l’uomo che ho aspettato per anni,
l’uomo silenzioso come il volo
di un rapace notturno,
l’uomo che ha il respiro
di una piccola farfalla bianca,
l’uomo nello specchio
che sfiora la mia bocca con il fiato,
l’uomo che fa rotolare le palline di canfora
nei vecchi armadi,
l’uomo alla fine della strada’-
L’ho incontrato stanotte,
lo incontro sempre,
nell’atmosfera ambrata di un bar,
quando le coppe,
curve come dita che chiamano,
scintillano stanche
nelle nostre mani.
Quando il ghiaccio si incrina
e sto per cadere
lui spalanca su di me gli occhi
senza pupille.
Per anni mi ha atteso:
ora dice che voleva solo
riportarmi a casa.
Balliamo il valzer nella strada,
come la morte e la fanciulla,
mentre il suo fiato scrive
parole di nebbia
sul vetro delle mie guance.
Mi avvolgo intorno a lui,
morbida
come l’oscurità.
Respiro la mia paura nella sua bocca
per farlo diventare vero.
Stupendo
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…