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Racconti Erotici Etero

Sul pontile

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un ragazzo fatto proprio bene, alto, castano, occhi verdi, un poco più giovane di me . L’avevo conosciuto in ospedale dove avevo accompagnato mio padre per una visita di controllo, lui lavorava li come paramedico, ossia faceva l’infermiere.

Una sera mi ha invitato ad uscire per una pizza, siamo andati a Rosolina Mare, vicino a Chioggia . Sul lungomare c’&egrave un grande pontile di legno, poco illuminato, la sera, ma non proprio buio, in fondo c’&egrave una robusta ringhiera di ferro , siamo arrivati fino lì e abbiamo preso a stuzzicarci a vicenda, lui mi leccava il collo, io lo sbaciucchiavo un po’ e gli infilavo la lingua nell’orecchio mentre lui mi infilava le mani sotto la maglietta, scoprendo così che non portavo il reggiseno, mi palpava le tette con impegno e mi strizzava i capezzoli tra le dita, quasi subito mi sono sentita bagnata, la mia vagina già reclamava il suo cibo preferito’. l’uccello !

Era ancora presto e c’era un viavai di gente che passeggiando arrivava fino in fondo al pontile dove noi stavamo pomiciando, eravamo sull’angolo estremo io mi sono appoggiata con i gomiti sulla balaustra come per guardare il mare, il ragazzo si &egrave messo dietro di me, portavo dei minijeans che avevo tagliato cortissimi, come al solito mi ero scordata di mettere le mutandine. Ho cominciato lentamente ad ondeggiare il sedere strusciandoglielo contro e facendo le fusa come una gatta in calore, il risultato non si &egrave fatto attendere, il suo arnese si &egrave ingrossato ed &egrave diventato

duro come un osso, non senza qualche sforzo lo ha tirato fuori, poi mi ha spostato un po’ i pantaloncini, per assicurarsi che la strada fosse pronta mi ha infilato un dito tra le grandi labbra, ha sentito che ero già ben lubrificata e da un mio sospiro ha capito che gli davo via libera, anzi che non aspettavo altro.

Ero piegata ad angolo retto, si insomma a 90 gradi come si usa dire, ho divaricato un po’ le gambe, lui ha fatto scivolare il cazzo che si &egrave scappellato da solo, verso l’alto, ho sentito il glande rovente entrare pianpianino nella mia fighetta poi tutta l ‘asta , non ce l’aveva molto grande ma lungo quanto basta! Ho inarcato la schiena e spinto il culo indietro il più possibile per assecondarlo meglio , glielo ho risucchiato tutto fino in fondo dentro di me, nella mia fica calda e bagnata. Proprio in quel momento

Mi sono resa conto che non eravamo soli. Una coppia anzianotta si era fermata a pochi passi da noi , l’uomo ci guardava attentamente e certo aveva capito tutto, Andrea o Antonio ( non mi ricordo bene come si chiamava) si muoveva avantindr&egrave dolcemente e non pensava ad altro, io non mi curavo certo di chi poteva guardare, se non gli garbava bastava girarsi da un’altra parte, se stavano li a guardare era perche gli faceva piacere, quanto a me &egrave da un pezzo che ho scoperto di essere esibizionista, quindi tutta la faccenda mi eccitava e di parecchio.

Il ragazzo mi stava pompando a più non posso, su e giù, suegiù, con un ritmo regolare, i capezzoli mi si erano induriti da far male, avevo brividi per tutto il corpo, non solo per via della scopata alla pecorina ( che &egrave una delle mie posizioni preferite) , ma anche per il fatto che altra gente si avvicendava in fondo al pontile, tre militari ridevano e ci lumavano senza ritegno. Una coppietta giovane aveva sostituito gli anziani e non perdeva una sola delle nostre mosse. .

Un gruppetto di ragazzine si spintonava e scambiava gomitate e risolini, un tipo solitario con le mani in tasca si stava chiaramente sparando una sega.

Accidenti ! quanta gente c’era quella sera su quel pontile’.

Il mio scopatore ormai noncurante di tutto mi assestava dei colpi sempre più forti e veloci, mi sono resa conto che stava per godere, allora mi sono raddrizzata di colpo facendolo scivolare fuori, non aveva il profilattico e non volevo certo rischiare che mi venisse dentro. La sua cappella vibrando brillava nella penombra, glielo ho preso in mano e sono bastati pochi colpetti veloci per fargli fiondare tre potenti getti di sperma che hanno formato dei bei cerchi concentrici sull’acqua scura, siccome ansimava e mugolava un po’ troppo forte , gli ho ficcato la lingua in bocca per farlo zittire. In quel preciso momento ho pensato ‘ questa devo proprio raccontarla a quello sporcaccione di Max, lui impazzisce per queste cose, ma chissà mai se lo rivedrò !?

Il nostro pubblico intanto era aumentato, ma nessuno aveva nulla da ridire, anzi !!! noi ridendo come se avessimo combinato una marachella ce la siamo squagliata rapidamente.

Poco dopo in un bar il fanciullo &egrave corso in bagno a darsi una rinfrescata, sembrava infatti un po’ accaldato, chissà poi perché ??

Ripensando alla ‘pecorina’ interrotta sul più bello decisi che non poteva certo andare a finire così’ e no !!!

La spiaggia di Rosolino &egrave grande e di notte quasi deserta, abbiamo trovato un angolino appartato vicino a delle cabine, questa volta era meglio avere un po’ di privacy.

C’erano dei bei lettini da mare allora ci siamo sdraiati assieme su di uno per guardare le stelle , solo che Antonio ( o Andrea?) sembrava molto più interessato ai miei seni che alle stelle.

Mi ha sollevato la maglietta e prendendole in mano entrambe ha esclamato,; ‘Cazzo! Che belle tette !! grandi ma sode’, le prendeva in bocca, una per volta, e poi premendole una contro l’altra riusciva a succhiarmi contemporaneamente tuttedue i capezzoli, li lappava di gusto, poi ciucciava come un cucciolo, forte fino quasi a farmi male, i minijeans sono finiti subito sulla sabbia e il maialino mi ha chiesto se gli facevo provare l’ebrezza di sentire che effetto faceva il piercing (che ho sulla lingua) sulla sua cappella.

Essendo la sottoscritta tenera di cuore e generosa d’animo un bel bocchino non lo nego (quasi ) mai a nessuno, sinceramente succhiare cazzi mi &egrave sempre piaciuto.

Purtroppo però non ho fatto in tempo a dargli una slurpatina sulle palle e fargli un po’ di su e giù con il suo batacchio tra le labbra mentre con la lingua gli leccavo per bene il glande facendogli sentire il famoso piercing

che ha gridato

Sollevandomi ‘dal fiero pasto’ gli ho detto < OK bello allora infilati un preservativo e scopami come Cristo comanda!>

Ho allargato al massimo le cosce piegando le gambe e finalmente me lo ha infilato deciso, con un colpo solo,montandomi gagliardamente alla missionaria,ma la posizione su quel lettino non era per niente comoda, per cui dopo qualche minuto di su e giù gli ho detto; , mentre ci scambiavamo il posto mi sono accorta che 3 o 4 lettini più in là un’altra coppia stava dandosi da fare alla grande. Bene (ho pensato) siamo in compagnia.

Il membro gli si era un po’ ammosciato, ma sono bastate un paio di carezze della mia manina per farlo tornare più vispo di prima.

Mi sono seduta a cavalluccio su di lui e tenendogli il pisellone bello dritto l’ho fatto sparire dentro alla mia passerina , &egrave entrato subito proprio fino in fondo,lo sentivo bene, gli ho dato qualche colpetto di assestamento poi

finalmente ho iniziato a fottere come piace a me col busto eretto, le tette sparate in fuori, il cazzoduro innestato dentro fino alla radice, le sue mani sulle mie chiappe e via’ faccio proprio gli stessi movimenti di quando

monto a cavallo, sarà per questo che mi piace tanto l’equitazione, infatti una volta mi sono fatta al brucio un fantino in una stalla’Ma questa &egrave un’altra storia e la racconterò un’altra volta.

Insomma ero li che lo montavo così bene, al piccolo trotto, stavo quasi per arrivare al gran galoppo finale quando HAHAHAHHAAAAA!!!!! Cazzo, &egrave venuto proprio sul piu bello, gonfiando di sperma il preservativo e sgonfiando contemporaneamente l’uccello, lasciandomi a bocca’ anzi a figa asciutta, per la seconda volta!!

mi dice.

gli rispondo, ma no che non va bene porcogiuda ! quante volte me l’hanno detta questa manfrina”, beate le racchie, che almeno quando qualcuno le scopa non le lascia di merda, a metà strada! Va beh , non pensiamoci più, andiamo a mangiare la pizza che ho fame.

< Sai, una volta ho letto che la pizza &egrave molto più afrodisiaca delle ostriche o di altra roba del genere> gli dico cercando di scherzare un po’,

< Davvero ?'> fa lui, ma &egrave decisamente abbacchiato per la figuraccia e mi sembra molto dubbioso.

Più tardi, mentre mi sta riaccompagnando a casa con la sua auto scassata, mi salta il ticchio di fare un estremo tentativo, si, perche proprio non mi va giù che lui se la sia goduta tanto e per due volte e io ‘ qualche brivido, un po’ di libidine si, ma niente goduta, di quelle che ti lasciano spompata, senza fiato, ma estenuata, rilassata e soddisfatta.

Il belfico, &egrave molto giovane, atletico, discretamente dotato, ha mangiato la pizza !, chissà che non sia la volta buona.

Mentre guida lo provoco con i piedi nudi, glieli metto in faccia, nel naso, nelle orecchie e naturalmente tra le gambe’ FUNZIONA !, sento il pene che si risveglia, lui mi tasta le tette, infila un dito a cercare la mia clitoride, gli prendo la mano e gli succhio forte l’indice, che sa dei miei umori, gli mostro la lingua e il piercing fatto in oro bianco con un diamante vero incastonato (regalo di un riccone innamorato di me), tutti impazziscono quando lo mostro.

Non resiste, si imbuca in una stradina isolata, accosta ad un muretto e si ferma. Ha la voce roca, sembra ancora più arrapato di prima, < Monique tu mi fai andare fuori di testa, una matta come te non l'ho incontrata mai, questa volta ti faccio morire !!!!!vedrai'. vedrai'..>

Io canto: gli suggerisco, non faccio in tempo a sfilarmi ancora una volta i minijeans che me lo trovo già addosso,

, mi chiede con aria implorante, .> Mi sdraio e (bontà sua) lui si intrufola con la lingua tra i peli della mia passera, ci sa fare e non &egrave da tutti, me la lecca pianissimo, dolcemente ma con passione, succhia le grandi labbra poi prende delicatamente la clito tra i denti e la titilla vibrando con la lingua, mi fa vedere le stelle, infine dopo avermi ben insalivata mi monta sopra, allargo le gambe , et voilà &egrave gia dentro e mi stantuffa come un treno, il suo bel cazzo &egrave veramente tosto, non sembrerebbe uno che ha già versato la crema per due volte in meno di tre ore, fa un bel po di su e giù per una decina di minuti, penso che per lui sia un record, ma c’&egrave un problemino io nella posizione classica (del ‘missionario’) non ci riesco a godere e poi mi piace variare, gli sussurro < spostati ciccetto che mi giro > e lui < Ma no ! come si fa ? in auto non si riesce!>

< Ma si che si può! Eccome se si può > gli soffio nell’orecchio.

< Ma dai se ti metti alla pecorina vengo subito > ribatte, ma non gli do retta, mi giro, mi inginocchio come una talebana, la testa in basso contro il poggiatesta, il culetto più in alto possibile, le cosce strette , la fica &egrave palpitante, bagnata, offerta e indifesa’, non c’&egrave posizione più aperta, libidinosa, oscena ed invitante. L’uomo mi ricopre con il suo corpo, sento il suo ventre caldo contro il mio sedere, le sue mani mi brancano i fianchi con forza, il suo membro &egrave sempre ultraduro, lo punta al centro , sento la cappella gonfia farsi strada lentamente e penetrare dentro la mia fessura,

c’&egrave !, si &egrave dentro proprio tutto, me lo ha schiaffato fino alla radice, io resto immobile, trattengo anche il fiato, assaporo totalmente questo attimo, poi inizia a dondolare avanti e indietro, sento bene i suoi pesanti testicoli pelosi che mi battono aritmicamente contro le cosce, incomincio a muovermi anch’io in perfetta sincronia, ad ogni colpo rispondo con un contraccolpo, il cazzo sussulta quando le forti contrazioni dei miei muscoli vaginali lo strizzano, il mio scopatore ansima, muggisce, si lamenta, il ritmo diventa frenetico, vai’ vai’. Ecco! Che arriva una ondata terrificante di calore, come una scossa di alta tensione mi attraversa tutto il corpo, parte dalla fica ed arriva fino al cervello, tremo, sbanfo, uggiolo, e finalmente grido’. < Si! Sii!! Siiiiii!!!!!! ' non fermarti daiiii' ancoraaa'. >

Contemporaneamente gode anche lui, per la terza volta, ma non gli va di venire dentro al cappuccio di gomma, mentre tira fuori l’uccello dal suo nido, con un unico movimento si sfila il profilattico e mi annaffia con una sborrata incandescente il culo, la schiena, anche i capelli. Ma quanta sborra aveva ancora nella canna ?!?!?

Sfinito, sudato, ansimante, mi fa la solita domanda’, ma si quella solita che mi fanno tutti gli uomini dopo avermi scopata,

< Ti ho fatta godere ??? >

< mmhhm ' si abbastanza, ma' ci sarebbero voluti ancora altri 3 o 4 colpi ! .>

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