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Racconti Erotici Etero

Un’amica in difficoltà

By 5 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono le sei del pomeriggio ed io sono steso sul divano a guardare un film e a mangiare patatine quando squilla il telefonino e sul display mi appare il nome PAOLA. Rispondo subito e chiedo che succede; strano che lei mi chiami a questa ora, di solito &egrave in città a fare shopping con il moroso, lei con voce tremante mi dice che ha appena avuto l’ennesima discussione con Alberto e che lui l’ha lasciata in modo definitivo. Io cerco di rinfrancarla dicendo che Alberto &egrave un cretino e che non mi &egrave mai piaciuto molto ad essere sincero; lei questo lo sa e sa anche che le cose con lui era da tempo che non andavano, la cosa che la rattrista di più &egrave che era un mese che voleva lasciarlo perché ormai ogni loro uscita era un litigio unico, ma non aveva avuto il coraggio di farlo, invece lo stronzo non ci ha pensato molto e alla prima occasione e con una banale scusa l’ha lasciata. Il tono di voce di Paola &egrave molto basso, lei &egrave molto triste, allora gli dico di prepararsi e di vestirsi sexy che stasera la porto fuori a divertirsi; una pizza e un po’ di discoteca sicuramente nn faranno male ad una ragazza in pena. Lei &egrave un po’ titubante, ma dopo le mie insistenze decide di accettare.
Mi faccio una bella doccia e mi vesto di camicia e jeans, prendo la macchina e raggiungo l’abitazione di Paola, suono il campanello e la invito a scendere, lei mi raggiunge e mi lascia a bocca aperta; alla faccia del vestito sexy. &egrave vestita di un abitino nero molto corto ed aderente che le copre a mala pena culo e seno, non molto grande per la verità di una seconda misura , ma che stretto in quell’abito sembra che possa uscire in ogni momento
Andiamo al pepenero a berci un aperitivo, ordiniamo un campari in due col martini e intanto chiacchieriamo, lei &egrave molto triste ma cerca di non darlo a vedere e dopo il secondo giro di campari le sue guance cominciano ad arrossarsi. Usciamo dal locale e andiamo in pizzeria a cena, una pizza due birre medie e un limoncello ci hanno preparato bene per il dopo cena.
Ci troviamo alle 11 con degli altri amici e partiamo per Brescia dove andiamo a rintanarci in una discoteca dove diamo sfogo alla nostra voglia di divertirci ballando e bevendo come dei matti. Alle 3 siamo stanchi e mi avvio verso casa di Paola per riaccompagnarla a casa, ma al momento che devo lasciarla giù lei mi dice che non se la sente di stare in casa da sola in quello stato e mi chiede se posso salire a casa sua a farle un po’ compagnia, la mia amica &egrave triste e in difficoltà e io decido di accontentarla.
Ci mettiamo sul divano e accendiamo la televisione, lei si appoggia a me e io comincio ad accarezzarle i capelli; il suo odore &egrave buonissimo, &egrave tanto che la conosco, ma non lo avevo mai notato. Lei sembra gradire le mie carezze e aderisce il suo corpo sempre più al mio fino a che il suo sedere viene a contatto del mio pube e il mio arnese comincia a gonfiarsi. Lei sicuramente sente la mia eccitazione e forse perché un po’ brilla o forse perché &egrave eccitata anche lei si gira di colpo e cerca la mia bocca con la sua e comincia a baciarmi. Io mi lascio andare dischiudo le mie labbra e faccio entrare in me la sua calda lingua che cerca la mia e in un attimo si avvolgono l’unaltra.
Le mie carezze si fanno sempre + audaci e una mano va a stuzzicarle il seno, Paola &egrave molto eccitata e i suoi capezzoli turgidi me lo dimostrano; si alza e prende il bordo del vestito e pian piano se lo sfila restando con un sottilissimo tanga nero, si china verso di me e mi mette in bocca le sue belle tette. Io comincio a leccarle il seno prendendo ogni tanto in bocca i suoi capezzoli turgidi ed eccitati ed intanto con la mano destra mi intrufolo nelle sue mutandine che trovo molte bagnate. Mi faccio strada tra le sue grandi labbra e ci intrufolo dentro il dito medio che la fa sussultare di piacere; ormai anche il mio arnese &egrave eccitatissimo e allora decido di togliermi i pantaloni, mentre Paola si toglie il tanga, quando mi vede nudo rimane estasiata dal cazzo che si ritrova davanti, ci rimettiamo sul divano in posizione 69 con me che gli lecco il clitoride, mentre gli infilo due dita dentro e lei che mi fa il pompino più bello che mi abbiano mai fatto. L’eccitazione &egrave a 1000 e la invito ad alzarsi, mi siedo sul divano col cazzo ritto, lei lo prende in mano e lo punta all’ingresso della sua fessura già ben lubrificata dai suoi umori e sedendosi sopra se lo prende dentro di tutto in un colpo; comincia un su e giù da panico mentre io gli prendo in bocca il capezzolo e glie lo lecco facendola gemere di piacere. Ad un certo punto la sollevo da me alzandomi anch’io e la faccio appoggiare con le ginocchia sul divano trovandomi in bella mostra il suo bel culo sodo, i punto il cazzo duro alle grandi labbra, quando Paola si gira e mi dice: Marco voglio che me lo metti nel culo, voglio dare a te quello che lo stronzo mi ha cercato tante volte, ma io non ho mai voluto dargli. Non potevo crederci, sarei stato io a sverginare quel bellissimo culo; sono andato in cucina a prendere un po’ di burro poi ritorno da Paola che mi aspetta appoggiata sul divano, gli apro le chiappette e gli bagno il fiorellino con la lingua poi spalmo un po’ di burro sul dito medio e comincio a penetrarla. Quando il buchino comincia a dilatarsi gli aggiungo l’indice e piano li muovo avanti e indietro per farla abituare, intanto con l’altra mano vado a cercarle il clitoride in modo che il dolore si mescoli con il piacere della stimolazione. Quando vedo che le due dita si muovono agevolmente nel suo sfintere le estraggo, spalmo un po’ di burro sul mio uccello e il punto sul buchetto spingendo piano per farle provare meno dolore possibile mentre con la mano continuo a stimolargli il clitoride. Paola per facilitarmi rilassa i muscoli dei glutei fino a che riesco a farlo entrare tutto e poi comincio a muovermi dentro di lei che pur soffrendo da cani non si lamenta, pian piano il culo si abitua al mio membro e dalla bocca di Paola escono gridolini di piacere allora io aumento il ritmo fino a venirgli nel culo. Estraggo l’arnese dall’ano e lei si inginocchia a ripulirmelo con la lingua, poi io la tiro a me e la bacio spassionatamente. Alla fine ancora nudi ci stendiamo sul divano uno accanto all’altra e ci appisoliamo abbracciati.

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