per lui. E quindi continuò ad aumentare il ritmo, provocando un gradito piacere alla sua partner che, dal canto suo, stava provando emozioni simili. Gilda le aveva confidato in segreto che il fratello rappresentava per lei un desiderio proibito. Appena era venuta a conoscenza di ciò, come un bambino che desidera il giocattolo di un suo amichetto, aveva deciso che lei avrebbe dovuto sedurlo e fatto sua.
Ora era li, con un palo piantato nella vagina a godere come una troia. Era felice.
Quando Giorgio stava per venire, lei si girò e aprì la bocca. Aveva ingoiato diverse volte lo sperma dei suoi vari partner occasionali. Quella volta, però, aveva un sapore diverso.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…