Fin da piccola mia figlia clara ha avuto una predilezione per gli animali. non c’era cane o gatto
che non doveva accarezzare o prendere in braccio. crescendo la logica conseguenza è stata quella
di scegliere di laurearsi in veterinaria.
doveva preparare la tesi su una razza di cavalli italiani da lavoro che vivono sull’Appennino emiliano ed ha trovato un allevamento di questi cavalli che ospitava i visitatori in confortevoli bungalovs. una domenica siamo partiti presto e appena arrivati si è fatta accompagnare nelle stalle. che belle bestie possenti, con una corporatura doppia dei soliti cavalli. li accarezzava gli parlava ed il proprietario dell’azienda era meravigliato dalla passione di mia figlia. ci ha spiegato che di giorno vivevano in libertà sulle colline circostanti, “ma alla notte li riportiamo nelle stalle perchè ce ne hanno rubati parecchi“. dopo cena con mia figlia andammo a vedere ancora i cavalli, poi ci ritirammo nel nostro alloggio. clara era eccitata dalla vista di quei poderosi animali , si preparò per andare a dormire. poi si sedette in braccio a me e un po’ di tutto . il profumo del su corpo m’inebriava a tal punto che mi fece diventare il cazzo duro , pulsante e sgranò gli occhi
“ma papi ce l’hai duro! hanno fatto effetto anche a te quei bei cavalloni? “ le strinsi il viso tra le mani baciandola sulle guance “sei tu che mi hai fatto tirare il cazzo sei bella, sei desiderabile e sei quasi nuda. come faccio a non desiderarti“ il suo viso s’illuminò, si spogliò si sedette su una mia gamba, sentivo la sua figa calda e la strusciava . gliel’accarezzai con un dito. mi mise le braccia attorno al collo “mi piaci papi ti voglio quante volte ho sentito la mamma godere mentre facevate l’amore ma adesso devi farmi godere come fai con lei “. dire che quelle parole mi sconvolsero è dire niente, avevo sempre visto mia figlia come una splendida ragazza ma non certo come una possibile preda. clara lesse sul mio viso tutto quello che pensavo e mi baciò con un bacio a lingua in bocca. quel corpo bello, giovane era troppo desiderabile; appoggiai le labbra sulla sua bocca le nostre lingue si gustavano e ci baciavamo. le accarezzai la schiena scendendo nel solco anale sfiorandole il buco del culo poi le accarezzai la figa, era già bagnata, “stenditi amore del papà , stenditi ti desidero tutta, sei bella da far impazzire qualunque uomo“ i suoi occhi si riempirono di lacrime “ti voglio papi ti voglio anch’io sono tutta tua“
dopo esserci scambiati un bacio a lingua in bocca le succhiai i seni belli sodi, caldi e continuando a scendere mi trovai davanti alla bocca la figa. la sua peluria chiara la circondava e come appoggiai le labbra spalancò le cosce “papi ti prego baciamela tutta voglio sentire la tua lingua dentro fino in fondo “. infilai la lingua e come le sfiorai il clitoride ebbe un brivido che la scosse tutta “sì papi sìì oh che piacere che sensazione magica continua ti prego continua“.
dopo avergliela leccata e succhiata gliela lavorai con la lingua, la mia dolce clara era pazza di piacere, tutto il suo corpo vibrava ad ogni succhiata, mi teneva la testa muovendomela
“papi sei magico mi piace da morire… vengoo, vengo ohhh vengoo senti come vennn…”; le parole le si spensero in gola ma continuò a godere ed il suo corpo scosso dal piacere era uno spettacolo unico. naturalmente continuai a farla godere con la sola lingua finchè vinta dal piacere “papi ti prego fermati, ho il cuore che mi scoppia è stato troppo bello ma non ce la faccio più“. la feci stendere su di me la coccolai, la baciai con delicatezza parlandole dolcemente finché si addormentò. il suo viso radioso sembrava quello di un angelo. con la coperta ci coprimmo e la tenni vicino a me a dormire. avevo il cuore e la testa in subbuglio. avevo fatto l’amore con mia figlia, capite amici, con mia figlia! ed avevo goduto, mi era piaciuto …
la mattina ci svegliammo presto per fare colazione e raggiungere la zona di pascolo dei cavalli, saremmo tornati all’allevamento la sera. ammiravo mia figlia per la passione che ci metteva a documentarsi su quelle straordinarie bestie scattando fotografie ma l’ammiravo perché indossava solo slippini e calzoncini corti con i seni al vento. le spalmai il corpo di crema solare. che spettacolo i suoi seni, ballonzolavano ad ogni passo… so che parlo di mia figlia… che bella figa; quel giovane corpo mi attraeva e più di una volta ha intuito dal gonfiore dei miei calzoni il cazzo in tiro . a volte passandomi accanto gli dava una palpatina e sorridendo mi faceva l’occhiolino poi ripartiva per seguire i cavalli e documentarsi per la ricerca.
nel tardo pomeriggio tornavamo all’allevamento. io ero stanco morto, mi facevo una doccia poi a volte mi appisolavo. clara era felice per tutto il materiale che era riuscita a raccogliere e lo riordinava. Tutta la giornata trascorsa al sole, le aveva arrossato la pelle e mi offrii per spalmarle della crema solare. si spogliò… che spettacolo il suo corpo. cercai di fare l’indifferente e le spalmai la crema solare su tutto i corpo. vi lascio solo immaginare la mia erezione. le giornate erano calde ed un pomeriggio appena tornati nel nostro alloggio mi feci una doccia ristoratrice. uscii nudo, mia figlia mi abbracciò stringendomi “papi come sei bello“ m’infilò la lingua in bocca strizzandomi e menandomi il cazzo che con i suoi tocchi sensuali s’impennò in modo osceno. La sorpresa fu grande perché il nostro rapporto era sempre stato aperto, corretto e normale come dev’essere tra padre e figlia e non certo incestuoso. l’allontanai bruscamente “ma clara cosa fai ,ti sembra una cosa…” con un bacio mi tappò la bocca e continuando a menarmi il cazzo mi baciava con tutta la passione che può provare una donna per un uomo. non resistetti e ricambiai quel bacio palpandole il culo, accarezzandole la figa. allargò le gambe: “vieni dentro papi ti voglio, ti desidero, ti voglio“. prese il cazzo e se l’infilò con un movimento deciso fino ad avere i coglioni contro il ventre. come fa un povero diavolo ad avere il cazzo in una bella figa calda, fremente, vogliosa e restare immobile… piegandomi ritmicamente sulle ginocchia la penetravo con la sola cappella, il pensiero di sborrarle dentro mi paralizzava. clara iniziò a muoversi come una furia, mi stava letteralmente montando e quando sentì la cappella gonfiarsi e pronta per eruttare lo sperma mi abbracciò con tutte le sue forze accogliendo i miei lanci caldi nel suo corpo che era tutto un sussultare. mi accarezzava, mi baciava sulla bocca:
“finalmente papi, papi mio mi hai reso la donna più felice del mondo, ma non temere…“ si appoggiò su di me piangendo calde lacrime. sentivo i muscoli vaginali fremere ritmicamente e mi lasciò solo quando sentì il cazzo sfilarsi “vai a lavarti subito, lavati dentro fino in fondo con la doccia ma fai presto, prestooo“. mi abbracciò baciandomi fino a togliermi il respiro “non sono così pazza. sai papi è un po’ che prendo la pillola ed ho iniziato da quando abbiamo deciso di venire qui“ mi strinse in un abbraccio indimenticabile. mi baciava e piangeva “papi sei il mio idolo, vorrei trovare un uomo come te“. tutti quegli eventi e le sue parole mi avevano procurato una violenta erezione: “vedi papi che ti piaccio! e adesso mi lasci fare quello che voglio“ s’inginocchiò e massaggiandomi i coglioni mi fece un pompino di rara delicatezza , intensità e seduzione al punto che le chiavai letteralmente la bocca, ogni tanto alzava gli occhi felici e scintillanti, succhiava , succhiava, ahh come succhiava, finché le venni ancora in bocca e con le labbra sporche di sborra mi baciò voluttuosamente. si stese nuda sul letto a braccia aperte “vieni papi ,vieni tra le mie braccia in questi giorni voglio gustarti tutto ma proprio tutto“. tutto il suo corpo era in agitazione ci baciavamo come degli ossessi, poi si mise a cavalcioni, il suo viso era l’immagine della felicità, del piacere, dell’appagamento.
“papi se tu potessi vedere la felicità che ho nel cuore. mi sento appagata soddisfatta e fortunata di aver fatto l’amore così completo” ma non era ancora soddisfatta, si è seduta su di me appoggiando il suo addome sul mio baciandomi, accarezzandomi dicendomi ogni genere di tenerezza. se prima ero scosso e smarrito per quell’inaspettato evento, adesso ero io che la desideravo “clara adesso sono io che ti voglio che ti desidero“; i suoi occhi si riempirono di lacrime. si adagiò su di me a cavalcioni, con un dito raggiunsi la figa e le feci un delicato ditalino “come sei bella amore mio hai il viso felice ed io posso ammirare una splendida e desiderabile donna anche se è mia figlia “ ci baciammo come due innamorati senza smettere di sditalinarla poi iniziai a montarla con delicatezza. ad ogni penetrazione il mio cazzo avanzava sempre più nel suo corpo ed il suo viso era sempre più felice.
“ti piace tesoro mio“ – “ohh papi è fantastico mi sembra di sentire il cazzo nel cervello sto godendo papi sììì godoo godooo“ poi si accasciò su di me e dopo una lunga cavalcata le donai tutto il mio liquido vizioso. la sentivo piangere sommessamente, l’accarezzai “ti ho fatto male amore mio“ scosse la testolina “noo papi mio noo, sto pensando che quando torneremo a casa tutto dovrà tornare nella normalità e non ti avrò più“ ci baciammo come due innamorati. l’abbracciai coccolandola parlandole “si può fare l’amore dovunque si voglia se si vuole“. i suoi occhi s’illuminarono e sorridendo “ ma la mamma cosa penserà“… me la coccolai come quand’era piccola e le sussurrai
“ la mamma non deve sapere assolutamente niente e poi occhio non vede cuor non duole“.
per qualche giorno si dedicò alla sua ricerca. i giorni trascorrevano veloci, ma la notte facevamo l’amore. ogni volta mi sembrava più sensuale, sembrava che la sua vagina fosse sempre più golosa del mio cazzo, mi sembrava che i suoi muscoli vaginali me lo stringessero ogni volta di più. ci metteva tutta la passione di una ragazza innamorata ed ogni sera prima di addormentarci “ papi avei bisogno di un bel ciuccio caldo e pulsante per addormentarmi“ stringeva in una mano coglioni e con l’altra mi menava il cazzo fino a farlo scoppiare dal desiderio e quando era turgido e pulsante “questo è proprio il ciuccio che voglio“ e finché la sborra non le riempiva la bocca non era soddisfatta . era poi il mio turno di farla godere strapazzandole il grilletto e poi completare la giornata con una chiavata sensuale. alla fine eravamo esausti, soddisfatti e ci addormentavamo abbracciati. quei giorni volarono e venne anche l’ultima notte di riposo in quel meraviglioso posto. per tutto il giorno clara era taciturna , sistemava le nostre cose come in trance, ogni tanto la coccolavo, l’abbracciavo, le baciavo il viso. ma il suo viso era triste “ non ti sono bastati questi giorni di piacere? “ mi strinse in un abbraccio interminabile: “chissà quando potremo avere un’altra simile occasione“. mi strinse piangendo e quando riuscì a calmarsi le sussurrai “potremo averla ogni volta che tu lo vorrai non devi fare altro che dirmelo. dice un vecchio adagio – volere è potere – ci sono tanti luoghi sicuri dove fare l’amore“. quelle mie parole la rassicurarono. prima di partire volle andare a vedere per l’ultima volta quelle bestie che tanto l’avevano appassionata
Ci baciammo e facemmo l’amore per un’ultima volta.
Il viaggio di ritorno lo facemmo quasi tutto in silenzio. ogni tanto la sbirciavo ma il suo viso sembrava quello di una sfinge inespressivo ed impenetrabile. poco prima di raggiungere casa mi fece fermare . piangendo si buttò tra le mie braccia mi baciò mi accarezzò
“ grazie papi non dimenticherò mai questo periodo bellissimo e sensuale della mia vita “.
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…
Grazie davvero, sono racconti di pura fantasia. Da quando ho scoperto la scrittura come valore terapeutico, la utilizzo per mettere…