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Racconti erotici sull'Incesto

La guerra in casa

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

In questi giorni si parla molto di una possibile guerra di Bush in mezzo mondo senza tenere conto che molte guerre, forse piccoline, si svolgono anche in casa. In casa mia queste guerre piccoline sono iniziate già, cio&egrave da quando i nostri genitori si sono separati pur vivendo nella stessa casa. Io che sono la figlia più giovane (18 anni) e mia sorella più anziana (20 anni) ci sentiamo molto imbarazzate quando la sera vengono in casa sia l’amante di nostra madre sia l’amante di nostro padre. Tutti e due sono piuttosto simpatici avendo poco più l’età mia e quella di mia sorella. Si cenava tutti insieme,si guardava un po’ la TV e, poi, si andava tutti a letto. Io e mia sorella insieme, la mamma con il suo giovane amante nella camera matrimoniale e papà con la sua giovane amante in quella che era prima la camera degli ospiti.

Io e mia sorella avevamo due letti separati ma, molte sere, per consolarci di quella strana situazione preferivamo di dormire insieme in uno dei due letti. In quel caso, bisbigliando, ci domandavamo che cos facessero nostra madre e nostro padre nella camera dove stavano con il loro amante.

Per scherzare facevamo finta di essere due amanti. Naturalmente essendo due ragazze non potevamo fare quello che facevano i nostri genitori perché ci mancava un cazzo a nostra disposizione. Però, a poco a poco, capimmo che anche senza un cazzo si potevano usare le dita e, qualche volta, anche la lingua. E’ inutile che vi dica che cosa facevamo perché, capirete subito, ci facevamo reciprocamente dei piacevolissimi ditalini. Qualche volta usavamo le dita per infilarcele, reciprocamente, nel buco del culo mentre ci leccavamo, sempre reciprocamente, le nostre fighette in un piacevolissimo 69 !

Così durò un po’ di tempo, ma poi, essendoci annoiate, decidemmo di andare dietro la porta dei nostri genitori per sentire e vedere, dal buco della serratura, cosa facevano. La cosa che ci piacque di più fu vedere, per la prima volta, i cazzi che entravano nelle fiche e nei buchi del culo ma, soprattutto, sentire il ‘bloob’ del cazzo che usciva ancora duro da una fica oppure, molto più forte, da un buco del culo facendo un fortissimo ‘blooooob’ che si poteva sentire in tutto il palazzo !

‘Cazzo’ dicemmo insieme ‘deve essere molto piacevole sentirsi nella fica e nel buco del culo un cazzo così grosso e sentirlo uscire facendo ‘bloooob’. Purtroppo noi non lo possiamo provare mancandoci un cazzo ben duro a nostra disposizione’.

Pensammo, però, che potevamo provarlo invitando, quando la mamma e papà erano fuori, due compagni di scuola che, sicuramente, sarebbero felicissimi di infilarcelo nella nostra fighetta e nel nostro buchino del culino.

Il giorno dopo a scuola invitammo due nostri compagni che, a quanto si vedeva dal cavallo dei calzoni, dovevano avere dei bei cazzoni. Accettarono con entusiasmo il nostro invito pur non sapendo che cosa li aspettava. Gli dicemmo che potevano venire da noi lo stesso pomeriggio verso le quattro (quando mamma e papà sarebbero stati fuori !)

Per accoglierli meglio ci vestimmo con delle sottanine molto corte e ci levammo le mutandine in maniera che quando ci saremmo messe a sedere sul divano e avremmo allargato un po’ le gambe per fargli vedere le nostre fighine saremmo riuscite a fargli rizzare i loro uccellini. Andò proprio così e si vide dalle loro facce che stavano soffrendo perché i loro cazzi erano ingranditi tanto che non riuscivano più a restare sotto i loro calzoni.

‘Ragazzi’ dicemmo all’unisono io e mia sorella ‘ vediamo bene che state soffrendo e abbiamo capito perché. L’unica cosa che potete fare &egrave sbottonarvi i calzoni e prendere in mano i vostri uccellini ormai uccelloni e farci capire che cosa ne volete fare. A noi piacerebbe vedere come voi ragazzi vi fate una sega e noi faremo vedere a voi come noi ci facciamo un ditalino. Se siete d’accordo noi siamo pronte’.

Mentre lo dicevamo ci eravamo alzate le sottanine, ci eravamo bagnato bene in bocca il dito medio e ‘zacchete’ ce lo eravamo infilato fino in fondo nelle nostre fighette. Dall’altra parte i due ragazzi si erano tirato fuori l’uccellino, quasi uccellone, si erano sputati sulle palme delle mani e si stavano masturbando quasi pronti a venire.

‘Fermi, ragazzi, non vorrete mica venire e sprecare lo sperma che, a noi due, piacerebbe tanto assaggiare’ dicemmo io e mia sorella ‘potremmo fare due bei 69 ciucciando noi il vostro uccellone e voi leccarci profondamente le nostre fighette e gustare il succo saporitissimo che scappa fuori quando veniamo. Siete d’accordo ?’.

Non si fece tempo a dirlo che ci trovammo sdraiati sul tappeto facendo il più bel 69 mai provato prima.

Tutto sarebbe stato piacevolissimo se, mentre stavamo sdraiati tutti nudi sul tappeto, non fossero entrati in salotto nostra madre col suo amante e nostro padre con la sua.

Altro che guerra di Bush in mezzo mondo ! La nostra era una guerra in casa che, a noi ragazzi, sembrava molto più pericolosa di quella in Irak ! Infatti i nostri genitori e i loro amanti si precipitarono su di noi per toglierci, a me e mia sorella, l’uccellino che avevamo in bocca e a tirare per i capelli la testa dei ragazzi che si era infilata fra le nostre gambe per leccare e succhiare le nostre fighette.

‘Non vi vergognate di stare sdraiati tutti nudi sul tappeto rischiando di macchiarlo con lo sperma dei ragazzi e con il succo che esce dalle fighette ben leccate ? ‘ ci dissero in coro ‘ Alzatevi subito e fateci vedere in che stato siete’.

Obbedimmo subito e ci mettemmo in piedi di fronte a loro. I ragazzi avevano in mano il cazzo ancora duro e io e mia sorella tenevamo una mano all’uscita della nostra fighetta per impedire che il nostro succo cadesse sul tappeto.

‘Per fortuna le nostre figlie non sembrano deflorate’ disse nostra madre rivolgendosi a papà ‘però quei poveri ragazzi con in mano il cazzo che sta per venire sarebbe opportuno che io e la tua amante si prendesse in bocca quei due cazzi ingozzando il loro sperma che, altrimenti, cadrebbe sul tappeto macchiandolo’. ‘Va bene, ma &egrave anche opportuno che io e il tuo amante si vada a controllare con un dito che l’imene delle nostre figlie sia ancora intatto. Sei d’accordo? ‘ disse nostro padre.

Tutti erano d’accordo. Le due donne si erano già inginocchiate di fronte ai due ragazzi e li stavano spompinando mentre, i due uomini, ci avevano chiesto di metterci a sedere sul divano con le gambe ben allargate. Io e mia sorella, terrorizzate, facemmo quello che ci avevano chiesto e sentimmo subito il dito dei due uomini che razzolava dentro le nostre fighette. La cosa era tutt’altro che dolorosa anzi ci dava un gran piacere. Tanto, che pregammo papà e l’amante di nostra madre di infilarci un altro dito nel nostro buchino del culino per farci godere ancora di più. Ma, mentre noi due alzavamo maggiormente le gambe per offriglielo meglio, loro due si erano sbottonati la patta dei calzoni e avevano preso in mano il loro cazzo già duro e ‘ indovinate ? ‘ ce lo infilarono nel nostro buchino fino infondo. Io e mia sorella gridammo dal dolore ma loro non si fermarono e, anzi, incominciarono a stantufarci tanto forte che, mentre piangevamo, provavamo un piacere che non avevamo mai provato quando io e mia sorella ci infilavamo solo un dito nel nostro buchino.

Anche dall’altra parte le cose erano cambiate. La mamma e l’amante di nostro padre non si erano fatte venire in bocca lo sperma dei nostri due ragazzi ma li avevano pregati di scoparle perché, intanto, loro avevano preso una pasticca per non rimanere incinta.

E’ inutile che vi dica i mugolii di piacere che si sentivano nel nostro salotto ma, ancora una volta, le cose non si erano fermate lì! Una coppia di poliziotti, maschio e femmina, si erano affacciati alla nostra finestra, che era rimasta aperta, e quello che videro li fece pensare che lì dentro ci fosse un’aggressione, oppure, una vera guerra come quella Bush. Scavalcarono la finestra e, appena entrati, si accorsero che quello era soltanto un casino. Ne rimasero tanto convinti che il poliziotto disse alla collega: ‘Già che sono qui mi faccio una bella scopata con una di queste puttane. Se tu hai voglia di essere scopata fai finta di essere una puttana del casino e chiedi ai clienti se vogliono fare con te una bella chiavata o una bella inculata. Naturalmente, ti devi spogliare come faccio io’.

Lo fecero tutti e due così in fretta che lui si buttò sopra alla mia mamma, che aveva smesso di fare un pompino a uno dei miei amici, la sdraiò per terra, le allargo bene le cosce e le infilò il suo cazzo, già duro, nella sua fica già ben bagnata. La poliziotta, invece, visto che uno dei miei amici aveva il cazzo moscio, perché era venuto prima in bocca di mia madre, se lo prese in bocca per farlo ritornare duro per poi farselo infilare subito nella sua fica che non aspettava altro.

Cercherò di chiarirti, caro lettore, come era a quel punto la situazione. Io e mia sorella stavamo prendendo nel nostro buchino del culino il cazzo di nostro padre e quello dell’amante di nostra madre che, a sua volta, stava godendo mentre il poliziotto le andava su e giù con il suo cazzo ben duro nella sua fica. Anche la poliziotta stava prendendo nella sua figa il cazzo di uno di nostri amici che lei stessa aveva fatto diventare duro spompinandolo. L’amante di mio padre che aveva preso in bocca il cazzo dell’altro nostro amico per assaggiare il suo sperma aveva cambiato idea e se lo era fatto infilare fino in fondo nel suo buco del culo. Come vedi, caro lettore, la situazione era piuttosto complicata ma immagino che anche tu capirai che a quel punto non poteva finire lì. Infatti le cose cambiarono ancora ma capirai che adesso, piuttosto stanca, non posso mettermi a raccontarti cosa era successo dopo. Abbi un po’ di pazienza e, se ne avrò voglia, potrai leggerlo nella prossima puntata !

Nonostante il casino che c’&egrave nel mondo intero per la guerra che Bush vuole fare in Iraq e, soprattutto, il casino e la guerra che si erano creati in casa mia, mi &egrave venuta la voglia di raccontarvi cosa successe alla fine di quella giornata.

Se avete letto la prima parte vi dovreste ricordare quello che era successo in casa mia. Ma, non avendo fiducia in voi, mi permetto di ricordarvi, perlomeno, le persone che c’erano alle quattro e mezzo in casa mia.

Eccolo: io, mia sorella, nostra madre con il suo amante, nostro padre con la sua amante, i due amici miei e di mia sorella, il poliziotto e la poliziotta. Cio&egrave 10 persone ! Chi sa, che nella seconda parte, non diventino ancora di più !!!!

La grossa ammucchiata si era sciolta, ed essendo tutti stanchissimi, ci eravamo sdraiati, tutti nudi, chi sul divano, chi su una poltrona e, la maggior parte, sul tappeto che stava tanto a cuore ai miei genitori.

Qualcuno dormiva veramente, altri stavano ripulendosi con un fazzoletto chi il cazzo, sporco di merda perché era entrato nel buco del culo di qualcuno/a, chi la fica, perché gocciolava ancora dello sperma che le era rimasto dentro e chi il buco del culo perché, quando scoreggiava, sembrava che fosse un annaffiatoio che schizzava saliva, sperma e cacca.

In quella situazione l’unica cosa da fare era andare in bagno per fare una bella doccia. Fui proprio io a suggerirlo, tutti mi batterono le mani e si precipitarono in bagno per lavarsi. Però, come capirete, era piuttosto difficile stare in dieci in un solo bagno ma, ormai, non si poteva fare altro che organizzare bene i turni. ‘Noi’ dissero cinque o sei ‘vorremmo fare subito la pipì perché ci scappa tanto che stiamo per farla per terra’. Gli altri, quattro o cinque, dissero ‘A noi, invece, scappa la pupù e non riusciamo a tenerla con il rischio di farla per terra’.

Fui ancora io, pur essendo la più giovane, a prendere in mano la situazione. ‘Vedete’ dissi ‘l’unica cosa da fare &egrave metterci tutti e dieci a sedere sul bordo della vasca da bagno e, contemporaneamente , potremmo cacare e/o pisciare nella vasca da bagno risparmiando tanto tempo’

Così facemmo e, in pochi minuti, la vasca da bagno si riempì di cacca e piscio, il che ci costrinse ad aprire subito il rubinetto dell’acqua calda per farla defluire nello scarico. Pulita la vasca da bagno non rimase che entrare, uno alla volta, per farci lavare con la doccetta a mano buchi del culo, cazzi, fiche e tutto il resto. La cosa era piacevolissima tanto &egrave vero che i cazzi stavano diventando duri e le fiche incominciavano a colare, non dell’acqua o della pipì, ma del succo che l’eccitazione creava.

A me venne in testa un’altra idea e dissi: ‘Perché, uscendo dalla vasca da bagno, non ci mettiamo una benda sugli occhi e poi, a tentoni, ci scegliamo un partner. Naturalmente le femmine lo riconoscerebbero dal cazzo mentre i maschi lo riconoscerebbero dalla fica’. Tutti approvarono la mia idea ma, per colpa mia, si ricreò un casino come mai si era visto !

Infatti, essendo tutti bendati, si toccavano cazzi e fiche ma anche tanti culi e capitò che alcuni maschi non seppero riconoscere i culi delle femmine e andarono a infilare i loro cazzi ben duri nel buco del culo di un altro maschio che, invece, aveva saputo riconoscere una fica e la stava chiavando profondamente.

Essendo io l’unica che non si era bendata, mi resi conto che quel bagno non solo era un grande casino ma una pericolosissima guerra peggiore di quella di Bush in Iraq !

I maschi, che stavano chiavando, protestavano perché sentivano andare in su e giù nel loro buco del culo un cazzo molto grosso, le donne protestavano, invece, perché sentivano nelle loro fiche che il cazzo che avevano dentro invece di diventare sempre più duro si stava ammosciando (cosa che succede a tutti i maschi che lo prendono nel culo !).

I protestanti si levarono la benda e lo fecero anche quelli che sentivano le voci alterate e volevano vedere che cosa stava succedendo. Ci guardammo in faccia tutti quanti e scoppiammo in una grande risata. Infatti era meglio ridere, invece di piangere, nel vedere che cosa stava succedendo in quel grande casino che sembrava una vera guerra come quella di Bush in Iraq.

(Nota: ‘Bush’ nello slang americano vuole dire ‘peli pubici di donna’. Non vi sembra che si adegui bene a quello che sta succedendo in casa mia ???).

Ritorniamo al mio racconto. Fui ancora io a prendere le redini per ristabilire un po’ d’ordine in quel grande casino. Chiamai da una parte le quattro femmina (cinque con me) e feci mettere in fila, dall’altra parte, i cinque maschi pregandoli, tutti e nove (più me), di mettere in evidenza le loro parti sessuali per vedere se c’erano stati dei veri danni. Mi misi in ginocchio di fronte ai maschi, presi in mano, uno per volta, i loro cazzi mosci, vidi che in mano mia ridiventavano subito duri e , per confermare che stavano proprio bene, li presi in bocca, però, senza farli venire. Li pregai di volgersi verso il muro in modo che io potessi controllare che non ci fossero stati danni nei loro buchi del culo. Prima li leccai e poi ci infilai il mio dito medio come per fargli un ditalino.Stavano tutti benissimo tanto &egrave vero che avevano già incominciato a tirarsi una sega. !

Passai dalla parte delle femmine che, visto quello che avevo fatto, stavano facendosi un piacevole ditalino mentre si infilavano un dito dell’altra mano nel loro buchino del culino.’Brave’ dissi loro ‘mi risparmiate la fatica di farlo perché vedo che la vostra fighetta e il vostro buchino non vi dolgono’.

Tornai nella stanza con il tappeto e chiamai mia sorella perché mi desse una mano a riorganizzare quel grande casino. Preparammo dei bigliettini con i numeri dall’uno al dieci, spalmammo un po’ di colla sulla parte senza numero e appiccicammo sulla fronte delle femmine i numeri pari e su quella dei maschi i numeri dispari.

‘Adesso ‘dissi ‘ ognuno può scegliere quella o quello con cui vorrebbe fare sesso come fanno tutti, anche quelli che in Iraq lo fanno mentre le bombe che, benevolmente, il loro amico Bush (‘ peli pubici di donna’), gli sta rovesciando in testa’.

Il pericolo, però, non c’era in casa mia e, quindi, maschi e femmine si accoppiarono subito e incominciarono a scopare come ricci. A me toccò il poliziotto, a mia sorella l’amante di nostra madre, alla poliziotta uno dei nostri giovani amici, all’amante di nostro padre l’altro nostro giovane amico e, non lo credereste, a nostra madre toccò proprio nostro padre. !

Sembrava che tutto andasse bene ma, fatta la prima normale scopata, tutti incominciarono a chiedersi se non ci fosse qualcosa più divertente di una semplice scopata. Chi diceva che era meglio farla in quattro, chi preferiva fare una sola inculata e chi avrebbe preferito farsi fare un pompino o farsi leccare profondamente la fica. Alla fine vinse l’idea di fare sesso in quattro.

Essendo in dieci facendo due gruppi di quattro rimanevano fuori una femmina ed un maschio. Mi offrii a rimanere fuori insieme ad uno dei miei giovani amici impegnandomi ad intervenire in caso che la quadriglia non funzionasse molto bene. Pensateci bene, si trattava di utilizzare contemporaneamente due peni, due culi e due bocche maschili e due fiche, due culi e due bocche femminili ! Se riuscirete a risolvere questo problema vincerete, senz’altro, il premio Nobel della matematica sessuale !

Io e il mio giovane amico guardavamo, con gli occhi stralunati, quello che le quattro coppie riuscivano a fare usando, perfino, anche le loro quaranta dita. Intanto io e lui ci contentavamo di fare soltanto una modesta piacevole scopata.

Finito di fare la nostra semplice scopata ci impegnammo a capire cosa stava succedendo sotto quel mucchietto di bocche, cazzi, fiche, culi e quaranta dita. Quando i cazzi entravano nelle fiche le dita venivano infilate nel buco del culo, quando i cazzi entravano nei buchi del culo le dita entravano nelle fiche e quando le bocche erano occupate a ciucciare cazzi oppure a succhiare lo sperma che era rimasto nelle fiche allora tutte e quaranta le dita si infilavano nel buchi del culo dei ragazzi e delle ragazze perché, altrimenti, non sapevano cosa fare.

Naturalmente questo valeva anche per l’altro quartetto che, anzi, apprezzò il nostro sacrificio e ci offrì di entrare nel loro mucchio dove avremmo trovato cazzi, fiche, culi e dita a volontà.

Così facemmo. Però gli altri, invidiosi, decisero di unirsi anche loro formando un unico gruppo.

A questo punto, gentili signori/signore, se non eravate stati capaci a risolvere prima il problema provateci ancora e se lo risolverete Mr. Bush (‘peli pubici di donna’) vi assumerà affinché possiate calcolare quanti uomini, donne, vecchi e bambini lui &egrave riuscito ad uccidere con le sue bombe !

Cordiali saluti di una che, pur essendo una sporcacciona, ama la pace e non la guerra !

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