Tutte le mattina il risveglio non è certo dei più facili. L’unica cosa che mi alza un po’ il morale è che alla fermata dell’autobus poco prima di arrivare al lavoro, vedo una ragazza bellissima.
Passando in macchina alle 7.40 precise, la trovo in piedi alla fermata mentre, fumando una sigaretta, aspetta l’autobus. E’ di media altezza ed ha i capelli rossi, non è magrissima ma ciò la rende ancora più provocante. Ha due discrete tette ed un visto molto eccitante, sormontato da due labbra carnosissime.
Ogni mattina la guardo inebetito, sognando con lei ogni tipo di cosa. La vedo per qualche secondo e poi aspetto la mattina successiva. Così facendo, una mattina mentre precisamente alle 7.40 passo in auto, la vedo chiacchierare con una mia amica d’infanzia. Queste potrebbe essere un ottimo motivo per conoscerla’ Decido però che è meglio aspettare e tentare di giocare una carta non proprio scontata.
Durante l’aperitivo serale vedo Laura (la mia amica appunto). Parlando del più e del meno le dico che l’ho vista una mattina chiacchierare con una ragazza rossa di capelli alla fermata dell’autobus.
‘Ah.. la Marzia. Ci conosciamo da un po’ di tempo e così quella mattina ho perso l’autobus e l’ho trovata lì’
Avevo il nome: Marzia!
La stessa sera attuo un piano molto semplice: mi faccio mostrare il cellulare da Laura, ufficialmente per ammirarne la tecnologia, ufficiosamente per entrare nella rubrica e cercare il numero ‘incriminato’. Eccolo! Marzia! Può essere solo lei. Memorizzo il numero e poco dopo lo inserisco nel mio cel. Appena arrivo a casa le scrivo subito un sms da internet per oscurare il numero: ‘Sei bellissima. Ogni giorno sei stupenda’
Da quel giorno diventa quasi per me un’ossessione riuscire a guardarla, tanto che alla prima settimana di ferie, mi apposto ogni mattina con la macchina sulla strada di casa sua per ammirarla e fotografarla di nascosto.
L’ultimo giorno delle ferie ho il classico colpo di fortuna. Mentre torno dall’appostamento voyeur, mi accorgo che alla fermata, oltre che Marzia, c’è anche Laura. Mi fermo e chiedo a Laura se ha bisogno di un passaggio. Lei è molto felice e, ovviamente chiede se anche la sua ‘amica’ ne ha bisogno. Accetta di buon grado.
In macchina accompagno entrambe in centro. Scopro che Marzia ha 19 anni e sta facendo l’ultimo anno di ragioneria. Ridiamo e scherziamo fino all’arrivo a destinazione. Da quel giorno mi offro di accompagnarle ogni mattina; mi devo svegliare prima ma subisco volentieri lo scotto. In poco tempo diventiamo amici e scambiamo anche i numeri di cellulare (questa volta ufficialmente’). Vado a casa e le mando un altro messaggio da internet per continuare con la mia tattica.
Come da ogni studentessa di scuola superiore che si rispetti, inizia a tempestarmi di squilli e messaggini. Un sacco di ‘come stai’ e di ‘buona giornata’ e ‘grazie per tutte le mattine’. Un venerdì sera all’una di notte, mentre sono fuori con amici, mi arriva uno strano messaggio. ‘Sono un po’ brilla e i miei amici mi hanno pianto in via ########, mi daresti uno strappo?’
Mi precipito e la trovo fuori da un locale seduta su un marciapiede. E’ stupenda. Quando sale in macchina ride come una pazza e dice di essere stra in ritardo e che i suoi la uccideranno. Mentre andiamo a casa mi dice che un suo amico coglione stasera se la voleva portare a casa in macchina. ‘E’ da un sacco di tempo che ci prova, se la sogna di notte. E comunque se la scorda!! Così mi sono fatta lasciare lì dicendo che avrei aspettato i miei genitori, ma se mi faccio vedere così altroché uscite serali” Mi lascia un po’ perplesso il suo linguaggio esplicito, ma l’alcol avrà senz’altro fatto la sua parte.
Sotto casa sua mi spiazza una seconda volta dicendomi che c’è qualcuno che le manda un paio di messaggi da internet, che la vede ogni giorno e che è bellissima. Io mi fingo subito indignato ma lei mi blocca dicendo che a lei piace un casino che qualcuno la osservi e che la apprezzi. Rimango un po’ allibito. Mi bacia sulla guancia e va in casa. Quella sera capisco che senz’altro è diversa da quanto vuole apparire.
Sono eccitatissimo e, dopo un minuto che lei scende dalla macchina, mi arriva un altro messaggio da un’altra amica. Non è bellissima, ma ha un fisico incredibile e due tette mostruosamente grandi e sode. Ogni tanto ci troviamo in macchina per divertirci un po’.
Lei vuole arrivare vergine al matrimonio e per questo i nostri incontri si riducono a pompini, leccate di figa e spagnole.
La prassi è così consolidata che mi arrivavano messaggi del genere. ‘Stesso parcheggio tra un quarto d’ora?’. Io squillo e l’appuntamento è già confermato.
Eleonora ha 20 anni e non può star fuori molto tempo, così appena arrivati sale in macchina da me ed inizia subito dicendomi: ‘Abbiamo mezz’ora’.
Anche in questo caso il rapporto è più che consueto e singolare. Ogni volta, quasi meccanicamente, ripetiamo le stessa scena tanto che più di una volta mi sembra una cosa già vista. Non è certo il massimo della vita fare sesso in questo modo, ma mi accontento. Lei sa perfettamente che per me è una svuota coglioni e io per lei è sono uno scaccia stress e un riempi voglia. Lo facciamo volentieri, consenzientemente e siamo più che amici.
Subito me lo prende in bocca e mi spompina per un po’ facendomi arrivare all’orlo dell’orgasmo. Quando sente che sto per venire è il mio turno. Si sbottona la camicietta, si stende sul sedile posteriore, tira su la gonna, toglie le mutandine lasciando le autoreggenti e io inizio a leccarla. La faccio venire con la lingua due e anche tre volte. Lei lo fa principalmente per riposare la mente ed il corpo e, difatti durante l’atto, fa di tutto per rilassarsi. Se la gode col sorriso sulle labbra, mentre incrocia le braccia dietro la testa, come se stesse facendo un riposino. Fa grandi respiri dovuti al delizia del trattamento e quando gode fa qualche lamento, nemmeno tanto accentuato, finendo con un lamento più lungo e sostenuto come si fosse svuotata di un pensiero. Mi confessa che gode moltissimo, ma allo stesso tempo abbandona ogni problema.
Qualche volta, dopo il primo orgasmo si accende persino una sigaretta mentre io la sto ancora leccando, tanto per accentuare il rilassamento totale a cui è sottoposta. Fa grandi tiri e fa fuoriuscire il fumo con lentezza esasperata.
Al secondo, o alle volte, al terzo orgasmo, mi dice semplicemente che è a posto.
Dopo tocca a me.
Normalmente me lo prende in bocca e lo lecca bene bene per un bel po’ solo usando la lingua. Quando lo ritiene più opportuno inizia il su e già con la testa. Il primo schizzo sempre in bocca, il resto dove capita.
Lei non lo sa ma a me piace un casino farlo mentre fuma. Se dopo averla finita di leccare, deve ancora finire la sigaretta, mi butto col cazzo in mezzo alle tette. Questa è l’unica variante che accetta. Mentre finisce la sigaretta, col sorriso beatamente perso nella rilassatezza più totale mentre finisce la sigaretta, io le infilo il cazzo paonazzo tra le sua enormi pere. Mentre stringo le sue belle tette e le titillo i capezzoli con le dita, scivolo avanti e indietro mentre la osservo fumare.
Io urlo quando sto per venire e le pianto un chilo di crema calda sul collo. In questo caso, visto che non riesce a berne nemmeno un po’, ne assaggia sempre col dito perché il sapore le lascia un bel ricordo per la notte.
Questa volta va tutto normalmente. Pompino, leccatina e ingoio come al solito. Ringrazia, sale in macchina, mi manda un bacio e mi rimanda idealmente al prossimo appuntamento.
Arrivo a casa e, prima di addormentarmi ecco un messaggio di Marzia:
‘Grazie di tutto, sto veramente bene con te.. Notte, baci..’
Era ormai maggio e la scuola stava finendo.. Avevo in mente qualcosa e non sarebbe certo finita così’
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…
Mi piacciono parecchio i suoi racconti spero mi risponda
Bello come racconto spero in un seguito.
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…