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Racconti Erotici Etero

Occhi da bambina lussuriosa …

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Suonò alla porta, si aspettava solo lui. Lisa andò ad aprire, indossava una sottile maglietta nera che lasciava intravedere un reggiseno di pizzo a balconcino.

I due si conoscevano da un po’, ma avevano tenuto a freno la loro eccitazione: l’uno aspettava un segnale dall’altro e viceversa.

Quella sera Lisa decise che era venuto il momento, nelle sue lunghe notti di sogni erotici aveva immaginato il tutto.

Appena la vide Paolo sentì l’impulso di attrarla prepotentemente a sé, forse era il suo odore o quegli occhi scuri da bimba lussuriosa.

La ragazza lo portò subito nel grande salone vuoto accanto all’ingresso. Si chiusero, anche se la luce del corridoio filtrava attraverso la porta a vetri. Scivolò la lingua lungo il suo collo, languidamente. Lo avvicinò al muro prendendogli le mani, guardandolo negli occhi. Infilò la sua gamba tra le sue per sentirlo già duro. Fu piacere ancor prima di provarlo’un preludio delizioso. Finalmente gli fu addosso, fu allora che Paolo la baciò, le prese il viso dolcemente e cominciò a leccarle le labbra.

L’atmosfera si fece più tesa, l’aria pareva spostarsi velocemente. Le loro lingue s’intrecciavano disperate, compivano piccoli cerchi di passione, mentre i loro corpi lamentavano quei vestiti che impedivano un contatto naturale, totale.

Le infilò una mano sotto la maglietta a cercarle il seno, afferrandone con brama di possesso uno già teso da quella spasmodica frenesia sessuale.

Lisa capì che un istante dopo avrebbe perso il controllo e per questo lo fermò, fermando bruscamente quel piacevole tocco. Aprì la porta e andò in cucina dai suoi amici. Camminando avvertì i segni evidenti della sua voglia, ma cercò di non pensarci, almeno per il momento: aveva ospiti in casa. Nei suoi sogni trovò stimolante interrompere uno sfregamento per potere dominare un uomo,

ma ora sentiva il suo sesso delirare’

Paolo, dal canto suo, rimase qualche secondo in salotto sconvolto da quell’insolito benvenuto che lo aveva drizzato non poco. Aveva avuto un’erezione considerevole dovuta a quella coscia, quel seno e quella lingua così disponibili e impreviste.

Tutto questo si risolse nell’arco di pochi secondi, in cucina non avevano ancora capito nulla. Appena raggiunse gli altri, Lisa gli lanciò un occhiata nelle parti basse , lui se ne accorse e non poté fare a meno di apprezzare.

Dopo che il primo fu servito, Paolo domandò del bagno, la ragazza uscì dalla cucina per indicarglielo. Il suo era un reale bisogno fisiologico, non pensava a un furtivo riavvicinamento!

Lisa lo portò invece nella sua stanza e Paolo sentendosi nuovamente eccitato la spinse sul letto: questa volta fu lui a provocare, si mise a frugare sotto le sue mutandine umide, gli abbassò i pantaloni e cominciò a leccare lentamente le pareti ispessite dal suo piacere, bloccandola per i fianchi : non voleva che andasse di nuovo via.

La ragazza si sentì morire a quel punto, ma non aveva intenzione di cedere, così si mise sopra di lui ondeggiando il bacino e aumentando la stretta.

-Le patatine fritte staranno bruciando’-gli sussurrò

-Se te ne vai di nuovo farai bruciare me’ti prego continua così’spogliami’ti voglio adesso- fu la risposta di Paolo, impaziente di entrare dentro di lei e venire.

Lei premeva forte contro il suo sesso, sentendolo durissimo anche sotto i jeans.

-Lisaaa!- fu allora che la chiamarono dalla cucina, ma come poteva lasciarlo in quello stato?

Fortunatamente Paolo si ricompose interrotto da quella voce, e tornò in sé.

Passò un’ora, il vino aveva contribuito ad aumentare la voglia di sesso, più smaniosa e bollente che mai. I due ragazzi si guardavano, lui cercava ogni scusa per sfiorarla in più punti senza dare nell’occhio.

Era una vera e propria sofferenza quella, aveva un desiderio assurdo di sbatterla a più non posso come lei che voleva sentirselo tutto dentro, in qualunque posizione’anche lì davanti agli altri. L’eccitazione sovrasta la morale, il sesso cancella ogni remore.

Dopo cena si spostarono tutti in salotto a chiacchierare. Lei gli si sedette addosso, avvicinando di sfuggita, ma intenzionalmente, il seno alla sua bocca. Di nuovo un’erezione. In un certo senso lui la odiava, era frustante quella situazione, la resistenza al piacere ha un pizzico di masochismo.

Pensavano entrambi al dopo, quando sarebbero rimasti da soli, si ma quando?

Forse gli amici avvertivano inconsciamente una così intensa voglia di sesso vagante nell’aria.. Paolo ridendo le leccò leggermente l’orecchio: doveva vendicarsi in qualche modo. La ragazza ebbe un piccolo sussulto, gli altri lo avvertirono, aumentando la sua eccitazione.

I due avevano addosso gli occhi di Sergio, che scrutava minuziosamente ogni loro movimento’

Lisa non seppe più resistere, fu allora che uscì dalla stanza. Qualche minuto dopo Paolo la seguì, sapeva dove trovarla. Si chiusero a chiave questa volta.

Finalmente poteva godere di lei. Le tolse immediatamente la maglietta, il reggiseno e mentre Lisa inarcava la schiena sempre di più, cominciò a leccarle il seno, compiendo con la lingua piccoli giri intorno al capezzolo destro, ormai inturgidito.

-Lecca più forte, mordimi..- le diceva la ragazza quasi ansimante. Voleva sentirlo muovere dentro di lei furiosamente, ma prima, dopo avergli sfilato i pantaloni, glielo toccò, lo prese, lo strinse, se lo strofinò sul seno fissandolo in quegli occhi socchiusi per la goduria.

Paolo non ce la faceva più, stava per scoppiare. Appena sentì la lingua di Lisa sul suo cazzo duro prese ad ansimare, quando lei succhiò forte infilandolo tutto in bocca , quasi gridava. Lui con la mano le spinse la testa verso sé per sentirlo ancora più dentro: questo gesto, così erotico e sensuale, fece trasalire la ragazza che si sentì grondare dai suoi umori. Lisa si mise sopra di lui, guardandolo con quegli occhi da bimba lussuriosa. Facilmente Paolo le entrò dentro. Dopo qualche spinta lenta ma profonda la ragazza sentì che stava per venire, lui lo avvertì e si mosse più velocemente. Vedeva il suo seno grande ondeggiare su e giù, glielo afferrò quasi a strapparglielo, a possederglielo’Lisa ebbe un orgasmo intenso, senza tempo, senza storia né luogo.

‘Non fermarti, spingi più forte’si ‘. vengo- rallentò la sua corsa, ma lui la girò su un fianco penetrandola lateralmente.

Era sua ormai, godeva dei suoi gemiti, le leccava il collo seguendo il ritmo dei suoi

sussulti.

Nel frattempo Sergio passò di lì per andare in bagno, avvertendo i suoni di quel coito.

Si fermò dietro la porta incuriosito ed eccitato. Da sempre, ma senza speranze era stato attratto da Lisa, da quelle forme armoniose, da quel sorriso maliardo.

Non era geloso, bensì contento di sentirla godere in quel modo, chiuse gli occhi e fece finta di essere al posto di Paolo.

Sbirciò nel buco della serratura e vide i due corpi stretti e costretti in orgasmo estatico.

Lisa fu di nuovo sul punto di venire e prese a muoversi più lentamente, quasi a protrarre più a lungo possibile quel momento. Lui la baciò soffocandone i gemiti, le loro lingue si muovevano furiose: era quasi un atto di rivincita nei confronti delle precedenti costrizioni. Quel sesso così voluto, quel corpo così desiderato aumentava il piacere di Paolo’piacere che andava diventando godimento assoluto, completo.

-Vorrei strapparti la pelle..- le sussurrava piano. Fusione di corpi che freme dalla brama di mordersi, divorarsi, annullarsi nell’altro e dalla consapevolezza di non poterlo fare.

Culmine, bisogno di orgasmo.

Le venne in bocca, sul viso, sul collo, sul seno, voleva spruzzarla tutta col suo piacere, riempirla, sporcarla, contaminarla, quasi a volere imprimere un segno permanente sul suo corpo.

L’orgasmo è insieme vita e morte, apice e fine del possesso, dominio del corpo sull’anima, trionfo dei sensi sul pensiero o unione perfetta dei due, agonia e fine, concepimento e nascita.

Lisa e Paolo, finalmente soddisfatti si rilassarono sul letto’ma quegli occhi da bimba lussuriosa interruppero ben presto quel momento tranquillo.

Gli altri se ne erano già andati, tranne Sergio, che si attardò finche non ripresero a toccarsi. La notte era ancora lunga.

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