Moena è uno splendido paesino della Val di Fassa, una morbida valle in quel paradiso che son le nostre Alpi. Guidavo da cinque ore oramai, ma quelle strade mi erano famigliari, quella strada l’avevo fatta più volte negli anni, d’estate e d’inverno. Che sorpresa quando Sara mi disse che aveva una casa proprio lì, si Sara, la ragazza del corso di aggiornamento, quella che mi aveva illuminato su un sacco di cose, quella che era riuscita a farmi passare dai pensieri ai fatti. Aveva invitato me Monia e Giulia, nella sua casetta posta fuori dal paese, ci si arrivava con una stradina ripida, uscendo dalla strada principale che dal paese conduce all’ alpe di S. Pellegrino. Ci accolse festosa Sara, un metro e settantacinque di curve ben disposte un viso intelligente occhi scuri che ne descrivevano tutta la sua sicurezza. Con lei c’era Massi, il suo piccolo come lo chiamava lei, un ragazzo magro più basso di me, capelli neri anche lui, si vedeva che non potevano esere una coppia, una coppia normale di quelle che la gente dice: , no loro erano di quegli opposti che non si attraggono, loro erano schiavo e padrona. Eravamo lì quell’ Agosto per trascorrere normalissimi giorni di camminate, riposo, mangiate, bevute, e sesso. Io e Sara usavamo internet per scambiarci idee e fantasie a lei raccontai tutto quello che succedeva a me e alle mie compagne. E lei aveva trovato normale pianificare una bella settimana di passioni. Sistemati in camera insieme, io Giulia e Monia i “fidanzatini” soli, i giorni passavano veloci dando vita sempre a nuovi risvolti, impossibili da narrare nel dettaglio perché alcuni si celavano alla vista della piccola comitiva, ma il tutto seguiva un piano preciso che Sara voleva realizzare. Sara con il suo sguardo poteva ottenere pressochè tutto da tutti, ma io e Monia, eravamo alla sua altezza, ci prestavamo alle sue attenzioni, ma senza mai caderne succcubi. Un giorno Sara volle farlo con me, mentre Massi ci guardava legato e godeva della sensazione di essere schiavo di quella donna. Sara lo fece con Monia e con Giulia, io e le mie belle condividevamo sempre lo stesso letto e i nostri corpi tutte le notti, ma il finale era gia scritto e l’unica che lo ignorava davvero era Giulia sempre più succube mia e di Monia. La convincemmo quella sera, senza troppe difficoltà, avremmo giocato insieme un nuovo gioco almeno per noi. Sara sarebbe stata la nostra padrona, come io e Monia lo eravamo di Giulia, Massi naturalmente doveva obbedire al pari di Giulia a noi tre. Legammo i due al letto matrimoniale, nel più classico dei quattro di spade, Sara ordinò a me a Monia di farlo davanti a Giulia, il suo scopo era portarla sempre vicina all’orgasmo senza mai farglielo raggiungere, utilizzava me e Monia per solleticarle la vista e un fallo di gomma per solleticarle altro. Io e la biondina ci divertivamo un sacco vuoi per la nuova situazione vuoi perché Sara era veramente tremenda con Giulia se non nei fatti con le parole, terrorizzandola alquanto. Sara c’interompette per prendere il posto di Monia, la quale a suo dire doveva far assaggiare a Giulia il suo sapore mischiato col mio. Mi costrinse a baciarla da capo ai piedi, mi fece stare 3 minuti sul buchino dietro non perché voleva umiliarmi ma perché le piaceva veramente tanto, mentre io lustravo Sara Giulia ubbidiente leccava Monia, che elevata al ruolo di sua padroncina, la derideva e provocava molto, dedicandosi anche lei a farla eccitare ma senza mai farla godere. Io venivo ora cavalcato da Sara, che mi prospettava un risvolto nuovo che la faceva godere tremendamente:
Non era quello che desideravo ma in fondo che mi fregava? contento lui, avrei preferito inondare Giulia, ma lei non doveva avere nulla, almeno per ora.
Seguendo gli ordini mi misi in ginocchio davanti alla faccia di Massi il quale godeva veramente, una volta presemelo in bocca. La sua padrona gli strizzava le palle e gli impose di non farne andare sprecato una goccia, non era niente male con la bocca e superato l’imbarazzo iniziale, seppi accontentarli nei loro desideri paralleli. Ora Sara voleva Monia si fecero di tutto per mezz’ora credo, mentre io dovevo continuare le attenzioni su Giulia stando comunque attento a non darle mai troppo, giocavano con una candela, in realtà era Sara ad usarla su Monia, Monia aveva il solo diritto di leccarla. Sara decise che era il momento di godere per tutti:
Così dicendo prese la candela e l’accese, io non potei che andare a farmi servire da Massi con la bocca, mentre Monia se lo lavorava in attesa di poterselo cavalcare, pensavo che in fondo queste cose ci piacevano, dopo tre mesi eravamo un’altra volta su un letto in ginocchio sopra qualcuno legato. Ma il vero spettacolo era Sara, era andata in cucina a prendere del ghiaccio, lo infilò in Giulia sorridedo perfidamente, poi iniziò a far colare la cera calda sul seno della mia, legata al letto. Caldo e freddo pensava, usati con sapienza possono regalare emozioni uniche, prosegui per cinque minuti in cui portò allo stremo Giù, poi senza neanche ripulirla della cera che si seccava via via, le saltò sopra, la lingua a sprofondare nella bocca e le mani a controllare quanto ghiaccio fosse rimasto in Giù, la fece godere, Monia a confornto non era stata mai così brava, oppure non lo eravamo stati insieme a farle quello che lei sentiva e voleva veramente. Questa volta il mio miele fu per lei, esclusivamente per Giulia come anche Sara voleva facessi, mentre Massi godeva in Monia, io davo me stesso alla mia ragazza, forse solo Sara aveva capito la sua natura, lei l’aveva capita appieno, Giulia era una schiava, non una donna libera come l’immaginavo io appreso del suo tradimento, ma se era schiava lo era del piacere, piacere che gli altri dovevano costruirle, del resto qualche occasionale scappatella, fece capire a Giulia in quei mesi, che non era mai come salire sul nostro palcoscenico per recitare la sua parte da brava attrice con un copione sempre diverso. Lasciammo Moena di buon ora, non so con chi, ma sarei tornato, come sempre del resto, volevo cantare insieme a Micheal Stipe, ma le ragazze mi avrebbero picchiato, che palle le donne’.. al mattino!!
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…