Era il primo anno dell’università, una nuova esaltante esperienza lontano dal paeseino di poche anime dove sono cresciuto e con il mondo tutto da scoprire.
Alloggiavo in un appartamento per studenti con altri cinque ragazzi ed era composto da una zona giorno con sala e cucina e tre stanze da letto, che occupavamo in due ciascuno.
Tra di noi abbiamo preso confidenza molto in fretta e in poco tempo la gogliardia e la voglia di divertirci erano diventati gli elementi leganti del nostro gruppo conviviale.
Marco, uno dei coinquilini, era uno di quei personaggi che non perdono mai occasione di parlare di cazzi, di culi, di inculate e cose simili, e ogni volta che qualcuno di noi si chinava per raccogliere qualcosa, o che uno usciva mezzo nudo (o nudo) dalla doccia non perdeva occasione per fare commenti su cui tutti scherzavamo per poi finire con delle gran risate.
Marco scherzava spesso abbastanza pesantemente con me perché io stavo al gioco, una sera uscii nudo dalla doccia, andai in sala dove tutti guardavano la televisione, mi misi davanti allo schermo, allargai le natiche mostrando l’ano e dissi: “Marco perché invece di guardare queste cazzate non mi inculi e facciamo un bello spettacolino porno per i nostri amici?”
Marco si è alzato subito dal divano, si è sfilato il cazzo già semiduro dai pantaloni, l’ha scappellato mentre ancora camminava verso di me e me l’ha appoggiato al buco, io a quel punto sono scappato in avanti, ci siamo fatti tutti una risata, lui ha rimesso il cazzo nei pantaloni e io sono andato in camera a vestirmi.
Mentre mi vestivo, e per diversi giorni a venire, non ho fatto che pensare alla sensazione della cappella di Marco appoggiata al mio buco del culo.
Confesso che non ero già più vergine, anzi l’estate prima avevo iniziato a fare sesso con un amico il quale il pomeriggio aveva sempre casa libera perché i suoi lavoravano entrambi, avevamo iniziato per scherzo, giocando, ma la prima volta che lui mi penetrò fu perché giocando perse il controllo, non capì più niente e mi prese con la forza. La cosa comunque non mi dispiacque ne mi traumatizzò, anzi!
Da quella sera abbiamo scherzato spesso su “quella volta che Marco me lo aveva quasi infilato nel culo” e spesso, sempre con tono scherzoso, gli altri facevano battute del tipo: “per il compleanno di Marco ti leghiamo al tavolo piegato a novanta gradi e ce ne andiamo lasciandoti solo con lui” oppure “Marco quante seghe ti sei fatto pensando a quella volta che hai appoggiato il cazzo al culo di Gabri?” e la cosa che più mi faceva eccitare segretamente era che lui rispondeva sempre: “ho perso il conto, se per ogni sega che mi sono fatto pensando a lui gli fossi venuto dentro davvero adesso peserebbe 20 Kg in più”.
Non dormivamo in camera insieme io e Marco, io dormivo con Camillo e lui con Antonio, l’altra stanza era occupata da Mauro e Giorgio.
Una domenica sera, dovendo tornare all’appartamento reduci dal week end presso le nostre rispettive case d’origine, ci incontrammo io, Marco, Antonio e Giorgio alla fermata del bus, salimmo assieme e sapendo che Mauro e Camillo erano rimasti in appartamento e che probabilmente stavano studiando o già dormendo decidemmo di far loro uno scherzo, arrivammo però davanti all’uscio che non avevamo ancora deciso quale scherzo fare e decidemmo così di entrare di soppiatto e qualora stessero dormendo svegliarli uno alla volta con il cazzo di Marco a pochi centimetri dalla bocca.
Così infilammo la chiave nella toppa senza far rumore, la girammo più silenziosamente possibile e quando aprimmo la sorpresa l’avevano fatta loro a noi: Erano stesi sul divano, nudi, Camillo sotto e Mauro sopra che se lo scopava di gusto.
Hai capito perché quei due trovavano spesso scuse per rimanere li nel week end?
A quel punto noi siamo li a guardare a bocca aperta e Mauro è immobile sopra Camillo, ancora dentro di lui, Camillo mette la testa sotto un cuscino per la vergogna e continua a urlare a Mauro: “esci, esci dal mio culo, cazzo!”.
Marco a quel punto gli fa: “ma che esci? finisci no? ormai vi abbiamo sgamati e poi che c’è di male?”.
E con nostra sorpresa a quel punto, mentre Camillo che col peso di Mauro sopra non poteva scappare continuava a urlare “esci, smettila!” Mauro riprese a stantuffare nel suo culo e in pochi secondi gli venne dentro.
Una volta finito “liberò” Camillo che si alzò e corse in bagno coprendosi la faccia per l’imbarazzo, Mauro si alzò in piedi, si pulì il cazzo con un fazzoletto e cominciò a farfugliare una serie di giustificazioni assurde del tipo: “non volevo ma ci sono caduto sopra”.
Noi quattro siamo li, io dico che finché sono contenti loro non c’è niente di male, Antonio conferma, Marco come solito ci scherza sopra e dice: “cambiamo le stanze, io voglio Gabri, potrei incularmi Camillo già che gli piace ma è stato con Mauro e mi fa senso, quindi voglio Gabri”, io che gli rispondo “ma che ne sai tu de io ci sto?” e Giorgio che continua a dire: “ma che schifo!”.
A un certo punto Mauro, mentre aspetta che Camillo esca dal bagno per andare a lavarsi risponde a Giorgio che continua a dire “che schifo” dicendo: “dici che schifo ma se guardo le vostre patte avete tutti e quattro il cazzo duro, quindi non venite a fare i moralisti che l’idea piace anche a voi, e lo so bene Giorgio che alla fine piace anche a te, perché ti ho sentito parlare nel sonno e non credo vorresti si sapesse quello che dicevi”.
Giorgio si zittisce per un attimo poi dice: “va bene dai, a questo punto meglio dividere le stanze, mettiamo in camera assieme loro due, Marco va con Gabri e io con Antonio, poi quello che facciamo nelle nostre stanze sono letteralmente cazzi dei due che le occupano, se Mauro e Camillo vogliono scopare che facciano, io di certo non scoperò con Antonio e se Marco si vuole inculare Gabri che faccia”.
A quel punto io rispondo “ma chi vi ha detto che io mi faccio inculare da Marco!?” (ma l’idea mi stuzzica già) e Marco mi da una forte manata sul culo e sdrammatizzando mi dice: “stai calmo, ci penso io a te”.
Come solito fra me e lui finisce in una risata, Camillo esce dal bagno, Marco va a lavarsi e intanto cominciamo subito a spostare le nostre cose per cambiare le stanze.
Io resto nella mia ed è Marco a spostarsi al posto di Camillo, che si trasferisce in camera con Mauro.
Finito il “trasloco” Camillo chiama tutti in salotto, si siede e ci dice: “ragazzi mi vergogno tantissimo, non lo direte a nessuno vero? non accadrà più” e mentre Mauro risponde esclamando “come non accadrà più?” a quel punto con nostra grande sorpresa esordisce Giorgio, quello che si diceva schifato, dicendo:
“Dai, smettiamola di essere ipocriti, siamo sei maschi pieni di testosterone in un appartamento assieme, è normale che abbiamo voglia di scaricarci le palle e se siamo tutti d’accordo questo sarà il nostro segreto, ma bisogna stabilire delle regole”.
Noi ci guardiamo in faccia l’un l’altro e annuiamo in silenzio.
Poi Giorgio va avanti proponendo le regole:
“primo scopiamo solo fra di noi, così preveniamo le malattie, se a qualcuno viene in mente di avere avventure fuori dal nostro gruppo può farlo ma deve dircelo e assicurarci che farà sempre sesso ultraprotetto, in questo modo fra di noi non dovremo preoccuparci e potremo farlo senza preservativo.
Secondo: va bene la divisione delle stanze ma nessuno deve essere la ragazza fissa di nessuno, se un giorno a Camillo va di dare il culo a Marco deve poterlo fare, e Mauro non deve arrabbiarsi, finché non ci saranno coppie fisse resterà solo e nient’altro che un gioco.
Terzo i letti devono rimanere divisi, onde evitare che qualcuno venga a trovarci, veda e possa sospettare di qualcosa, questo sarà il nostro segreto e nessuno fuori di qua dovrà sapre o sospettare nulla, e vi dico anche che chissà in quanti appartamenti succederà la stessa cosa”
A quel punto io esordisco con: “sai che bello se conoscessimo un appartamento di sei ragazze che se la spassano tra loro come noi? che orge potremmo combinare?”
Allora non sapevo che quella battuta, molto più avanti, si sarebbe rivelata una profezia, ma lo racconterò nei capitoli a seguire.”
Ce ne stiamo a parlare molto a lungo di come andranno e dovranno andare le cose, Macro che non prende mai niente sul serio più volte si rivolge a Mauro dicendogli: “mi presti Camillo ogni tanto?” e Camillo, che prima era imbarazzato e si vergognava, adesso ci scherza sopra e accetta le battute. E’ proprio lui che conclude la “riunione” dicendo: “bene Mauro, andiamo a letto che dobbiamo finire quello che hai lasciato a metà, tu sei venuto ma io non ancora, il minimo che tu possa fare è farmi venire visto che hai voluto farlo sul divano ed è colpa tua se ci hanno beccati”.
Io mi avvio in camera e Marco mi segue, sono eccitato all’idea del fatto che ci proverà subito, ma invece niente, si mette il pigiama e si infila sotto le lenzuola, io mi spoglio nudo, gli passo davanti un po’ di volte per provocarlo e lui non dice niente.
A un certo punto gli dico: “beh? e io che pensavo che tu avresti fatto di me la tua troia, non ti piaccio più?”.
Lui risponde: “si, scherza scherza, lo so che alla fine per te è un gioco e non vuoi, ma cerca di non addormentarti a pancia in giù”
A quel punto gli dico: “eh no eh, è da quando mi hai appoggiato la cappella al culo che non faccio che pensare al tuo cazzo, adesso mi scopi, altro che!”
Gli tiro via le lenzuola di dosso, gli armeggio un po’ sotto le mutande e gli prendo in bocca il cazzo, non avevo mai fatto un pompino ma mi viene naturale e, a quanto pare dai suoi gemiti, anche bene perché dopo trenta secondi nemmeno mi viene in bocca.
Io bevo tutto e pulisco con la lingua tutto quello che è la mia bocca non è riuscita a contenere nel momento dell’esplosione.
Lui si scusa per essere venuto subito, si giustifica col fatto che era molto eccitato dalla scena di prima e io gli rispondo: “scusa un cazzo! adesso tu mi fai il culo!”.
Mi siedo sopra di lui e inizio a strofinarmi sul suo cazzo moscio e umidiccio, poi penso che per quando sarà ricresciuto mi servirà un lubrificante e allora, pensando ai mille porno gay che ho guardato, mi viene in mente il burro, mi alzo, corro in cucina, apro il frigo e non c’è più, esclamo “cazzo! è finito il burro!” e dalla stanza di Giorgio e Antonio sento Giorgio che urla: “no, non è finito, ce l’abbiamo noi, vieni pure a prenderlo, entra pure”.
Hai capito quello che si diceva schifato?!
Entro nudo nella loro stanza, Antonio è sul letto a pecorina che gene e Giorgio glielo sta spingendo su e giù con una violenza inaudita, sembra quasi che voglia fargli male a tutti i costi, e ogni tanto lo sculaccia energicamente”.
Mentre prendo il panetto di burro dal comodino Giorgio mi guarda sornione e mi dice: “guarda che prima o poi ce n’è anche per te”, io ammicco, poi non resisto, metto una mano sotto e tocco il cazzo di Antonio, è tutto gocciolante di liquido seminale, ne raccolgo un po’ con le dita e me le porto alla bocca, poi inizio a mearglielo.
Antonio non dice niente mentre Giorgio mi chiede: “che fai?” e io: “lo faccio venire così una volta venuto non vorrà più, tu lo farai scivolare in avanti, ti metterai sopra e continuerai a incularlo mentre ti chiederà incazzatissimo di smettere, la cosa ti ecciterà al punto che verrai in pochi secondi e vedrai che dopo un po’ capirà anche lui che gli è piaciuto tanto.
(vi starete chiedendo come lo sapevo, beh, io a quell’epoca non ero già piu vergine anche se non l’avevo detto a nessuno).
Continuo a menare il cazzo di Antonio mentre Giorgio lo incula e Marco si riprende dal pompino che gli ho appena fatto, ma Antonio non viene, così mi infilo con la testa sotto e inizio a stuzzicargli la cappella con la lingua, in un attimo mi schizza in faccia e subito inizia a dire a Giorgio: “toglilo, toglilo subito!”
Io mi rialzo con la faccia tutta piena di sborra, do una pacca sul culo a Antonio e dico a Giorgio: “adesso tocca a te, inculalo senza pietà, divertitevi”.
Giorgio fa mettere Antonio sul letto a pancia in giù e continua a scoparselo mentre chiede ad alta voce di smettere, io me ne vado da Marco e li lascio li a godersi il “quasi stupro”, passo prima dal bagno a lavarmi la faccia e mentre sto per rientrare in camera mia sento la voce di Giorgio che viene e Antonio che gli da del bastardo. “Gli passerà” penso, e di sicuro poi vorrà che succeda di nuovo.
Marco è sul letto, sveglio che mi aspetta col cazzo già in tiro di nuovo in mano, mi dice: “non arrivavi più, e poi che è successo di la?”
“Nulla” dico io, “poi ti spiegherò”.
Mi spalmo il burro sul culo e ne butto anche dentro un po’, così da essere lubrificato anche internamente, poi lentamente mi impalo a smorzacandela sul cazzo di Marco.
E’ proprio come me lo immaginavo, duro e nodoso, mi muovo un po’ su e giù sopra di lui che si gode la cosa mentre mi dice: “e io che pensavo tu fossi una pecorella sottomessa, e invece sei proprio una panterona!”.
Gli sorrido poi mi chino verso di lui e lo bacio in bocca, e cominciamo a limonare mentre adesso è lui a muovere il bacino e far su e giù col suo cazzo nel mio culo.
Poi mi rimetto dritto, mi allargo le chiappe con le mani e vado giù finché il mio buco tocca la base del suo cazzo, mi muovo un po’ su e giù e arriva proprio li, a stimolare il mio punto “L”, saltello sul suo cazzo ancora per cinque o sei volte e vengo.
Mi fermo un attimo per prendere fiato, a differenza di Antonio io ho imparato a controllarmi e a tenerlo dentro anche dopo essere venuto, il problema è che le prime volte hai la convinzione di fare una cosa sbagliata, per questo dopo che sei venuto e che le voglie ti tolgono tutti i freni, non lo vuoi più.
Mi alzo sfilandomi dal suo cazzo, mi metto sul letto a pancia in giù e gli dico: “sali sopra stallone, è così che mi vorresti prendere, no?”
Lui non se lo fa dire due volte, si mette sopra di me e me lo infila senza troppi complimenti, inizia a muoversi su e giù dolcemente, è piacevole, ma dopo un po’ che lo fa ancora non viene, gli chiedo se è tutto a posto o se non gli piaccio, e lui mi risponde che vorrebbe venire ma essendo venuto prima col pompino fa fatica, poi mi dice: “avrei bisogno di muovermi più forte ma non voglio farti male”.
“Fai pure” dico io, “non si rompe stai tranquillo”.
Inizia a stantuffare dentro di me con una forza e una velocità che non avevo mai sentito prima, adesso non si cura più di farmi male, anzi vuole sentirmi gemere, vuole sentirsi un toro che monta la sua vacca senza pietà e io non fatico ad accontentarlo perché i colpi che mi sta dando nel culo effettivamente un po’ male fanno, ma è quel dolore piacevole ed eccitante.
A un certo punto mi chiede: “posso venire dentro?” e prima che io gli risponda “si” sento il suo cazzo spruzzare una bella sborrata dentro di me, dev’essere anche parecchia, e non pensavo che ne avesse subito così tanta dopo il pompino di prima.
Mentre ho il suo cazzo ancora dentro ci sdraiamo su un fianco, per fortuna che ho rimesso in frigo il burro prima di sedermi sul suo cazzo, perché adesso non ho proprio voglia di alzarmi per andarlo a riportare giù.
Ci mettiamo a cucchiaio, spero di non perdere nulla nel letto durante il sonno perché sono pieno di sperma e burro, ma non ho proprio voglia di andare in bagno a svuotarmi, lo farò domattina, intanto ci addormentiamo così.
E’ passata una settimana ormai dalla piacevole scoperta dei gusti di tutti e sei e le scopate si susseguono regolari tutte le sere.
Io e Marco chiusi nella nostra stanza e Camillo e Mauro e Giorgio e Antonio nelle loro. Ogni tanto attraverso i muri si sentono i gemiti degli altri e, più raramente, qualche ‘ahi’ di Antonio quando Giorgio (quello a cui faceva schifo) ci va giù troppo pesante, anche perché ha un cazzo che fa paura!
E’ domenica sera, siamo appena rincasati tutti dal week end, siamo in salotto a guardare la televisione e Camillo non fa che ripetere a Mauro quanto gli sia mancato il suo cazzo durante il fine settimana. Mentre tutti li prendiamo scherzosamente in giro chiamandoli ‘piccioncini’ a un certo punto Giorgio interrompe tutti e dicendo: ‘ragazzi, questa cosa non va bene, abbiamo detto che deve rimanere un gioco, questi due si stanno innamorando, è così che poi succedono i casini’.
A quel punto Mauro interviene e dice: ‘è lui che si sta innamorando, a me piace la figa come a tutti voi, io me lo inculo per svuotarmi le palle e non stare li a farmi le seghe ma sia chiaro che il giorno in cui finiremo di studiare e lascerò questo appartamento io con lui non ci farò più niente’.
Camillo a sentire quelle parole ha un’espressione un po’ delusa, ce ne accorgiamo tutti e Giorgio, che ormai ha assunto il ruolo di leader del gruppo, si alza in piedi e rivolgendosi a tutti dice:
Ne va della stabilità emotiva del nostro gruppo, non deve esserci nessun coinvolgimento sentimentale fra di noi se non la semplice amicizia, l’avevamo deciso appena una settimana fa, nessuno deve essere la ragazza fissa di nessuno, e invece è tutta la settimana che Gabri è la puttanella di Marco, Antonio la mia e Camillo invece sembra già diventato la fidanzata di Mauro, propongo di mettere la regola che chi manifesta coinvolgimenti sentimentali, d’ora in avanti, debba desistere o abbandonare il gruppo cercandosi un altro appartamento, noi rispetteremo la sua scelta la priorità è preservare il gruppo.
Discutiamo un po’ della cosa poi Camillo dice: ‘ha ragione Giorgio, poi anch’io un giorno voglio una figa vera, mi sto facendo coinvolgere troppo da questa storia, starò più attento, lo prometto’
A quel punto Giorgio gli si avvicina, gli mette una mano sulla spalla e gli dice: ‘ce l’ho io la cura per te’, lo prende per mano, lo fa alzare, gli ordina di spogliarsi davanti a tutti e lui obbedisce senza protestare minimamente, poi si rivolge a noi dicendo: ‘adesso dovremo fare un grosso favore a Camillo e a Mauro, dovremo fare il culo a Camillo a turno, tutti, Mauro compreso ma per ultimo.
A quel punto Camillo protesta e Giorgio gli risponde: ‘hai violato le regole, devi pagare’.
Afferra Camillo per un braccio e tenta di piegarlo in avanti sul tavolo da pranzo, ma lui cerca di ribellarsi allora Giorgio ci chiede di dargli una mano a tenerlo fermo, io sono d’accordo con lui quindi mi alzo e vado a dargli man forte, anche Antonio fa la stessa cosa e mentre ancora lui cerca di ribellarsi lo abbiamo bloccato col busto piegato a novanta gradi sul tavolo.
A quel punto io guardo Marco e gli dico: ‘tocca a te’, lui si alza dal divano, sfodera il cazzo, si mette dietro a Camillo, si sputa su una mano poi si insaliva il cazzo, sputa ancora sul culo di Camillo poi lo penetra senza troppi complimenti.
Io guardo Marco mentre incula Camillo senza pietà, ci scambiamo sguardi d’intesa e sorrisi ammiccanti finché gli viene dentro, poi va a dare il cambio a Giorgio e lui si mette dietro e comincia a incularlo.
Camillo cerca di dimenarsi e divincolarsi e quando vede che anche Mauro lo tiene fermo perché venga inculato a turno da tutti si mette a piangere. Giorgio gli viene dentro dopo pochissimo tempo, io e Antonio pensiamo che adesso tocchi a Mauro visto che noi due siamo passivi, ma Giorgio guarda Antonio e gli dice: ‘vai, vendicati su di lui di tutto quello che ti ho fatto io’.
Tra di loro c’è un rapporto di sottomissione, è chiaro, Antonio non è passivo per scelta, semplicemente lo prende perché Giorgio è più forte sia fisicamente che psicologicamente ma probabilmente il culo piace anche a lui, si mette dietro a Camillo, che sta ancora piangendo mentre lo teniamo fermo, sfodera il cazzo e lo penetra senza troppi complimenti.
Lo sta stantuffando con molta forza, tenendolo per i fianchi e tirandosi verso di lui ad ogni colpo facendo forza anche con le braccia, piagnucolando Camillo lo rimprovera: ‘proprio tu, che come me sai cosa significa prenderlo, mi fai questo in questo modo?’ e Antonio gli risponde: ‘cosa pensavi? Che tra noi passivi dovesse esserci una specie di sorellanza?’ e mentre gli dice così anche lui gli scoppia dentro.
Marco mi guarda e mi dice: ‘tocca a te’.
Io mollo il braccio di Camillo che stavo tenendo e Antonio prende il mio posto, mi metto dietro di lui, lo guardo. Ha proprio un bel culo, di quelli che quando si piegano in avanti si vede il buco senza allargare le natiche con le mani, penso che mi piacerebbe avere un culo così ma penso anche che me lo farei volentieri. E’ visibilmente devastato dal passaggio degli altri tanto che lo sperma che gli è stato buttato dentro gli esce e scorre giù verso le sue palle per poi gocciolare a terra.
E’ la prima volta che inculo un maschio, potrei prenderci gusto.
Guido il mio cazzo con la mano verso il suo buco, non voglio fargli male e cerco di penetrarlo dolcemente ma mentre sono li con la cappella appoggiata al suo buco indugiando ad entrare Giorgio si mette dietro di me, mi appoggia le mani sui lombi e mi da una spinta secca dicendo: ‘e dai!’ e facendomi entrare tutto nel culo di Camillo in un solo colpo.
Mi piace, sono eccitato, ma è un quarto d’ora che lo scopo e non riesco a venirgli dentro, allora Griorgio si rimette dietro di me e mentre inculo Camillo mi infila un dito nel culo, a quel punto perdo il controllo e vengo svuotando le mie palle dentro al culo di Camillo.
Che bello, non ero mai venuto nel culo di un maschio, mi è piaciuto, Marco se ne accorge e mi dice: ‘non prenderci gusto adesso, che non ti vengano strane idee con me’ poi si rivolge a Camillo e gli chiede se dobbiamo tenerlo fermo anche adesso che lo inculerà il suo Mauro o se si lascerà fare.
Camillo risponde che si lascerà fare, Mauro si mette dietro di lui poi gli guarda il culo e dice: ‘ma ve lo siete fatto tutti! Il mio cazzo li dentro non ci entra se non si va a lavare.
Il cazzo di Mauro è in tiro ma dice di non volere inculare Camillo, secondo me più per umiliarlo che altro, da un’energica sculacciata a Camillo e gli dice: ‘vatti a lavare, puttana!’.
Lui si alza e va in bagno e Mauro si rivolge a noi dicendo: ‘si però adesso io ho le palle piene, non credo che dopo come me l’avete ridotto stasera abbia voglia di farsi scopare’.
A quel punto Marco gli dice: ‘per me puoi prendere Gabri se vuoi’, Mauro mi guarda e io faccio cenno di si con la testa, allora guarda Marco e gli dice: ‘è da quando ci ha fatto vedere il buco quella sera mentre scherzava con te che sogno di incularmelo, ti va bene se questa sera mando Camillo a dormire con te e mi prendo lui?’. Marco dice di si, poi si rivolge a me e mi chiede: ‘a te va?’ Rispondo di si.
Questa sera si cambia cazzo, sarò la troietta di Mauro. La nottata con Mauro è passata, ci siamo divertiti ma preferisco Marco perché ha un fare più animalesco mentre lui tende ad essere più sdolcinato ed ha un fare, per i miei gusti, un po’ troppo delicato. Ha comunque un bel cazzo con sotto due palle enormi e quando viene sembra un idrante. Voto 6 +.
La mattina ne io e ne Camillo abbiamo lezione all’università, quindi restiamo in appartamento mentre gli altri escono, siamo li sul divano a guardare la televisione e iniziamo a parlare delle nostre scopate e delle nostre esperienze prima di questa, ci scambiamo opinioni sulle sensazioni e consigli su come godere di più, concordiamo sul fatto che prima o poi dovremo concedere ai nostri culetti un po’ di riposo, considerato che da quando è iniziata questa storia stiamo prendendo una massiccia dose di cazzo tutti i giorni.
Parliamo della sua ‘punizione’ di ieri sera, di quanto si sia sentito umiliato e di quanto, allo stesso tempo, questo gli sia piaciuto, mi racconta che quel maiale di Marco poi ieri sera se l’è voluto inculare ancora, non che la cosa mi dia fastidio ma quando la mattina ci siamo visti e ci siamo chiesti com’è andata io gli ho risposto che lui mi piace di più perché è più animalesco, mentre lui mi ha risposto: ‘fatto niente, era distrutto e l’ho lasciato stare’, vai a capire perché.
Dopo un po’ che stiamo parlando Camillo mi chiede di esaminarci a vicenda il culo per vedere se ci sono piccole ferite o lacerazioni, in quanto lui questa mattina ha notato un po’ di sangue sulla carta igienica. E ci credo! Ieri sera ce lo siamo inculato tutti a turno!
Andiamo in camera, ci spogliamo, io mi stendo sul letto e lui comincia a ispezionare, a un certo punto sento che appoggia la lingua e io di scatto gli chiedo: ‘hey, che fai?’. Lui allontana la faccia e mi dice: ‘scusa, mi è venuto così’. Io gli rispondo: ‘se vuoi puoi continuare, capisco che tu abbia bisogno di scaricare la frustrazione inculando qualcuno, puoi favorire se vuoi’.
Lui mi risponde: ‘no, incularti no, sai cosa mi piacerebbe fare? Mi piacerebbe farmi una sega e venirti sul culo e sulla schiena’.
Io, già steso a pancia in giù sul letto, mi allargo le natiche con le mani e gli dico: ‘prego, tutto tuo’.
Lui comincia, si sega per un po’ stando seduto sulle mie cosce, poi a un certo punto sento che mi appoggia la cappella al buco, io gli dico che se vuole può entrare senza troppi complimenti ma lui risponde che non gli va, vuole solo strofinarsi un po’. Lo lascio fare, ma certo che è strano, io al posto suo l’avrei già sfondato, altro che!
Mi viene sul culo e subito dopo mi ringrazia per il favore, poi mi dice: ‘senti perché non facciamo un regalo ai nostri maschi e non andiamo a farci una bella ceretta integrale?’.
Io rispondo che ci sto ma prima devo farmi una doccia, mi dice che deve farla anche lui e così andiamo a farla assieme. Nel frattempo rincasa Antonio che ci becca in bagno assieme, non stavamo facendo niente ma vaglielo a spiegare, decidiamo di non sprecare nemmeno il fiato e lo lasciamo nelle sue convinzioni e lo invitiamo a venire a farsi la ceretta con noi, così anche Giorgio questa sera avrà il suo regalo. All’inizio dice di no, che se lui è nato con i peli sicuramente servono a qualcosa e che non se li farà strappare, noi insistiamo e alla fine accetta a una condizione: si farà depilare tutto se io gli darò il culo, non Camillo o io, vuole proprio me, accetto ma dovrà avvenire solo dopo che ci saremo depilati.
Andiamo a un centro estetico in città, entriamo e ci sentiamo un po’ imbarazzati all’inizio ma le ragazze che lavorano all’interno ci mettono a nostro agio, quando arriva il momento di depilare l’ano la ragazza che sta seguendo me nota ‘qualcosa’, mi si avvicina all’orecchio e mi dice: ‘non credevo fossi gay’ e io: ‘non lo sono affatto, solo che in questo periodo me la spasso con un amico ma è solo un gioco, ma si nota così tanto?’ e lei: ‘beh, è bello arrossato e si vede che non lo usi solo per andare in bagno, anche perché è molto pulito e gli uomini di solito lo tengono così pulito solo se lo usano con gli amici, ma non sentirti in imbarazzo, anch’io me la spasso con un’amica ma non sono lesbica, dovremmo scambiarci i numeri di telefono, non trovi?’.
Detto fatto! Poi mi chiede: ‘e qual’è dei due che sono venuti con te?’ Le spiego che non è nessuno dei due e mi dice che anche lei sta vivendo una situazione analoga con le sue coinquiline.
Lo stanzino è chiuso, Lucia (si chiama così) ha un fisichetto esile ma con forme molto femminili, un seno piccolo ma grazioso e un culetto stupendo. Finito di depilarmi il culo mi chiede di girarmi a pancia in su, il pube e l’inguine me li ha già depilati prima ma con mia grande sorpresa vedo che si toglie i pantaloncini e le mutandine, molla gli zoccoli sul pavimento e sale sul lettino sedendosi quasi sulla mia faccia, ho davanti a me la sua fica e il suo culetto e lei si china in avanti e inizia a succhiarmi il cazzo.
Io parto a leccargliela, anche perché adoro leccare la figa! Dopo un po’ che sto leccando lei si ferma di succhiare, inizia a tremare e a fatica trattiene i gemiti, è bagnatissima e io mi diverto a leccargliela e farla venire.
Terminato l’orgasmo riprende a succhiami il cazzo fino a far venire anche me, ingoiando tutto senza lasciar cadere nemmeno una goccia.
Scende dal lettino e si ricompone, finisce di depilarmi gli ultimi punti che erano rimasti da fare e ci scambiamo i numeri di telefono con la promessa non solo che ci saremmo rivisti, ma che io le avrei presentato i miei amici e lei ci avrebbe presentato le sue amiche.
Usciti dal centro estetico decido di non raccontare ai miei amici cos’è successo, stiamo camminando nel centro commerciale e passiamo davanti ai bagni, Camillo dice che deve far pipì e io e Antonio decidiamo di farlo anche noi.
Mi avvicino all’orinatoio e Antonio mi dice: ‘che fai? Avevi preso un impegno con me, ricordi? Fila nel bagno’ e io: ‘ma qui? Andiamo a casa no?’ e penso: ‘no, ho ancora in bocca il gusto della fica di Lucia e ho appena ricevuto un pompino magnifico, non mi va di rovinare il gusto con un cazzo nel culo’ ma ho poca scelta, l’impegno l’avevo preso e non voglio raccontargli di Lucia, così obbedisco, entro in bagno con Antonio, ci abbassiamo i pantaloni fino al ginocchio, lui mi prende da dietro e mi incula fino a venirmi dentro.
In realtà ci mette poco (per fortuna perché non ne avevo voglia) ma si sente molto orgoglioso di se ed è convinto di avermi fatto godere come una troia (beh io per farlo contento in realtà un po’ ho recitato). In macchina, al ritorno verso casa, non fa altro che ricordarmi che ho il culo pieno della sua sborra (in realtà un po’ pochina) e vantarsi con Camillo di come mi ha inculato per bene.
Non voglio ferire il suo orgoglio maschile, anche perché è chiaro che a lui l’idea di essere la puttana di Giorgio non piace troppo e in realtà si sente attivo, quindi non solo annuisco alle sue affermazioni ma lo lusingo anche dicendogli che mi ha fatto un po’ male.
Arriviamo a casa, Camillo è un attimo nella sua stanza e Antonio mi sussurra: ‘possiamo farlo ancora qualche volta? Sai mi è piaciuto molto ma non voglio che Griorgio lo sappia’
Gli dico di si e lui mi risponde: ‘ho sempre pensato che tu sia uno di quegli amici che ti danno perfino il culo’. Sono al bar dell’università in fila alla cassa per fare lo scontrino e sento una mano che, furtiva, mi accarezza il culo; mi volto di scatto vedo che è Marco.
Gli lancio una brutta occhiata poi mi accorgo che gli altri in fila ci hanno visto, così mi metto a scherzare per fare come se fosse una delle solite gogliardate, lui se ne va.
Dopo pochi secondi mi arriva un sms, apro e guardo, è Marco, c’è scritto:
‘vieni in bagno che ho voglia di farti il culo’
‘ma sei matto?’ gli rispondo ‘e se ci becca qualcuno?’
‘è più eccitante’ mi risponde.
‘non ci verrò mai, e stasera a casa facciamo i conti così impari a toccarmi il culo in mezzo alla gente!’
Non mi risponde più, la giornata va avanti e subito dopo pranzo sono in biblioteca per una ricerca, arriva di nuovo Marco, mi si siede di fianco e mi dice: ‘voglio farti il culo, andiamo a casa se non vuoi farlo in bagno’.
So che non mollerà e mi tormenterà finché non avrà il culo, ormai lo conosco, quindi senza dire niente mi alzo e mi incammino verso casa, che è molto vicina alla facoltà. Lui mi segue, entro, vado in camera, mi tolgo i vestiti e mi stendo nudo sul letto a pancia in giù pronto a lasciarmi fare.
Lui mi dice: ‘beh? E la mia panterona dov’è?’
Io: ‘non ne ho voglia oggi ma siccome so che non mi lascerai stare adesso ti faccio svuotare le palle così poi la smetti’.
Allungo la mano fino al cassetto del comodino, prendo il barattolo della crema lubrificante e gliela porgo dicendogli: ‘usa questa almeno!’.
Lui prende il barattolo, me ne spalma un po’ sul culo poi si lubrifica bene il cazzo, sale sopra di me, mi penetra in un colpo solo poi inizia a scoparmi.
Io sto li fermo e mi lascio fare, come un pezzo di legno, ma lui sembra divertirsi lo stesso e mentre mi fa il culo invece di notare che sono infastidito mi bacia sulle spalle e sul collo.
Ho bisogno di una pausa o di cambiare cazzo, d’altra parte non c’è giorno che qualcuno (o più di uno) in questa casa non mi faccia il culo, ormai è distrutto, tanto più che ormai Antonio ha detto a Griorgio che non è contento di fare la femmina, Camillo ultimamente non c’è mai perché pare voglia perdere l’anno e cambiare facoltà, insomma in quella casa sono diventato la puttana di tutti, chi ha voglia di svuotarsi le palle mi prende dove mi trova e mi incula.
Non sono libero di passare davanti a qualcuno senza ricevere una manata sul culo, addirittura Giorgio ieri ha proposto che io debba stare in casa sempre nudo, o al limite solo con la maglietta e gli indumenti sopra, così ogni uno può prendermi quando vuole.
L’altra sera Marco non c’era e dopo cena Antonio, che ormai sembra non volere altro che vendicare sul mio culo quello che subisce da Giorgio in camera da letto, ha iniziato dicendo: ‘stasera che non c’è Marco Gabri non lo prende, gli si stringerà il buco, perché non lo teniamo in esercizio noi?’ poi Mauro ha risposto: ‘e neanche Camillo c’è, stasera Gabri me lo scopo io’.
Siccome ho capito che si metteva male e che mi sarebbe toccato farmi scopare da tutti, anche da quel coniglio di Antonio, mi alzo in piedi e sculettando mi incammino verso la stanza di Mauro, mi spoglio e mi infilo nel letto, lui arriva e si mette sotto le lenzuola con me. Cominciamo a toccarci i cazzi a vicenda e ogni tanto io mi infilo sotto le coperte con la testa e glielo prendo in bocca un po’, anche lui ogni tanto me lo prende in bocca e in poco tempo ci ritroviamo a 69, solo che mentre io lo spompino lui ha la brillante idea di iniziare a leccarmi il culo, così non vale! Lo sa che dopo non capisco più niente e che mi lascerei inculare anche da un elefante.
Mi godo per un po’ la sua lingua che mi lavora il culo e smetto di succhiargli il cazzo perché ho paura che venga e dopo non ne abbia più per il mio culetto, a un certo punto smonto dal 69 e mi impalo sul suo cazzo, comincio a fare su e giù e a lui sembra piacere, piace anche a me ma poi mi fa:
‘fermati un attimo’,
e io: ‘che c’è?’
Lui: ‘ci stai perdendo il gusto, aspetta, lascia fare a me’.
Così mi fa smontare dal suo cazzo e mi fa stendere a pancia in su col culo sul bordo del letto, lui si infila fra le mie gambe, me le fa alzare quasi mettendomi le caviglie dietro le orecchie e mi penetra così.
Il suo cazzo entra come niente fosse e inizia a stantuffare dentro di me, ma in quella posizione lo sento tutto e, soprattutto, entra tutto!
Mi sbatte energicamente e sento le sue palle sbattere quasi contro il mio osso sacro, da tanta foga che ci mette.
A un certo punto mi accorgo dalla sua faccia che sta per venire e nello stesso momento lui mi prende in mano il cazzo e inizia a menarmelo mentre mi scopa, vengo e nello stesso momento viene anche lui nel mio culo.
Rimaniamo li fermi per un po’, poi lui lo sfila e ci mettiamo sotto le lenzuola a cucchiaio, lui mi abbraccia da dietro e parliamo un po’ del più e del meno.
Mentre ricordo tutto questo intanto Marco è sopra di me che mi scopa come fossi una bambola gonfiabile, di colpo sento un fiotto di sborra riempirmi il culo e lui che geme. Finisce di scrollarsi il cazzo dentro di me poi lo sfila, senza neanche dirmi grazie, mi da un paio di sculacciate e mi dice: ‘vestiti che torniamo a fare quello che stavamo facendo’.
Urge decisamente cambiare cazzo, quello di Mauro mi sta piacendo molto di più.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…