Pallide,
dolci,
scialbe
palpebre,
malinconiche come un sospiro dopo la notte,
rapite dalle gioie di Morfeo,
inebriate dall’estasi delle donne,
sbattute tanto, tanto forte,
mille, mille volte,
sempre accarezzate e colme
di lacrime e desideri folli.
Pallide,
dolci,
scialbe
forme,
che corsero mille e mille miglia
nella tempesta,
verso la casa di campagna triste
dove lei gli disse addio
prima dell’ultima partenza.
Hanno abbattuto l’ippocastano più vecchio
del bosco,
sul suo tronco erano incisi
i nomi dei due amanti.
Ah, pensieri ardenti,
bagnati di pioggia,
che volate agli incanti di nuvole languide
come il volto di una donna!
Vorrei soltanto essere
quelle
pallide,
dolci,
scialbe,
madide,
tenere,
candide
palpebre’
E nulla più.



Ciao, questo racconto l'avevo trovato bellissimo purtroppo rimasto in sospeso, mi fa' molto piacere che tu abbia continuato l'opera in…
Grazie, apprezzo sinceramente ogni parere
Molto ma molto eccitante …
Ti ringrazio, sono felice che ti sia piaciuto 😄
Magnifica continuazione del racconto: una delle due moglie è ormai andata: si è resa conto di aver buttato via i…