sono solo carne stritolata,
spremuta nel pugno chiuso del desiderio,
da sempre,
da quando ho memoria del mio corpo,
da quando ho smesso di essere carne di bambina,
ma, come allora,
conosco un solo gesto,
quello di protendere la mano,
per fare mio quello che desidero,
altra carne,
che io possa divorare,
facendola scomparire dentro di me,
spegnendo il mio fuoco col succo
della mia carne,
unico ricordo del desiderio,
nella cavità profonda dell’intimo,
nel palmo della mano distesa
e appagata.



Grazie, apprezzo sinceramente ogni parere
Molto ma molto eccitante …
Gentile utente, i suoi racconti sono al sicuro e nessuno li ha rubati. Quando non vi firmate nei racconti, il…
Caro Svevo, come ho già commentato nel racconto IO E FRANCESCA- PARTE 5, questo testo non è tuto, l'ho scritto…
Ti ringrazio, sono felice che ti sia piaciuto 😄