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Racconti Erotici Etero

Profumo di torba

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel giorno iniziò con scrosci di pioggia insistente, che rendevano l’aria struggente. La luce scura delle nuvole nere incupiva la strada ma negli occhi di Essenza brillava la luce dell’attesa. Quella sera avrebbe rivisto il fuoco della sua anima, la sua giuda, il suo mentore. E i ricordi dell’ultimo loro incontro le facevano palpitare il cuore tra le gambe. D’un tratto il desiderio di dare spazio alla forte emozione, che quell’uomo le stava regalando, la invase e seguendola si trovo dinanzi una scena’. Una fantasia’. Una emozione’. E la seguì.
Svoltò al primo casello della tangenziale si diresse in un luogo magico pieno di sensualità. Una enoteca raffinata, dove gli odori ed i sapori di cibi e vini prelibati si mescolavano con la ricercatezza delle stoviglie. Entrò e chiese:

“Una bottiglia di Caol Ila riserva speciale”

Il ragazzo la guardò e sorrise’. Non come faceva con gli altri avventori, le sorrise con lo sguardo divertito di chi ha capito che dietro quella richiesta si celava un gioco erotico. Da cosa lo aveva capito? Dallo sguardo di lei? Dal profumo di donna eccitata che emanava la sua figa inumidita dalla fantasia che l’aveva percorsa? Non lo sapremo mai. Ma capì’ e Lei sapeva che aveva capito e si

lasciò andare ad un gioco malizioso di sorrisi e parole molto educate ma ricercate e pronunciate per dare conferma all’intuizione del ragazzo.

“Non ne avete?” ‘ aggiunse mostrandosi sorpresa e delusa.

Ed il ragazzo sorridendole negli occhi le disse:

“Qui le bottiglie per momenti importanti ci sono sempre” e con la mano le indicò di seguirlo.

Si avvicinarono ad una vetrina antica dove erano esposte in bella mostra le bottiglie di wiskey più rare al mondo e tra tutte le più rare, in mezzo a loro, esplodeva una lunga e raffinata bottiglia di Caol Ila riserva speciale.

“Eccola” disse mentre apriva la vetrina per prenderla.

“Però devo dirle che è appena arrivata e non sappiamo ancora che prezzo abbia’ Può ripassare domani così le saprò dire?” aggiunse passandole tra le mani quello splendore.

“Non posso passare domani” rispose Essenza ‘”Mi serve stasera” e lo disse guardandolo negli occhi con un sorriso categorico di chi vuole seguire il momento.

“Bene” rispose il ragazzo- “Se mi può attendere un pochino chiamo il rivenditore e glielo farò sapere. Può aspettare?” chiese.

“Si, posso aspettare fino alle quattro del pomeriggio poi non più” rispose Essenza.

La lasciò lì nella grande sala di esposizione tra qualche avventore che sbirciava tra le bottiglie alla ricerca di un qualche piacere del palato. Lei teneva ancora tra le mani quel tesoro e carezzandolo delicatamente attese, guardando qua e là le meraviglie esposte. Passarono alcuni minuti, il ragazzo ritornò e le disse il prezzo timidamente perché si aspettava che lei desistesse sentendolo. Fu sorpreso quando sentì dirle un “Va bene” senza ombra di preoccupazione e compiaciuto le disse:

“La incarto”

Chiamò a voce alta una commessa che metteva a posto uno scaffale:

“Patrizia, una confezione importante per una bottiglia importante – sottovoce aggiunse guardando Essenza- per un momento importante”

Lei sorrise ed abbassò gli occhi, intimidita da quella confidenza.

Pagò ed uscì con la gioia di chi sta pregustando il piacere promesso.

Risalì in macchina accese lo stereo e si fece accompagnare dalle note dell’ultimo cd di Leonard Cohen, la musica giusta per quel momento.

Fu così che la telefonata di Cerebrale, il suo amore, la raggiunse e sentendo il tono della sua voce l’uomo le disse:

“Mi state già aspettando?” usavano speso il plurale parlandosi, intendendo prendersi cura di tutto il bene desiderio che provavano l’uno per l’altra. La mente ed il sesso.

“Si, amore mio, ma questa volta a modo nostro. C’è una sorpresa per voi” ‘ rispose Essenza.

“Va bene, passerotta. Ci piacciono le sorprese. A stasera alle sei e mezza”

“Ci saremo”

Passò le quattro ore che lo separavano da lui, godendosi il rinascere della bellezza del suo corpo. Si sdraiò in una bella vasca profumata di sali marini rilassanti’ si accarezzò il corpo con l’effluvio di una crema emolliente’godette del trattamento relax che scelse dal parrucchiere’ si eccitò guardandosi allo specchio mentre indossava le autoreggenti nere a rete, il reggiseno di pizzo nero, e poi una gonna al ginocchio nera’ che ricoprì la sua vulva nuda, subito pronta per le carezze di Cerebrale. Poi un maglioncino di lana nero a collo alto senza maniche bordato in basso da una piccola frangia di corallini neri luccicanti’ si guardò mentre indossava le scarpe rosso-bordeaux di pelle di vitello bordate di camoscio. Perfetta! Manca solo il profumo’. Ed una nuvola di Must di Cartier inondò la stanza, i suoi capelli, il suo collo, l’incavo del suo seno, le pieghe della sua figa e anche la sua mente.

Pronta!

Giacca di pelle, valigia, borsa e la busta con il protagonista del suo gioco.

“Oddio ho dimenticato di bere!

Quanto tempo c’è ancora.

Mezz’ora ancora.

Ok! Mi fermo e compro una bottiglia d’acqua.”

Era importante bere, doveva essere perfetta per come lui la voleva’ senza slip e con la vescica piena.

Accostò al primo bar che trovò per strada. Scese. Entrò. Sulla soglia del bar c’era un ragazzo che faceva passare il tempo guardando la strada. Gli passò al fianco, il suo sguardo seguì la scia di Essenza e l’accompagnò mentre entrava. All’interno di un locale non molto accogliente c’era un tavolo da biliardo dove quattro giovanotti giocavano; si distrassero nel vederla.

Chiese al barista una bottiglia di acqua naturale, la servì, pagò ed uscì.

Risalì in macchina, aprì la bottiglia e cominciò a bere una sorsata lunghissima e mentre lo faceva si accorse che sull’uscio del bar i ragazzi erano diventati cinque e la guardavano. La divertì ed ebbe la conferma di aver fatto tutto bene: era attraente.

Richiuse la bottiglia, avviò la macchina e si diresse decisa verso la meta del suo desiderio’ gli sguardi di quei ragazzi la accompagnarono mentre svaniva.

Parcheggiò e mentre prendeva le sue cose lo vide. Ah! Finalmente lo rivide. Gli sorrise andandogli incontro e lui la baciò sulla bocca delicatamente mentre le diceva:

“Sei bellissima!”

Prese la sua valigia e tenendola per mano la portò direttamente nella sua camera.

Chiuse la porta mentre Essenza si liberava del soprabito e cominciò a baciarle il collo cingendole la vita da dietro.

Lei ricambiò quel brivido con movimenti sinuosi del collo.

Poi Cerebrale la voltò a sé e cominciò a leccare delicatamente il bordo delle sue labbra seguendone il profilo. Un lungo e profondo baciò che sfociò in un duello di lingue desiderose di riassaporarsi’ di ritrovarsi’ di godersi’. Mentre le mani di Cerebrale scivolavano lungo i suoi fianchi’le alzò la gonna che nascondeva il cuore del suo bene’. Lo vide lì pronto e volle goderla tutta’ si sdraiò per terra’ tra le sua gambe ancora aperte con la gonna che ritornò a ricoprire il suo tesoro e stette lì a guardarla, a toccarla, a penetrarla’ mentre i gemiti di Essenza diventavano sempre più profondi. La portò alla soglia dell’orgasmo e poi si distese sul letto’ ed iniziò a spogliarsi’ mentre Essenza iniziava a baciare la sua pelle che pian piano si scopriva. Si alzò per sfilare contemporaneamente i pantaloni ed i boxer aderenti che indossava e si piegò leggermente in avanti’. scoprendo il suo culo alle voglie di quella donna’ immediatamente sentì la mano di lei sfiorare il solco tra i suoi glutei ed un dito morbido soffermarsi sul buco’ il suo unico buco’ sentì per la prima volta un dolce brivido attraversargli il cervello e mentre si abbandonava a questo piacere si accorse che il dito era diventato la lingua della sua donna che umida e calda leccava quel punto nuovo di erotismo che stava scoprendo dentro di sé’ una lingua vogliosa che lentamente ma energica si spingeva sempre più dentro’e sentiva pian piano sciogliere qualsiasi resistenza’la sua tensione si allentava e la lingua leggermente entrò’appena appena rimanendo roteante sul bordo di quel nuovo piacere’. Capì cosa si prova a sentirsi di una donna. Emozione forte, intensa, inaspettata ma profonda e sua!

Fu allora che la prese tra le braccia e si sdraiò sul letto tenendola su di sé mentre lei iniziò a liberarsi dei suoi indumenti. Le offrì per primo il suo seno, poi la pelle del suo ventre ed infine lo fece suo, cavalcando impazzita di piacere e dicendogli:

“Bentornato, amore mio!”

Bentornato, amore mio gridava dentro di sé Essenza mentre riaveva il piacere che le sapeva dare quell’uomo. La sua corsa terminò quando lo iniziò a sentire palpitare e durissimo dentro di sé’ si guardarono con l’allegria negli occhi’ si accarezzarono e’si distesero l’uno di fronte all’altra e le loro mani si percorsero’.e fu allora che Essenza si avvicinò al suo cazzo turgido, roseo e umido ancora di lei e cominciò delicatamente ad accarezzare con la lingua la punta della sua cappella, ne assaporò il nettare che abbondante gli sgorgava dal più intimo dei suoi piaceri’Era dolcissimo tanto che Essenza non seppe resistere aprì le sue labbra calde e gli assaporò la cappella’. Un luogo senza pari al mondo dove la dolcezza delle curve si accompagnava alla delicatezza della pelle esaltandone la morbidezza ‘.si soffermò in quel luogo gustandoselo tutto’.mentre con la lingua gli allargava il buchetto su in cima’. E Lui la sentiva gemere, la sentiva vibrare, sentiva vibrare le sue labbra, sentiva che copiosa la saliva lo stava bagnando e più la sentiva e più il suo piacere gli rendeva il cazzo duro come una pietra’ Più il piacere cresceva e più sentiva il sangue raccogliersi in un sol punto, quasi come se nel suo corpo si spargesse la voce che in quel luogo si stava avverando un immenso piacere, dove tutte le cellule possibili dovevano accorrere per goderne’ sentiva questo fremito percorrergli l’anima’ e la sentiva questa donna’. E lei lo sentì’ sentì la sua risposta le sue contrazioni che la spinsero a prenderlo tutto dentro la sua bocca e a succhiarlo con la voglia di sentire finalmente il sapore del suo nettare’ e succhiava e lui si induriva’ e saliva su’ stringendolo tra le labbra accarezzandolo con la bocca’.e lui gli rispondeva con qualche goccia, preludio dell’esplosione finale’e lei di nuovo famelica ripercorreva quella strada unica del piacere giungendo nel più profondo della sua gola’trasmettendogli il calore e la pressione del suo desiderio’ e alla fine la sete di Essenza fu premiata’ una contrazione gli percorse la bocca e sentì un gemito prolungato accompagnare una dolce crema che le inondò la bocca’ e tanto era il suo desiderio’ e tanta la sua voglia di mostrarlo a Cerebrale’ che aprì la bocca ‘ allungò la lingua piena di sperma del suo uomo’. E Lui vedendosi esposto nell’intimità di quella bocca ‘la baciò assaporandosi insieme al sapore della saliva di lei’. La percorse lungo il palato’. Tra i denti’ tutta la volle assaporare e alla fine la guardò’. E lei guardandolo’.ingoiò.
“Mi hai ingoiato” le disse grato’ di avergli donato quell’amplesso’ e mentre si godevano il piacere del rilassamento’una telefonata li riportò alla realtà.

“Mi scusi signore, è la reception. La persona che lei aspettava so che è arrivata ma ha dimenticato di lasciare i documenti. Può cortesemente far provvedere”

“Certo, lo facciamo subito” rispose infastidito, riattaccò e guardandola sorrise aggiungendo:

“Non avevamo più la forza di aspettare oltre! Le dovevo rispondere così.”

E risero soddisfatti insieme.

Si alzarono più per i morsi della fame che per l’ordine della reception.

Andarono insieme nel bagno per prepararsi ed entrarono nella doccia. Fu così che lui le chiese di chinarsi dandole le spalle. Lei gli accondiscese; voluttuosa gli mostrò la sua vagina e lui la penetrò’ ed iniziò ad urinarle dentro’era un loro gioco, lo facevano volentieri’ per darsi di più’poi la fece voltare e la docciò da capo a piedi con la sua urina’ e lei si eccitò immensamente’tanto che quando fu lei a doverlo inondare incontrò una qualche difficoltà iniziale. Le contrazioni energiche della sua vagina impedivano alla vescica di svuotarsi’ ma tanta era la voglia di bagnarlo di lei’ che vinse quella battaglia ed un liquido d’intenso profumo lo invase’ e lui più si bagnava’ più sorrideva’ e lui più sorrideva ed Essenza più si liberava’ una vera corrispondenza di amorosi sensi. Alla fine completarono il gioco lavandosi reciprocamente. Si rivestirono. Lei si diede un ritocco veloce al trucco lui una rapida pettinata ai capelli. Ed uscirono. Ma per quanto si fossero sforzati i segni del loro amplesso erano leggibili ancora su quei volti stravolti di piacere e rilassati nel godimento.

Il ristorante era proprio di fronte all’albergo. Attraversarono la strada impietrita dal freddo ed entrarono nel locale. Nulla di eccezionale, un locale identico a tanti altri ma tanta era l’intesa che c’era tra loro che nemmeno si accorsero di ricreare in quell’anonimato un angolo del tutto speciale. Si resero conto quando videro gli sguardi compiaciuti ed incuriositi dei camerieri e degli altri commensali seguirli nel loro dialogo più gestuale che di parole.

“Allora, passerotta! La sorpresa quando arriva?” le chiese interessato

“Sarai tu a dare il via al gioco” rispose Essenza

“In che modo?” incalzò lui.

“Lo vedrai”

“Ma forse ho capito.”

“E dimmi allora? Ma sappi che se non indovinerai il gioco non comincerà”

Lui la guardò negli occhi e non aggiunse altro.

Spulciarono piatti ben cucinati, non di elevata raffinatezza ma mangiarono senza alcun lamento perché il loro cibo migliore era un altro quella sera.

Ordinarono alla fine qualche dolcetto e come era solito fare, Cerebrale chiese del wiskey. Fu qui che lei intervenne per la prima volta a contraddirlo e disse categorica:

“No! Il wiskey no”

E lui un po’ sorpreso un po’ compiaciuto perché aveva capito che il gioco stava per iniziare, disse:

“Perché no?”

“Perché il wiskey, no stasera” disse lei ridendo maliziosa.

Finirono il loro dolce, Lui pagò e si avviarono veloci verso la loro camera.

Arrivati, lui chiese:

“Cosa faccio?”

E lei:

“Tu sdraiati comodo sul letto e seguimi. Al resto penso io”

Lui obbedì. Si svesti e si sdraiò sul letto e cominciò a seguire Essenza. Lei si denudò, indossò la giacca di un pigiama di seta blu di taglio maschile, lasciandolo sbottonato. Poi si avvicinò alla sua valigia e scartò una bottiglia di vetro di forma ovale che dentro conteneva del liquido chiaro e dei fiori secchi di tenui tinte autunnali. La stappò, introdusse al suo interno uno stoppino ed accese. Era una lampada ad olio, la appoggiò sul comodino affianco a Cerebrale e allontanandosi di nuovo spense tutte le luci. Di colpo quella stanza fino ad allora illuminata omogeneamente da una luce calda, si colorò di una luce viva, tremula che scoprì le ombre degli oggetti, le ombre dei loro corpi all’interno di quel luogo, diede vita alle emozioni sui loro visi. Essenza prese quindi dalla sua valigia un pacchetto molto lungo e rotondo, fasciato da una carta verde scuro e chiuso da un nastro di raso bordeaux e poi nascondendo qualcosa dietro la sua schiena si avvicinò al bordo del letto di fianco a Cerebrale e nel silenzio più assoluto, illuminata dal basso dalla luce della lampada ad olio, porgendogli il pacchetto gli disse:

“In tutto il mondo solo in tre posti producono il wiskey di qualità: nel nord america, in Irlanda e in Scozia. I wiskey single malt sono prodotti in Scozia’.. qui c’è un’isoletta’. L’isola di Islay’ su quest’isola ci sono solo sette produttori, che producono i migliori wiskey del mondo’.”- e mentre lei parlava, lui la guardava negli occhi e scartava il pacchetto ‘”‘di questi sette solo uno produce un malto speciale perché cresce su un terreno tanto fertile che rende a quel wiskey un profumo torbato impareggiabile’ questo produttore Caol ha una produzione limitata’. I suoi wiskey sono difficili da trovare’ e questa è la sua riserva speciale” e queste parole arrivarono quando Cerebrale stava tirando fuori la bottiglia dal pacchetto’. La guardò con occhi che le sembrarono incantati’ lei lo incoraggiò ad aprire la bottiglia’. E mentre lui lo faceva lei aggiunse:

“‘questa riserva speciale solo poche persone al mondo posso assaporarla perché rara ed ora tu l’assaggerai in un modo che nessun altro potrà mai fare” e questo lei lo disse prendendo lentamente il tempo per giungere in sincronia con lo stappo della bottiglia. Come la bottiglia fu aperta, un profumo intenso di torba riempì la stanza ed Essenza allungò la sua mano, prese il nettare dalle mani del suo uomo’. e’.. fece comparire una boule da dietro le spalle’.. la portò sotto il suo seno destro e cominciò a versare quel prezioso liquido sulla sua mammella insaporendola’.. e guardandolo negli occhi’. gliela offrì’. La bocca di Cerebrale allora si dedicò ad assaporare quel profumo che invadeva la stanza e gustare quel liquore offerto nella più bella coppa che avessero mai potuto costruire’. mentre il seno di Essenza si inturgidiva sotto la voluttuosità del desiderio di lui’Poi Lei si ritrasse e attirò la sua attenzione sulla boule che lenta raggiunse il luogo più bello che ci sia al mondo’ tra le gambe di quella donna’ maliziosa e provocante nello sguardo e nei movimenti, Essenza cominciò a bagnarsi la figa di quel nettare tanto da imperlare le leggera peluria che la ricopriva’. Si fece scorrere quel fiumicello profumato di calore di terre lontane tra i solchi della sua intimità ed infine alzando una gamba sul bordo del letto portò il suo pube su di lui che rapito la leccò così profondamente e così turgido che a lei sembrò di essere penetrata da un cazzo vero’.. si abbandonarono entrambi a godersi’.lenti’ tutti gli attimi di quell’istante’ mentre lei respirava profonda tutti gli odori e le sensazioni di quell’amplesso’. lui continuò ‘. Le prese dalle mani il bicchiere e la bottiglia versò del wiskey e inzuppò il suo cazzo lungo e duro nel prezioso liquido e glielo offrì’.. calda emozione’. forte di sapore’. profumata di lande sferzate dal freddo”profumo di torba’. lungo la potenza del cazzo di Cerebrale’. sotto i solchi del seno di Essenza’..tra le gambe di quel uomo’. nel cremoso profondo abisso del sesso di lei’. sulle labbra di entrambi’ dentro le loro anime’e caldo e violento fu il donarsi’. unico ed irripetibile’ intenso e delicato’ lento e profondo’ tanto da donare piacere infinito per essere lì presente in loro’ tanto da infliggere dolore pungente per la fugacità dell’attimo che passa’ immersione nei sensi’ rapimento’ stregoneria’ maleficio’. fascino’. sensualità’ desiderio’ attrazione’ sintesi estrema’ essenza di malia.

Lì colse così il mattino che li vide sorridere e legati non in una promessa’ ma solo e per sempre in una condivisione, profumata di torba.

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