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Racconti Erotici Etero

Un sexy colloquio di lavoro

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

La giovane Yoko si è recata per un colloquio di lavoro negli uffici di una nota ditta di Import/Export. In quella mattinata d’autunno la temperatura era ancora mite e spirava una brezza fresca, ciò nonostante Yoko s’era messa addosso una corta gonna grigia con delle calze fumé, scarpette con il tacco altro una camicetta di seta trasparente e sopra ancora una giacca dello stesso colore della gonna.

Yoko sapeva di avere un aspetto molto sexy, dovuto anche per il suo bel corpo atletico, e ciò l’avrebbe aiutata sicuramente per ottenere il posto al quale teneva molto, in quell’anticamera comunque il nervosismo le stava serrando la gola e la poltrona di pelle dove sedeva sembrava molto scomoda al punto che la obbligava a cambiare posizione spesso.

La temperatura nella stanza era elevata e Yoko si tolse la giacca poggiandola sulla valigetta ventiquattrore che conteneva i suoi documenti, si accomodò per l’ennesima volta sulla poltrona e accavallando le gambe prese una rivista sul tavolino di fronte per leggerla nell’attesa. Il tempo passava e Yoko attendeva già da più di 20 minuti, alzo gli occhi dalla rivista guardando verso la porta e noto che un uomo la stava osservando, il suo sguardo però non era rivolto verso il suo volto ma più in basso sulle sue gambe, lei poggiò la rivista sul grembo e si accorse che a forza di dimenarsi la minigonna gli era risalita fino a scoprire il bordo delle calze autoreggenti che aveva indossato. Subito e con noncuranza si alzo dalla poltrona accomodandosi la gonna e aspettò che l’uomo parlasse.

‘la signorina Yoko Oshimura?’ chiese l’uomo, mentre i suoi freddi occhi azzurri la squadravano da capo a piedi.

‘il signor Wolfgart presumo’ rispose un po’ intimorita dallo sguardo dell’uomo ‘ si sono Yoko Oshimura, piacere” e allungo la mano per stringere quella dell’uomo.

‘Per di qua signorina, entri nel mio ufficio, prego!’ rispose.

L’uomo fece accomodare la ragazza, le indicò una poltroncina di fronte alla scrivania e si sedette dietro la stessa.

Yoko era molto nervosa, cercò di non far trasparire le sue emozioni e sedette elegantemente.

L’uomo prese una teca e dopo averla aperta iniziò a parlare:

‘signorina Oshimura, ho valutato attentamente la sua richiesta d’assunzione nella nostra società, lei è sicuramente qualificata per il lavoro ma ho altre due persone altrettanto qualificate, quindi ora sta a lei darmi un buon motivo per preferirla agli altri”

L’uomo s’interruppe e attese la risposta della ragazza, Yoko temeva questa domanda, lei a 22 anni non aveva esperienza lavorativa se non saltuariamente con suo padre che era commercialista, aveva solamente un diploma e tanta voglia di lavorare, mentre cercava un modo convincente per rispondere noto che l’uomo le stava osservando il reggiseno che traspariva da sotto la camicetta casi capii che se voleva il posto doveva giocarsi il tutto per tutto e rispose con la voce più sensuale che riusciva a fare: ‘mi scusi, ma ho la gola secca, potrebbe, per favore, offrirmi un bicchiere d’acqua?’

E mentre l’uomo s’alzava per prenderle il vassoio lei accavallo le gambe avendo cura di scoprirle fino all’attaccatura del reggicalze con un movimento il più naturale possibile, bevve l’acqua e la manovra non passò inosservata, l’uomo si sedette vicino a lei.

‘Vede signor Wolfgart,’ disse dolcemente ‘io non ho molta esperienza lavorativa, ma ci terrei molto a questo lavoro, sarei disposta a fare qualunque cosa per ottenerlo, capisce, qualunque cosa” cosi dicendo con semplicità slacciò il primo bottone della camicetta.

‘cosa intende per qualunque cosa signorina?’ chiese l’uomo poggiando la mano sul ginocchio di Yoko, ‘lascio alla sua fantasia il significato della parola, signor Wolfgart” rispose e slacciò un altro bottone lasciando intravedere il taglio dei seni fra le coppe del reggipetto.

L’uomo carezzo le gambe iguainate di Yoko fino al reggicalze per poi ridiscendere verso il ginocchio, si alzò e con la fronte imperlata di gocce di sudore disse:

‘Molto bene signorina, credo che riusciremo a metterci d’accordo, però lei dovrà dimostrarsi ‘molto disponibile”.

‘come le ho già detto, qualunque cosa’ replicò Yoko e si piegò in modo che la scollatura risaltasse molto.

L’uomo prese il telefono e chiamo la sua segretaria ordinando di non essere disturbato per la prossima ora poi tornò verso Yoko che nel frattempo si era arrotolata la gonna sui fianchi mettendo a nudo il perizoma che indossava, l’uomo le si inginocchio davanti e le slacciò la camicetta, poi mise le mani dentro le coppe del reggiseno e ne scodellò fuori le tette della ragazza che ballonzolarono già con i capezzoli duri.

Yoko facilitò in ogni modo l’azione dell’uomo aiutandolo a togliersi gli abiti di dosso e spogliandosi a sua volta fino a quando non rimasero nudi, la ragazza allargò le gambe al massimo per permettere agli occhi e poi alla lingua dell’uomo di scoprirle i suoi più reconditi recessi mentre delle mani forti le palpeggiavano con vigore il seno ormai arrossato.

L’uomo dopo averla ben lubrificata la prese e la mise a pecorina sulla scrivania penetrandola dolcemente sia davanti che dietro sborrandole fiotti incandescenti di sperma nel culo.

Alfine Yoko venne assunta ma più che la segretaria nella ditta divenne l’amante di Wolfgart scopando con lui ogni volta che fosse stato possibile.

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