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Orgia

Il gradito regalo di mia moglie

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Oggi &egrave il mio compleanno, compio 31 anni, sono in ferie con la mia dolce mogliettina ed il meteo questa mattina ci ha preannunciato almeno una settimana di alta pressione sulla costa adriatica-romagnola, dove attualmente soggiorno e dove intendo spassarmela per i prossimi dieci lunghi e caldi giorni. Si, sono più precisamente a Cattolica, ridente cittadina romagnola sita al confine con la regione Marche insieme alla mia inseparabile dolce metà Gisella, Umbra, ventinovenne di centosettanta centimetri, mora, carnagione olivastra, fisico asciutto e dotata del più bel fondoschiena d’Europa. Gli ultimi anni siamo sempre stati in città o spiagge estere,e quest’anno, per problemi di lavoro, abbiamo deciso di restare in Italia e di goderci il nostro ineguagliabile sole.

Siamo arrivati ieri nel tardo pomeriggio, ed oggi ci godiamo il nostro primo giorno di ferie al mare, abbiamo affittato un ombrellone al bagno Pio e siamo beatamente distesi sui nostri lettini a parlare o forse a straparlare dei nostri amici che abbiamo lasciato nella nostra città. Ci divertiamo sempre a schernire Luigi, mio amico da sempre, che purtroppo deve sopportare le angherie di sua moglie e soprattutto le scenate della suocera, che da ormai tre anni vive con loro. O per non raccontarvi di Daniele, anche lui compagno di vecchia data che ogni giorno deve sorbirsi le lamentele di Franca, sua gelosissima metà, per finire con Marcello, sposato da solo sei mesi, che purtroppo, stà compromettendo la sua unione per i continui viaggi di lavoro che &egrave costretto suo malgrado a sostenere per la ditta dove &egrave occupato. Io sono stato fortunato ha sposare una donna semplice, tranquilla, di buona famiglia e di ottima educazione, riservata, lavoratrice onesta, e compagna fedele. Dal lato sessuale &egrave una persona normale, senza perversioni ma anche senza falsi pudori, capace di essere la classica signora perbene in paese e di trasformarsi in una tigre nel nostro lettone.

Non abbiamo mai avuto storie erotiche particolari, abbiamo sempre fatto del buon sano sesso tra le mura domestiche o eccezionalmente in spazi appartatati, anche se ultimamente ho provato a trasmetterle dei nuovi impulsi, cercando di coinvolgerla in visioni di cassette porno o di guidarla alla ricerca di siti web a luci rosse. Lei non si &egrave mai scandalizzata, però mi ha fatto capire di non essere amante di situazioni erotiche particolari, di non cercare storie diverse o problematiche, ma Gisella &egrave sempre stata una donna speciale, capace di meravigliarti con spunti rari ed efficaci.

Sono le 13,15 e ritorniamo in albergo, facciamo un leggero spuntino e decidiamo di ritirarci in camera per un sonnellino, che dopo pochi minuti si trasforma in una occasione di sesso che si conclude dopo dieci minuti di eccitazione e di caldo. Si, forse &egrave troppo caldo, ma oggi non ho goduto come sempre, mi &egrave sembrato di non essere troppo eccitato, il rapporto si &egrave trasformato nella ‘scopatina’ di routine ed anche mia moglie sembra avere avvertito gli stessi sintomi; non vorrei che il nostro rapporto si stia troppo normalizzando, stia appiattendosi normalmente. Ritorniamo in spiaggia ed insieme, parliamo apertamente del nostro presunto problema, cerchiamo delle varianti o più precisamente delle future accelerazioni. Ognuno di noi analizza le proprie problematiche, cerca di risalire alla radice del caso e propone la cura adatta alla pronta risoluzione. Decidiamo di non farne un dramma, di goderci le ultime ore giornaliere di sole e di rilassarci in vista della nostra prima serata di svago in riviera. Dopo cena, Gisella prende il comando delle operazioni, mi chiede di vestirmi elegantemente e di aspettarla al piano bar della rotonda. Mi raggiunge dopo una mezzora, splendida, nel suo attillato vestitino nero e con quei deliziosi sabot a tacco alto: le offro

un caff&egrave e subito dopo prendiamo la macchina con destinazione Rimini. Ve lo giuro, non conosco il programma, &egrave Lei con voce gentile ma decisa a dettarmi l’evoluzione della serata. Ci incanaliamo nel frenetico traffico della statale adriatica e solo dopo circa quarantacinque minuti raggiungiamo la parte vecchia di Rimini, vicino al porto e alle vecchie rovine dell’epoca romana, parcheggiamo ed in silenzio, mano nella mano, ci avviamo verso un locale segnalatole da un cameriere compiacente del nostro albergo. ‘La tana dell’amore’, &egrave il nome del posto che dobbiamo raggiungere, &egrave situato in una via secondaria del centro storico, lo cerchiamo e finalmente lo troviamo, entriamo, &egrave un locale bello ma particolare, &egrave dotato di un piccolo palcoscenico ed intorno ci sono molti tavoli, poi tanti divanetti ed un bellissimo bancone tutto in legno antico dove i clienti si possono accomodare in sgabelli altissimi per consumare le loro ordinazioni. Ci sediamo ad un tavolo, ordiniamo dello champagne, bacio mia moglie per ringraziarla e con lo sguardo inizio a guardarmi intorno, cercando di capire cosa accadrà nelle prossime ore: noto con benevolenza la presenza di molte coppie giovani e carine. E’ un locale raffinato, di gusto, non &egrave un night, non &egrave un piano bar &egrave un qualcosa di indefinito, di nuovo. Ad un tratto, dal palcoscenico, entra un giovanotto che inizia a salutare i presenti, spara qualche flebile battuta per poi annunciarci l’inizio del vero spettacolo, quando esorta i coraggiosi partecipi a salire per esibirsi. Ora capisco tutto, chi vorrà potrà salire sul palco per dare spettacolo: passano solo pochi istanti prima che una ragazza giovanissima alzi la mano e venga con un lungo applauso invitata a presentarsi. Senza pudori, aiutata da una bellissima musica, la ragazza inizia sapientemente a provocare tutti i presenti, spogliandosi delicatamente e lanciando i propri indumenti al pubblico, che eccitato ricambia con frasi volgari e colorite. Lo spogliarello dura quasi dieci minuti, la ragazza, non bellissima ma sicuramente eccitante, scende nuda in platea continuando a ballare e a girare per i tavoli, dove ripetutamente viene tastata dai baldi giovani presenti. Poi alla fine del suo show, ritorna sopra il palco dove riceve l’ultimo applauso per poi sparire dietro il sipario per tornare dopo poco al suo tavolo dove un elettrizzato fidanzato l’aspetta

timoroso. Cerco di commentare l’esibizione quando rientra il solito presentatore, racconta l’insulsa barzelletta, e di nuovo chiama a gran voce la prossima esibizionista. Incredulo, vedo alzarsi la mia Gisella, salire sul palco, scegliere la musica ed iniziare un inesauribile strip-tease, degno delle più conturbanti danzatrici del ventre, lasciando cadere il vestitino, sfilandosi il reggiseno, togliendosi

lo slip per rimanere nuda davanti ad un pubblico stuzzicato e caloroso. Poi scende in sala, continua la sua performance, gira tra i tavoli dove ragazzi e ragazze la toccano, la palpano, qualcuno l’apostrofa come troia, le infilano le mani ovunque. Lei &egrave eccitata, costantemente mi cerca con lo sguardo, cerca la mia complicità, la rassicuro, le trasmetto tranquillità. E’ scatenata, continua a danzare salendo di nuovo sul palcoscenico, prende il microfono e invita qualche coraggioso a salire: due ragazzi accettano il suo invito e salgono. Lei nuda davanti a tutti, li avvicina a se, si inginocchia tira fuori i due membri e delicatamente inizia ad assaporare le due aste, che con maestria inizia a slinguare, &egrave bravissima, gioco con loro con naturalezza. Uno dei due ragazzi inizia a toccarle il seno, ma Lei si ritrae, non vuole essere accarezzata, &egrave Lei e solo Lei che decide cosa fare. Aumenta il ritmo con la sua bocca, succhia i loro cazzi con frenesia, sembra volere loro succhiare anche l’anima. Il pubblico partecipa incitando i due ragazzi, la chiamano ‘pompinara’, qualche ragazza presente ha iniziato a sbocchinare il proprio partner al tavolo mentre una signora vicina sta masturbando due giovani ragazzi sotto gli occhi del marito. Ancora qualche piccola leccatina e come per incanto i due ragazzi vengono contemporaneamente, il primo dentro la bocca di mia moglie mentre l’altro le sborra in faccia, Lei, con sapienza, riprende i due uccelli in mano e li pulisce passandoli di nuovo in bocca, fino a quando paga, si alza in piedi, saluta il pubblico e scende in camerino per tornare al mio tavolo dopo quindici minuti, più fresca e bella di prima.

Vi devo confessare che &egrave stato per me un regalo originalissimo e sto già pensando a cosa regalarle

per il suo che cade fra due mesi”.

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