triste
della castità
-dolorosa-
scelta
perché tu sei
lontano,
miglia e montagne
oltre l’oceano,
sotto la scia dei jet,
dove i cirri
rigano il cielo
da est ad ovest,
i cumuli
violenti
si scontrano,
e il sesso potente
del vento
percuote il ventre
degli aerei.
-ho fame e sete
di te-
Lontani
tremila miglia,
ma memorizzati
negli occhi e nei fianchi,
siamo pieni
l’uno dell’altra,
e vuoti al mondo.
-per quanto tempo
ancora
mi sazierò
del tuo cuscino?-
Potrei trovare
un altro uomo
per liquefarmi il corpo
con il suo calore
di maschio,
potresti trovare
un’altra donna
dalla peluria
vergine e setosa,
ma non urleresti
e non le morderesti
la spalla,
per entrarle nel sangue.
-le mie notti sono
sempre più lunghe
e più fredde,
amore mio-
Così tutta la terra
è come un grande
letto,
dove noi giaciamo,
sdraiati su sponde opposte,
divisi dalle montagne
inesorabili
del nostro amore
ostinato,
desiderando
che un terremoto
la scuota,
per ritrovarci
insieme
sotto le macerie.
-come Faust
venderei l’anima
per riaverti ora
dentro di me-
Stupendo
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…