Elena si sposa tra qualche settimana. Sono stato innamorato di lei, in passato. Molto innamorato. Lei però mi ha respinto, preferendo quello che sta per diventare suo marito. In conseguenza del suo rifiuto, il rapporto di amicizia tra noi due si è rotto. Eravamo amicissimi, e frequentandola mi sono pian piano innamorato di lei. Il suo rifiuto mi ha steso, come non mi era mai successo prima. Sono passati due anni, ho avuto qualche avventura con altre donne, ma ancora faccio fatica ad avere a che fare con lei, quando ci incontriamo. E ora sta per sposarsi.
Lo so da amici che abbiamo in comune, lei non me l’ha ancora detto. Penso sappia che non vorrei andare al suo matrimonio. L’ho amata davvero’ Un giorno, ricevo una sua mail che mi chiede di incontrarci per bere qualcosa insieme. Sono stupito, chissà il tempo che non ci scrivevamo’ Immaginando sia qualcosa che riguarda il matrimonio, accetto e fisso l’incontro per il giorno dopo in un locale vicino al suo ufficio.
‘Sono un po’ imbarazzata’ Sai che tra meno di un mese mi sposo, no? Io’ non ti ho invitato perché immagino non ti farebbe piacere venirci”
‘Infatti.’
‘Però’ volevo chiederti un favore’ Grosso. Anche se penso che potrebbe farti piacere. Ecco’ io’ io vorrei passare una giornata all’insegna del sesso!’
La guardo ad occhi spalancati. Elena non è mai stata una ragazza scatenata, anzi’ Credo di non averle sentito dire più di cinque parolacce da quando la conosco, ed ogni volta ha chiesto scusa per averle dette. Che adesso sia seduta davanti a me dicendo una cosa del genere mi regala un mal di testa istantaneo.
‘Io’ Lo chiedo a te perché so che rimarrà tra noi, e perché penso che non mi marchierai d’infamia per questa richiesta’ è strana, lo so, però”
Fa spallucce e mi guarda senza riuscire a completare la frase. Immagino sia stato imbarazzante per lei, chiedermi una cosa del genere. Ma anch’io sono imbarazzato da questa situazione: qui c’è una cui baciavo letteralmente la terra sotto i piedi, che non me l’ha mai data ma che un mese prima di sposarsi con un altro ha deciso di farsi sbattere alla grande da me’! Pazzesco.
‘Non so che dire, Elena’ Una cosa simile’ non so proprio”
‘Sarò alla tua mercé per un giorno intero. So che l’idea ti turba, ma so anche che ti fa piacere”
‘Ma’ ma perché?’
‘Perché sto per sposarmi, e con questa cosa voglio chiudere definitivamente con la vita da single. Una specie di rito di passaggio. Una festa di addio al nubilato”
‘Alla faccia!’
Elena sorride. Il ghiaccio è rotto, ed entrambi capiamo che la cosa si farà.
‘Va bene. Facciamo questo sabato?’
‘D’accordo. Sono in mano tua, ma non esagerare.’
‘Se sei in mano mia, sono io che decido cosa fare, no? Ti passo a prendere alle due del pomeriggio, ti riporto a casa per cena il giorno dopo. OK?’
Elena annuisce. Non ha la più pallida idea di cosa le farò’ e non ce l’ho neanch’io’
Alle due di sabato pomeriggio sono sotto casa sua. Quando scende, rimango a bocca aperta per quanto è bella. Elena ha i capelli rossi leggermente mossi, lunghi fino alle spalle. Ha la carnagione bianco latte e le classiche efelidi da rossa, gli occhi nocciola luminossissimi. Indossa un top celeste leggermente attillato, con le spalline sottili ed una scollatura discreta che mette bene in risalto la sua terza abbondante di reggiseno. Reggiseno che però non indossa. Indossa invece dei pantaloni leggeri blu a vita bassa, da cui esce la parte alta del tanga bianco. In tanti anni che la conosco, non l’ho mai vista così sensuale. La dolce Elena di cui mi ero innamorato, quella che chiedeva scusa se diceva una parolaccia e arrossiva quando vedeva due che si baciavano, se n’è andata per sempre.
Quando sale in macchina ci salutiamo, entrambi un po’ imbarazzati. Inizio subito a guidare, senza dirle una parola su cos’ho in mente di fare. Inizieremo guardando un film in uno dei pochi cinema porno che ancora esistono a Milano. Ho scelto quello che ha in cartellone il film col titolo più idiota: ‘NASDAQ ‘ Non Aspettare, Scopami Dentro Al Qulo’. Mi fa morir dal ridere ogni volta che ci penso, e trovo che sia un titolo perfetto per sdrammatizzare questo inizio di ‘festa di addio al nubilato’.
Trovo parcheggio proprio davanti al cinema, e accompagno dentro Elena tenendola per mano. Capisco da come mi stringe che ha un ripensamento, probabilmente non si aspettava che le avrei fatto fare qualcosa alla luce del sole. Le sorrido tranquillamente e la guido attraverso l’atrio. Il cassiere la guarda stupito mentre pago i due biglietti. In sala le luci sono ancora accese ma ci sono già una decina di spettatori, per la maggior parte in età pensionabile. Elena si blocca, imbarazzatissima.
‘Una volta mi hai raccontato che volevi osservare il comportamento degli spettatori di un cinema porno. Oggi ho deciso di accontentarti’.
‘Ma’ io volevo osservare senza essere vista”
‘Sì, ma questo lo dicevi quando ancora ti definivi una single impenitente, no? Adesso che ti sei pentita, le cose cambiano”
Gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di lei, mentre percorriamo il corridoio centrale e ci andiamo a sedere in prima fila. Le poltrone di legno scricchiolano quando ci sediamo, io sono alla sua sinistra, e scricchiolano anche quelle degli spettatori che si sono alzati per venire a sedersi vicino a noi. Non so se Elena se n’è accorta, però: è lì che fissa lo schermo bianco con gli occhi spalancati dalla paura. Le accarezzo un braccio per cercare di tranquillizzarla, e in quella le luci in si spengono e la proiezione inizia. Quasi subito, mi rendo conto, qualcuno si siede proprio alle nostre spalle. Mentre sullo schermo Peter North sta iniziando a sbattersi Jewel de Nile allungo una mano ed inizio ad accarezzare la coscia sinistra della mia bella amica, per poi salire pian piano e posare la mano tra le sue gambe. Il tessuto leggero dei pantaloni e quello del piccolo tanga che indossa la ‘mia’ rossa mi permettono di sentire bene il boschetto di peli che le copre il Monte di Venere. Quando spingo le dita verso il basso per accarezzarle la fica, lei apre le gambe e si lascia andare. La masturbo da sopra i pantaloni per una decina di secondi, e lei chiude gli occhi per abbandonarsi al piacere mentre ora il film propone un’inculata da paura. Elena, però, sussulta e si irrigidisce quando sente due mani palparle energicamente le tette. Mi guarda spaventata mentre lo sconosciuto non smette di strizzare i suoi bei seni. Getto un’occhiata dietro le nostre spalle e vedo due uomini seduti proprio dietro di noi, pronti ad approfittare della disponibilità di quella che probabilmente credono essere la mia ragazza. Mi avvicino a lei e la bacio. è il nostro primo bacio, è la prima volta che le nostre lingue si intrecciano. Continuo ad accarezzarla, e sento che anche l’altro spettatore non smette di smanacciarle le grosse tette. Elena si agita in preda al piacere di queste sollecitazioni. Quando mi stacco da lei la guardo negli occhi un attimo, poi la tiro per la nuca per farla chinare su di me. Voglio che mi faccia un pompino davanti a quelli che ci stanno guardando. Lei cerca di resistere, ma alla fine si ritrova con la testa poggiata sul mio bassoventre. Mi slaccio in fretta i calzoni e metto in libertà un uccello che non ho mai avuto così duro come in questo momento. Elena chiude gli occhi e poi se lo infila lentamente tra le labbra, iniziando subito ad andare su e giù.
Stavolta sono io a chiudere gli occhi. Non riesco quasi a crederci: Elena mi sta succhiando il cazzo. Non pensavo sarebbe mai successo. Le accarezzo la testa, non per spingerla a pompare meglio, ma proprio per dolcezza nei suoi confronti. Non so se ha frainteso, comunque la mia rossa preferita si muove per mettersi quasi in ginocchio sulla sedia del cinema, forse per stare più comoda mentre mi spompina. Sussulta di nuovo e vedo che lo stesso tipo di prima le ha piazzato una mano sulla fica, approfittando del fatto che ora Elena tiene il sedere sollevato per aria. Ma nonostante la sorpresa e il sicuro imbarazzo, lei non smette di succhiarmi l’uccello mentre l’uomo le accarezza la sua parte più intima da sopra i pantaloni. Poi lo vedo che mi guarda e credo di vedere un’espressione interrogativa sul suo viso. Pensando di sapere cosa vuole, gli faccio cenno di sì con la testa e mi rendo subito conto di aver capito bene. Nel giro di due secondi, l’uomo ha abbassato i pantaloni di Elena e le ha praticamente strappato il tanga. Vista la posizione non riesco a vedere la sua fichetta, che nonostante la penombra è invece in bella mostra per i due che sono seduti nella fila dietro la nostra. Mi giro a guardare e mi rendo conto che diversi altri spettatori si sono avvicinati per godersi meglio lo spettacolo.
Torno ad osservare la mano dell’uomo che fruga nell’intimità di Elena, e proprio in quella le piazza secco un dito in culo! Elena riesce ad emettere un gemito nonostante abbia il mio uccello in gola, mentre quel dito inizia ad andare velocemente dentro e fuori il suo sedere. Adesso si fa avanti anche l’altro tizio, che le penetra la fica con due dita e inizia subito ad alternare il movimento della sua mano con quella del compare. Sembra una cosa preordinata, e sembra certamente che la mia bella amica ci stia prendendo gusto, a giudicare da come inizia ad agitarsi per accompagnare i movimenti delle mani che la penetrano. Ha iniziato anche a dare un ritmo diverso al pompino che mi sta facendo, e la cosa mi manda letteralmente fuori di testa. Adesso sì che la accarezzo sulla nuca per guidare il suo lavoretto’ ma non posso resistere a lungo: non è solo un gran pompino fatto in una situazione eccitantissima, è anche il fatto che sia la donna di cui sono stato profondamente innamorato a farmelo, che mi sta facendo andare fuori di testa’ La afferro saldamente e praticamente la obbligo ad ingoiarmi tutto il cazzo, mentre mi scarico faticando a trattenere un urlo di piacere. Elena, da brava bambina, beve tutta la sborra che le sparo in gola, che non è poca. Quando i fiotti si esauriscono, la mia bella rossa scatta via dalle mani ignote che la penetrano e si tira su in fretta i pantaloni, rimettendosi poi a sedere con lo sguardo fisso sullo schermo. La guardo, rigida e tremante, che probabilmente si rende conto solo adesso di cos’ha appena fatto, e di cosa si è fatta fare. I due alle nostre spalle capiscono che lo spettacolo è finito e si tirano indietro senza protestare.
Elena resta ferma impalata a guardare lo schermo finché il film non finisce e le luci in sala si riaccendono. Allora si stringe nelle spalle e abbassa il capo, quasi a volersi nascondere dagli sguardi degli altri spettatori. Avrei detto che sarebbe scappata fuori appena possibile, ma mi rendo conto che ha voluto evitare di percorrere il corridoio da sola. Le accarezzo un braccio e le faccio segno con la testa che è ora di andare. Sempre spaventata, sempre tremante, Elena si alza in piedi ma si blocca subito, quando vede che gli spettatori si erano portati tutti nelle tre’quattro file immediatamente dietro la nostra e nessuno di loro se n’è ancora andato: sono rimasti tutti per poterla vedere a luci accese dopo lo spettacolo indecente che ha dato poco prima.
Lentamente, iniziamo a camminare verso l’uscita. Gli sguardi di tutti i presenti sono fissi sulla mia amica, sul quel suo corpo che fino a pochi minuti prima era svelato davanti ai loro occhi, seppur in penombra. Elena non riesce a camminare, devo quasi trascinarla lungo il corridoio. Poi ho un’idea, convinto che possa ancora fare altro. La trascino, stavolta letteralmente, nei bagni. Lei protesta, vuole andarsene, ma è fisicamente spossata e non riesce ad opporsi’ I bagni di un cinema porno sono esattamente come uno se li aspetta: luridi e puzzolenti. Appena entrati bacio Elena con passione, e dopo un paio di secondi lei inizia a rispondere. La stringo a me, la palpo e la strizzo. Ha i seni sodi e un culo muscoloso; è davvero una bella ragazza, con un gran corpo. Sento il rumore della porta che si apre, come immaginavo sarebbe successo. Lo sente anche Elena, che si stacca da me e si volta di scatto a guardare chi è entrato. Sono due uomini sicuramente oltre i 50 che avevo visto seduti un paio di file dietro di noi quando ci siamo alzati. Avevano gli occhi incollati al corpo della mia amica, e ora non hanno cambiato bersaglio. Elena si gira nuovamente e si stringe a me, nascondendo il viso contro la mia spalla.
‘Portami via di qui”
‘Sei in mano mia, oggi”
Così dicendo, le piazzo di nuovo le mani sul culo e inizio a smanacciarlo per bene. Elena sussulta e geme, stringendosi ancora di più al mio corpo quasi per cercare di fuggire dallo sguardo dei due sconosciuti. La bacio, a lungo, appassionatamente, ma questa volta lei non risponde. Allora mi stacco da lei e la spingo con decisione verso i due uomini. Elena mi guarda con gli occhi spalancati dal terrore mentre le loro mani subito la afferrano e la palpano, appropriandosi del suo corpo come fosse un pezzo di carne insanguinata gettata in pasto ai lupi.
‘Solo pompini’, dico. I due annuiscono in silenzio e in un batter d’occhio il top celeste e i pantaloni blu della mia amica finiscono per terra. Per la prima volta, la vedo nuda. è davvero splendida, con i seni gonfi ma non troppo grandi, e quel piccolo ciuffetto di peli rossi che le incornicia il ventre piatto. Non è molto alta, né particolarmente atletica, ma ha davvero un bel corpo, e in qualche modo la carnagione chiara fa risaltare ancor di più le sue perfette proporzioni.
Uno dei due sconosciuti le strizza con forza le tette, mentre l’altro le infila un dito nella fica. Elena si agita e geme, cercando di sfuggire a quell’abbraccio. Continua a guardarmi sperando che la salvi, che interrompa i due cinquantenni. Non era in programma, tutto questo, ma sto lasciando spazio all’improvvisazione, mi adatto a ciò che ci succede intorno.
Elena viene fatta inginocchiare e, con le mani tremanti, apre i pantaloni di uno dei due tizi. Quando i calzoni cadono a terra, infila le dita sotto l’elastico delle mutande e le tira lentamente giù. Salta fuori un uccello di almeno 20 centimetri che si direbbe duro come il ferro. La mia bella rossa sa che le toccherà succhiarlo, ma spera ancora che io cambi idea. L’uomo le piazza una mano sulla testa e la tira a sé. Mi faccio più vicino per vedere bene le labbra di Elena aprirsi e quasi baciare quella cappella violacea, insalivandola per bene, e poi ingoiarla. Spalanco gli occhi mentre la vedo infilarsi in bocca quel grosso cazzone. Se qualcuno, settimana scorsa, mi avesse detto che avrei visto Elena in situazione simile, gli avrei dato del pazzo’ Guidata dalla mano dell’uomo, la mia bella rossa fa andare lentamente la testa su e giù lungo quel piolo di carne, riuscendo ad infilarsene in gola una buona parte. Tiene gli occhi aperti, come se volesse osservare ciò che sta facendo per poterci credere realmente.
L’altro uomo, intanto, si è sbottonato i calzoni e abbassato le mutande. Afferra la mano destra di Elena e la guida verso il proprio uccello, portandola a fargli una sega. Noto che la mia amica lancia uno sguardo veloce verso il cazzo dell’uomo, più grosso di quello dell’amico ma meno lungo, poi chiude finalmente gli occhi ed inizia a muovere la testa con più decisione. Non so se stia iniziando a lasciarsi andare, certo è che l’uomo che sta spompinando apprezza il cambiamento.
Ad un certo punto Elena si lascia uscire l’uccello dalla bocca, ne bacia la cappella e passa la lingua lungo tutta la sua lunghezza, poi con la mano sinistra inizia ad accarezzare le palle dell’uomo. Sì: decisamente sta iniziando a prenderci gusto! Decide anche che è giusto alternare le sue attenzioni tra i due uccelli che ha davanti, così ingoia quello che stava solo segando ed inizia a pomparlo. Fa un po’ fatica a prenderlo in bocca tutto, visto il diametro, ma ci si mette d’impegno e vedo che riesce anche ad usare la lingua per accarezzarlo mentre se lo fa andare dentro e fuori la bocca.
Le giro un po’ intorno per guardare meglio la scena, poi mi fermo proprio alle sue spalle e non posso non ammirare il suo bel culetto, alto e sodo e dalla forma eccitante. Talmente eccitante che decido che non posso continuare ad osservare e basta. Mi avvicino e mi abbasso, cominciando ad accarezzarle delicatamente le chiappe. Non so se lei se ne accorge, perché non perde un colpo del lavoro che sta facendo ai due uomini. Si accorge, invece, quando la porta del bagno si apre di colpo.
Vedo entrare il cassiere del cinema con in mano un paio di mutandine bianche. Mi rendo conto solo adesso che Elena non indossava più il suo tanga, evidentemente l’uomo che era seduto dietro di noi l’aveva davvero strappato e quando il film è finito è rimasto per terra sotto le poltrone. L’entrata del cassiere ha interrotto l’azione, i due sconosciuti si rivestono in meno di cinque secondi e scappano fuori del bagno, mentre l’uomo resta vicino alla porta a guardarci. Elena è ferma immobile, ancora in ginocchio, gelata dal terrore; non riesce nemmeno a muoversi quel tanto che basta per coprirsi. Io non so che dire, non so che fare.
‘Potrei denunciarvi, lo sapete?’
Né io né Elena troviamo il coraggio di rispondere, lei è ancora in ginocchio sul pavimento. L’uomo le tira addosso il tanga, colpendola in pieno volto. Il colpo non è certo violento, ma lo stato psicologico in cui Elena si trova è tale da farla cadere a terra. L’uomo si avvicina a lei e si sbottona i calzoni.
‘Succhiami il cazzo!’
Elena è riversa a terra, e quando sente queste parole lancia uno sguardo verso di me. Lo stesso smarrimento che leggo nei suoi occhi, lei deve leggerlo nei miei.
L’uomo la afferra per i suoi lunghi capelli rossi e la obbliga a mettersi di nuovo in ginocchio.
‘Avanti!’
Elena cerca di tirare indietro la testa, ma il cassiere la colpisce con uno schiaffo forte e ben assestato, che la fa cadere a terra. Poi la riprende per i capelli e la tira nuovamente a sé. Stavolta Elena apre la bocca e inizia a pompare anche quell’uccello, il quarto della giornata. L’uomo sembra apprezzare molto il lavoretto, perché lascia che sia la mia amica a dare il ritmo, almeno fin quando non sente l’orgasmo arrivare. Allora afferra Elena per la nuca e le spinge la faccia contro il suo pube, infilandole completamente il cazzo in gola. Elena tenta di allontanarsi, ma l’uomo la tiene ben salda e le spara tutta la propria sborra direttamente nello stomaco.
‘Ingoia, cazzo’ Beviti la mia sborra, gran puttana che non sei altro”
Quando si è scaricato e la lascia, Elena cade in avanti tossendo. Il cassiere sorride e la guarda, nuda, a quattro zampe e col fiato corto. L’uomo lascia i pantaloni lì a terra e le gira intorno. Non credo che Elena se ne sia accorta, ma l’uomo le si piazza subito alle spalle, ancora con il cazzo durissimo. Vista la situazione, non posso impedirgli di scoparla. Invece, come se nulla fosse il cassiere affonda l’uccello nel culo di Elena con un solo, deciso, colpo.
‘Aaah! Cazzo’!’
La mia bella amica lancia un urlo di dolore e si agita per scappare da quella penetrazione, ma l’uomo la afferra saldamente per i fianchi ed inizia letteralmente a cavalcarla.
‘Che cazzo ti urli, vacca? Stai zitta, che ti sto sfondando il culo!’
‘Aaaahhhhh’ Aaaahhhhh’ Noooo’ Mi fa male, noooo’ basta, ti prego’ Aaaahhhiiiiaaaa”
‘Ma che cazzo, non t’hanno mai inculata, prima?’
Elena continua ad agitarsi dal dolore, sussultando e gemendo senza però rispondere, così l’uomo le rifila un altro sonoro ceffone senza perdere un colpo.
‘Ti ho fatto una domanda, troia: rispondi! Non te l’hanno mai fatto, il culo?’
‘N’ N’no’ noooo”
‘Ah! Perfetto’ Ti spacco per bene io, allora! Ma vedrai che alla fine ti piacerà, prenderlo nel culo. Alle zoccole come te piace sempre farsi aprire il sedere”
Io sono proprio dietro le loro spalle, e vedo chiaramente l’uccello dell’uomo aprire le candide chiappe di Elena e penetrarle a gran velocità. è uno spettacolo bestiale, ma è anche una visione ipnotica. Non riesco a staccare lo sguardo da quel pezzo di carne che forza il piccolo sfintere della ragazza che tanto a lungo ho amato e sognato, vedo la sua splendida fichetta che sussulta ogni volta che l’uomo le spinge il cazzo in fondo al culo, vedo le sue gambe aperte che tremano ogni volta che si sente penetrare nell’intestino.
‘Ti prego’ Aghhhhhh’ Basta’ Ahiiii… Ahiaaaa’ Fa male’ Piano, mi fai male’!’
Mamma mia’ e pensare che quella lì è Elena’ Elena, che ha appena perso la verginità anale ad opera di un perfetto sconosciuto, nei bagni di un cinema porno’ Elena, che geme di dolore ad ogni affondo, che non può evitare che il cassiere le apra il culo’ Elena, che mi si era donata per una giornata all’insegna del sesso e che sta ottenendo ben più di quanto immaginava’
L’uomo riversa il proprio corpo su di lei, iniziando anche a smanacciarle le belle tette mentre se l’incula. Le braccia di Elena cedono al peso dell’uomo e al ritmo dell’inculata, e lei si ritrova con i gomiti appoggiati al sudicio pavimento del cesso. In questa nuova posizione, le sue belle chiappe sono quasi perpendicolari rispetto al pavimento, e si nota ancor di più come il grosso uccello dell’uomo le stia veramente aprendo il culo. Ma in questa posizione, la sua fica è completamente offerta al mio sguardo.
‘Pianooo… Ahiaaaa’ mi fa male’ ti prego, basta’ nooo”
Mi avvicino a pochi centimetri da lei, a pochi centimetri dalla sua fica.
‘Oooohhh’ Aaaahhhhh’ Ahiaaaa’ Che male, ahiaaaa’ Ahhh”
Devo confessare che la situazione estrema in cui la mia amica si trova ‘ con quel gran cazzo piantato nel sedere ‘ mi ha eccitato all’inverosimile: sentirla lanciare urla e gemiti ogni volta che il cassiere le affonda tra le chiappe mi ha provocato un’erezione mai vista. Forse è proprio questa la situazione che la mia mente voleva vedere: la donna che mi ha rifiutato umiliata davanti ai miei occhi, quasi in lacrime per il cazzo che le sta spaccando il culo. Senza pensarci, allungo una mano e le infilo due dita nella fica. Elena sussulta, e mi rendo conto che ha sentito quest’intrusione. Le due dita diventano tre, e le faccio andare dentro e fuori del suo ventre a ritmo con l’uccello che le sta andando dentro e fuori del sedere, in modo che le penetrazioni si alternino. Poi, con l’altra mano inizio a solleticarle il clitoride. Voglio che Elena provi piacere, ma non perché le voglio dare piacere: perché voglio che si renda conto che il suo corpo reagisce positivamente nonostante l’umiliazione che sta subendo. Voglio che capisca che sta godendo mentre uno sconosciuto se la sta inculando!
E il suo corpo non ci mette molto a reagire. La sua dolce fichetta inizia a contrarsi attorno alle mie dita, il clitoride si fa più turgido e i suoi gemiti assumono un’eco diversa.
‘Oooohhh’ Oh’ oddio’ Aaaahhhhh’ Ah’ah’aaahhh’ Oh mamma’ Aaahhh”
Anche il cassiere si accorge del cambiamento, ed inizia ad insultarla.
‘Ah, lo vedi che sei solo una puttana? Sei una zoccola di merda’ Ci stai godendo, a farti sfondare il culo, eh? Ti piace avere il mio cazzone infilato tra le chiappe, eh? Lo so che te lo senti fino in gola’ sei una gran troia, altro che’!’
Sotto questa pioggia di insulti, Elena inizia a muovere i fianchi, a spingere indietro il culo per accompagnare la penetrazione. Anzi: le penetrazioni, perché anch’io ho iniziato a penetrarla con le dita con più veemenza. Anche con la voce, la mia bella rossa inizia ora a dichiarare il suo godimento.
‘Oooohhh’ oh mamma’ Oddio’ Mmmmhh, mamma’ Ah’ah’aaahhh’ Lo’ lo sento’ sì, è vero’ lo sento in gola’ sì, sì’ sììì’ Aaahhh’ Sìììì, mi piace, sìììì’ Aaahhh’ Oddio, sìììì”
D’improvviso, l’uomo si tira tutto indietro. Elena sussulta dalla sorpresa quando l’uccello le esce dal culo con un ‘pop’. Anch’io mi allontano leggermente.
‘Tieniti aperte le chiappe con le mani’.
Elena si gira per cercare di guardarlo, poi si risistema in ginocchio, ed esegue quell’ordine dato in maniera così perentoria. Io mi trovo con la faccia a non più di venti centimetri dal suo sedere, vedo molto bene la sue mani che aprono i glutei candidi, ma vedo soprattutto il grosso buco arrossato che l’uccello dell’uomo le ha lasciato al posto dello sfintere.
L’uomo la spinge con la faccia a terra, ma Elena non perde la presa sulle sue natiche, continuando a tenerle dilatate. Io e il cassiere guardiamo il suo buchino fino a poco fa vergine restare ancora decisamente aperto.
‘Lo sai che te l’ho proprio spaccato per bene, il culo, zoccoletta? Lo sai che t’ho sfondata come quella vacca che sei? Guarda qui che buco’ Te l’ho proprio aperto, questo tuo bel culetto, eh?’
‘S’sì.’
‘Sì, cosa?’
‘Mi’ mi hai’ davvero’ sfondato’ il culo”
Sentire la mia Elena dire una cosa simile tenendosi aperte le chiappe con le mani mi fa girare la testa’
‘Quale onore, spaccarti il sedere per primo. Ma nemmeno al tuo ragazzo, gliel’avevi dato?’
‘N’no’ Ma’ lui non è il mio ragazzo”
‘Cazzo. E chi cazzo è allora, tuo fratello?’
‘N’no’ è che’ io’ io mi sposo tra un mese”
‘Minchia, un bel modo di festeggiare! Peccato che la festa te l’ho fatta io’!’
Il tipo scoppia a ridere, mentre Elena continua a tenersi spalancato il sedere. Io mi sento l’uccello teso da scoppiare, e mi rendo conto di star guardando quello spettacolo come uno che ha attraversato il deserto guarda un bicchiere d’acqua.
‘Convincimi a riprendere ad incularti. Pregami di mettertelo nel culo!’
Elena sgrana gli occhi e lo guarda, quasi spaventata. Poi guarda di nuovo me. E quello che l’uomo la vuole obbligare a dire, di certo è per la mia bella amica un ulteriore gradino nella discesa verso la depravazione.
‘Io’ io’ in’ oh’ inculami. Mettimelo’ mettimelo nel culo’ Ti prego’ Inculami’ avanti’ Sfondami di nuovo, dai!’
Tutto contento, l’uomo le si piazza nuovamente dietro e riprende ad incularsela tranquillamente, costringendola con le sue spinte a rimettersi a quattro zampe.
‘Lo senti, il mio cazzo in culo, eh?’
‘S’ sì che lo sento’ lo sento che mi penetra’ che entra ed esce’ dal mio culo”
‘Lo senti, ma non ti fa più male, eh?’
‘N’no’ mi piace, ma non mi fa male”
‘Non ti fa male perché ormai t’ho aperta per bene’ t’ho sfondata perché sei una troia rottinculo’ è vero o no?’
‘Io”
‘è vero o no?’
‘S’sì’ Sì, sono una troia rottinculo! Mi piace farmi inculare, ci godo a farmi sfondare il culo!’
Sentendo questo, il cassiere le piazza un colpo secco nell’intestino. Elena inarca la schiena e lascia andare un gemito. L’uomo si ferma con l’uccello ben piantato in fondo al sedere.
‘Sì, bella. Ci godi proprio a farti sfondare questo bel culetto, vero?’
‘Io”
‘Tu ci godi, perché sei una troia, altro che”
‘Sì’ sì’ sì! Te l’ho detto: sì, mi piace prenderlo nel culo! Mi piace farmi sfondare, mi piace sentirmi aperta’ spaccata! Ci godo’ sì, ci godo perché sono una troia!’
Elena dice queste parole tenendo il capo chino, guardando il pavimento sotto di lei, con i suoi lunghi capelli rossi che le nascondono completamente il viso. Un ultimo residuo di vergogna per ciò che sta dicendo, per ciò che sta facendo e per ciò che si sta facendo fare. Ma so che quello che ha detto è la pura verità. Il cassiere riprende ad incularla con energia, quasi con violenza, tirando colpi quasi fosse un martello pneumatico. La sento gemere, con il corpo rigido che sostiene quasi passivamente la cavalcata.
‘Adesso incitami a sfondarti di più. Dimmi com’è che ti piace prenderlo in culo”
‘N’no’ no”
‘Ma non rompere i coglioni! Ti stai facendo spaccare il culo manco fossi una bagascia di strada’ e ti metti a fare la santarellina? Avanti!’
‘Io’ oh’io”
Per convincerla, o meglio: per obbligarla, l’uomo la colpisce per la terza volta con uno scapaccione fortissimo. Elena cerca di prendere fiato, si agita un po’, forse per accomodare meglio l’uccello che ha in fondo al culo, poi chiude gli occhi.
‘Ecco’ Ecco, sì’ così’ così, avanti’ più’ più veloce’ voglio sentirlo di più’ spingi’ devi’ devi muoverti più in fretta’ devi essere più violento’ io’ io ho bisogno di sentirmi sfondata’ devi spaccarmi’ così’ così va meglio’ ancora’ ancora più veloce’ dai’così, sì’ così’ ah’ affonda’ vai a fondo’ sbattimi’ sbattimelo nel culo’ dai’ aprimi il culo’ così”
Mi gira davvero la testa a sentire Elena dire queste cose, comportarsi così da zoccola’ Riapre gli occhi e mi guarda, poi il suo sguardo si fa quasi assente, lontano, perso nell’estasi sessuale. Il mio sguardo, invece, è fisso su di lei, sul suo viso rosso dall’eccitazione. Vedo le sue labbra che tremano dal godimento mentre incita l’uomo a sfondarle il culo. Questa Elena è proprio tutt’altra persona rispetto a quella che avevo conosciuto e di cui mi ero innamorato’
‘Oh’ cazzo’ cazzo, sì’ che bello’ mmmmhh’ sì, lo sento’ lo sento in gola’ davvero’ Dio, adesso sì che mi sento davvero piena di cazzo’ non ti fermare’ cazzo, come mi piace’ continua così’ continua a sfondarmi’ Aaahhh, sììì’ io’ io non’ oh, io non pensavo potesse essere’ così bello’ farsi spaccare il culo’ oh, mamma’ così’ sì’ sì”
‘E brava la nostra puttanella. Sei proprio un troia di prima categoria’.
‘Sì’ Sì, è vero. Non me n’ero ancora resa conto, ma’ ma sono proprio una troia’ una troia a cui piace farsi aprire il culo’ Oh cazzo’ oh mio dio’ oh’ s’sfondami’ sfondami il culo, sto godendo’ più forte’ più forte, sì’ così’ godo’ godo con il culo, sì”
Ormai Elena è partita completamente’ ma di nuovo l’uomo si tira indietro.
‘Adesso apri la bocca che te lo schiaffo ancora in gola’.
‘Ma’ mi hai appena inculato”
‘Puoi dirlo forte, bella! Te l’ho appena messo nel culo, e adesso me lo devo succhiare per bene: lo voglio splendente. E poi con la bocca sei brava, ti meriti una sborrata in faccia.’
‘M’ma”
Senza tanti complimenti, ma d’altra parte non ne ha fatti fin dall’inizio, l’uomo afferra per i capelli la mia dolce amica, facendole letteralmente ingoiare l’uccello. è lui che, tirandola avanti e indietro, guida il ritmo del pompino. Elena è obbligata a muovere la testa a gran velocità, fin quasi a soffocarsi con l’uccello che è costretta a succhiare. Quando capisce che sta esagerando, il cassiere si ferma, lasciandole però il cazzo in gola per qualche secondo, poi la tira un po’ indietro.
‘Lo senti il sapore della tua merda sul mio cazzo?’
‘S’sì”
‘E magari ti piace anche questo?’
‘N’no”
‘Beh, devi andare avanti fin quando non ti sborro in faccia!’
Poi riprende a farselo succhiare, stavolta più lentamente. Dopo una decina di secondi, Elena ha preso il ritmo ed inizia a lavorarlo davvero con la bocca e con la lingua. Se prima era lui che la stava obbligando a succhiarlo, adesso è lei che gli sta facendo un pompino.
‘Sì’ Lo vedi che ti piace lavorare anche con la bocca? Non solo col culo”
E quasi come una risposta, Elena emette un gemito soffocato.
‘Cazzo’ sei una gran pompinara, altro che’ porca troia, succhi cazzi alla grande”
Finalmente, si tira indietro e spara in faccia ad Elena una quantità enorme di sborra. Lei cerca di ritrarsi, quasi spaventata, ma gli schizzi sono tanti e potenti e la colpiscono ovunque. Io rimango a bocca aperta, ammirando quello spettacolo ‘pirotecnico’. Quando la sborrata finalmente cessa, l’uomo le infila ancora il cazzo in bocca per farselo ripulire, poi si allontana di un passo.
‘Cazzo, con la faccia piena di sborra sei davvero uno spettacolo’ Girati verso il tuo amico. Fatti vedere”
Lentamente, Elena si gira verso di me. Tiene lo sguardo basso per non incrociare il mio. I suoi lunghi capelli rossi sono pieni di striature bianche, la faccia imbrattata di sperma. Uno spettacolo. Uno spettacolo indecente.
‘Ecco, brava: fagli vedere quanto sei troia. Adesso sdraiati a terra e spalanca le gambe’.
Elena si sdraia senza curarsi della sborra che è caduta sul pavimento, ed apre le gambe il più possibile. Il mio sguardo è calamitato dalla fichetta leggermente aperta e dal boschetto di peli rossi che la incorniciano. Alzo gli occhi su di lei, e i nostri sguardi finalmente si incrociano. Vi leggo tutto il suo stupore e la sua vergogna per quanto sta succedendo, ma la sborra che le ricopre il viso tradiscono la realtà della situazione, la realtà del suo piacere’
L’uomo le afferra le caviglie e la costringe a ribaltarsi sulla schiena, facendole passare le ginocchia dietro le braccia. Adesso Elena è quasi immobilizzata, e offerta a noi in un modo davvero osceno. Senza dire una parola, il cassiere si sdraia su di lei e torna ad infilarle l’uccello nel culo, stavolta smanacciandole anche le sue belle tette.
Elena squittisce di piacere, poi si irrigidisce di colpo ed urla tutto il suo godimento. Il suo sguardo si incrocia con quello dell’uomo, che ora prende ad incularsela più lentamente. In una specie di raptus, le mette una mano in faccia e raccoglie la sborra che ancora le è rimasta appiccicata addosso, poi le da le dita da succhiare. Elena ripulisce tutto in maniera diligente, mentre l’uomo non perde un colpo nel suo sfintere. Poi aumenta il ritmo e la violenza delle spinte, e quando si bloccano l’uno contro l’altra mentre i loro corpi sono scossi dal piacere, capisco che le ha sborrato nell’intestino.
Quando il cassiere si rialza, il sedere di Elena sputa fuori un po’ della sborra che l’uomo le ha appena regalato. Il suo cazzo è completamente sporco di sperma, e senza che nessuno glielo dica Elena si rimette in ginocchio e lo ripulisce con la lingua.
‘Cristo, devo aprire per il prossimo spettacolo! Che cazzo, voi adesso tornate in sala così questa bella troietta dai capelli rossi può prendersi qualche altro bel cazzo in culo’.
‘Cosa? No, ma io”
‘Tu sei una puttana che ci gode a farsi sfondare le budella, per cui adesso vai in mezzo alla sala e ti metti a pecora tenendoti aperte le chiappe in attesa dei clienti che vogliono incularti! Magari farai fatica a sederti per una settimana, ma vedrai che ci godrai come quella vacca che sei!’
Elena guarda a terra senza dire una parola. In qualche modo, vuole provare anche questa.
‘Metto un sovrapprezzo: tu controlla che solo quelli col biglietto speciale se l’inculino, gli altri possono solo guardare’.
Senza aggiungere altro, l’uomo se ne va. Io resto in silenzio a guardare Elena, che si rialza a fatica, con la gambe tremanti dall’eccitazione’
Mentre l’uomo torna nell’atrio, io e Elena ci posizioniamo al centro della sala. Le luci sono accese, e non c’è modo che qualcuno possa entrare senza vederci. Elena si è lavata per bene, ma è rimasta completamente nuda. Si mette in ginocchio, spalle verso l’entrata, poi si piega leggermente in avanti e si apre le chiappe come il cassiere le ha ordinato di fare. Io rimango accanto a lei a guardarla incredulo. Se prima potevo avere un minimo di convinzione che si fosse fatta trascinare dagli eventi, che fosse stata obbligata a farlo, adesso è ovvio che vuole davvero farlo.
‘Che cazzo ne so? Ma porca puttana, non ho nessuna intenzione di spender quei soldi”
Guardo i due uomini che sono appena entrati in sala e si sono bloccati alla vista di Elena a quattro zampe col culo aperto. Elena, sentendo l’arrivo degli estranei, ha avuto un fremito e si è irrigidita.
‘Se non avete il biglietto speciale potete solo guardare!’ mi sento dire.
Uno dei due si avvicina a noi, mentre l’altro tentenna sul posto. L’uomo che si è fatto vicino a noi ‘ avrà una quarantina d’anni e non sembra aver molti soldi da spendere ‘ osserva con attenzione la fica ed il sedere della mia bella amica.
‘Alzati e fatti vedere bene’.
‘No.’
‘Alzati e fatti vedere! Ho pagato per guardare’.
L’uomo ha ragione. Elena allora si mette in ginocchio, prende fiato e si alza, poi si gira a guardarlo. Lo sguardo del quarantenne la osserva con attenzione, studia ogni centimetro del suo corpo, soffermandosi in particolare sui seni sodi e sul delizioso boschetto di peli rossi.
‘Che cosa compro col biglietto speciale?’
”puoi’ puoi mettermelo nel culo”
‘E ti piace, prenderlo in culo?’
”s’sì”
‘Bene. A guardarti vali i cento Euro che chiedete, spero li valga anche il tuo bel culetto”
L’uomo torna verso il suo amico e i due parlottano, poi l’altro tira fuori il portafoglio e allunga dei soldi all’amico, il quale torna nell’atrio. Elena, senza dire una parola e senza bisogno che le si dica una parola, si rimette in posizione.
Passano sì e no una decina di secondi che entra in sala un altro uomo ‘ un ciccione unto e sudato, che la quarantina l’ha passata di sicuro ‘ che appena vede Elena fa un sorriso che gli parte da un orecchio e gli arriva all’altro e scoppia a ridere. Le si fa sotto e le piazza subito una mano sulla fica, con una violenza che la fa sussultare. Proprio in quella rientra il tizio di prima.
‘Ehi, ehi, un momento! C’era prima io!’
‘Vatti a fare un giro!’
‘Leva le mani dalla ragazza ‘ gli dico ‘ o mi fai vedere il biglietto speciale o ti levi dai coglioni’.
L’uomo mi allunga un biglietto rosso, come quelli delle lotterie di paese, con il numero 1. Anche l’altro uomo mi mostra il suo biglietto, il numero 2.
‘I posti sono numerati. Per incularvela dovete andare in ordine’.
‘Cazzo! Stronzo di merda’!’
‘Tu puoi consolarti con queste’ dico, gettando verso il deluso le mutandine di Elena che avevo raccolto dal bagno. Mentre il ciccione si spoglia, l’altro uomo si inginocchia vicino alla mia amica e le accarezza la fica con il suo stesso tanga. Con estrema facilità glielo infila dentro, e il tanga scompare nell’intimità di questa bella ragazza dai capelli rossi che fino a pochi giorni fa mi era sempre parsa dolce ed innocente. Elena accoglie l’intrusione agitando i fianchi ma senza protestare, io sorrido e scuoto la testa. L’uomo viene però scacciato in malo modo dal ciccione, che infilza Elena per bene, entrando con comodità in quello sfintere già preparato prima dal cassiere. La mia bella amica sussulta e stringe i denti ad ogni assalto, l’uomo è ruvido e veloce, ed evidentemente per lui l’eccitazione di incularsi una figa come Elena è troppa, perché ben presto si scarica urlando dentro il sedere della mia bella amica.
‘Oh, ca’a’zzooo’ Ti’ sborro’ nel’ cuulo’ tro’i’a’ ah, ah, ah”
Appena il ciccione si sposta, l’altro uomo le si fionda addosso e la penetra con decisione, affogando l’uccello nella sborra di chi l’ha appena preceduto, senza neanche lasciare ad Elena il tempo di prender fiato. Questo qui, nonostante l’attesa, va con più calma e si gode il momento, portandosi anche col corpo in avanti per strizzarle le tette. Poi, la afferra per i lunghi capelli e glieli tira indietro, costringendola ad inarcare la schiena mettendo così in splendido risalto il suo bel corpo.
Io, per la prima volta da quando la mia amica ha cominciato a dar via il culo, distolgo lo sguardo ed osservo la sala. Ci sono sei persone che osservano l’inculata: il ciccione, l’amico dell’uomo che sta facendo il culo a Elena, un ragazzino che faccio fatica a credere sia maggiorenne, un pensionato sessantenne che sembra sull’orlo di un infarto, un tizio che deve avere un 25 anni come me ed Elena, e un nero che probabilmente ha poco più di trent’anni.
‘Chi ha il biglietto speciale?’
Il ragazzo che ha la mia età mi fa vedere il tagliando rosso con il numero 3, il nero ha il numero 4. Lo guardo meglio: sì, deve avere una trentina d’anni; è alto e ben piantato, con trecce rasta lunghe fino alle spalle; è vestito bene, di certo i soldi non gli mancano. Vedo che stanno arrivando degli altri spettatori, così obbligo tutti a sedersi per non impedire agli altri di guardare. I nuovi arrivati sono due slavi, entrambi col biglietto speciale. Torno da Elena e ho l’impressione che l’uomo stia per venire, anche perché vedo che la mia amica ha iniziato ad accompagnare i suoi colpi coi fianchi e ad accarezzargli le palle con una mano, evidentemente soddisfatta della situazione. E infatti l’uomo tira ancora pochi colpi, poi sussulta e geme e le viene in culo. Quando si tira indietro, Elena si rimette in posizione aprendosi di nuovo le chiappe con le mani.
‘A chi tocca farmi il culo, adesso?’
‘Tocca a me, Elena!’
Sentendosi chiamare per nome, Elena si volta di scatto. Appena vede il ragazzo balza in piedi, pallida come un cadavere, coprendosi istintivamente con le mani.
‘Io e lei lavoriamo nello stesso ufficio ‘ dice il ragazzo ad alta voce ‘ come anche il suo fidanzato”
Sorrido e guardo Elena, che fa un passo indietro come per provare a scappare dal collega.
‘Sdraiati sulla schiena, bella: voglio guardarti in faccia mentre te lo metto nel culo!’
‘No’ no, vai via”
‘Col cazzo! C’hai goduto a farti spaccare il culo dal quel tizio, e adesso ti rifiuti di farti sbattere da me? Ho pagato come tutti gli altri, e sei tu che hai chiesto a chi toccasse”
‘No’ tu no, ti prego’ io”
‘Tu sei molto più troia di quanto pensassi’ ma non ti preoccupare: non ho intenzione di dirlo a Marco. Basta che adesso ti metti per terra’.
In silenzio, con gli occhi bassi, Elena si sdraia.
‘Spalanca le gambe e tira su il culo’, le dice il collega sbottonandosi i calzoni. Tutti ci avviciniamo per vedere meglio. Elena mi lancia uno sguardo spaventato, ma non posso ‘ non voglio ‘ interrompere gli eventi. è sudata e pallida in volto, le lentiggini che le coprono gli zigomi e le spalle risaltano ancora di più, ma la mia bella amica è ora sdraiata per terra a gambe larghe, e la mia attenzione è rivolta alla sua dolce fighetta rossa e al sedere sollevato e pronto ad essere nuovamente infilzato.
Il suo collega le si piazza sopra sorridendo. Lei lo guarda con gli occhi spalancati, con il mento che trema dalla paura, come se stesse per scoppiare a piangere.
‘Dio, Elena: non hai idea di quanto ho invidiato Marco quando avete iniziato a uscire insieme’ un pezzo di figa come te con una merda come lui’ Cazzo’ in ufficio fai la ragazza a modo, educata’ di classe’ e invece guardati qui, che zoccola che sei…’
Elena si morde il labbro inferiore quando il collega spinge, e inizia a respirare affannosamente per la tensione di quello che sta succedendo, per via di chi la sta inculando. La posizione non dev’essere particolarmente comoda, per una penetrazione anale, ma l’uccello del ragazzo le entra lentamente nel sedere.
‘Oh, sì’ cazzo, non ci posso credere’ Te l’ho messo nel culo, Elena. Mamma mia, te l’ho messo nel culo”
Gli sguardi dei due si incrociano, e di nuovo Elena sgrana gli occhi impaurita, poi li chiude per la vergogna. Il ragazzo sorride di nuovo mentre inizia a pompare lentamente nel culo della nostra comune amica.
‘Lo senti? Lo senti il mio cazzo che ti va dentro e fuori dal culo, eh? Eh?’
‘S’sì’ sì, Luca: lo sento”
Luca la bacia sulle labbra, e si china per succhiarle un capezzolo.
‘Oh, no’ per favore, no”
Ma il ragazzo torna a guardarla negli occhi.
‘Ti sto inculando, Elena. Cazzo, ti sto inculando’ Dio, e che gran culo che hai”
D’improvviso, la afferra dietro le ginocchia e riesce a portarle le gambe sotto il proprio corpo, in modo che il suo sedere sia più aperto e l’inculata sia per lui più comoda. E infatti, inizia subito a tirarle delle grandi bordate nel culo.
‘Oh’ oh’ oh’ ti prego, Luca, basta’ ti prego”
‘Lo decido io, quando basta’ E l’ho visto come t’è piaciuto prenderlo da quell’altro. Dovresti essere contenta, che adesso hai un cazzo di tutto rispetto che ti lavora il culo!’
Facendo peso ancora di più su di lei, Luca la bacia in bocca, questa volta infilando la lingua. Elena è completamente piegata su se stessa, praticamente appoggiata per terra solo con le spalle. Senza neanche rendermene conto, io mi avvicino a un passo da loro per meglio guardare la mia bella Elena prendersi nel culo l’uccello di un suo collega.
‘Oh, cazzo’ se quel cornuto del tuo fidanzato ti vedesse adesso”
Elena spalanca gli occhi, terrorizzata dalla possibilità che Luca racconti qualcosa in ufficio.
‘Stai tranquilla: non ho intenzione di rinunciare al tuo bel culetto vellutato. Questa serata rimarrà il nostro piccolo segreto, almeno fino a quando ti lascerai sfondare le chiappe da me!’
‘Oh mio Dio, Luca, no”
‘Oh mio Dio, Elena, sì!’
Per dar più forza alla situazione, Luca inizia a tirare colpi più decisi degli altri.
‘O mi lasci usare il tuo culo come svuotacoglioni personale, oppure racconto in ufficio cos’è successo. E allora vedrai come Marco ti apre il culo per davvero’!’
‘Ah’ ah’ no’ no, ti’ prego’ non’ farlo”
Luca le pianta l’uccello tutto il fondo al culo e si ferma lì, poi le stringe la gola con una mano.
‘Il tuo culo per il tuo matrimonio: allora?’
‘Oh’Va bene, sì”
‘Sì cosa?’
‘Sì’ potrai incularmi ogni volta che vorrai’ ma ti prego, non dire niente a nessuno, in ufficio”
Sorridendo, Luca inizia di nuovo a pistonarle il culo a gran velocità, e ben presto si avvicina all’orgasmo.
‘Oh’ oh cazzo, Elena: sto per venire’ sto per venirti nel culo’ cazzo, Elena ti sborro nel culo! Porca troia, vengo! Ti’ sbor-ro’ nel cu-lo’ Ah’ Sì’!’
Nuovamente, i loro sguardi si inchiodano l’uno dentro l’altro mentre l’uccello di lui spara nel sedere di lei tutto lo sperma che ha nei coglioni. Luca, stremato, rimane per un paio di secondi sdraiato sopra il corpo di Elena, che cerca subito di toglierselo di dosso, quasi schifata. Luca, allora, si rialza e la mia bella amica si mette a sedere, coprendosi il volto con le mani per la vergogna.
‘Puliscimi il cazzo, adesso’.
Elena lo guarda e scuote la testa con decisione ma senza dire una parola, chiaramente sconvolta da quello che è appena successo, ma Luca la afferra per i capelli e la obbliga a prenderglielo in bocca.
‘Oh cazzo, che bocca’ Lo sapevo, che eri anche una gran pompinara’Dai, è meglio che ti ci abitui, perché non ho intenzione di mettermi a lavorare con l’uccello sporco della tua merda dopo che ti avrò aperto il culo nei bagni della ditta!’
‘E dov’è questa ditta, che magari veniamo a trovarvi?’
La battuta del vecchio fa scoppiare tutti a ridere. Tutti tranne Elena, che lecca in silenzio il cazzo del collega.
Quando si ritiene soddisfatto, Luca si allontana da lei e si riveste. Faccio un cenno col capo al nero, ma lui fa segno di no con la testa.
‘Voglio che si svuoti, prima’.
Elena mi guarda, poi guarda per la prima volta il suo pubblico. La vista di quegli uomini che sono qui per lei, alcuni dei quali hanno pagato per potersela inculare, la spaventa, ma si accoscia e inizia a spingere fino a farsi uscire un po’ della sborra che ha nel culo, poi ancora un po’, e poi il liquido inizia a colare lentamente fino a terra.
‘Oh cazzo’!’
L’amico del quarantenne si sbottona in fretta i pantaloni e le si avvicina per farsi succhiare l’uccello ma Elena ritrae la testa per evitare di prenderglielo in bocca. Ma non avrebbe comunque fatto in tempo a succhiarglielo, perché l’uomo le viene addosso con i getti di sborra che la colpiscono in faccia e sul seno. Elena si pulisce con le mani e ingoia anche quest’ultima dose di sborra, ben sapendo che qualcuno l’avrebbe comunque obbligata a farlo. Ma tra i suoi lunghi capelli rossi rimane qualche striatura bianca che le danno un’aria da gran troia.
Il nero si alza e lei lo osserva con attenzione. è chiaro che con un uomo di colore non l’ha mai fatto. Il tipo si spoglia con calma, mettendo in mostra un bel fisico muscoloso e ‘ soprattutto ‘ un cazzo davvero notevole. Elena rimane ad osservarlo in silenzio, con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa. Immagino più dalla paura che dalla sorpresa: un cazzo così, nel culo, le farà male nonostante tutti i colpi che s’è presa oggi. Senza dire una parola, si rimette in posizione. Io mi sposto per osservare meglio e anche gli altri si portano ad un passo da loro, quasi questo fosse il main event della serata…
Elena stringe inconsciamente le gambe e si allaccia le mani attorno alle cosce, poggiando la testa per terra. Probabilmente è preoccupata dal fatto di dover subire l’assalto di un cazzo delle dimensioni di quello del suo cliente nero, e quella posizione le dà l’impressione di poter sostenere meglio i colpi, ma non si rende conto che così facendo il suo sedere è più chiuso quando invece dovrebbe allargarlo e rilassarlo per sentire meno dolore. Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di avvisarla’
Il nero le punta la cappella allo sfintere, ed Elena sobbalza e lascia partire un gemito. Tutti ridono, perché capiscono che questa bella troietta dai capelli rossi ha una paura fottuta del gran cazzo che sta per spaccarla il culo. L’uomo afferra Elena per i fianchi e punta nuovamente l’uccello. Un colpo secco, e la cappella le penetra nel sedere.
‘Aaaaahhhhh! Oh’ cazzooo’! Aaaahhhiiiiaaaa’!’
Il nero tira un altro colpo’
‘Aah!’
‘e un altro’
‘Aaaaah!’
‘e un altro ancora’
‘Aaaaaahhhhh!’
‘e finalmente le sue palle sbattono contro la fica di Elena, che adesso si ritrova con tutto quel cazzone infilato su per il culo.
Il nero inizia subito a limarle l’intestino, lentamente ma con decisione, per farglielo sentire bene in tutta la sua lunghezza.
‘Aghhhhhh’ Ahiiii… Aaaahhhhh’ Ahiaaaa”
Guardo con gli occhi di fuori quel palo di carne nera che entra ed esce dalle candide chiappe di Elena’ Osservo da vicino quel cazzo asinino che sta spaccando il culo alla mia bella’ è incredibile vedere la lunghezza di quell’uccello sparirle tutto nel culo fino alle palle. Trenta centimetri almeno, tutti in fondo a quel suo piccolo adorabile sederino!
‘Oddio’ oddio, no’ che male’ ahiaaa’ Aaahhh’!’
Il pubblico comincia a rumoreggiare. Capisco che se nelle prime due inculate Elena era solo una puttana che lo prendeva per soldi, quando s’è presa l’uccello di un collega è stata umiliata davanti ai loro occhi e adesso è solo una ragazza bella ma zoccola che sta venendo punita per la sua troiaggine.
‘ Ahiiii… Basta’ Basta, ti prego’ Ahiaaaa”
No, decisamente i cazzi che ha preso in culo prima di questo non sono serviti a preparare il passaggio’
‘Ahia’ mi fai male’ basta, ti prego: mi fa male”
Ma il nero non ci pensa neanche, di smettere. Tanto più che lui ha pure sborsato un centone’ per cui se la gode: un’inculata lenta e profonda, con ogni colpo dato fino in fondo. Il contrasto tra la carnagione candida di Elena e quel palo di carne nera che le penetra il culo è impressionante’
‘Aghhhhhh’ Aaahhh’ Piano, piano, ahiaa’ Mi sfondi’ mi stai’ spaccando’ il’ culo’ Ahiaaaa’! Dio, che male, basta’!’
Elena si stringe ancor di più le gambe tra le braccia, per farsi forza mentre il nero le sfonda per bene il culo. Il cazzo continua a penetrarla inesorabile, aumentando il ritmo.
‘Oh caazzooo’ Ti prego, basta’ mi stai sfondando’ ahi, ahiaaa”
Ormai l’uomo se la sta inculando a mille allora. Le sue palle sbattono con violenza contro la piccola fichetta di Elena e il rumore è chiaramente udibile nonostante l’urlo della mia bella amica sia ormai diventato continuo.
‘Ti prego’ Basta’ Ahiaaaa’ Mi fai male’ Aghhhhhh’ Bastaaaa’ Mi stai spac’can’doooo’ Arrrghhhhhh”
Elena non riesce più neanche a tenere il culo per aria, e praticamente si siede sulle sue stesse gambe, mentre il nero continua a limarla alla massima velocità.
‘Dio, che maaaaleee”
‘Avanti, zoccoletta’ Prima ti ho sentito, che dicevi che ti piace prenderlo nel culo’ Avanti, fammi sentire come ti piace’ Forza”
‘N’ noooo’. Mi’ fai’ maalee’ Ah’ah’ah’ ca’a’azzooo”
D’improvviso, un flash illumina la stanza. Mi volto e mi ritrovo con il cassiere al mio fianco che fotografa la scena mentre tutti applaudono. Da dove ci troviamo, l’uomo è in grado di inquadrare il viso della mia bella amica e contemporaneamente far vedere che il nero se la sta inculando col suo gran cazzo.
‘Noooo’ questo no” mugola Elena girando la faccia dall’altra parte.
Il cassiere le si mette dietro per fare un bel dettaglio di quella mazza enorme che le va dentro e fuori dal sedere, poi la affianca dall’altro lato per scattare un primo piano del suo viso sfatto dalla fatica e dal dolore di quell’inculata.
‘Oddio’ no’ mi’ mi vergogno’ Ti prego’ io’ mi devo sposare”
‘Tranquilla: non c’è niente di male ad essere troie”
Il nero le schiaccia brutalmente la faccia per terra con una mano mentre il cassiere torna a scattare, immortalando l’espressione stravolta e sofferente della bella troietta rossa. Poi il nero si appoggia sul suo corpo e le lecca una guancia ad uso e consumo della macchina fotografica.
‘E non ti preoccupare: non ho intenzione di mandarti a monte le nozze. Queste foto rimarranno tra di noi: i tuoi affezionati spettatori potranno acquistarne una copia, se vorranno, ma solo loro’
Elena volta nuovamente la faccia dall’altra parte, ma la cosa fa incazzare il nero. Mentre il cassiere torna al mio fianco per poter inquadrare il viso di Elena, il nero la afferra saldamente per i capelli e la tira violentemente indietro, costringendola ad alzare il corpo da terra e mettersi nuovamente a quattro zampe. Ma non smette di tirarle i capelli, e il cassiere non smette di fotografare: ora Elena ha la schiena arcuata all’indietro, stringe i denti e ha una smorfia di dolore sul viso mentre il nero se la cavalca come una puledra da domare.
‘Cazzo, non resisto!’ dice il cassiere, poi si sbottona i calzoni e si piazza davanti alla mia amica, obbligandola a prendergli l’uccello in bocca per l’ennesima volta nel corso di questa folle serata. Le scatta una foto in primo piano, con il suo cazzo in gola e lo sguardo spaventato rivolto in macchina. Si vedono le mani del nero intorno al suo collo, così guardando la foto si capisce che l’uomo se la sta ancora inculando. Il pompino dura poco, però, perché subito il cassiere si tira indietro e le sborra in faccia, scattando a ripetizione. Elena tiene la bocca aperta per respirare meglio, e un po’ di sperma le finisce sulla lingua.
‘Un bel sorriso”
Il cassiere la fotografa in primo piano, col volto sporco e la bocca piena di sborra. Le labbra che tremano ma che formano un lieve sorriso, stiracchiato e per nulla convinto, ma pur sempre un sorriso.
‘Brava, piccola. Ti farò avere una copia, così avrai modo di vederti mentre lo prendi in culo!’
Intanto, il nero le tira alcuni potenti colpi nel sedere, facendola sussultare e stringere i denti dal dolore. Ormai è vicino all’orgasmo anche lui.
‘Porca puttana, non ce la faccio più”
Le esce di botto dal sedere e si mette in piedi al suo fianco, infilandole di forza l’uccello in bocca. Elena spalanca gli occhi dalla sorpresa, e con una mano cerca di controllare il pitone di carne che si ritrova a succhiare. Altre splendide foto per il cassiere. Al momento di venire, l’uomo si tira indietro e le spara in faccia una pioggia di sborra che sembra non finire mai, accolta da un’acclamazione di giubilo da parte di tutti i presenti. Tranne che di Elena, che guarda in macchina con nei suoi begli occhi nocciola uno sguardo di rassegnazione, tenendo involontariamente l’uccello del nero ancora vicino al viso, ancora nell’inquadratura’
‘Ottimo ‘ dice il cassiere ‘ adesso mangiati tutta quella sborra, che siamo pronti per il gran finale!’.
Restano solo i due ragazzi slavi, con il biglietto rosso, e mentre osservo Elena ripulirsi il viso con le mani e poi leccarsi via la sborra dalle dita capisco che il ‘gran finale’ è una penetrazione multipla.
Il primo slavo si spoglia e si sdraia per terra, e il cassiere mi obbliga a guidare Elena su di lui. Secondo gli ordini dell’uomo, la mia bella amica gli deve dare le spalle. Appoggiandosi a terra con le mani, Elena cerca di bilanciarsi. Mentre l’uomo le punta il cazzo al buco del culo, io spingo le spalle di lei verso il basso. Per fortuna ormai il suo sfintere è bello allargato, ma comunque Elena non riesce a trattenere un gemito mentre la cappella le forza nuovamente l’anello anale. Io spingo con decisione, e lei cade su quell’uccello con tutto il suo peso. Rimane ferma lì un paio di secondi, con il respiro affannoso ed il cazzo tutto su per il culo.
‘Avanti, bella: vai su e giù’ Fatti entrare e uscire quell’uccello dalle chiappe!’
Elena guarda il cassiere, che intanto le scatta un’altra foto, poi guarda verso di me ed infine verso Luca, il suo collega che se l’è inculata solo pochi minuti prima, ed inizia ad andare su e giù, agitando anche i fianchi in movimenti circolari. Subito lo slavo inizia a smanacciarle le tette e quasi come risposta Elena aumenta il ritmo, poi l’uomo la tira verso di sé e lei lancia un urletto di sorpresa mentre il corpo le cade all’indietro. Ora è completamente esposta all’obiettivo del cassiere e agli occhi degli altri spettatori, con il corpo lucido di sudore, le gambe spalancate, le tette in bella mostra e il cazzo dell’uomo in fondo al culo. Lo slavo continua a smanacciarle violentemente il seno, e Elena non riesce a soffocare un’espressione di dolore che provoca solamente gli applausi del suo pubblico. Sul suo viso si disegna prima un’espressione di stupore poi di rassegnazione, quando l’uomo le apre con le dita la piccola fichetta rosa e ce ne mostra le labbra interne. Il cassiere scatta alcuni dettagli di quel piccolo angolo di dolcezza in mezzo a tutta questa situazione ai limiti del pazzesco’ Poi, lo slavo inizia lui a muovere i fianchi per inculare la mia amica, e lo fa con tale foga e velocità che il corpo di Elena è un sussulto continuo. A guardarla sembra che sia lei ad agitare la fica per farcela veder meglio’ Poi l’uomo si ferma, stringendo il ventre di Elena in modo che abbia tutto il suo uccello nel sedere. Il secondo slavo le si avvicina, e adesso anche lei capisce.
‘No’ No, un attimo, non l’ho mai fatto’ mi farete male’ nooo, vi prego’ questo no”
Guarda con occhi spalancati dalla paura prima il viso sorridente dell’uomo che le sta davanti, poi l’uccello che l’uomo tiene in mano e lentamente avvicina alla sua fica. L’altro, quello che se la sta inculando, le ha afferrato le cosce per tenerle bene aperte.
‘Oddio, no’ fai piano, ti prego’ noooo’ pianooo”
Elena quasi piange, mentre chiede di non farle del male. L’uomo sorride ancora e poggia la punta del suo uccello alla fica della mia amica, poi le afferra il mento con la mano libera e la obbliga a guardarlo in faccia. Un colpo secco, e la penetra totalmente. Elena spalanca gli occhi e la bocca, lasciando uscire un flebile gemito che sottolinea il dolore che prova. Allunga una mano verso il petto dell’uomo che ha davanti, quasi a tenerlo lontano, ma l’uomo porta tutto il suo peso su di lei e la costringe a sdraiarsi su quello che ha dietro le spalle, nel sedere. Per reazione, Elena allunga le sue lunghe gambe e stringe con le mani i fianchi dell’uomo che le penetra la fica. Sembra che stia cercando di urlare, senza però trovare la forza di farlo. E i due ancora non hanno cominciato a muoversi dentro di lei’
Quando l’uomo che le ha penetrato la fica comincia a scoparsela, Elena inizia a flettere le gambe in maniera inconsulta, reagendo di riflesso ad ogni colpo. Appena lui aumenta il ritmo, anche l’altro uomo inizia a muoversi dentro il suo bel culetto. Elena praticamente abbraccia l’uomo che ha davanti e stringe le cosce attorno ai suoi fianchi, per cercare di resistere a quella doppia penetrazione.
‘Aaaahhhhh’ Ahhh’ Dio, no’ Ahhh’Basta’ Mi state spaccando’ ce l’avete troppo grosso’ basta’ che male”
Riflettendo su quanto Elena ha appena detto, mi rendo conto che la mia amica ha il tanga infilato nella fica, e di sicuro è quel pezzo di stoffa che le sta stimolando la cervice. Mi avvicino al cassiere e gli sussurro nell’orecchio la cosa, perché lui all’inizio non c’era. Scoppia a ridere immaginandosi la scena, e poi inizia ad incitare i due che si stanno scopando la mia amica.
‘Forza, ragazzi: scopatevela per bene, questa vacca’ Sfondatela, questa troia di merda”
I due, reagendo alle parole del cassiere, aumentano il ritmo e iniziano a prenderla in una doppia penetrazione davvero selvaggia.
‘Ahiiii’ Ahiaaaa’ Basta’ mi fate male’ Ahaaaa!’
‘Così’ più forte’ Apritela per bene, la puttana!’
L’urlo di Elena è ormai continuo, mentre i due che se la stanno penetrando continuano a piazzarle colpi spaventosi nella fica e nel culo. Poi, improvvisamente, in lei scatta qualcosa e il dolore lascia spazio al piacere di questa scopata bestiale. Tende le gambe per aria e graffia la schiena dell’uomo che se la sta scopando.
‘Oooooh’! Oh’ mio’ dio’! Oh mamma’!’
‘Così, bella ‘ la incita il cassiere, riconoscendo i mugugni di godimento della mia amica ‘ Fatti sbattere alla grande!’.
‘Caaazzooo’!’
Poi Elena tira a se l’uomo che se la sta scopando, stringendogli anche i fianchi tra le cosce.
‘Oh’ cazzo’! Porca’ put’ta’a’naaa’! Sì’!’
Tutti gli spettatori ridono e applaudono. La troia che gode a farsi fottere in entrambi i buchi. Non se l’erano aspettato di certo.
‘Mamma’ mamma che bello’ Sbattetemi’ sbattetemi! Così”
Cazzo, non ci posso credere. Adesso Elena muove il suo corpo per provare a guidare il ritmo dei due cazzi che le aprono le carni candide. Le braccia che stringono le spalle di chi se la scopa. La bocca aperta per cercare aria e lasciar uscire gemiti e urletti di piacere. E incitazioni ai due cazzi che la stanno aprendo. Cristo’.
‘Oh’ Oh’ Ooooh’ Ancora’ ancora, sì’ Dio, così’ così! Cazzo, mi piace’ mi piace’ sì, mi piacciono i vostri cazzi’! Ancora’ sì’!’
Ma senza che io o il cassiere si faccia in tempo ad intervenire, Elena viene zittita dal ragazzino giovane, che le infila l’uccello in gola ed inizia letteralmente a scoparle la bocca. Penso di fermarlo perché non ha pagato il biglietto speciale, ma vedo subito che la mia bella amica gli sta succhiando il cazzo con piacere, e allora li lascio fare. Anche il cassiere apprezza questo fuori programma: Elena in una tripla penetrazione’! Dura poco, però, perché l’uomo che se la sta scopando urla un bestemmione in una lingua incomprensibile, poi tira due colpi più potenti degli altri e si ferma con l’uccello completamente sepolto nella fica della mia amica, con il corpo scosso da fremiti di piacere. Cazzo, le sta sborrando in pancia!
Elena lascia l’uccello che sta succhiando e urla di rabbia in faccia all’uomo che ha davanti.
‘Cazzo, no’! Porca puttana, non venirmi dentro’ Pezzo di merda’ stronzo, figlio di puttana, no”
Il ragazzo, però, la zittisce subito infilandole bruscamente l’uccello di nuovo in gola.
L’uomo che ha appena sborrato nella fica della mia amica si tira indietro, e subito io e il cassiere ci avviciniamo a guardare ‘ e il cassiere a fotografare ‘ la sua fichetta fino a poco fa chiusa e deliziosa e adesso aperta, arrossata e fradicia. I movimenti che il cazzo in culo la obbligano a fare, fa sembrare nuovamente che sia lei a volerci gettare la fica in faccia. Le grandi labbra ancora sussultano per il piacere che l’uccello che l’ha penetrata le ha regalato, e un po’ della sborra che lo slavo le ha appena sparato in pancia cola fuori lentamente. Il ragazzo, ormai del tutto fuori controllo, si stacca dalle sue labbra e si sposta velocemente tra le sue gambe spalancate. Faccio appena in tempo a notare come anche le sue dimensioni siano di tutto rispetto nonostante la giovane età, che anche lui se la infilza per bene. Di nuovo, Elena è presa in una doppia penetrazione rapida e violenta, e di nuovo ‘ dopo una flebile protesta ‘ ci mette poco per provare piacere, dimentica della sborra che ha nell’utero.
‘Oh Cristo’ Sì’sì’sì’sì’sì’! Non fermatevi’ cazzo, sbattetemi’ così’!’
Aggancia i piedi dietro la schiena del ragazzo e muove il corpo come un’ossessa per accompagnare i movimenti dei due uccelli che la penetrano. Questo è troppo, per il ragazzino, che subito aggiunge anche il suo seme a quello dello slavo che l’ha preceduto nella fica di Elena. Quando anche lui si rialza, l’uomo che ancora la sta inculando se la toglie da sopra e la fa sdraiare per terra, infilzandola anche lui nella fica ormai devastata.
‘Eccheccazzo: t’hanno scopata in due, adesso ti becchi anche il mio carico di sborra”
‘No, aspetta’ ti prego, no’ non venirmi dentro anche tu’ per favore’ no”
Elena prova timidamente a protestare, ma è ormai del tutto priva di forze, lascia che l’uomo la pompi con colpi duri e rapidi senza più reagire. L’uccello entra ed esce dalla sua fica con un rumore di sciacquettio estremamente eccitante, dovuto al litro di sborra che i suoi due clienti precedenti le hanno regalato. Ma è ormai un bel po’ che il tizio se la stava inculando, e anche lui le viene in pancia.
‘Oh sì, cazzo’ e spero che tra nove mesi ti ritrovi con un figlio che somiglia a noi, gran vacca che sei’.
Stremata, quando l’uomo si rialza Elena rimane sdraiata a terra con le gambe larghe e la fica che cola sperma. Il cassiere le scatta almeno un’altra ventina di foto, riprendendo ogni particolare, poi si volta a guardarmi.
‘Spetta a te tirarle fuori quello che ha sepolto nella fica!’
Elena tira su la schiena e mi guarda preoccupata, mentre mi inginocchio tra le sue gambe. Le accarezzo la pancia e poi le spingo lo stomaco verso il basso, in modo da provocarle delle contrazioni che le facciano uscire la sborra che ha nella fica. Il cassiere, però, mi obbliga a raccoglierla con una mano e fargliela letteralmente mangiare. Ripeto l’operazione cinque’sei volte, infilando anche le dita per tirarne fuori di più, perché lo sperma che i tre uomini le hanno riversato in pancia è davvero tanto. Elena ingoia tutto quello che le mie mani tirano fuori dalla sua fica, poi infilo le dita più in profondità, spingendo per penetrarla con tutta la mano. Elena sussulta di dolore e si lascia cadere con la schiena a terra. La mia mano entra con sorprendente facilità, grazie alla lubrificazione della sborra che i tre le hanno regalato, e la spingo fino a riuscire ad afferrare con le dita le mutandine che Elena ha sepolte nell’utero. Poi, però, prima di tirarle fuori decido di ruotare la mano dentro di lei, e Elena lancia un urletto e tende le gambe per aria. Non so se le ho provocato dolore o piacere, ma inizio ad agitare la mano con movimenti brevi e continui, masturbando la mia bella amica dal di dentro. E il modo in cui lei muove il corpo e agita i piedi per aria mi fa capire che la cosa certo non le dispiace’
Il cassiere si avvicina per scattare qualche foto in dettaglio della mia mano che apre la fica di Elena, poi fotografa il suo viso distrutto dal piacere.
‘Guarda’ ‘ le dice facendole vedere gli ultimi scatti ‘ Guarda come godi mentre ti fai sfondare la fica!’
‘Oddio’ che vergogna”
Io inizio a sollecitarle il clitoride con l’altra mano e Elena viene scossa dal piacere.
‘Vergogna un cazzo! Sei una gran bella troia’ ci godi a fare la puttana’ e non c’è niente di cui vergognarsi’
Elena mi afferra il polso con le mani, ed è lei che ora guida i movimenti della mia mano dentro la sua fica. Da parte mia, spingo più a fondo la mano, ogni volta che la penetro. Sento il suo corpo contrarsi intorno a me, nei sussulti del piacere, fino a quando non si tende allo spasimo e Elena lascia partire un urlo a pieni polmoni e quindi un gemito gutturale, prima di lasciarsi cadere a terra ormai priva di forze. Tutti gli spettatori applaudono convinti, mentre io le tiro finalmente fuori dalla fica la mano e le mutandine e il cassiere scatta qualche bel primo piano della sua fica arrossata e spalancata. Elena rimane stesa a terra con il corpo scosso da piccole scosse dovute ai postumi dell’orgasmo. Io la guardo in silenzio, mentre il cassiere le scatta ancora un paio di foto, del corpo e del suo bel visino stremato dalla fatica e dal piacere, prima di decidere che è ora di chiudere.
‘Signori, lo spettacolo è finito. Se volete la vostra copia delle foto, potete tornare domani pomeriggio a prendere il cd, adesso per cortesia a casa’.
Tutti escono lentamente dalla sala, senza dire una parola e lanciando un ultimo sguardo alla mia amica, che ancora è sdraiata a terra con le gambe spalancate a cercare di riprendere fiato. Rimane sono Luca, il collega. Quando tutti se ne sono andati, io e lui la aiutiamo a rialzarsi.
‘Sei una puttana, Elena! Ma una gran bella puttana! Sarà un piacere stare in ufficio con te! E sarà un piacere anche partecipare al tuo matrimonio, se è per questo!’
La guardo spalancare gli occhi, stavolta davvero terrorizzata. I suoi bei capelli rossi sono sfatti e sporchi, il suo viso dolce ricoperto di sudore e sborra, così come il suo bel corpo candido. La sua piccola e calda fichetta è aperta e fradicia, così come il suo buco di culo.
‘Hai avuto più orgasmi oggi pomeriggio che in tutto il resto della tua vita, perché sei una gran troia! E adesso che lo sappiamo, non potrai più nasconderti, davanti a noi’.
Elena guarda in silenzio prima Luca e poi me, poi abbassa lo sguardo e si incammina con passo malfermo verso il bagno per andare a ripulirsi un po’ prima di tornare a casa.
‘Per voi due il cd è gratis, invece”, mi dice il cassiere.
Lo guardo e sorrido, poi lancio uno sguardo a Luca: io so dov’è, il loro ufficio!
‘Grazie. Beh, di sicuro ad una vacca simile non basterà il cazzetto del marito’ E con il cd, ce la potremo davvero fottere quando e come vogliamo’.
Sorrido, mentre Luca dice queste cose. Tra un mese sarà la sposa di un altro, ma non me ne frega un cazzo. Sei mia, Elena!
Buongiorno. Ottimo inizio del tuo racconto. Aspetto di leggere il tuo prossimo racconto in qui tu e il tuo amico…
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…