Era ormai più di un anno che Maria viveva nella mia casa.
Nel palazzo la conoscevano tutti e sapevano che era la mia COLF, anche se i più maliziosi sospettavano che tra di noi ci fosse qualcosa di più; in ogni caso era simpatica con tutti e tutti la rispettavano.
Da un po’ di tempo avevo notato che aveva stretto amicizia con un giovane ragazzo, figlio di una famiglia che abitava due piani sopra al mio.
Lui, Roberto, era un bel ragazzo, alto, biondo, con un fisico atletico, che faceva pallacanestro ed era all’ultimo anno di università in biologia.
Quando s’incontravano ed io ero presente, lei mi diceva di andare pure a casa che lei voleva parlare un po’ con Roberto.
Essendo le mie finestre prospicienti l’ingresso, potevo osservarli dall’alto.
Sembravano molto affiatati e, direi, anche intimi, visti i gesti che si scambiavano ed il parlottare che facevano; e alla fine Maria lo salutava sempre con un bacio sulle labbra.
È pomeriggio sul tardi quando rientro dal lavoro.
-“Ciao Mauro” – mi saluta dalla sua camera.
-“Ciao.” – rispondo – Cosa fai?”.
Lei esce dalla camera indossando una vestaglietta blu e con in mano un flacone di crema per il corpo.
-“Ho fatto la doccia e mi stavo preparando. Stasera esco con Roberto.” – m’informa – “Ti ho preparato la cena, devi solo scaldarla”.
-“Grazie” – le dico e continuo – “Hai deciso di farti un altro giovanotto?” – le chiedo riferendomi alla relazione che aveva avuto con un ragazzo di vent’anni più giovane.
-“Ma che dici!!!” – fa ridendo – “Siamo solo amici e mi ha invitato a mangiare una pizza”.
-“Ok”.
-“Sei per caso geloso?” – mi chiede con uno sguardo malizioso.
-“Assolutamente no, chiedevo soltanto”.
-“Sarà…” – e ritorna in camera.
-“Bene, allora io esco” – dice uscendo dalla camera dopo una mezzoretta.
Mi giro a guardarla.
Indossa un top rosso scuro con strass che le lascia scoperte le spalle e una buona porzione della parte superiore dei seni, sotto una gonna nera, corta un buon palmo sopra al ginocchio ed ai piedi sandali neri con tacco da 12.
È uno schianto.
-“Ciao, divertiti” – non aggiungo altro.
-“Vado bene così?” – mi chiede avendo notato il lungo sguardo che le avevo dato.
-“Benissimo. Perfetta per una serata a base di pizza” – rispondo sarcastico.
Lei sorride e mi fa una linguaccia.
Erano le due di notte passate quando la sentii rientrare.
Qualche giorno dopo incontrai Roberto da solo, lo fermai per parlargli.
-“Ciao Roberto. Hai cinque minuti liberi? Vorrei parlarti”.
-“Certo Mauro. Dimmi pure”.
-“Niente di particolare, volevo solo sapere se tu e Maria vi siete divertiti l’altra sera”:
-“Oh sì, certamente, Maria è una donna fantastica; sei fortunato ad averla in casa”.
Il rossore che dal collo gli sale al volto mi conferma che c’è stato ben altro tra i due, oltre la pizza.
-“Sai Maria oltre ad essere molto brava in casa, è anche una donna molto calda.” gli dico strizzandogli l’occhio – “E tu sei fortunato a piacerle”.
-“Ma che dici.” . mi risponde imbarazzato – “Siamo solo buoni amici”.
-“Ok, ti saluto, buona giornata” – e vado via lasciandolo dubbioso sulle mie parole.
Oggi sono rientrato prima dal lavoro, vorrei andare a comprare un vestito da indossare ad una convention che si terrà al lavoro.
Chiudendo la porta sento un parlottare che viene dalla camera di Maria.
-“Starà parlando al telefono” – penso.
Sto per chiamarla per annunciare il mio arrivo, quando il parlottare si trasforma in una serie di mugolii.
Mi avvicino alla camera senza far rumore.
La porta è socchiusa ma non riesco a vedere nessuno.
La scosto un altro po’ e la scena che mi si presenta mi lascia basito!!!
Maria è stesa sul letto sopra un uomo nella posizione del sessantanove; lei ha il cazzo teso tra le labbra e lo sta succhiando con gusto e lui ha il viso affondato tra le sue cosce.
Non faccio fatica a capire chi sia il lui: Roberto.
Sento una punta di gelosia, ma la scena è molto eccitante, così resto a guardare e comincio ad accarezzarmi l’uccello da sopra i pantaloni.
I due continuano a darsi piacere ed io ho il cazzo, ormai durissimo, stretto nei pantaloni che mi fa male.
Allora abbasso la zip, lo libero e prendo a segarmi a nudo.
Dopo un po’ Maria si solleva e con un’abile giravolta si mette a cavallo dell’uomo.
Lui le tiene il cazzo dritto con la mano e lei ci si cala sopra con un gemito e lo fa scomparire tra le labbra della figa.
Quando tutto il cazzo è ben piantato dentro, lei si stende sul corpo di lui, il quale afferra le sue chiappe con le mani. allargandogliele e inizia a pomparla da sotto
È troppo, non ce la faccio più; velocemente mi tolgo i vestiti lasciandoli nel corridoio ed entro nella camera.
Vedendomi, Roberto si blocca.
-“Aaahhh… perché ti sei fermatooo…” – geme lei che ancora non si è resa conto della mia presenza.
Mi avvicino al lato del letto e le metto l’uccello vicino al viso.
-“Ooohhh…Che ci fai tu qui?” – chiede tra le nebbie del piacere.
Non rispondo, salgo sul letto e le porgo il cazzo alle labbra.
Lei, ormai persa nel piacere del gioco, le apre e mi accoglie nella sua bocca.
Roberto, intanto, resosi conto della situazione a ripreso a pomparla da sotto.
-“Uuummm…” – mugola a bocca piena e succhiandomi di gusto.
Dopo un po’, sento che sto per venire, ma ho in mente qualcos’altro.
Mi sfilo dalle sue labbra e mi posiziono dietro di lei e mi fiondo col viso tra le sue chiappe.
Trovo il buchetto con la lingua e prendo a leccarlo, a penetrarlo, ad insalivarlo ben bene.
-“Sììì … cosììì… leccami tuttaaaa…” – grida gradendo il trattamento che le sto facendo.
Mentre porto avanti il cunniligus anale, sento sul mento le spinte di Roberto, che affonda la sua asta nella figa dilatata.
Quando la sento pronta e dilatata, mi sollevo e mi metto in ginocchio tra le gambe di Roberto appoggiando il cazzo tra le sue natiche.
-“Cosa vuoi farmiii? – chiede girando la testa.
Punto la cappella contro il suo ano lo sento aprirsi leggermente e con una spinta riesco a far entrare una metà della cappella, un’altra spinta e la cappella supera lo sfintere.
-“Ooohhh…Sei un porco…” – ma non si ritrae, il che mi fa pensare che abbia già provato la doppia penetrazione.
Faccio un po’ fatica a far entrare il resto del cazzo, sento l’ingombrante presenza dell’’altro dentro la figa ed i suoi movimenti rendono difficile la penetrazione.
Roberto intuisce le mie difficoltà e sfila il suo membro dalla vagina lasciando dentro solo la punta, poi si ferma in quella posizione.
Sentendo che si è liberato dello spazio, spingo decisamente ed il cazzo, come risucchiato dallo sfintere, entra tutto dentro, fino in fondo, fino a che i peli del mio pube si schiacciano contro le sue natiche.
Accorgendosi che sono entrato, Roberto da una spinta e s’immerge nuovamente nella figa.
Inizio ad incularla lentamente; estraggo il cazzo fino alla cappella e poi lo rispingo dentro con lentezza facendoglielo gustare appieno.
-“Aaahhh… Ora è bello… sì ancora daiii… non fermarti… Inculami,dai… così…scopatemi…scopatemi tutti e duee…”
-“Dio, mi state spaccando. Siete enormi non resisto” – si lamenta, ma, intanto, si gode la doppia respirando rumorosamente a bocca aperta.
-“Non siamo noi enormi.” – penso – “Sei tu che sei completamente piena di cazzi”.
-“Godoo… godooooooo” – urla improvvisamente – “dai… cosììì… sono la vostra puttanaaa… riempitemi di sborra… oddio… sìììì… vengooooooo” – s’irrigidisce ed inizia ad agitarsi tra di noi negli spasmi orgasmici, stritolandomi il cazzo con lo sfintere.
Man mano che l’orgasmo scema, vedo i muscoli della sua schiena rilassarsi e si abbandona sul petto di Roberto.
Allora, io e Roberto, che ci siamo fermati per farle godere appieno l’orgasmo, riprendiamo a stantuffarla, lui dentro ed io fuori, io dentro e lui fuori, quasi sincronizzati.
La sensazione di piacere che ricevo dallo sfregamento, attraverso la sottile parete che divide l’ano dall’utero, delle nostre due verghe è sublime.
“Oddio sto godendo di nuovo… godo ancoraaaa…che belloooo… vi prego riempitemi… oraaaa” – comincia ad urlare e riprende ad agitarsi.
Sento Roberto, da sotto, grugnire ed avverto chiaramente le pulsazioni del suo cazzo, mentre si scarica nella sua figa.
Ma anch’io sono al limite, lo sfregamento contro Roberto e le contrazioni dell’ano di Maria, durante l’orgasmo, hanno la meglio e, profondamente piantato in lei, riverso tutto il mio seme nel suo intestino, tenendola saldamente per i fianchi.
Sfinito, mi accascio sulla sua schiena.
Sento il mio membro ammorbidirsi e lentamente scivolare fuori dal suo ano.
Quando esce completamente, dal foro dilatato le sfugge un peto dal suono liquido.
-“Ooppss, scusate, ma è stato involontario” – dice ridendo e noi le facciamo eco.
Scivola di lato, sfilandosi da Roberto e corre in bagno.
Noi restiamo sdraiati, non diciamo niente, ma lo sguardo d’intesa che ci scambiamo suggella il nostro accordo.
Fu la prima volta, ma non l’ultima, che io e Roberto ci scopammo Maria, da soli o in tandem; abbiamo passato delle bellissime ore di sesso tutti e tre.
Fine
I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miromarco@myyahoo.com
Ciao volevo semplicemente ringraziarti per questo bellissimo racconto ; i personaggi ,la trama,lascrittura sono degni di fare parte di un…
Due gemelle come protagoniste scatenano le mie più turpi fantasie. Se il giorno che stavo per cominciare la stesura del…
W-O-W! Non scherzavi quando dicevi che questa sarebbe stata più hot. E devo dire che di carne al fuoco ne…
Questo è forse il capitolo più noioso dell'intera storia, prometto che i prossimi saranno più "ad alta temperatura", come dicono…
Breve, ma d'impatto. Interessante. Attendo il seguito!