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Racconti Erotici Etero

Storie di vita vissuta – 2^ La COLF è una troia

By 28 Febbraio 2025No Comments

Le situazioni e le persone di questi racconti sono reali, solo i luoghi ed i nomi sono di fantasia.

Lo sfogo che avevamo dato ai nostri istinti sessuali non si tramutò in una relazione, almeno non subito.
Tra noi c’era solo stato un rapporto, con soddisfazione di entrambi, ma non c’era sentimento, se non quello di amicizia.
In ogni caso a me era rimasta una voglia insoddisfatta: quella di riuscire a prendere il suo bel culetto.
Passarono alcuni giorni senza che tra di noi accadesse niente.
Al weekend decidemmo di andare al mare a trovare mio figlio.

Maria è in camera sua e si sta preparando per la nostra giornata al mare.
Quando esce indossa una specie di camicione sotto al quale, immagino abbia il costume, in mano ha una borsa da spiaggia.
Quando arriviamo allo stabilimento, andiamo in cabina, che mio figlio ci ha riservato, a cambiarci.
Quando Maria esce rimango folgorato!!
Indossa un bikini che, se davanti può andare, quando si gira lo slip alla brasiliana s’infila tra le natiche e niente nasconde, anzi evidenzia, il suo fantastico culo
-“Certo, potevi mettere qualcosa di più adatto” – le dico un po’ bruscamente.
-“Perché cos’ho che non va?” – replica.
-“Hai tutto il culo di fuori”.
-“Perché non ti piace?” – mi fa sorridendo e girandosi per mostrarmelo meglio.
-“Vabbè lasciamo perdere” – taglio corto.
Così mentre ci dirigiamo all’ombrellone, seguendo le sue chiappe ondeggianti, non posso non notare diversi sguardi maschili che si appuntano sulle sue natiche e anche sguardi femminili invidiosi.
La giornata passa tranquilla tra tuffi rinfrescanti e dormite sotto l’ombrellone; a pomeriggio inoltrato facciamo ritorno a casa.
Come entriamo, Maria si dirige di corsa al bagno.
-“Uuff, non ne potevo più.” – dice uscendo dopo qualche minuto – “Stavo per farmela sotto”.
-“Ora vado a farmi una doccia” – fa sfilandosi il camicione e dirigendosi verso la camera.
La sua camminata verso la camera è un concentrato di erotismo, con la schiena abbronzata che termina sul suo splendido culo “scoperto” solo dalla brasiliana.
Scompare dietro la porta ed io, come in uno stato di trance, le vado dietro.
È ferma davanti al letto, di schiena.
-“Ti aspettavo. Sapevo che saresti venuto” – mi sorride da sopra la spalla.
Mi avvicino dietro le sue spalle.
-“Credi non mi sia accorta che tutto il giorno che mi mangi con gli occhi? E che il tuo amichetto, qui, è sempre in tiro” – continua dandomi un colpetto al cazzo costretto nei pantaloncini.
Ho la gola secca e non riesco a dire niente; l’abbraccio da dietro, affondo il viso nel suo collo baciandolo e le abbasso il top scoprendo un seno.
Lei si stacca da me, finisce di togliersi il reggiseno e s’inginocchia sul letto.
-“Togli anche queste” – dice inarcando il culo.
Afferro l’elastico della brasiliana e la faccio scorrere in basso lungo le gambe.
-“Dammela”- dice, alzandosi e togliendomi l’indumento dalle mani – “Senti” – e me lo mette sotto il naso.
Un odore di mare misto ad un altro più acre mi riempie le narici.
-“Ma sono tutte bagnate!!” – esclamo, continuando però ad aspirare quel profumo afrodisiaco.
-“Hai pisciato nello slip!!” – dico sorpreso e realizzando cosa sia quell’odore che sento.
-“Non esagerare.” – fa ridendo – “Mi ci sono solo asciugata dopo”.
-“Sei terribile e sei una gran troia”.
-“Lo so; non sei il primo che me lo dice”.
Faccio volare via i miei vestiti e la spingo sul letto carponi.
Lei da buona troia solleva il culo invitante.
Non perdo tempo in preliminari, l’afferro per i fianchi e con un sol colpo le penetro la figa fino in fondo.
-“Aaahhgg…” – rantola – “Così mi sfondi… Ooohhh come sei duro!!! Dai scopami… Scopami per beneee…”
Non me lo faccio ripetere e prendo a scoparla con colpi lunghi e cadenzati.
Ho il suo culo davanti agli occhi, invitante; tra le natiche aperte occhieggia il forellino bruno.
Mi metto della saliva sulla mano e la passo su quel buchetto, iniziando a massaggiarlo.
-“Ooohhh…Sììì anche li… accarezzalo mentre mi scopi” – m’invita.
Continuo a massaggiare il forellino aggiungendo altra saliva, poi con calma comincio a penetrarlo con l’indice.
-“Aaahhh…” – sembra un lamento, ma poi – “Continua… mi piace essere penetrata anche dietro”.
Ed io continuo, alternando penetrazioni sia in figa che dietro.
-“Ora… Ora… Non ti fermare sto per venireee… Fammi godereee…”
Non mi fermo, anzi accelero il ritmo degli affondi.
-“Eccooo… Sììì… Oraaa… Godooo… Vengooo…” – urla cominciando a tremare su tutto il corpo.
Mi pianto profondamente in lei e le lascio godere il suo orgasmo.
Ora, però, mentre lei è ancora scossa dal piacere, voglio togliermi io una soddisfazione.
Sfilo l’uccello, madido dei suoi succhi, dalla figa e lo punto sul buchetto, che ora è rilassato e dilatato.
Do una spinta e, senza incontrare resistenza, sprofondo per una buona metà nel suo culo.
-“Ooohhh…” – fa spalancando la bocca; ma il suo non è un lamento di dolore, più di stupore; con un’altra spinta entro fino a quando il mio pube s’incolla alle sue natiche.
-“Ci ei riuscito alla fine.” – mi dice girando la testa per guardarmi – “Sei riuscito a prendermi il culo. Ora, però, fai piano,” – continua – “non farmi male, inculami lentamente”.
Io obbedisco; sfilo il cazzo dal suo culo fino alla cappella e poi lo rispingo dentro lentamente.
-“Ecco, così, bravooo… Così lo adorooo…”
-“Sei proprio una gran troia” – le dico mentre continuo ad incularla.
-“Sììì… Sono una troia, la tua troiaaa…”
Dopo non molte spinte sono vicino a venire; lei sembra accorgersene e buttandosi in avanti si sfila il cazzo dal culo.
-“Aspetta, non venire.” – mi fa sollevandosi – Facciamo un altro giochino. Mettiti seduto sul bordo del letto.
Sono un po’ frustrato, ma obbedisco.
Lei mi passa davanti e, dandomi la schiena scavalca le mie gambe ed appoggia un piede sul bordo, tenendosi sollevata.
La sento prendermi il cazzo con una mano e passarselo tra le natiche.
Quando trova l’apertura del culo, lo punta e, lentamente, si abbassa impalandosi completamente.
-“Ooohhh” – questa volta sono io ad emettere un lamento di stupore.
-“Passa le mani sotto le mie gambe e sollevale” – mi dice ed io eseguo.
-“Ecco, così… Bravo, ed ora inculami… Forza…” – mi incita mettendo i piedi sulle mie cosce.
Ed io parto, cominciando ad entrare ed uscire dal suo culo.
Davanti al letto c’è lo specchio dell’armadio e posso godermi la scena; il mio cazzo che la incula e, lei, che con due dita si allarga le labbra della figa e con un altro si sgrilletta la clitoride.
Il suo culo caldo stretto intorno al mio uccello, l’immagine erotica riflessa dallo specchio, il tutto mi porta velocemente verso l’orgasmo.
-“Maria non ce la faccio più, sto per venire” – le sussurro all’orecchio.
-“Dai vieni, non ti trattenere, sto arrivando anch’io” – mi risponde rantolando.
Ed allora rompo gli argini; due, tre forti affondi, sento la sborra salirmi dai testicoli, mi lascio andare e le allago il culo con non so quanti getti di sperma.
Sentendosi riempita, anche lei comincia a godere.
-“Sììì… Vengo anch’iooo… Mamma che bellooo… È terribileee… Come godooo…” – urla, mentre il suo sfintere si contrae più volte stringendomi forte il membro.
Quando l’onda del piacere scema, sfiniti ci lasciamo andare di fianco, ancora uno dentro l’altra, incollati dal sudore.
Il cazzo perde consistenza, lentamente scivola fuori ed il rumore liquido di un peto le esce da dietro.
-“Vado in bagno, sento che sta uscendo e non voglio macchiare il letto. Mi hai proprio riempita per bene” – dice sorridendo ed alzandosi.

I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miromarco@myyahoo.com

miromarco

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