Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Una famiglia normale

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Nella bella casa a due piani la nostra famiglia aveva una vita molto normale, non ostante il numeri degli abitanti della casa: sette. Oltre a mamma e a papà, ci siamo io (Francesca di 18 anni), le mie sorelle gemelle Ada e Barbara di 19, e i miei fratelli Carlo e Paolo, rispettivamente di 25 e 21. Papà lavora come dirigente e la mamma &egrave occupata in un’agenzia di viaggi.

A parte Carlo che lavora come impiegato, noi altri quattro fratelli siamo tutti studenti.

Come dicevo, la nostra famiglia &egrave normalissima, almeno così pensavo fino a qualche mese fa, prima di Natale’

Mi sono ritenuta sempre un po’ precoce, perché dagli anni delle medie ho provato delle forti sensazioni nell’immaginare uomini nudi e nel cercare di spiare i miei fratelli più grandi. Ma tutto si limitava a pensieri e a qualche sbirciatina. Ora tutto &egrave cambiato.

Io e i miei fratelli siamo molto uniti e, vivendo ancora tutti assieme, riusciamo a mantenere un rapporto molto forte.

Una nostra tradizione &egrave giocare a S. Ambrogio (il 7 dicembre) a nascondino al buio tutti assieme in casa, compresi i nostri genitori. Anche l’anno scorso la tradizione &egrave stata confermata, ma ho scoperto qualcosa di nuovo. Toccava alla mamma stare sotto e tutti gli altri componenti della famiglia avevano due minuti di tempo per nascondersi. Come ho già detto la casa &egrave grande e di posti ve ne sono molti. Io decisi di nascondermi in cantina, dietro la caldaia. Dopo poco che mi trovavo lì arrivarono mio fratello Carlo e Ada, che si piazzarono dietro la porta della cantina, con alle spalle un muro. Loro non mi avevano visto.

Passato qualche secondo notai, grazie al chiaro di luna, dei strani movimenti di mia sorella. Guardai meglio e rimasi allibita. Mia sorella si stava strofinando con il proprio sedere addosso al pube di mio fratello. Carlo, un po’ impietrito, ma compiaciuto, cercava di negarsi. ‘Dai Ada, non adesso, non &egrave il momento’.

Ada, invece, si portò le mani dietro la schiena e iniziò a strofinare il membro di mio fratello. Dopo poco, sempre rimanendo di spalle, abbassò la lampo dei pantaloni, lo tirò fuori e iniziò a masturbarlo. Pochi secondi dopo entrò mia madre in cantina e si diresse verso la caldaia. Vidi mio fratello che cercava di rimetterselo dentro in tutta fretta, coperto da mia sorella. Mia madre mi scoprì e subito dopo scoprì anche i miei fratelli, oramai presentabili. A Carlo toccò stare sotto. Mentre uscivamo dalla cantina vidi gli sguardi dei miei fratelli che cercavano di capire cosa avessi visto, ma li lasciai nel dubbio più totale.
La scena della cantina mi ha turbato per qualche giorno, ma mi ha anche molto incuriosito. Devo ammetterlo: mi sento una maiala. Il mio fisico mi aiuta in questo: mora, alta 1.73, una quarta di seno con un fisico robusto, ma ben fatto. Tutta la mia famiglia &egrave ben fatta fisicamente, e questo mi stimola ancor di più.

&egrave passata una settimana da S. Ambrogio e siamo invitati a una cena di famiglia, comprensiva di alcuni parenti più o meno stretti, a casa degli zii Aldo e Michela.

Siamo già in ritardo, visto che di bagni ne abbiamo tre e siamo in sette a doverci preparare. Mia mamma &egrave già pronta, così ne approfitto per andare a prepararmi nel bagno dei miei. Il bagno &egrave grande e dispone praticamente di un piccola camera ripostiglio. Sono dentro per cercare degli asciugamani, quando sento entrare mio padre in bagno. Sto per uscire a salutarlo, quando decido di aspettare: &egrave entrata anche mia sorella Barbara in accappatoio. Sperando di non essere scoperta decido di rimanere a osservare. Mia sorella ha l’accappatoio praticamente aperto e si lasciano ampiamente intravedere le sue due belle tette (in famiglia abbiamo tutti una quarta, a parte mia madre che ha una terza). Mio padre non commenta l’arrivo di Barbara e continua a farsi la barba. Barbara pensa bene di chiudere la porta a chiave e inserisce un cd nello stereo, con volume abbastanza alto. A questo punto Barbara si avvicina a mio padre e slaccia completamente l’accappatoio. Mio padre, continuando a radersi, commenta: – Ne abbiamo già parlato Barbara, sai che ho deciso di smettere.-

Mia sorella non parla, ma si piazza dietro mio padre e le si strofina contro, appoggiando le grosse mammelle alla schiena. Mio padre cerca di staccarsi, ma Barbara le piazza le mani sul petto per tenerselo stretto. Pian piano inizia a massaggiarlo, scendendo sempre più in basso. Mio padre, sempre più nervoso, cerca di districarsi. ‘ Ho detto di no Barbara, non possiamo più farlo, ti ho detto! Ma Barbara raggiunge la zona pubica ed esclama: – Se dici così, perché qui sotto ho trovato un mattarello tutto duro? E sghignazzando, tira giù la lampo dei pantaloni. Mio padre non sa più cosa dire. Barbara estrae un cazzo veramente duro, di buone dimensioni. Mio padre – Mi arrendo, ma che sia per l’ultima volta. Non voglio rischiare di essere scoperti.-

Mia sorella, visto il beneplacito lo prende in bocca e inizia un pompino spettacolare. Inizia a massaggiarlo con la mano destra, mentre succhia i coglioni di mio padre. Il cazzo, molto bello a dire il vero, &egrave durissimo e la cappella &egrave paonazza: mio padre non può resistere a lungo. Mia sorella &egrave impegnatissima nell’andare su e giù per l’asta paterna. Siamo al capolinea. Mio padre &egrave arrivato e il gioco si conclude con una bevuta di sborra totale (non sono riuscita a vederne una goccia!). Terminato l’ottimo lavoro mia sorella esclama: – Caro Papà, la tua sborra &egrave sempre la migliore. Riguardo ai nostri incontri ricordati che hai accettato di farmi da tutore del sesso quando ero più giovane e che non abbiamo mai stabilito quando sarebbe finito il tutoraggio!- E ridendo, si ricompose ed uscì dal bagno. Mio padre sorrise maliziosamente, ma lo sguardo rimase preoccupato.

Io mi accorsi solo allora di avere una mano in mezzo alle gambe e che mi stavo masturbando e venni subito dopo.

Da questo momento ho deciso che mi darò da fare anch’io in famiglia’ ehehehe

Mi ricompongo dopo lo spettacolino ed esco dal bagno con una voglia enorme addosso di divertirmi anch’io’

Scelgo, non ostante il freddo, una gonnellina corta e una camicetta che lascio non molto abbottonata, infilo il cappotto e raggiungo gli altri che mi aspettano nella nostra auto molto spaziosa (da sette posti).

Il viaggio verso la casa degli zii lo dedico all’escogitare un piano per entrare nei ‘giochi proibiti’ della famiglia.

Arriviamo in ritardo e ci dirigiamo subito a tavola. Oltre a noi ci sono gli zii con i loro figli Adamo, Michela e Amira (una tunisina adottata), e i nonni Arturo e Paola.

Il tavolo &egrave spazioso, con cinque posti per parte, più due persone per parte a capotavola. Io mi siedo in angolo, con a fianco nello spazio capotavola mia sorella Ada e Carlo (quelli della cantina per intenderci). La cena va via velocemente grazie al gran bere che si &egrave fatto. Siamo tutti impegnati in una discussione sulla differenza tra generazioni e siamo tutti rivolti verso i nonni, vero fulcro della serata. Per caso, mi giro verso mia sorella Ada e mi accorgo che sta tenendo in mano il cazzo di mio fratello Carlo. Carlo non si accorge del mio sguardo, mentre Ada mi lancia un sorriso malizioso: &egrave fatta, ho trovato una complice. Mentre ritorno a dare attenzione al discorso generale, ogni tanto lancio occhiate ad Ada, la quale, sempre sorridendo, mi punta addosso il cazzo di mio fratello. Lui &egrave sempre impassibile e riesce anche ad intervenire nel discorso. La sega non finisce, in quanto stiamo per alzarci da tavola. Mio fratello non fa nulla e mia sorella con fare abilissimo (chissà quante volte lo avranno fatto e io non mi sono mai accorta di nulla!!) glielo rimette dentro.

Ci dirigiamo verso il salotto dove &egrave prevista la proiezione di un filmino girato dagli zii nelle loro recenti vacanze.

A parte io, Carlo e Ada, che si sediamo su delle sedie poste dietro, gli altri si siedono sul divano. Il filmino della durata di un’ora &egrave di una noia mortale. Lancio uno sguardo ad Ada e decido di sbottonare la camicetta, fino a far intravedere nettamente il capezzolo. Mio fratello, che &egrave l’unico, a parte Ada, che si può accorgere della situazione all’inizio non nota nulla. Allora mi faccio più audace e, facendo finta di aver un gran sonno appoggio la mia testa sulle sue gambe, ma con il petto rivolto verso l’alto. Praticamente ho le tette di fuori. Il bere della serata mi ha dato il coraggio e in più se qualcun altro mi vedesse avrei sempre la scusa di essere ubriaca.

Mio fratello sorride un po’ imbarazzato, ma non toglie lo sguardo dalle mie tette.

Ada si avvicina e accarezzando la mia testa prima, i mie seni poi e il cazzo ancor duro di Carlo, sussurra alle sue orecchie:’Caro Carlo, mi sa che abbiamo trovato una nuova compagna di giochi’.

Mi ricompongo un po’, ma non del tutto, anche perché la proiezione &egrave finita. Ci infiliamo in macchina. Io mi siedo nei due posti in fondo con a fianco Carlo.

Tutta eccitata dalla fantastica emozione di fare la troia con mio fratello all’oscuro di tutta la famiglia presente li vicino, decido di continuare a divertirmi.

Adducendo un mal di testa, mi sdraio sulla gambe di Carlo. Lui sempre meno imbarazzato, s’inarca di modo che io possa stare comoda. Dopo poco inizio ad accarezzare le gambe di mio fratello e piano piano mi porto vicino al suo uccello. Con molta leggerezza inizio a strofinarlo con la mano e poi gli do dei bacini, anche se la presenza dei jeans mi indispettisce un po’. Mio fratello, che ha una cazzo enorme e durissimo, facendo finta di niente, inizia ad appoggiarmi una mano sul corpo, e con destrezza maligna la infila nel cappotto dove, senza doversi impegnare molto, trova subito le mie tette spalancate ad attenderla (come già detto, non mi ero ricomposta del tutto ehehehe).

Siamo quasi arrivati quindi decido di non andar oltre nell’esplorazione per questa notte e rimaniamo così, io con una guancia appoggiata al suo cazzo e lui con la mano sulle mie tette, fino all’arrivo a casa.

Continua’

Il giorno dopo, con la testa appesantita dal troppo alcol, mi sento confusa. Ripenso alla serata precedente e sono colta dai sensi di colpa. Mi chiudo nella mia stanza e non voglio parlare con nessuno.
Mia sorella Ada si accorge che qualcosa non va e mi raggiunge in camera.
– Ada, sono stata una stupida ieri sera. Ammetto che ho provato piacere, ma non penso di aver fatto la cosa giusta- Dico questo piangendo’
– Non piangere Francy, non hai fatto nulla di male. Sei oramai una donna e provi degli impulsi anche tu. &egrave capitato anche a me e, dopo averci pensato bene su, ho deciso che non facevo del male a nessuno. Comunque sei ancora in tempo per rimanere a posto con la tua coscienza. Dopotutto ieri sera non &egrave successo nulla-
Ci abbracciamo e mi lascia sola.
Dopo una settimana di pensieri contrastanti, la mia testa &egrave ancora + confusa di prima. Ma siamo a Natale e i pensieri diventano inesorabilmente + buoni.
Tutta la famiglia &egrave attiva per preparare il Natale. Siamo tutti in giro per far compere. Siamo entrati in un grande magazzino e la famiglia si sparpaglia: la mamma e Ada si dirigono verso il reparto profumi, Papà e Carlo verso il reparto giochi e io, Barbara e Paolo verso il reparto abbigliamento. Noto che Paolo si comporta in maniera strana e si presenta come marito di Barbara, la quale sorride. Io vedo degli articoli interessanti e mi allontano per un momento. Al ritorno non trovo + i miei fratelli. Li cerco dappertutto, quando per pura fortuna, vedo la testa di mia sorella che sbuca da un camerino e chiede alla commessa di darle un altro bikini, perché quello che ha provato era troppo piccolo. Nel mentre Barbara parla con la commessa, dalla mia posizione noto, grazie allo specchio interno del camerino che Paolo sta leccando il culo di Barbara. Strabuzzo gli occhi, ma mentre Paolo sta per inserire il suo cazzo nel culo di mia sorella la porta si chiude.
Come al solito sono sconvolta ed eccitata.
Oramai ho perso i pezzi della famiglia e decido di tornarmene a casa.
Entro e mi dirigo in salotto. Appena dentro mi accorgo che mio padre sta attaccando le palle di Natale all’abete; di lui vedo solo la testa e le spalle: il resto &egrave coperto dall’abete. Lui mi saluta tutto ansimante e paonazzo e mi sembra molto nervoso. Capisco che c’&egrave sotto qualcosa e, facendo finta di nulla, mi dirigo in cucina. La cucina ha una porta finestra che da sull’altro lato del salotto. Facendo attenzione di non essere scoperta, sbircio da questa porta. Una scena fantastica. Mio padre attacca le palle all’albero e mia sorella Ada attacca le palle al cazzo di mio padre!
Mio padre:- Ada, adesso smettila. &egrave tornata Francy. Quasi ci scopre! -.
Ma Ada tra una leccata, una risata e una palla non la smette. Anzi, sembra ancor + eccitata. Toglie le palle che aveva attaccato al cazzo di mio padre e inizia a spompinarlo più forte. Mio padre oramai &egrave al limite, ma tutto d’un tratto mia sorella si blocca e stringe con la mano destra la base del cazzo e con la sinistra raccoglie la stella di natale che costituisce la punta dell’abete. Ora si ributta sul cazzone e lo fa venire, ma la sborra la fa indirizzare nell’incavo della stella. A questo punto porge la stella a mio padre:- Dai papi, come gli ultimi anni, che ha sempre portato bene -. Mio padre prende la stella e l’appoggia sulla punta dell’abete.
Siamo una delle penso poche famiglia con l’albero di Natale sborrato in punta’

Leave a Reply