L’infermiere impertinente
(L’avventura sessuale di un’affascinante 55enne con un aitante e super dotato infermiere durante un ricovero in clinica)
E’ proprio vero che le donne restano femmine anche in età, diciamo, non più fertile!
Anche quando si pensa che hanno raggiunto la pace dei sensi la donna non rinuncia mai ai piaceri sessuali e a ricompensare l’uomo con atti altrettanto piacevoli per lui!
Il fatto che si racconta è l’avventura capitata a mia moglie, ancora attraente donna di quasi 55 anni, durante un ricovero per accertamenti vari in una delle più famose cliniche della città.
Mia moglie, con i suoi quasi 55 anni, è decisamente una donna piacevole, ancora giovanile nel comportamento, di corporatura robusta ma non grassa, gambe ancora slanciate e con gran bei glutei pur se con qualche smagliatura e cenni di cellulite dovuta all’età, capelli lunghi ancora in gran parte neri ma con tendenza al grigio ma sapientemente camuffati dalla tintura che, settimanalmente, la parrucchiera utilizza per ravvivare il colore naturale; ma, principalmente, è una donna che ha mantenuto un carattere sempre giovanile ed allegro rendendola simpatica e, ne sono sicuro, ancora desiderabile dagli uomini.
Mia moglie è stata da sempre, non solo in giovane età, corteggiata e desiderata dal sesso maschile specialmente per l’interesse e l’ammirazione che suscitano ancora le rotondità del suo lato B.
Pur avendo trascorso una gioventù e una maturità nella massima libertà sessuale l’ultima avventura, in ordine di tempo, l’ha vissuta durante la seconda notte di ricovero in clinica.
Tutto ciò che segue mi è stato riferito da mia moglie tra grandi sorrisi di compiacimento e di soddisfazione per il piacere raggiunto e per quello fatto raggiungere all’infermiere artefice dell’avventura.
I dialoghi e il susseguirsi delle azioni sono scritti materialmente dal marito, che assume la funzione del narratore, ma su puntuale dettatura della moglie.
Questo è, in sintesi, un racconto scritto a due mani; da una moglie e da un marito che, pur amandosi appassionatamente, hanno sempre conservato ambedue la massima libertà sessuale.
La mattina del terzo giorno di ricovero, come consuetudine, andai a trovarla in clinica per farle compagnia e, dopo averla baciata teneramente sulla bocca e palpato il seno destro, mi sedetti sul bordo del letto.
Notai subito che era particolarmente allegra e felice. Mi prese, subito, la mano stringendomela come non aveva mai fatto suscitando in me qualche apprensione per questo suo gesto imprevisto.
Contrariamente a quanto pensassi mia moglie mi chiese:
– Quando abbiamo avuto l’ultimo orgasmo? Se non ricordo male credo il mese scorso, vero? Tu te lo ricordi? E’ stato forse quando siamo andati in villeggiatura sulla costa azzurra in quel meraviglioso albergo sul mare?
– Come mai mi fai questa domanda? Questa notte hai fatto qualche sogno erotico e te ne sei venuta? Con chi hai immaginato di scopare? Io, ti confesso ne faccio frequentemente; ma sei sempre tu la femmina con cui scopo dopo una tua magistrale fellatio.
– No, non ho fatto un sogno! Ho avuto ben tre orgasmi e sono stati tutti reali e non immaginari! L’artefice è stato quel gran bel maschione dell’infermiere di notte che tu hai conosciuto ieri sera prima di lasciarmi sola.
– Stai scherzando o dici la verità? Ti rendi conto che hai quasi 55 anni e che non sei più una giovane fanciulla in cerca di esperienze erotiche ?
– Si, è vero credevo che la mia vita sessuale si potesse calmare ma questa notte quel figlio di puttana dell’infermiere mi ha fatto ricredere e mi ha riportato indietro di almeno vent’anni. Adesso, poiché ti ho sempre messo al corrente su tutte le mie avventure, ti voglio raccontare l’ultima di questa notte. Verso le 23 di sera, quando ancora non ero riuscita ad addormentarmi, quel puttaniere dell’infermiere è entrato in camera e, avvicinandosi e sedendosi sul bordo del letto, mi chiese:
– Mia bella Signora, è tardi come mai non dorme ancora? Si sente sola? A cosa pensa? Adesso le faccio fare pipì, così potrà dormire più serenamente per tutta la notte.
L’infermiere, un bellissimo ed aitante ragazzo bruno dagli occhi scuri e penetranti, senza aspettare una risposta cominciò a scoprire mia moglie abbassandole il lenzuolo fino ai piedi e sollevandole il camice fornito dalla clinica.
– Non c’è bisogno della pala, posso benissimo alzarmi da sola e andare in bagno.
– No, è meglio che resti a letto, provvederò io a raccogliere la sua pipì con la pala; è mio compito aiutare le belle ospiti della clinica a fare i propri bisogni.
L’infermiere, intanto aveva alzato tutto il camice scoprendo le gambe, le cosce e il ventre fino al seno.
La presenza delle mutandine, parzialmente trasparenti, impediva di mettere bene in risalto il folto ciuffo di peli scuri che ricopriva il monte di venere e la fica di mia moglie.
L’infermiere, senza esitare sul da farsi, le prese il bordo delle mutandine dai fianchi e cominciò ad abbassarle lentamente scoprendo piano piano i peli del monte di venere e quelli che ricoprivano le grandi labbra. Il peso del bacino ostacolava l’abbassamento completo dell’indumento, per cui le inserì una mano sotto i glutei per sollevarla in modo da completare l’abbassamento delle mutandine.
– Mi sbaglio o il tuo intento non è quello di farmi fare la pipì, bensì quello di vedermi nuda? E’ vero, mio bel maschione? Immagino che ti stai già arrapando! Se proprio ci tieni a vedermi nuda ti facilito il compito.
Così dicendo sollevò spontaneamente il bacino in modo che le mutandine potessero essere abbassate completamente senza ulteriore resistenza.
L’infermiere completò l’eliminazione dell’indumento intimo alzando prima uno e poi l’altro piede e mettendosele in tasca; il corpo nudo di mia moglie, esclusi i seni rimasti sotto il camice sollevato, era completamente sotto i suoi occhi indagatori.
– Signora, lo sa che è molto bella ed attraente? Questa meravigliosa zona ricoperta di così tanti peli scuri merita una visita più approfondita!
– Ma lo sai quanti anni ho? Potrei essere tua madre! Se ci fossimo conosciuti qualche anno fa ti avrei fatto vedere un corpo decisamente più attraente di quello che stai ammirando ora! Fino a qualche anno fa era ancora oggetto di desideri da parte del sesso maschile!
L’infermiere le piegò le gambe allargandole opportunamente e le inserì la pala sotto i glutei; quindi con l’altra mano le aprii i peli che coprivano le grandi labbra in modo che l’uscita della pipì non li bagnasse. Con l’indice e il medio le teneva le grandi labbra completamente aperte in attesa del getto urinario. Vedendo che non usciva niente decise di aprire anche le piccole labbra ed inserirle l’indice e il medio nella vagina cominciando un lento entrare ed uscire delle dita per stimolare l’eccitazione.
– Lo sai che mi stai facendo eccitare? Continua così, però aumenta la velocità e dimmi se ti accorgi che la vagina comincia a bagnarsi. Dai! Dai! Su! Su! Aumenta la velocità che sto per venire! Bravo! Così! Ancora più veloce! Adesso va bene! Continua così! Finalmente! Sei riuscito a farmi venire! Credevo di avere dentro di me le dita di mio marito che ancora mi masturba quasi tutti i giorni e con cui riesco ancora a raggiungere l’orgasmo ad ogni penetrazione! Anche tu, mio bel maschione di infermiere, sei riuscito a farmi avere un bell’ orgasmo! Adesso levami le dita da dentro e fammi orinare!
L’infermiere le riaprì, nuovamente, le grandi labbra con l’indice e il medio e, tenendole ferma la pala sotto il sedere, attese che un copioso getto di calda urina si riversasse nell’apposita apertura della pala.
L’infermiere le tolse da sotto la pala e, con garze umide di detergente profumato, le pulì tutta la fica asciugandole quelle poche gocce rimaste.
Mia moglie, soddisfatta per l’inatteso orgasmo, cercò di abbassarsi il camice ma l’infermiere la bloccò nuovamente dicendole:
– Mia bella Signora non ho ancora finito! Devo adesso controllare se la clitoride si indurisce ancora come quando era giovane. Vedo spuntare dal cappuccio un delizioso muscoletto duro e turgido.
Tenendole sempre tutto il ventre scoperto si chinò con il viso sulla vulva pelosa e posò la bocca sulla clitoride stringendola delicatamente con i denti e cominciando a succhiarla con voracità.
Mia moglie, con la clitoride già indurita e fuoriuscita dal cappuccio per il precedente orgasmo, rimase immobile ed in estasi in attesa di un secondo orgasmo che sopraggiunse dopo diversi minuti di un prolungato connilinguo.
– Sei veramente straordinario mio bel maschione! Perché non ci siamo conosciuti prima! E’ il secondo orgasmo che mi provochi nel giro di pochi minuti! Sei bravissimo! Credo di avere la fica tutta bagnata! Vuoi assaporare il mio umore vaginale? Avanti, leccami dentro e dimmi se ti piace!
L’infermiere non se lo fece ripetere due volte e le infilò la lingua dentro la vagina bagnata di umore.
– Signora, è splendida! Ha un sapore eccelso! E’ più gradevole di quello di mia moglie e di molte altre pazienti più giovane di lei che sono state ospiti di questa clinica negli ultimi tempi.
– Quindi sei pure sposato e sei solito fare servizietti del genere alle pazienti? Sono le pazienti a chiedertelo o sei tu a forzare i loro desideri come stai facendo con me?
– Signora, non ho mai forzato la volontà di alcuna donna! Sono state sempre consenzienti e, talvolta, mi hanno chiesto spontaneamente di soddisfarle! Pensi che mesi fa fu ricoverata una principessa indiana di una bellezza fuori del comune, con occhi color smeraldo ed una carnagione ambrata che faceva eccitare tutti gli uomini solo a guardarla. Doveva essere una principessa di alto rango perché fuori la camera era sempre presente una scorta armata e in camera sua dormiva anche una fanciulla, altrettanto bella ed interessante (ma non come la principessa), che l’accudiva in ogni cosa. Una sera entrai nella camera per i soliti controlli e mi trovai solo con lei completamente nuda sul letto, in quanto, prevedendo che sarei entrato in camera, aveva allontanato l’ancella per restare sola. Fuori la camera vi era sempre la scorta armata di guardia. Accortasi che la guardavo con estremo interesse mi fece cenno di avvicinarsi. Chiaramente non capivo una parola di indiano per cui intuivo quello che mi chiedeva con i segni che mi faceva e lo sguardo di quegli splendidi occhi smeraldo. Si allargò le gambe piegandole per puntellarsi invitandomi a montare sul letto per penetrarla. Cosa che feci senza perdere tempo e con gran voga ed interesse. Sentendo che sarei venuto mi strinse le chiappe a se in modo da impedirmi di uscire e consentirmi di eiaculare dentro di lei. Malgrado questa meravigliosa e prolungata eiaculazione nella fica la vista di quel meraviglioso corpo nudo mi produsse una nuova erezione; vedendomi in quello stato mi sorrise felice, si alzò dal letto, si chinò a 90 gradi poggiando i gomiti sul bordo del letto e mi fece cenno di entrare nuovamente dentro di lei. Seconda scopata e seconda eiaculazione dentro la fica già inondata di sperma. Terminata la seconda penetrazione si rialzò e, sorridendo per la felicità e per il nuovo orgasmo che le avevo fatto raggiungere, mi ringraziò con i caratteristici cenni indiani delle mani invitandomi ad uscire. Prima di aprire la porta mi raggiunse e, toltosi da un dito della mano un bellissimo anello ricoperto di smeraldi e brillanti, me lo mise in una delle mie mani che strinse fortemente e baciò in segno di gratitudine. Sa Signora, quanto vale quell’anello? Più di 20.000 euro! E’ la cifra che mi offrì l’orefice a cui feci fare la valutazione. Mai due chiavate sono state così bene ricompensate!
– Mi fa piacere per te! Mi sto accorgendo che, raccontandomi questa eccitante avventura, sotto i pantaloni della divisa da infermiere ti sta crescendo un discreto rigonfiamento. Fammi vedere cosa nascondi sotto! Vieni, ci penso io a scoprirtelo!
Così dicendo, mia moglie gli prese il cordone dei pantaloni tirandolo tutto in modo che fosse più facile abbassarli. Il tutto mentre l’infermiere, seduto sul bordo del letto, teneva una mano sulla fica di mia moglie all’altezza dell’imbocco delle cosce e con l’altra guidava quella di mia moglie per allentare il cordone dei pantaloni. Abbassati leggermente i pantaloni, sempre standole seduto accanto, mia moglie si trovò tra le mano un membro esageratamente lungo e duro.
– Madonna, come ce l’hai grosso! E’ splendido! Lo sai che non ricordo di averne mai visto uno così lungo? Eppure di cazzi ne ho conosciuti diversi in vita mia! Il tuo è sicuramente il più lungo! Osservandolo bene forse solo due o tre, di quelli che ho massaggiato in gioventù, avevano dimensioni prossime alle tue! Comunque il tuo è decisamente il più lungo ed anche il più grosso! L’hai mai misurato?
– Si, raggiunge quasi i venti centimetri! Ti piace veramente tanto? Pure mia moglie ne va orgogliosa! Dice che ancora non ne ha trovato uno simile tra i tanti pazienti che ha visitato fino ad oggi! Sa, lei, durante i turni di notte, deve assecondare le richieste dei pazienti maschi che vanno da semplici masturbazioni a prestazioni sessuali più consistenti. Purtroppo, guadagnando 1000 -1100 euro al mese, è costretta a questo tipo di lavoro extra sia perché imposto dalla Direzione della clinica a tutte le infermiere che vogliono essere assunte sia per cercare di arrotondare lo stipendio. Sa, ogni turno di notte può anche fruttare 3-400 euro e a fine mese possono anche superare i 3-4000 euro. Questi extra ci hanno consentito di comprare un bellissimo appartamento, di pagare il mutuo senza preoccupazioni e condurre una vita più serena e spensierata.
– Vedo che i soldi non vi mancano; quindi tu ti dedichi alla soddisfazione del sesso femminile non per soldi ma solo per piacere mentre tua moglie lo fa per dovere professionale e per arrotondare lo stipendio familiare! Vieni a sederti accanto a me, qui a sinistra! Sai, io sono mancina e preferisco usare sempre la sinistra per soddisfare i maschi!
L’infermiere seguì l’indicazione e si sedette a sinistra abbassando quanto necessario i pantaloni della divisa lasciando bene allo scoperto il pene in erezione e un gran bel pacco di testicoli gonfi di sperma.
– Avvicinati meglio! Madonna quanto è bello, così grosso e duro! Vieni, te lo scappello per bene! Che bel glande duro e turgido! Aspetta a venirtene! Prima ti voglio masturbare per un po’!
Impugnata fortemente con la sinistra l’asta, ed abbassata tutta la pelle che ricopre il pene, cominciò con un su e giù prima lento e delicato. Intanto l’infermiere le aveva inserito l’indice e il medio nella vagina procedendo ad uscire e a entrare seguendo il ritmo che imponeva mia moglie.
– Bravo, ti guido io! Segui il mio ritmo per entrare ed uscire dalla fica; vediamo se riusciamo a venircene nello stesso istante!
La fellatio continuò con una lenta masturbazione con un progressivo aumento della frequenza fino a quando, dopo diversi minuti, uno zampillo di sperma uscì dalla punta del glande andando a depositarsi sul braccio e sul camice di mia moglie. La contemporaneità dell’orgasmo di mia moglie aveva distolto la sua attenzione sul fatto che lo sperma dell’infermiere aveva bagnato abbondantemente il camice anche in corrispondenza del seno.
– Ti è piaciuto? Hai visto, sono riuscita a farti venire nello stesso istante del raggiungimento del mio orgasmo! Mamma mia, mi hai inondato di sperma! Anche la quantità di sperma che riesci ad espellere è esageratamente fuori della norma! Mi hai tutta bagnata! Come si fa adesso?
– Non si preoccupi mia adorata Signora! Adesso le sostituisco il camice con uno pulito!
– Aspetta, voglio prima sentire che gusto ha! Se uguale o diverso da quello di mio marito e da quelli che ho assaporato tante altre volte!
Con due dita raccolse un po’ di sperma depositato sul camice e se lo portò alla bocca leccandosi le dita.
– Si, è delizioso come quello di tutti i giovanotti che ho soddisfatto nel corso della mia vita! Anche quello di mio marito non è molto diverso dal tuo!
Si sollevò dalla posizione supina sedendosi sul bordo del letto. L’infermiere le slacciò posteriormente il camice accostandosi a lei con un pene parzialmente eretto ma rimasto completamente fuori dei pantaloni appositamente ancora abbassati.
Mia moglie, vedendo quel pene così interessante che le sfiorava il viso, lo prese con ambedue le mani accostandolo alla bocca per baciarlo sul glande dopo averlo nuovamente scappellato con ambedue le mani e dopo averlo riportato alla massima erezione .
L’infermiere, indugiando appositamente nel slegare il camice, forzò l’apertura delle labbra della bocca con un colpo improvviso e deciso inserendolo completamente fino alla gola.
Mia moglie, che si aspettava una simile iniziativa, lo accolse in bocca guidandone l’inserimento e iniziando a farlo uscire e rientrare con sempre maggiore velocità fino ad una nuova eiaculazione che avvenne, però, fuori la bocca per esserselo sfilato in tempo; questa volta il getto di sperma se lo diresse sui seni, ormai completamente scoperti per l’eliminazione del camice bagnato dal suo corpo.
Mia moglie, completamente nuda per l’eliminazione del camice bagnato di sperma, rimase per alcuni minuti con il pene ben stretto in mano soddisfatta del piacere che aveva fatto provare all’aitante infermiere ed anche per il piacere provato da lei stessa ricevendo tutto quello sperma sui seni.
Lo sperma, che le aveva bagnato quasi completamente i seni, cominciò a scolare sul ventre.
Ne raccolse ancora una parte con le dita e se le portò alla bocca leccandosele nuovamente.
– Vieni, sdraiati sul letto in modo che ti possa pulire per bene!
– Adesso che mi vedi completamente nuda, ti piaccio ancora? Lavami pure la fica perché, credo, sia completamente bagnata per l’eccitazione che mi hai fatto raggiungere!
L’infermiere riprese le garze detergenti e profumate cominciando a passarle lentamente, con movimenti rotatori su tutte le zone del corpo in vista pulendola anche in quelle parti non bagnate dallo sperma.
Mia moglie, con gli occhi chiusi per il piacere che le procurava quel delicato massaggio profumato, aspettava il completamento della pulizia che durò un tempo molto più lungo di quello che, in condizioni normali, sarebbe stato necessario.
– Adesso sei perfettamente pulita e profumata mia deliziosa Signora! Più ti guardo più mi ecciti! Sei bellissima, vorrei baciarti e leccarti tutta!
– No, adesso basta! Tua moglie si potrebbe preoccupare per una così prolungata assenza! Ma forse lei è impegnata in cose analoghe con qualche paziente maschio! Pure lei fa i pompini come quello che ti ho fatto io? Chi è più brava, io o lei? Portami un camice pulito, voglio indossarlo e cercare di prendere sonno anche se prevedo una notte insonne dopo questi nostri giochini!
L’infermiere, non curante della richiesta di mia moglie, le baciò prima i capezzoli già induriti per le eccitazioni precedenti, poi l’ombelico ed infine la fica anche se coperta dai folti peli scuri ed opportunamente messa in evidenza con l’allargamento delle gambe. Dopo un prolungato connilinguo andò a prendere un camice pulito e lo aprì davanti a mia moglie, ancora distesa sul letto inebetita ed estasiata dai baci ricevuti e dall’ispezione vaginale, invitandola ad alzarsi per indossarlo.
Mia moglie alla fine si decise ad alzarsi dal letto volgendo all’infermiere le spalle e il sempre apprezzabile lato B in quanto il camice si doveva legare con i lacci posti sul dietro dell’indumento. Stando in quella posizione l’infermiere, per farle inserire le braccia nelle maniche, si accostò completamente al suo posteriore. Inserendo le braccia nelle maniche mia moglie avvertì chiaramente che nella piega dei glutei premeva fortemente il pene nuovamente duro ed eretto dell’infermiere, e sulla parte bassa del sedere avvertiva la presenza dei suoi testicoli.
– Ce l’hai ancora duro! Non ti sono bastate due eiaculazioni? Anche se non sono più una ragazzina posso, benissimo, farti entrare nella fica quante volte vuoi! Bene, che sia l’ultima! Poi mi lasci dormire! Avanti, penetrami da dietro e cerca di venirtene dentro perché non voglio essere pulita nuovamente!
Così dicendo si chinò a 90 gradi poggiando i gomiti sul bordo del letto ed allargando opportunamente le gambe.
Immediatamente si sentì penetrare con un colpo di reni deciso. Il pene era talmente lungo che una parte restò fuori; il glande doveva essere entrato anche nell’utero provocandole un leggerissimo dolore ma un altrettanto contemporaneo, inatteso ed insperato nuovo piacere. Cominciò, quindi, uno stantuffamento sempre più deciso e veloce fino a quando, prossimo a venirsene, l’infermiere lo sfilò dalla vagina e, con un colpo altrettanto veloce ed inatteso, entrò nell’ano lasciando mia moglie impreparata a tale inattesa penetrazione.
‘Lo sai ‘ disse rivolgendosi a me ‘ che quasi non ho avvertito che mi entrava nel culo? Quel figlio di puttana non ha avuto neanche la delicatezza di chiedermi il permesso! E’ entrato con tale facilità e sveltezza da lasciarmi interdetta! Incazzata per la violazione subita gli ho fatto presente’:
– Ma lo sai che devi chiedere il permesso prima di entrare nel culo di una donna! Entri così, senza preavvisarmi! Sei molto impertinente! Comunque ormai sei entrato, continua ad incularmi come meglio sai fare e scaricami nel culo tutto lo sperma che ancora ti rimane! Non mi sporcare, resta dentro finché vuoi in modo che lo possa assorbire tutto nel retto! Lo sento ancora abbastanza duro! Possibile che non ti si ammoscia mai! Adesso basta, esci fuori e non ti azzardare ad rientrarmi davanti. Sarà tutto sporco! Non lo sai che prima di entrare nel culo di una donna ti devi sempre mettere il preservativo? Per tua igiene oltre che per sicurezza di entrambi! Ormai sei entrato al naturale e ti sei nuovamente scaricato! Ricordatelo per la prossima volta che ti capiterà! Adesso smettila, è proprio ora di dormire! Procurami un assorbente e le mutandine che mi hai tolto all’inizio e che ti sei messo in tasca . Mi sento la fica completamente bagnata per l’ennesimo orgasmo che mi hai procurato! Domani mattina, prima di smontare dal turno di notte, vieni a togliermi l’assorbente che troverai tutto intriso sia del tuo sperma sia dal mio umore vaginale. Fallo sparire in modo che chi ti sostituirà di mattina e il Professore che verrà a visitarmi non si accorgano di tutti questi orgasmi che mi hai procurato! Per pura curiosità fammi anche sapere quanto è stato l’incasso di tua moglie questa notte! Son curiosa di sapere se hai lavorato più tu o più tua moglie!
La mattina successiva l’infermiere entrò nella camera e, senza svegliare mia moglie dal profondo sonno in cui era sprofondata per gli inattesi ripetuti orgasmi della notte, le tolse l’assorbente insieme alle mutandine. Indumento che mia moglie non riuscì a trovare in nessuna parte della stanza e del bagno.
Sul comodino, invece, trovò un biglietto con la scritta: 400 euro.
Era stata, decisamente, una notte di intensa attività sessuale sia per gli intraprendenti infermieri sia per diversi pazienti, d’ambo i sessi, della clinica! ‘
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…