Quel giorno si stava avvicinando.
Questa volta però non si sarebbero limitati, avrebbero dato sfogo a tutto il loro istinto quindi bisognava stare attenti.
Antonio si mise d’accordo con il suo compagno di scuola affinché gli rimediasse dei profilattici specificando, con un po’ di boria, che dovevano essere XL.
Alessandro, il suo amico, fu felice di accontentarlo anche se Antonio gli aveva fatto capire di non indagare.
Giulia chiese a Ludovica, la sua compagna di banco, quel completo da scolaresca che usava quando si divertiva con Gabriele.
La sveglia suonò alle 5, Carlo e Nadia avevano poco meno di due ore per raggiungere la Stazione dove il Frecciarossa delle 6.52 li avrebbe portati a Roma. Un’ ultima occhiata alle valigie e via.
Antonio e Giulia si svegliarono un ora e mezza dopo, Giulia si mise in doccia ed Antonio preparò una colazione luculliana.
È domenica, si possono concedere ritmi da bradipo.
L’ odore di biscotti appena sfornati aveva ormai colonizzato tutta la casa e, Giulia, come ipnotizzata seguì l’ odore e trovò una tavola imbandita di biscotti, caffellatte e succhi di frutta.
“Cara sorellina dobbiamo essere in forze”.
“Che fratello che ho, pensa a tutto, beata chi ti si sposa, ma nel frattempo mi accontento volentieri di essere quella che ti scopa”.
“Ti sei svegliata poetica questa mattina, anche la rima baciata”.
Quell’idilio venne interrotto dallo squillo del telefono di Antonio.
Era il padre in videochiamata.
“Non posso gridare ma sappiate che sono incazzato nero, ho provato a chiamare tua sorella e non mi ha risposto, sai che odio quando non mi si risponde al telefono”.
Antonio rispose a tono: “Giulia si è appena svegliata, stava sotto la doccia e poi è scesa a fare colazione, avrà lasciato il cellulare sopra, non mi pare un dramma, ti ho risposto io”.
“Si però dovete capire che sono io quello che vi fa campare e pure bene, mi dovete portare rispetto e fare quello che dico io! Ad ogni modo fammi vedere la casa!”.
Antonio inquadrò la tavola con la colazione con grave disappunto del padre il quale non mancò di ricordargli che i soldi non crescono sugli alberi.
Giulia, finita la chiamata, abbracciò il fratello.
Quell’abbraccio non si tramutò in sesso, era solo una manifestazione di vicinanza per l’ assurda situazione.
Mentre Antonio sistemò la sala e lavó i piatti Giulia andò ad aprire la busta dove c’era il vestito e, trovò un biglietto.
“Non puoi essere una scolaretta monella senza queste”.
Giulia rise pensando che Ludovica era sempre la solita ma apprezzò l’ idea. Si mise il vestito e anche le autoreggenti in regalo, si guardò allo specchio, il seno prosperoso veniva tenuto a fatica dal top mentre la gonna lasciava intravedere il pizzo delle calze.
Si compiacque molto, avrebbe fatto impazzire il fratello.
Anche Giulio trovó il suo regalino.
“Questa usala nel caso decidessi di entrare dall’ entrata posteriore”.
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?
Complimenti, argomento e narrazione fantastici.