Rifocillata dalla doccia si provò il vestito.
Infilò il top grigio che reggeva a stento il seno e quella gonnellina che le lasciava scoperte una piccola porzione di natiche.
Si guardò allo specchio e si piacque tantissimo.
Antonio nel frattempo si era dovuto sorbire i rimproveri del padre perché Giulia non gli rispondeva al telefono.
Ormai ci aveva fatto l’abitudine o, come preferiva dire lui, si era vaccinato.
Giulia da sopra le scale aspettò che la chiamata finisse.
Quando Antonio ebbe riagganciato scese le scale.
Antonio, sul divano, rimase estasiato, un filo di trucco risaltava quei lineamenti mediterranei dono genetico della madre.
Il top era un trionfo alla sensualità, grigio con il seno in bella vista e la gonnellina era un sembrava dire, al posto di Giulia, che la voglia c’era ed era tanta.
“Giul giul, sei belliss…”
“Come vedo non riesci a parlare, bene, proprio questo è l’ effetto che volevo suscitare”.
La sorella si mise calvalcioni sul fratello il quale cominciò ad accarezzarle i seni mentre le loro lingue già si muovevano come serpenti durante l’accoppiamento.
La mano di Antonio si fece più audace andando a toccarle il sedere.
“Che culo che hai… Ma! Non porti le mutandine”.
“Ingombro inutile” osservò la sorella che nel frattempo liberó i seni da quell’ingombro.
I capezzoli ormai erano turgidi come delle antenne, volevano essere leccati, Antonio accolse quell’invito.
Anche il cazzo oramai reclamava la sua libertà e fu così che Antonio si sfiló i pantaloni scoprendo un bastone di 22 cm.
Nel frattempo Giulia si sollevò in maniera tale che la sua fica, depilata in maniera certosina, fosse sopra alla faccia di Antonio.
Antonio era in trappola ma non volle affatto liberarsi, prese a leccare il clitoride.
Sarà stato perché nella testa della sorella c’era già l’ epilogo o la sensazione di sapere il fratello in “trappola” che godette da matti.
“Si, come mi sento troia, continuaaaaa”.
Antonio decise di osare, infilò un dito nello sfintere della sorella che apprezzó.
“Si riempimi tuttaaaaa” e venne.
L’orgasmo fu travolgente da stendere anche la più navigata delle donne ma no Giulia.
Antonio la baciò con passione e la sollevò.
Con la sorella calvalcioni la distese sul tavolo in salone.
La sorella assecondò tutto.
“Ho sempre sognato scoparti qui, mi sa molto di primordiale”.
“Smettila di parlare Antonio e scopami”.
Provò ad accarezzarle il glande col clitoride ma era troppo pericoloso, Giulia era una fabbrica di liquido ed il cazzo poteva entrare.
“Giulia tu intanto toccati, toccati, vado a prendere i profilattici”.
10 secondi dopo tornó con il preservativo infilato.
Giulia era pronta a riceverlo, entrò come un coltello nel burro.
Antonio cominciò a pomparla forte, Giulia rispondeva agli assalti con gemiti forti.
Antonio cominciò a sudare dallo sforzo.
Vedendo quei seni ballare fu preso da un’irrefrenabile voglia di accarezzarli fortemente.
Giulia sembrò gradire.
“Pompa più forte, aprimi in dueeee”.
Antonio diede fondo a tutte le forze.
“Cristooo vengooooo”, fu l’annuncio dell’ orgasmo di Giulia.
Consumato l’ orgasmo Giulia si rialzó, lo baciò e cominciò a segarlo.
Antonio la strinse forte a sé.
Giulia gli tolse la maglia baciandogli i pettorali e, man mano, scendendo giù.
Prese a leccare la cappella roteando la lingua e concentrandosi nei punti più sensibili.
Antonio incoraggiò la sorella: “Si, aaahh succhia”.
Ora la sorella era intenta ad una gola profonda senza mani.
Si pompava il cazzo del fratello per poi tirarlo fuori.
“Giulia sto per venireeeee”.
A differenza delle altre volte questa volta si fece venire in faccia. Fiondate di sperma la riempivano e colavano sui seni.
Lei, guardando il fratello, si leccò le mammelle, una dopo l’altra, e se le leccò pulendole dallo sperma.
“È stato fantastico, meglio di come lo immaginavo, sentirmi quel tuo arnese dentro di me… Descrizione indescrivibile”.
Antonio rispose che altrettanto per lui è stato bello sentirsi una sola cosa con lei.
La vasca del bagno era lì, abbastanza grande per due persone, allora si fecero una doccia assieme.
L’ orologio segnava già mezzogiorno.
“Antonio ti va se prepari per pranzo il tuo risotto agli asparagi?, mi piace tantissimo”.
“Va bene sorellina, io comincio a cucinare, tu apparecchia”.
Prendendo i piatti fece cadere una scatola dove al suo interno c’era una sorta di tubetto con l’ etichetta che riportava la dicitura “lubrificante intimo”.
Giulia lo guardó, “ma si, perché no”.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…