Padrone,
sono il tuo fiore delicato,
fiore dai petali neri,
come hai detto tu.
Accarezzami piano,
puoi striare di rosso i miei petali
passandoci sopra uno spillo,
puoi infilzare il mio stelo
come fossi una falena.
Baciami dolcemente,
le mie labbra sanno di nettare dolcissimo
quasi quanto il tuo, mio Padrone.
Strappami dalla terra
e tienimi in vita con l’acqua tua
che tanto adoro;
calpestami, se vuoi,
ma sempre dalle tue mani risorgerò,
per darmi a te,
devota come un fiore al vento.
Tocca i miei petali vellutati,
neri come le nostre notti,
tu il mio vento,
io il fiore che muovi.
Padrone adorato,
il mio cuore pulsa solo per te,
baciami tutta,
le mie spine non ti faranno mai del male,
la pioggia d’autunno
non fermerà il mio crescere per te,
le bufere invernali
non seppelliranno il mio fiero levarsi
al tuo cospetto.
Sono il fiore tuo nero,
tua schiava,
tua donna.



La storia è interessante, la continui?
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