Le dita premono i tasti
come quando il sole preme
l’orizzonte
e cala la sera
E l’attesa è minima
e interminabile
(attimi che non passano
e lasciano che l’ansia
salga
come sale il buio
dentro i nostri occhi assonnati)
E poi la tua voce
che tradisce l’attesa
di me
dei miei racconti
La tua voce che tradisce
i tuoi gesti
E ti sento (ti punzecchio)
ti ascolto che parli
e ti incito
a dire di te…
Ma continui sconnessa
(come lo sono le tue frasi)
ed è palese
il movimento della tua mano
nascosta sotto le stoffe
e il tuo sospiro rotto
Aspetti che io racconti
ma del racconto sei già
l’artefice
ed il protagonista
Aspetti che io ti parli
ma delle mie parole
ne hai già fatto amore
Stupendo
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…