Mi chiamo Marco, ho trentacinque anni e sono sposato da quindici. La mia vita, fra casa e lavoro, scorre bene ed anche il sesso va a gonfie vele, in quanto Anna, mia moglie, è una donna molto calda e sensuale. Da un po’ di tempo però, io mi sento attratto da persone del mio stesso sesso. Non so dire come tutto sia cominciato, so soltanto che, un mese fa, andai con mia moglie a comperare delle scarpe in un negozio molto grande, e lì siamo subito stati affiancati da un commesso giovane, moro, fisico asciutto e dalla voce gradevole. In breve, ha capito cosa cercava mia moglie ed ha preso alcune scatole contenenti modelli di scarpe che rispondevano ai suoi desideri. Quando ha cominciato a far misurare le scarpe ad Anna, ho notato che le ha praticato un vero e proprio massaggio al piede e la cosa mi ha incuriosito. Ho incominciato ad osservare attentamente il comportamento del commesso: devo dire che ci sapeva fare. Modi garbati, consigli giusti e tanta pazienza. Dopo varie prove, lei ha deciso per un modello molto bello, mentre io ero rimasto a guardare il tipo che, con estrema pazienza, aveva aperto almeno una decina di scatole di scarpe. Poi mia moglie ha voluto salire al piano di sopra, dove vi era una notevole, quanto ben assortita, esposizione di indumenti ed intimo da donna. Lui, allora, ha portato le scarpe alla cassa e, guardandomi in viso e sorridendo, mi ha chiesto se anch’io desiderassi qualcosa per me. Il tono della voce mi è sembrato lievemente allusivo, ma ho declinato l’invito perché mi sentivo un po’ a disagio in quanto, per tutto il tempo, non avevo mai smesso di guardarlo. Mi sentivo attratto da quel maschio, avvertivo una certa eccitazione, ed ho sorriso, ritenendo che il tutto fosse dovuto al fatto di aver voglia di scopare con mia moglie. Due sere dopo l’evento, è proprio Anna a provocarmi una piacevole sensazione: mentre mi succhia il cazzo, le viene l’idea di accarezzarmi il culo, fino ad insinuarvi un dito dentro. Esplodo in un orgasmo inarrestabile, a tal punto che lei quasi soffoca nel ricevere in bocca tutta la mia broda. Dopo quell’episodio prendo a documentarmi. Mi metto a leggere, guardare foto e video di gay. Insomma mi erudisco su un mondo che per me è totalmente sconosciuto. Mi eccito anche nel vedere certe immagini di maschi che si fottono o sborrano addosso. Passano alcuni giorni e, mentre sto correndo sul percorso verde, incrocio il commesso che fa lo stesso in senso contrario. Ci salutiamo e, fermatici, decidiamo di correre insieme. Si presenta, senza staccare un attimo i suoi occhi dai miei.
«Mi chiamo Leonello, ma tutti mi chiamano Leo».
«Piacere, sono Marco».
Riprendiamo a correre insieme, ma, poco dopo, essendo entrambi scarsi di fiato, decidiamo di camminare velocemente.
«Vanno bene le scarpe alla tua signora?»
Mi chiede, cui rispondo che è molto soddisfatta e gli manderà delle amiche a prenderne alcune per loro; poi sono io che chiedo.
«Scusa, ma tu massaggi sempre i piedi alle tue clienti, prima di misurare le scarpe?»
Sorride e mi spiega che non è altro che un trucco che ha fatto suo da tempo. Un delicato massaggio mette la cliente più a suo agio e questo rende meglio per gli affari. Ci ridiamo su, soprattutto per il fatto che la mia non era granché decisa, cui lui ribatte che, come la mia, ne capitano sempre.
«Tu, invece, eri geloso o ti piaceva che le riservassi quell’attenzione? Anche tu avresti bisogno di un buon paio di scarpe, specie queste per correre; con questo modello, questa sera, avrei dei dolori qui e lì».
Dice questo toccandomi la coscia ed il polpaccio. Ho uno scatto di sorpresa.
«Scusa, non credevo di infastidirti», aggiunge alla mia reazione.
Arrossisco, non mi ha infastidito, anzi ho provato un certo brivido che non so spiegare. A bassa voce adduco una flebile scusa.
«No, nessun disturbo, è che non me l’aspettavo; anzi, mi ha fatto anche piacere».
Lui si ferma e mi guarda dritto negli occhi:
«Marco, sappi che io sono bisex, tendenzialmente gay e, se questo a te dà fastidio, è meglio che tu lo sappia subito.»
Resto completamente spiazzato da una simile, quanto schietta, affermazione. Non che non mi fosse venuto il sospetto, ma sentirselo dire direttamente, così, mi lascia stupito.
«Non ho problemi con nessuno e tanto meno con i gay. Per me è un mondo sconosciuto e, devo dire che, in un certo qual modo mi affascina: vorrei conoscerlo, ma di certo non puoi dire ad un amico: facciamo una cosa diversa?»
Mi scruta attentamente, poi chiede diretto.
«Ma tu, di questo mondo, cosa ne sai?»
«Poco o, meglio, ne so quanto uno che guarda sui siti porno video e foto di gay.»
Gli rispondo, senza abbassare lo sguardo.
«Se davvero sei interessato, potrei aiutarti a vivere la tua prima esperienza. Tu hai in mente solo le immagini che hai visto, quindi, ora sarebbe giusto che tu le vedessi dal vivo, affinché tu possa intervenire o andar via, se non ti va.»
Mi propone sorridendo.
«Non devi decidere ora, pensaci. Ho un amico, assolutamente fidato, con cui giocare in tua presenza. Tu vedi e decidi: se ti va, ti unisci a noi; altrimenti? Ciao e amici come prima.»
Lo guardo e, senza rifletterci più di tanto, decido che si può fare.
«Lasciami un momento per mettermi in contatto con il mio amico e, se lui è d’accordo, ti avverto che si può fare.»
Passano due giorni, durante i quali sono nell’indecisione più assoluta. Metà di me vorrebbe, mentre l’altra metà dice che sto scazzando di brutto: io sono etero e adoro la figa! Allora perché voglio provare una simile esperienza? Non lo so. Il mercoledì decidiamo di vederci a casa sua. Durante il tragitto, sento il cuore battere all’impazzata. Sono teso; nemmeno al primo appuntamento con una donna, mi son mai sentito così in ansia, però, contemporaneamente, l’idea mi eccita. Entro, li trovo insieme. Lui si presenta. Si chiama Luca, alto, sulla cinquantina, capelli corti, fisco massiccio, ma non grasso. Leo mi fa accomodare, poi loro cominciano a baciarsi senza tener conto di me, che sto seduto su di un divano davanti al letto. Lentamente Leo lo spoglia e, con calma, si denuda anche lui. Vedo il sesso di Luca, duro, teso, di buone dimensioni, mi eccito. Osservo Leo che lo ingoia senza difficoltà. Luca geme, il suo respiro si fa corto, sta godendo del gioco di bocca di Leo che, dopo averlo succhiato per bene, lo fa distendere sul letto. Leo, senza neanche guardarmi, ma continuando dedicarsi a Luca, mi fa una proposta:
«Se ti va, spogliati e vieni sul letto con noi: avrai modo di veder meglio.»
Mi spoglio e mi metto in ginocchio sul letto. Luca è disteso supino, Leo lo succhia infilandosi tutti il palo in gola: è impressionante la facilità con cui esegue questa operazione. Passano alcuni minuti di silenzio, rotti solo dai gemiti di piacere di Luca e dal rumore della suzione prodotta dalla bocca di Leo. Sento che mi sto eccitando e decido di avvicinarmi di più. Passo dal lato opposto e vedo bene che lui si infila il cazzo fin dentro la gola. Avverto, dentro di me, il desiderio di sentire quella bocca sulla mia cappella. Mi avvicino di più e lui si gira e trova la mia cappella appoggiata alla guancia. Afferra il cazzo, se lo porta alla bocca e mi dona una slinguata, poi un’altra e, infine, prende il glande in bocca. Mi sembra di impazzire! Sento la sua lingua roteare intorno alla cappella in maniera fantastica; continuando a succhiare, ingoia tutto il membro in gola. Impazzisco! Mai avuto un simile trattamento, nemmeno da tutte le donne con cui ho scopato. Lo sfila lentamente, poi avvicina la mia punta a quella dell’altro, ed ora ha tutti e due i cazzi in linea davanti alla bocca. Comincia a ruotare la testa a destra e sinistra, percorrendo tutti i due membri nella loro lunghezza: sensazione da infarto! Improvvisamente infila le due cappelle insieme in bocca, provocandoci un gemito di piacere.
«Strizza i suoi capezzoli, devi stringerli forte così godrà di più.»
Mi suggerisce Luca, mentre mi prende una mano per poggiarla su un capezzolo. Stringo un poco: sono titubante; non l’ho mai fatto e non mi rendo conto; con le donne è diverso. Luca intuisce il mio senso di incertezza.
«Devi fare così: stringere forte, lui ama il dolore, oppure, succhiarli e stringerli fra i denti, così.»
E, senza aggiungere altro, si piega su di me e afferra un mio capezzolo fra le labbra. Un misto di piacere/dolore mi sconvolge, non riesco a trattenermi. Un godimento sconosciuto sconvolge la mia mente. Anna non ha mai succhiato i miei capezzoli, esplodo! Sento l’orgasmo partire dal cervello e percorrere tutto il mio corpo, fino ad esplodere sulla punta del mio cazzo, ancora infilato nella gola di Leo.
«…no! … NO! … cazzo! …no! sborro!»
Urlo e, nello stesso istante, sento lo sperma scorrere lungo l’asta; lui lo toglie dalla bocca e, a labbra chiuse, lo appoggia alla bocca, lasciando che la mia sborra gli inondi il viso. Resto un attimo immobile. Poi mi tiro di lato e mi distendo, appoggiandomi alla spalliera. Sono come svuotato. Non ricordo di aver mai avuto una simile sborrata e poi, fatto assolutamente unico, ho ancora il cazzo durissimo. Li guardo estasiato. Mi sembra impossibile che sto vivendo una simile esperienza, unica e fantastica! Luca passa dei fazzolettini a Leo, che si ripulisce alla meglio, poi mi dà un suggerimento.
«Se vai di là, c’è il bagno: lavati che così possiamo continuare.»
Vado in bagno, piscio, mi lavo e torno da loro. Luca prende un flacone di gel e incomincia a lubrificare il culo di Leo. Gli vedo mettere la crema e poi, con due dita, infilarla dentro il buchetto. Leo geme e gode, mentre riprende succhiarmi il cazzo in maniera sconvolgente, fantastica. Sento che potrei godere di nuovo, ma resisto, voglio di più. Andiamo avanti ancora un po’ con questo gioco. Leo mi lecca e succhia facendomi godere: è incredibile, mi piace tantissimo. Poi si gira e indica a Luca la confezione dei preservativi, lui ne apre uno e lo consegna a Leo, che appoggia il profilattico sulla punta del cazzo di Luca. Poi, con un movimento della bocca, glielo srotola su, come la più consumata delle puttane. Dopo questa operazione, si inginocchia, offrendo il culo a Luca, che si posiziona dietro di lui e, lentamente, dopo averlo afferrato per i fianchi, gli entra tutto dentro. Il viso di Leo si trasforma in una maschera di piacere, geme e gode, poi mi guarda e mi fa cenno di avvicinarmi. Sono eccitato, sento il cazzo così duro da farmi male. È sconvolgente vedere questi due corpi darsi piacere e appoggio il mio cazzo fra le sue labbra. Leo non perde tempo: se lo infila tutto in gola.
«Dai, sincronizziamoci! Così quando io entro, tu esci e viceversa. In questo modo, questa troia avrà la sensazione di avere un cazzo che gli entra in bocca e gli esce dal culo.»
Propone Luca, affondando il suo fallo dentro il culo di Leo. Sono eccitato al massimo e, quasi in preda ad un furore erotico, mi sincronizzo con lui. Mi bastano pochi colpi ed il ritmo è perfetto; sono al massimo, guardo Luca muoversi e mi eccita anche il suo corpo; mi attrae la sua bocca e lentamente mi avvicino a lui. Sento che tutto quello che farò questa sera, sarà unico e decido che non voglio perdermi nulla. Luca mi guarda, mentre pompa Leo; intuisce il mio stato d’animo e, forse, anche il mio desiderio. Mentre pompiamo la troia sotto di noi, le nostre bocche sono a pochissima distanza. Per un istante ci guardiamo negli occhi, poi io alzo una mano e la pongo dietro la sua nuca, incollando di prepotenza la mia bocca sulla sua. Un bacio passionale, erotico sconvolgente. Le lingue si toccano, si rincorrono e intrecciano in una danza erotica che ci travolge. Ci succhiamo e non ci rendiamo conto che entrambi abbiamo affondato i nostri membri nei buchi di Leo: lui dietro ed io in fondo alla sua gola. Sento le sue mani scostare il mio corpo: avevo portato Leo al limite del soffocamento. Mi succhia, sono così eccitato che vorrei sborrare di nuovo, ma lui lo intuisce: sfila il cazzo dalla bocca e lo regge, stringendolo con forza alla base, così da bloccare il mio orgasmo. Ora scivola con la lingua lungo l’asta. Mi succhia le palle, poi mi fa sollevare una gamba e si infila sotto di me. Sento la sua lingua arrivare a leccarmi il culo. La punta mi si insinua dentro, sono estasiato, avverto un fortissimo desiderio di schizzare, ma lui imperterrito mi stringe la base del membro. Ci sciogliamo dal groviglio dei nostri corpi, e lui ci fa distendere supini, con lui in mezzo.
«Siete due maiali ed io so cosa volete ora.»
Poi sorridendo e, con entrambe le mani, ci sega lentamente. Mi fa girare al contrario e poi lui si dedica di nuovo a leccare il mio cazzo. È stupendo godo in silenzio, quasi a occhi chiusi. Improvvisamente sento due bocche che mi leccano, guardo e vedo anche Luca che lo aiuta, ma dura poco. Leo si sfila dall’essere in mezzo a noi e si mette dietro di me, mi fa girare di fianco e, mentre l’altro mi lecca, lui si dedica al mio forellino vergine. Lo lecca, lo succhia, mi fa impazzire: avverto sensazioni stupende. Lentamente mi rilasso, mi giro e vedo il cazzo duro di Luca lì, a poca distanza dalla mia bocca; senza pensarci un momento lo prendo in bocca. Incredibile, sto facendo un 69 con un uomo, mentre un altro mi sta infilando un dito in culo: sento che non resisterò molto. Prima di raggiungere l’orgasmo, è ancora Leo che mi fa girare completamente: ora sono io con il culo all’aria. Vedo Luca prendere un preservativo e indossarlo, poi afferra il cazzo e si mette dietro di me. Mi parla sorridendo.
«Quando ti rendi conto che non va, me lo dici, così mi fermo.»
Appoggia il flacone del gel al mio buchetto e poi avverto il fresco dell’unguento. Lo spalma bene, sia sul foro che sul suo cazzo. Leo si distende sotto di me e mi prende il mio in bocca e succhia. Sono un po’ teso, ma lo voglio. Lentamente sento la cappella dilatarmi dietro; mi rilasso e lui spinge dentro il suo palo. Un misto dolore/piacere/dolore mi fa tremare. Vorrei che si fermasse, ma nello stesso tempo, lo vorrei tutto dentro. Di colpo spingo indietro il mio corpo e mi faccio penetrare tutto il cazzo dentro. Una fitta mi costringe ad inarcare il corpo, mi sento spaccare in due. Sento un dolore terribile, ma resisto, anche perché Leo da sotto si è infilato il mio cazzo in fondo alla gola. Passano alcuni interminabili attimi e, lentamente, il piacere del bocchino che mi fa, lenisce il dolore che sento dietro. Sono entrambi immobili; uno con il cazzo nel mio buchetto e l’altro con il mio in gola. Resto un momento immobile, poi mi spingo il cazzo di Leo in gola, mentre mi sfilo l’altro dal culo, poi eseguo l’operazione inversa: me lo faccio uscire dalla bocca e ricevo l’altro dietro. Un va e vieni così mi porta in breve a un orgasmo incontenibile.
«… Sì…è… bellissimo! Vengo! Sborro!»
Esplodo dentro la bocca di Leo che ha giusto il tempo di sfilarselo dalle labbra. Contemporaneamente anche Luca urla il suo piacere. Lo sento pomparmi velocemente poi, di colpo, si sfila, strappa il preservativo e sento la sua sborra schizzare sul buco del mio martoriato culetto.
«… eccomi!… sborro…sì…»
Nello stesso istante anche Leo, che si era segato con forza, urla il suo orgasmo. Li guardo e rido dentro di me, giungendo alla logica conclusione:
«Caro Marco, ecco: ora sei entrato nel mondo dei bisex.»
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…