Skip to main content
Racconti Erotici Etero

*SEX POWER**

By 19 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Abbiamo appena finito di litigare furiosamente, i motivi sono sempre i soliti.
La verità è una sola: non abbiamo niente in comune noi due, tu appartieni a un mondo che non è il mio, un mondo oscuro, di cui non voglio sapere nulla, non ti stimo, forse ti temo, eppure ci incontriamo in segreto da ormai due anni.
Nessuno lo deve sapere, non sei un uomo che posso presentare ai miei amici.
Ma c’è il letto: è lì che il tuo potere diventa immenso, sai entrare in me ( e non solo fisicamente) come nessuno.
Hai le mie stesse fantasie erotiche, il mio gusto di andare oltre, sempre al di là dei confini, di azzannare tutto per assaporare anche il veleno, se necessario.

Ora, il viso scarno livido di rabbia, gli occhi socchiusi a fissare un quadro, ti abbandoni sulla sedia, sfinito e io ti sto di fronte, ansimante, l’ultimo insulto è ancora nell’aria, basta, penso, non possiamo continuare così.
Ti guardo negli occhi, poi scendo alle labbra: i tuoi denti luccicano, bagnati di saliva, denti forti, da carnivoro.
All’improvviso provo per te un desiderio talmente micidiale e vendicativo da farmi tremare da capo a piedi; te ne accorgi, ma non dici nulla, continui ad ansimare, con le braccia e le gambe abbandonate in una posizione di assoluta impotenza.
Allora, spinta da un impulso irrefrenabile e maledicendomi, sapendo che in questo modo tutto ricomincerà, mi inginocchio ai tuoi piedi e ti sbottono i pantaloni; tu ti sollevi istintivamente per aiutarmi e io comincio a baciarti il sesso con le labbra calde e asciutte, per poi leccarti avidamente.
Come fai presto a eccitarti, rabbia e frustrazione ti aiutano di certo.
Ora il tuo respiro stranamente si calma, come in attesa.

Mi alzo in piedi, tolgo gli slip, sollevo la gonna e mi metto a cavalcioni sopra di te, avvicinandomi alla tua faccia, lasciandoti il tempo di guardarla avidamente, di guardare quella tenera riccioluta cosuccia che tu adori e che io ti porterò via per sempre (ora ne sono convinta, che gioia perversa solo il pensarlo); poi affondo su di te, ora gemi forte, inarcandoti , silenzioso, furioso, perché hai la sensazione che io ti stia divorando, lo so , riconosco quello sguardo.
Cerchi di avvicinare le mani ai miei fianchi ma:
‘Non toccarmi’ sibilo con voce rauca e tu:
‘Avanti, fai tutto da sola, fammi vedere quanto sei brava”
Allora comincio lentamente a muovermi , ondeggiando i fianchi, mentre tu cerchi di penetrarmi sempre più a fondo, in modo convulso; provo a farti rallentare, inutilmente, perché sono io a essere vicinissima al paradiso; quando sono costretta ad arrendermi al piacere, mi afferri per i capelli con una mano e mi sussurri:
‘ Sì, madame, così, va bene, va tutto bene ‘ finché non vengo con un grido rauco abbattendomi sopra di te.

Allora mi fai alzare, con la gentilezza che riconosco e mi porti verso la tavola da pranzo, ancora disseminata dei resti del nostro pasto per piegarmi bocconi sopra i piatti che invadono il ripiano in ordine sparso; mi accarezzi il sedere, ho un bel sedere, so quanto ti piace.
Poi mi fai allungare le braccia dietro la schiena e me le leghi con la tua cintura.
Aspettavo questa violenza che mi eccita oltremodo, perché so che cosa succederà adesso; le gambe mi tremano nell’attesa, le cosce fremono: eccolo il tuo potere su di me.

Mentre affondi il viso nei miei capelli con una mano mi premi i fianchi, con l’altra scivoli rigido e caldo prima nell’umidità del mio sesso, per poi strusciarti tra le natiche; e intanto con le dita dolcemente mi stuzzichi e io ti voglio anche lì, perché mi piace da morire quando mi prendi in quel modo, ma mi costringo al silenzio, neppure un gemito, mordendomi le labbra a sangue.
‘Chiedimelo, chiedimi quello che vuoi, avanti… ‘mormori con voce di scherno, continuando ad eccitarmi.
‘Sì, sì, ti prego, dammelo, ti voglio …’ e ascolto la mia voce implorare con toni osceni, animaleschi.
Allora mi penetri con violenza, con un gemito rauco e il dolore improvviso mi fa urlare.

Mi inarco all’indietro, come per spingerti fuori, ma il piacere riempie improvviso il mio ventre, costringendomi a piegarmi in avanti , per sentirti meglio, i seni che si impiastricciano di avanzi del pasto mentre sui capelli, sparsi sulla tavola, si rovescia un bicchiere di vino.
Tenendomi saldamente per i fianchi ti muovi sempre piu’ in fretta, fino ad arrivare ad un orgasmo che ti fa urlare: non ti avevo mai sentito così. Rapidamente esci dal mio corpo, mi sciogli le mani e mi fai voltare di fronte a te, la schiena appoggiata alla tavola.
Ansimando ti guardo negli occhi, so che cosa vuoi, e lo voglio anche io, umiliazione e piacere.
Mentre il tuo seme mi cola lungo le gambe comincio ad accarezzarmi; allora tu inizi a parlarmi a voce bassa, chiedendomi se mi è piaciuto quello che mi hai fatto, quanto mi è piaciuto, e intanto osservi attentamente i movimenti delle mie dita.
Ti rispondo, la voce che si spezza:
‘Sì, sì, mi è piaciuto….’
per finire a perdermi nei tuoi freddi occhi verdi .
Ora mi allontano, mi ricompongo, il respiro ancora affannato, le gambe molli; poi dirigendomi verso la doccia ti dico:
‘Ora vattene e non ritornare mai più; lascia le chiavi di casa vicino al portatile’

Ma nel momento stesso in cui pronuncio queste parole, penso tra di me a come farò a resistere senza di lui: è la mia droga, presto si ripresenterà la crisi di astinenza che ben conosco.
E capisco che quel “non tornare mai più” anche per questa volta è un lusso che non posso permettermi.


L’eros del mio sito

Il mio
Blog Eros con i miei e-book di racconti erotici da scaricare

Leave a Reply