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Alessandra, moglie di un cuckold

By 25 Marzo 2019Dicembre 16th, 20192 Comments

Passò il tempo. Alcuni anni dopo Alessandra divenne mia moglie. Lei era sempre molto bella. E se possibile lo diventò ancora di più. Mi piaceva sempre guardarla. Soprattutto quando riuscivo a sorprenderla in momenti particolari nella nostra intimità. Nuda, naturalmente. A letto, dopo aver fatto l’amore, ancora sporca del mio seme. Al risveglio, adagiata e completamente nuda, dopo una lunga notte d’amore. Sotto la doccia, in bagno mentre faceva la pipì. E mi mostrava sempre imbarazzata la lingua.

Ma soprattutto mi piacque cominciare a coinvolgerla come moglie in situazioni molto particolari e sempre più scabrose. Lei, da brava mogliettina, mi fece fare, ma sempre fino ad un certo punto.

Come quella volta che un mio giovane collega organizzò una festa per il suo compleanno. Lui era un gran buontempone e pure parecchio vizioso e, come la sua compagna, piuttosto vistoso ed esibizionista. Pensò di dare un tocco di particolare erotismo alla serata del suo quarantesimo anno. Il birbante aveva come morosa una danese favolosa. Pure lei molto disinibita che lo aveva evidentemente assecondato in passato in tutte le sue idee e i suoi desideri. Anche quelli più piccanti e spinti!

Quando ci invitò pretese che noi mariti ci presentassimo alla festa in cravatta e boxer. Le signore, invece, rigorosamente in baby-doll.

Quando informai Alessandra, lei trasalì. “Ma è pazzo, quello lì! – sbottò subito lei – Non mi va proprio di esibire il mio abbigliamento intimo in pubblico!” “Ma dai, Alessandra! È una serata tra amici…” “Ma tu… ma tu… – aggiunse lei sbuffando – Ma tu saresti d’accordo? Io sono tua moglie. Lui, il padrone di casa, si accoppia, mi pare, con una giovane fotomodella danese. Molto più giovane di me e probabilmente molto più disinibita e disinvolta di me in certe situazioni. Sicuramente abituata a serate di questo tipo. E poi lei è solo la fidanzata… E deve essere un po’ la sua puttanella!”

“Ma Alessandra, alla festa, privatissima, ci sono anche altre due o tre coppie. Scelte in maniera molto oculata ed esclusiva.…” “Ma amore. Uffa! Non mi va… Io mi vergognerei troppo!” “Perché, Alessandra? – cercai di tranquillizzarla – Tu rimani la più affascinante e la più bella!” “Ruffiano! – sbuffò di nuovo lei sorridendo – E tu hai certamente già scelto il baby-doll che dovrei indossare… Vero?” “Certo, tesoro…. Quello che ti ho regalato io a Natale!” “Quello blu color notte? – sospirò gemendo mia moglie – Ma è cortissimo, spalancato davanti e dietro. E poi è completamente trasparente, va portato con sotto nulla o al massimo una mutandina che ben si adatti… Dovrei quindi essere in quel caso praticamente nuda, sotto! Si vede tutto e losai bene! Tu sei un maialino e me l’hai regalato apposta. Ma per te solo l’ho indossato. Sapevo che ti piaceva tanto… Vedermi così! Ma uffa! Ma in pubblico… Mostrarmi così, praticamente nuda! Davanti ad altri uomini! Ho il sospetto che a te piacerebbe proprio questo… E non ne capisco il perché…”

“Io so solo che tu saresti bellissima e la più ammirata della festa!” “Appunto! Proprio quello che tu vorresti, immagino…” Non le risposi ed abbassai tristemente lo sguardo. “Lo so, lo so… – continuò allora lei vedendomi improvvisamente rabbuiarmi – Ho il sospetto che a te piaccia tantissimo esibirmi e ancor più scoprire le reazioni che provoco in quelli che beneficiano così della messa in mostra da te voluta della tua donna.

“Ricordo bene sai quello che mi hai già confessato quella volta quando ti raccontai quella mia storiaccia che mi era capitata ai tempi dell’università! Ma allora io ero libera! Non avevo neppure il moroso che avevo appena scaricato! Ero troppo bella per un uomo geloso come era quel ragazzino! Ma sì, lo so, ora sono tua moglie. E capisco che certe cose devo anche concedertele, talvolta…”

“Allora si va? – le chiesi non nascondendo tutta la mia ansia – Dai, Alessandra, dimmi di sì!” “Non capisco questa questo tipo di festa e questo tuo particolare capriccio! – miagolò gemendo allora Alessandra – Non mi piace mica tanto, sai…” “E dai, Alessandra! – insistetti io – Vedrai che anche tu ti divertirai! Sarà una serata indubbiamente diversa…”

Lei non rispose, sollevò per un attimo gli occhi al cielo e poi abbassò velocemente lo sguardo scuotendo il capo. La risposta mi fu evidente. Aveva accettato.

“Quando? – mi chiese allora con un filo di voce – Quando è fissata la data di questa serata così particolare e soprattutto così, insomma… diversa?”La festa è fissata tra due sabati. Dopo cena, alle 11… – aggiunsi allora io velocemente – Sarà un ritrovo danzante.” “Siete proprio dei matti, voi! Ed anche dei maialini, voi maschiacci! – replicò ancora mia moglie – Ci vorreste seminude e ballerine…”

“Sono le direttive del festeggiato, amore! – mi giustificai io e continuai ad essere indiscreto – Hai intenzione di prendere un appuntamento anche con il tuo estetista? Tu vuoi essere sempre perfetta, anche nei tuoi particolari più intimi!”

Lei non rispose e mi lanciò un’altra occhiataccia… “Ma Fabio! Te lo dico subito… Proprio nuda, no! – aggiunse solo lei sbuffando – Non mi va di mostrare proprio tutto sotto il baby-doll! Quello che userei è bellissimo ma proprio cortissimo e completamente trasparente! Uffa!”

Non replicai più già soddisfatto a sufficienza e lasciai che lei si tranquillizzasse del tutto.

Passarono i giorni ed Alessandra ed io non ne parlammo più. Notavo però, con l’avvicinarsi di quel sabato sera, un crescente nervosismo in lei. Ma facemmo spesso l’amore e lei non cessò mai di concedermi tutto quello che lei sapeva bene io prediligessi. Era sempre un po’ più tesa del solito ma nello stesso tempo eccitata e lo faceva spesso un po’ furiosamente. Alcuni giorni prima del fatidico sabato volle sapere se la particolare serata era stata confermata. “Sì, amore… – le risposi – Tutto confermato. Come previsto oltre al padrone di casa e la sua danesina ci saranno altre due coppie che hanno accettato l’invito. E sono due coppie sposate…”

“Coppie sposate? – mi chiese ancora Alessandra – Più giovani di noi?” “Coppie sposate. Una parecchio più giovane di noi ed una invece nostra coetanea. Gli uomini sono tutti miei colleghi.” “Capisco… – si irrigidì un po’ lei – Vi conoscete bene allora voi uomini…”

“Sì, Alessandra. Noi uomini ci conosciamo benissimo ma non abbiamo mai avuto il piacere di vedere le nostre rispettive mogli…”

“Avrete occasione di conoscerle per bene quella sera! Mi pare di capire che è proprio quello che volete…” “Indubbiamente… tesoro! E lo sai quanto io sia fiero di te! E della tua bellezza…” Alessandra sorrise per un attimo compiaciuta ma poi brontolando e sculettando se ne andò.

Alessandra non ne parlò più. La notte prima, dopo aver fatto l’amore, volle però fare delle precisazioni. “Per domani sera va bene quello concordato. Ma voglio essere libera di indossare il baby-doll come voglio io. Mi vedrai pronta con la pelliccia sopra. Mi dovrai però sempre proteggere e soprattutto mi dovrai riportare a casa in qualsiasi momento io te lo chiedessi. Chiaro?” “Certo, amore, certo… Ma sono sicuro che tu sarai la più bella e che non mi deluderai!”

E venne la grande serata.

Cenammo e lei subito dopo scappò in bagno. Vi rimase per oltre un’ora. Poi uscì e senza che io la vedessi si infilò velocemente nella nostra camera da letto. Io mi ero già preparato indossando sotto il cappotto delle scarpe da ginnastica, una cravatta blu ed i boxer. Quelli con ampia chiusura sul davanti senza bottoncini. Sopra un paio di calzoni della tuta. A casa dell’amico li avrei tolti, come le scarpe da jogging e il lungo cappotto.

Alessandra si fece attendere parecchio. Poi, finalmente, apparve. Era particolarmente affascinante. Era impellicciata con tacco dodici ed aveva deciso di tirarsi i capelli e raccogliersi dietro la nuca. Era ancora più bella, così! Con il volto ben libero dai capelli e solare. Era leggermente truccata più del solito ed aveva scelto il bel rossetto rosa che io prediligevo. Una donna stupenda ma pure una bambolina meravigliosa! Tutta da spogliare ed ammirare!

“Eccomi! – sussurrò un po’ affannata – Fatto tutto. Vado bene così per il mio marito?” “Certo tesoro, sei semplicemente fantastica!”

Uscimmo, scendemmo in garage e ci mettemmo in macchina. Pochi minuti ed eravamo a casa di Tommaso.

Eravamo stati gli ultimi ad arrivare e lui ci accolse con un gran sorriso. “Benvenuti! Gli altri sono già arrivati! Greta è ancora di là, in bagno. Fra qualche istante ci raggiungerà anche lei.”

Lui ci esibì un elegante boxer nero attillatissimo ed una cravatta egualmente nera. Ci indicò subito la stanza adibita a spogliatoio. “Là vi potete mettere a vostro agio. Vi aspettiamo di là per il drink di benvenuti.”.

Entrammo nello spogliatoio ed io freneticamente mi tolsi tutto il superfluo e rimasi in cravatta e boxer come mi era stato richiesto. Non vedevo l’ora di vedere mia moglie in baby-doll! In particolare quel baby-doll che adoravo! La vidi tentennare per un po’, evidentemente impacciata. Fui io a sbottonarle la pelliccia. Gliela tolsi e gliela appesi vicino alle due pellicce che probabilmente erano delle altre due donne invitate. Mi apparve, come aspettavo, un’Alessandra stupenda. Il baby-doll che le avevo donato le stava magnificamente. La fissai e la guardai tutta. Fu allora che lei sospirò a lungo.

Sbuffò e mi fissò negli occhi. “Va bene così, amore? Ma mi hai già vista così, tu… Tante volte! Sono solo un po’ truccata, colorata… E sei molto orgoglioso della tua mogliettina, vero? E scusami, ma proprio nuda… Sotto… No! Non mi andava… Beh, ho dimenticato il reggiseno ma ho voluto tenere sotto almeno la mutandina. Ma come ben vedi tutto è tanto, tanto trasparente… Insomma! – continuò sospirando e parlando tutto di un fiato tradendo tutta l’ansia che evidentemente aveva per l’esibizione che stava per compiere di là – Ho eseguito le direttive del padrone di casa e così sono praticamente nuda! Uffa! Mi si vede quasi tutto! Spero che basti… E che gli altri maschietti si comportino da gentiluomini… Che non mi scrutino troppo e che non mi mettano così troppo in imbarazzo. C’è il mio marito presente e certe cose non le ho mai fatte!”

Le accarezzai il volto e la guardai tutta. Effettivamente il suo baby-doll completamente trasparente e spalancato davanti e dietro offriva in visione il suo splendido corpo. Il seno era praticamente scoperto e la trasparenza permetteva di apprezzare i suoi bei capezzoloni rosa. Mi sembrarono appuntiti e con i miei due indici glieli sfiorai. “Dàiiii, Fabio, non cominciare! Mi mandi in confusione già adesso, così! La scollatura davanti, larga e profonda scopriva pure l’ombelico e lasciava intravedeva il sottilissimo elastichino blu del microscopico perizoma che io stesso pure le avevo regalato. Pure piccolissimo e trasparentissimo, appunto. Molto poco, ma si intravedeva appena, un accenno del magico triangolino di peluzzi della sua fica. Le feci fare una piccola e lenta piroetta per ammirare in prima visione il suo lato B. Lei sbuffò ma si prestò al giochino.

“Posso andare? – mi chiese Alessandra – Ho superato l’esame del marito?” Lei aveva un culetto da sballo e lo mostrava integralmente. Il filetto del peri si era infatti maliziosamente già infilato tra i suoi rotondissimi glutei. Se davanti il triangolino del peri le permetteva un po’ di nascondere il suo sesso, dietro Alessandra era veramente praticamente nuda. Come avrei voluto io! E lei lo sapeva di esserlo. “Uffa, amore! Mi vergogno, Fabio, tantissimo… A farmi vedere così! Da alcuni tuoi colleghi, poi… Se almeno fossero degli sconosciuti!”

La presi allora per mano per farle superare l’evidente imbarazzo ed uscimmo dallo spogliatoio. Lei quasi si aggrappò a me. Suo marito!

Entrammo nella sala dove gli altri già avevano iniziato la festa. Due donne ballavano. Una si esibiva in un sensualissimo ballo da sola. L’altra si dimenava incollata strettissima a suo marito. Greta invece, con un bicchiere pieno tra le mani, baciava con gran passione il suo uomo. Era incollata a lui. Non potei non notare i particolari baby-doll che tutte e tre le donne indossavano. Greta aveva scelto un baby-doll lunghissimo fino alle caviglie. Scollatura però vertiginosa e schiena completamente scoperta. Ma, soprattutto, bianchissimo e completamente trasparente. La giovane danese sotto non aveva assolutamente nulla. Era nuda e sapeva di esserlo. Non era proprio imbarazzata e già visibilmente molto eccitata. I capezzolini appuntiti la tradivano…

La donna che ballava stretta al marito vestiva un baby-doll nero pizzato che pure regalava trasparenze totali. E questo, a differenza di quello di Greta, era molto molto corto. Sembrava una piccola canottierina che regalava in quel momento la vista di uno splendido lato B completamente scoperto. Rotondissimo e sicuramente ben sodo! Naturalmente, quando suo marito le avrebbe permesso di staccarsi dal suo strettissimo abbraccio la splendida moglie, a causa del cortissimo indumento intimo indossato, non avrebbe non potuto regalare a tutti noi maschietti la fantastica visione della sua fica.

Infine, la terza giovanissima donna, si dimenava in un sensualissimo ballo davanti al suo giovane marito spaparanzato su una poltrona. E l’erezione che il boxer appena nascondeva un po’ era la prova di tutto il suo apprezzamento per l’esibizione che gli regalava la mogliettina! Anche lei vestita solamente di un microscopico baby-doll bianco completamente trasparente. Anche lei, come le altre due donne, non aveva indossato nulla sotto. Nè reggiseni, nè tanga o perizoma!

Alessandra era impallidita vedendo tutte le altre donne già nude! “Ma Fabio! – esclamò – Ma cosa fanno? E sono tutte praticamente già nude. Io non voglio fare quegli spettacolini e mostrarmi nuda come loro! E guarda come sono già su di giri i loro uomini…”

“Ma Alessandra… Indossano tutte e tre degli splendidi baby-doll. Come il tuo. E seguono le direttive del padrone di casa, amore!” “Ma sono completamente nude! – ribattè ancora lei – Io non volevo…”

Ci avvicinammo a quello che era il bar e versai un abbondante dose di Martini in un bicchiere che poi avvicinai alle labbra di Alessandra. “Ma Fabio! Quanto me ne hai messo! Così mi ubriachi! Non voglio! Voglio rimanere lucida…. Non mi fido tanto… Né di te né dell’ambiente…”

Ma lentamente riuscii a farle bere tutto. Fino all’ultima goccia.

Cambiò il ritmo della musica ed uno sfrenato ritmo spinse tutti a ballare. Anche Alessandra, inizialmente un po’ imbarazzata, si fece travolgere dalla musica. E lei sapeva ballare molto bene!

La festa decollò. Tra balli sfrenati e lenti sdolcinati. Ballai a lungo con Alessandra. Il suo corpo e il suo profumo mi stordirono. Saperla bellissima e quasi nuda in mezzo ad altri uomini mi eccitava e non riuscii a controllare una gran bella erezione che solo parzialmente i boxer nascosero! Mi venne proprio duro! Cominciai a muovere le mani dietro il suo culetto e lentamente iniziai a sollevarle il leggerissimo gonnellino del baby-doll. “Ma Fabio! – mi sussurrò all’orecchio – Cosa fai! Non fare così! Vuoi che mostri il mio culetto a tutti? Sei già troppo eccitato, tu! Lo sento sai il tuo coso! Ce l’hai già duro! E me lo fai sentire! Eccome! Non sono una santa!”

Io risi di gusto e la invitai a lasciarsi andare. Poi facemmo una pausa. Le feci bere ancora un po’ di un altro intruglio preparatomi dal padrona di casa. Lo offrì personalmente a mia moglie strizzando l’occhio a me…. Non seppi mai cosa contenesse… Ma gli effetti, poco dopo, furono evidenti Lei lo sorseggiò tutto. Lentamente ed un po’ sospettosa. Poi ci adagiamo sul divano. Lì, lentamente, iniziai ad accarezzarla e baciarla. “Dai, Fabio, ti prego… – sussurrò lei – Non fare così. Non voglio! Non siamo nella nostra camera da letto! Non così davanti a tutti! Anche se mi sento molto accaldata e un po’ strana… Non so cosa mi ha fatto bere Tommaso, ma ho molto caldo e mi sento un po’ alterata ed un po’ troppo euforica per i miei gusti…”

Improvvisamente si avvicinò il più giovane degli invitati trascinandosi letteralmente dietro la mogliettina che aveva già gli occhietti trasognanti. Lui era del resto bellissimo e mostrava un fisico semplicemente perfetto. Senza indugi chiese ad Alessandra di ballare con lui. Mia moglie, sorpresa e turbata dalla visione di quello splendido esemplare di giovane maschio in calore, mi interpellò con lo sguardo. “Vai pure, cara! Io rimango qui e ti aspetto!” “Ti lascio Eliana, mia moglie… – aggiunse lui – Se ti va…” “Certo, sarà un piacere! – risposi subito invitando Alessandra ad accettare l’invito – Ma tu… – aggiunsi con tono complice – Mi raccomando! Comportati bene con mia moglie e non maltrattarla!”

La fece alzare da divano. Alessandra era indubbiamente imbarazzata per quell’invito così repentino di quel giovane uomo ma non ne era troppo dispiaciuta! Anzi! Era indubbiamente orgogliosa di essere stata la prima scelta di quel bellissimo maschietto.

Il ragazzino prese allora con noncuranza per mano mia moglie che un poco sculettando lo seguì in un angolo un po’ più buio del salone. Non li vidi più…

“Scambisti? – mi chiese subito a bruciapelo la giovane donna il cui marito si era appena appartato con mia moglie – Noi qualche volta…” “No, mai fatto… – risposi subito sorpreso – Mia moglie non vuole!” “Neanche io volevo all’inizio. Poi lui, un po’ alla volta, mi ha convinta…”

“E adesso? Lo fate spesso?” “Sì, abbastanza. Anche qui lo facciamo spesso alle feste che organizza Tommaso…”

Pensai a quello che forse poteva succedere per la prima volta ad Alessandra. Ma non ne fui preoccupato. Anzi!

Noi due continuammo a conversare ancora per un po’. Eliana si avvicinò sempre di più e mi fece apprezzare il suo profumo! Alessandra e suo marito erano scomparsi… Non li vedevo più… Improvvisamente lei mi sorrise ed allargò lentamente le gambe mostrandomi senza alcun pudore la sua fica. Era pelosa la giovane donna ma proponeva un triangolino di peli nerissimi molto curato. “Mi vuoi eccitare? – le chiesi immediatamente – Lo sono già! E parecchio…” “Lo vedo, lo vedo… – replicò subito lei fissandomi nella patta dei boxer – Sei proprio in tiro e mi pare che tu abbia una certa voglia… Sbaglio?”

Effettivamente la visione della sua fica nerissima mi aveva eccitato e l’avevo già bello duro. Il glande arrossato fuoriusciva un po’ dall’apertura dei boxer. “Vuoi che ti aiuti almeno un po’? – mi chiese allora lei con voce flebile – Lo so che abbiamo poco tempo a disposizione ma mio marito è bravissimo ad intrattenere le mogli degli altri! Anche tua moglie lo sperimenterà… E lui è bravissimo in particolare con le inesperte… Come mi sembra sia tua moglie…”

“E a te cosa ti piacerebbe farmi? – le chiesi con un po’ d’ansia – Vedendo qui tutte queste belle passerine in mostra… Ho tanta voglia, adesso! E sono anche pieno…” “Ma io ho voluto mostrarti per bene in esclusiva la mia… L’hai apprezzata parecchio, mi pare!|E mi dici che sei anche pieno… – aggiunse lei maliziosamente – Mmmm…. Proprio pieno, pieno… E magari ne fai tanta… Tanta, tanta?” “Tantissima! – le risposi subito accarezzandole le labbra con il mio dito indice – E tanto calda!” “Wow! – replicò subito lei – E magari anche buona…” “Ti piace la sborra? – le chiesi allora spudoratamente a bruciapelo – E magari anche la bevi? Tutta?” “No, tesoro… – mi rispose lei sottovoce – Non mi piace tanto lo sperma ma se l’uomo lo vuole proprio… Tu lo pretenderesti? Io non scappo, come fanno certe mogli… Insomma, ti piacerebbe prprio sborrarmi in bocca?” “Oh sì, Eliana! Non vedo l’ora… Ma fai presto, però… Potrebbero tornare… Tuo marito e mia moglie!”

Lei non aggiunse altro. Si guardò un attimo attorno e mi fece un sorriso. Si sollevò il baby-doll per mostrarsi completamente nuda e per farmi apprezzare ancora meglio la sua fica e tutto il suo corpo nudo. Poi se lo levò velocemente rimanendo così nuda e tutta per me! “Certe cose mi vengono meglio se sono nuda, tesoro! Ma tu, non aver fretta! – aggiunse lei con un sorrisetto molto malizioso – Tua moglie avrà sicuramente qualcosina da fare anche lei a mio marito! Te lo ripeto… Lui è bravissimo a far lavorare le donne! Soprattutto quelle che certe cose non le hanno mai fatte prima e che all’inizio sono impacciate!

“Ma adesso dimmelo! Ti piace guardarmi la passerina e vedermi nuda mentre lo faccio, vero? – aggiunse con un filo di voce – Sarà più facile per me farti spruzzare e per te venire…” Quelle parole ed il pensiero che mia moglie fosse costretta in quel momento a fare forse la stessa cosa a sua marito mi incendiarono.

Lei infilò una mano nel mio boxer. “Wow! – esclamò spalancando gli occhi – Com’è duro! Ce l’hai quasi come il mio giovane marito!” Con l’altra mano mi abbassò la mutandina. “E com’è bello! Sei proprio un bel maschiaccio!” “Grazie! – le borbottai – Ma adesso ti prego… Fai presto!”

Fece cenno di sì con il capo. Avvicinò la bocca al mio glande. Socchiuse gli occhi e subito spalancò la bocca. “Oh sì, così! – gridai – Prendilo adesso così tutto in bocca!” Lo fece ed iniziò lentamente a segarmi con la bocca. Lo faceva con gli occhi spalancati e fissandomi. Sentivo la sua lingua leccarmi la cappella e tormentarmi il forellino da dove sarebbe zampillata molto presto la mia sborra. “Accarezzami le palle! Le senti? Sono piene, piene… Di sborra! Tutta per te.”

Lei annuì, emise dei gemiti ed iniziò ad accarezzarmi anche le palle. Ma poi volle fare di più. Per qualche secondo interruppe il pompino ed iniziò una lentissima sega. Con la lingua invece mi leccò le palle e con la bocca invece mi succhiò avidamente le palle dopo averle prese una alla volta dentro la sua bocca sempre ben spalancata. “Oh sì, Eliana! Come sei brava con la lingua e con la bocca!”

Allungai un braccio e misi una mano sulla sua fica. Era bagnata fradicia. Le piaceva troppo quello che stava facendo. Senza pensarci troppo le infilai un dito in fica. Ma non solo. Un altro dito, il medio, lo sospinsi dietro nel buchino del suo culetto. Le feci un po’ male. Eliana si irrigidì per qualche secondo. Non se l’aspettava che volessi profanare anche il buchino del suo culetto. Gemendo si inarcò per qualche secondo. Poi si rassegnò alla doppia penetrazione e sempre di più si bagnò. La sentii colarmi sulla mano i suoi liquidi. Godeva e tanto! E riprese a spompinarmi. Prima lentamente poi sempre più velocemente. Le bloccai la testolina con le mani per farle capire che non avrebbe potuto scappare. Lo spinsi fin giù, fino in gola. Sentii alcuni gemiti. Era tutto molto bello e probabilmente aveva iniziato ad assaporare qualche goccia della mia sborra.

Sentii che stavo per sborrare. Glielo dissi, senza indugi per prepararla ai miei sborroni. “Eliana! – le urlai – Adesso! Adesso ti sborro in bocca.” Lei annuì con il capo e con gli occhi socchiusi. Alla prima sborrata la vidi strizzare gli occhi ed emettere un lungo lamento. Fu la prima di una lunga serie ed ad ogni spruzzo lei emetteva un gemito. Vidi la sua bocca gonfiarsi. Le avevo riempito subito proprio tutta la bocca. Ma era indecisa a fare l’ingoio. Non le piaceva evidentemente il sapore e la consistenza della mia sborra. Ma subito dopo si rassegnò. La sentii abbandonarsi in un lungo lamento e poi la vidi avere dei conati di vomito e dei colpi di tosse. Stava per vomitare la mia sborra.

“E no, Eliana, non sprecare il mio seme! Bevilo! Bevilo tutto, fino all’ultima goccia.” Lei di nuovo annuì in silenzio. La vidi ingoiare facendo delle smorfie di disgusto. Non le piaceva proprio il mio sperma.

Gli schizzi non finivano mai e poi cominciai a colare sperma. Volevo depositarla sulla sua lingua tirata tutta fuori. Finito pretesi l’ultimo oltraggio. “E adesso pulisci tutto. Con la lingua!” “Sei proprio un porcellino! – protestò allora lei con la sua bocca ancora strapiena della mia sborra – Mi stai trattando con una schiava!”

Ma lo fece lamentandosi di nuovo un po’. “Che puzza! Il tuo sperma puzza veramente tanto ed è anche tanto amaro, sai!”

“Ma tu fai pompini sublimi!” “Grazie! – rispose lei un po’ imbronciata – Li faccio meglio di tua moglie? Ma tu ne fai veramente troppa di quella roba! Ma anche mio marito ne fa tanta, sai…. Anche tua moglie forse l’ha già ora sperimentato!”

Lo disse forse per dispetto e per provocare la mia gelosia. Non immaginava proprio che anzi il sapere mio moglie sborrata in bocca da un altro mi eccitava ancora di più.

Si ricompose rimettendosi il baby-doll e riabbassando un po’ il gonnellino. La sua fica pelosa era sempre ben in evidenza ed umida. Come qualche traccia della mia sborrata sul suo mento ed ai lati della bocca. Si ripulì frettolosamente quasi completamente. Qualche minuto dopo riapparvero mia moglie e suo marito.

“Tua moglie è un’ottima ballerina! – disse lui con aria un po’ stralunata – Spero di poter avere un’altra occasione con lei!” “E tua moglie è una splendida conversatrice! – aggiunsi io – E’ un piacere chiacchierare con lei e poter parlare di tutto! Alla prossima!

Appena allontanatisi scrutai mia moglie. La notai subito alterata, tutta rossa in viso e parecchio scompigliata.

“Problemi, tesoro?- le chiesi fingendomi preoccupato – Sei tutta spettinata ed agitatissima! Eliana si è rivelata una donna molto simpatica! Lui no?” “Noooo! Proprio no! Ed ho il sospetto che tu lo tu lo immaginavi! È stato un maiale. E tu sapevi anche questo, vero? Sono certa che tu conoscevi le serate scambiste organizzate da Tommaso!”

“L’ometto ha iniziato facendomi prima dei discorsi molto strani…” “Strani? – finsi io incredulità – Strani come?” “Sì, mi ha fatto strani discorsi e mi ha chiesto cosa pensassi dello scambismo di coppia…” “E tu cosa gli hai risposto?” “Che conoscevo quella porcheria, ma sicuramente non l’avevo mai fatta e che probabilmente non mi mi sarebbe piaciuto provarla allora.” “Capisco. E poi cosa è successo?”

“Mi ha incalzata con altri discorsi sempre più strani e parecchio sporcaccioni. Non soddisfatto ha insistito dicendomi che non ero più una bambina, che sbagliavo e che avrei dovuto provare certe cose. Almeno una volta nella mia vita. Insomma, mi ha tormentata! Senza farmi replicare mi ha poi trascinata nell’angolo più buio della stanza. Ha iniziato a stringermi un po’ troppo. Con le mani ha indagato dietro sotto il mio baby-doll. Dal suo respiro che aveva iniziato a diventare affannato, percepii che stava indubbiamente apprezzando le rotondità del mio culetto. Non soddisfatto di ciò davanti invece ha incollato il suo uccello già duro sul mio pancino, cercando di strusciamelo sul mio sesso. Per far ciò mi ha sollevata un po’ quasi di peso, mi ha fatto prima stare sulle punte dei piedi e poi quasi aggrappata a lui e soprattutto con il mio culetto sorretto ed alzato dalle sue robuste mani.”

“Era molto grosso, Alessandra?” “Ma Fabio! Mi ha coltao di sorpresa! Io non volevo e tentando di svincolarmi glielo ripetevo continuamente! Ho anche cercato di ritirarmi da quella posizione così audace. Sembrava mi scopasse in piedi con io appesa al suo sesso… Almeno un po’! Comunque sì! Se ti interessa ce l’aveva piuttosto grosso e grande. Oltre che duro. Per qualche istante è riuscito a farmelo sentire proprio per bene. Sei soddisfatto, ora?” “Non del tutto! E’ finito così?” “No, Fabio, non è finito così!” “Ah no? – insistetti mostrandole tutta la mia curiosità – Lui è andato avanti?” “Sì, Fabio, sì…. Lui ci sa fare, indubbiamente con le donne… E tu lo immagini come!” “Ossia? – insistetti io allora invitandola a continuare ed a raccontare – Il gentiluomo ha continuato?” “Lui si è confessato eccitatissimo avendo capito che io quelle cose non le avevo mai fatte prima! Ed era vero! Non mi ero mai trovata in quella situazione e con mio marito lì vicino… E gliel’ho detto di nuovo. Non volevo…. L’ho minacciato che avrei urlato se non si fosse fermato…” “Quindi? – la incalzai – Continua, tesoro, continua…”

“Uffa! Mi ha quasi trascinata nell’angolo ancora più buio e nascosto del salone. Io non volevo, ma…. Forse l’alcol, la musica, essere mezza nuda… Mi sono lasciata un po’ andare e non ho urlato! Lui si è così accorto che stavo vacillando. E lui era anche molto bello e sapeva di piacere alle donne! Tanto bello! E soprattutto tanto maschio! Mi ha baciata, cogliendomi di nuovo di sorpresa. Con frenesia, lasciandomi senza fiato e bloccandomi contro la parete. E così in quella posizione, schiacciata su muro e sollevata da terra mi ha sollevato completamente il baby-doll. Ha sghignazzato quando ha scoperto che sotto indossavo la mutandina… A differenza di tutte le altre donne che partecipavano a quella festa! Ma io gli ho replicato che io non ero una puttanella come le altre!”

“Le mutandine che ti ho regalato io! E tu, Alessandra? – la pressai – Non hai a quel punto protestato?”

Alessandra abbassò il capo. Era evidentemente in difficoltà a raccontare queste cose a suo marito. La turbava e la confondeva poi la mia curiosità così indiscreta. Non riusciva a giustificare il piacere che non ero capace di nasconderle sentendo ciò che mi raccontava.

“No, amore, non ho più protestato! L’alcol, lui e tutto il resto mi avevano mandata veramente in confusione. Non ho reagito, nè urlato… Lo so! Dovevo farlo perché sono tua moglie! Scusami, amore…” “Capisco, amore….” “Ma lui ha così inteso la mia resa come accettazione. Mi ha infilato la mano negli slip e me li ha abbassati con forza fino alle ginocchia. Ha così potuto guardare la mia fica. L’ha contemplata in silenzio mentre era così completamente a sua disposizione… Mi ha toccata dappertutto mentre mi dimenavo tutta. E più mi sentiva bagnata e più lui si eccitava.”

“Ti sei allora eccitata, amore – le chiesi quindi io – Ti è piaciuto quel tipo di violenza?” “”Un pochino, Fabio, ma non volevo che lui se ne accorgesse! Temevo si sentisse giustificato nel continuare…”

“Sei troppo femmina Alessandra per nascondere certe cose! – la giustificai allora io – Lui certamente si è accorto di quanto ti piacesse essere toccata, scoperta ed assaporata da lui in tutte le tue parti più intime del tuo corpo!” “Sì e ne ha approfittato immediatamente! Ed a lungo…”

“Cosa fece, amore?” “Ma amore! Sei sicuro di volere che io ti racconti anche questo? Non mi piace! E mi sento tanto in colpa” “Sì, tesoro, lo voglio! – la incalzai io – Voglio sapere tutto!”

“Io ero in confusione totale ed ero in sua balia. Allora lui si è abbassato il boxer ed ha voluto che gli guardassi l’uccello. E poi ha voluto che gli dicessi che era bello e grande…” “Glielo dicesti, Alessandra?” “Sì – rispose lei abbassando gli occhi – E più di una volta…. Lo voleva lui! Insisteva! Voleva proprio sentirselo dire da me e più volte! Con le mutandine abbassate appena sotto le ginocchia… E quel ventre piatto, muscoloso… Insomma lui era veramente bellissimo. Tutto!”

“Allora mi ha chiesto di più. Mi ha invitata ad accarezzarglielo. Io, turbatissima per quella richiesta, mi sono rifiutata e l’ho minacciato di nuovo di chiamare te, mio marito. Eri lì vicino, con sua moglie… Allora lui si è spazientito e si è messo stranamente a sghignazzare. Mi ha detto che probabilmente tu eri impegnato a fare certe cose con sua moglie! E allora, anche perché confusa da quelle parole, mi ha preso con forza una mano e me lo ha messo in mano. Era grande, duro e pulsava. Sono rimasta sorpresa da quelle dimensioni e dalla prepotenza dell’uomo. Ormai era sù di giri e non riuscivo più a calmarlo e bloccarlo. Mi sono ritrovata con il suo enorme uccello in mano! Sempre più alterato ha aggiunto allora che non ero più una bambina e che anzi ero una donna sposata. Mi ha chiesto di mostrargli come sapessi fare certe cose…” “Quali Alessandra?” “Non lo immagini, Fabio?” “Dimmi, amore, dimmi….” “Uffa! Fabio! Ma prima mi ha chiesto se facevo a te i pompini!” “E tu cosa hai risposto?“ “Sì! Ma solo a te che eri mio marito! – gli ho risposto seccamente – E a nessun altro! Allora lui si è alterato ulteriormente. Con la sua mano ha blocato la mia mano che teneva stretto il suo uccello. Quindi ha iniziato a scoparmi la mano!”

“Cominciasti praticamente a segarlo, amore?” “Sì, Fabio, Proprio così! Ma io non volevo fargli una sega! Ero paralizzata! Ma era lui che se la faceva così fare da me. Mi teneva stretta la mia mano ferma tra le sue dita e lui allora entrava ed usciva dal palmo della mia mano!”

“A quel punto era difficile scappare, tesoro…” “E’ vero, Fabio! E lui soffriva tanto. Come tutti i maschietti che vogliono liberarsi e che non riescono a farla! E lui stava per venire, ma non ce la faceva…” “Sei stata cattiva, allora…” “Ma amore! Io ero tua moglie e non volevo mosturbarlo! E lui era stato così prepotente… La sua bellezza e il fatto che piacesse a tutte le donne non lo giustificavano! Come l’aver scoperto che lui piaceva anche a me e che mi ero eccitata… Senza volerlo…”

Io la guardai. Alessandra era veramente imbarazzata per quello che soffrendo mi stava raccontando ma mi fece capire che lei non si era preoccupata di quello che lui le aveva fatto intendere su sua moglie e su quello che lei avrebbe potuto fare in quel momento a me, suo marito. Mentre anche lui pretendeva da lei, mia moglie, che gli regalasse il piacere!

“Ma poi, Alessandra, come è finita?” “Lui, un po’ alla volta si è calmato ed ha cambiato tono. Vedevo però che soffriva sempre di più. Il suo glande era viola e sembrava esplodermi in mano. Poi ha cominciato a gemere, poi a sospirare e, soprattutto, ha lasciato libera la mia mano. Mi sono ritrovata con la mano libera ed immobile su quell’uccellone fremente. Lui non si segava più così da solo, sfruttando la mia mano. Fu allora che lui me lo ha chiesto.”

“Cosa, tesoro? – chiesi allora io ben immaginando la domanda – Sono curioso…“ “Voleva prima vedermi per bene completamente nuda. Vedermi così inginocchiata davanti a lui! E poi, venire….” “Ti convinse, allora, a spogliarti proprio completamente nuda per lui?” “Io gli ho risposto che mi aveva vista e toccata già abbastanza…” “E il resto?” “Amore, stava soffrendo tanto… Mi faceva veramente pena…”

“Insomma, Alessandra, l’hai fatto sborrare?” “Ma uffa! Fabio! E va bene! L’ho fatto venire, Fabio…. Il suo bellissimo corpo nudo vibrava dal desiderio!” “Come, amore mio, come l’hai fatto venire?” “Gli ho liberato il glande abbassando lentamente il prepuzio con l’indice e il pollice. Ho fatto così due o tre volte, piano. Mi ha pregato di continuare proprio così, mi ha chiesto di nuovo di inginocchiarmi davanti al suo uccello e di guardarlo mentre gli facevo quella splendida sega.

“L’ho accontentato perché lo sentivo pieno di voglia e pronto, anzi prontissimo. Non ce la faceva più! L’ho invitato soltanto di non sporcarmi troppo, sul viso e tra i capelli… Evidentemente dicendo ciò l’ho eccitato troppo. Non ho finito la preghiera che lui è esploso. Mi ero appena inginocchiata davanti a lui e mi ero in quel momento ritrovata il suo uccello davanti agli occhi!

“Il primo schizzo del suo seme si è infranto proprio sulla mia fronte. Che schifo! Ho cercato di schivare il resto dell’eruzione ma intrappolata tra le sue mani non ce l’ho fatta e sono stata prima colpita dai successivi fiotti del suo sperma sulle guance e nel naso. E poi ancora in un occhio e sulle labbra serrate. Oh sì, lui avrebbe voluto anche spruzzarmela in bocca, quella robaccia! Ma io non ho voluto ed ho resistito! Il maialino mi aveva però tenuta bloccata, mi aveva fregata e mi aveva completamente ricoperto il volto del suo bianchissimo e densissimo seme. Quando i fiotti, gli schizzi e le colate si sono arrestati gli ho detto che era stato proprio un bel mascalzone a ridurmi in quelle condizioni! Come potevo tornare di là in mezzo alla gente? E gli chiesi pure se era stato molto orgoglioso della sua opera!

“Lui ha voluto allora pure guardarmi intensamente nei miei occhi socchiusi e ancora pieni dello sperma che mi aveva appena schizzato anche lì e vedere per bene come effettivamente mi aveva ridotta! Con il broncio ma il mio bel visetto completamente ricoperto del suo bianco e denso seme! Mi sono sentita umiliata per quella esibizione ed ho usato il suo boxer per ripulirmi frettolosamente. Ero molto infastidita ed arrabbiata. Adesso sai tutto, amore! Tu lo immaginavi, vero, tutto questo? Ma mi vuoi ancora?” “Ma amore, ti sei fatta anche sborrare in faccia! – esclamai sentendomi un po’ responsabile e fingendo compassione per lei – In quel modo! Ti ha devastata! Non pensavo che lui ci riuscisse….” “Mi ha preso un po’ in giro ed ha approfittato della situazione…. Ma tu? Dimmelo… Sei arrabbiato con me? Mi perdoni? Mi farai scontare qualche punizione in futuro? Ma io… Ma io mi sono fidata! Di te, partecipando a questa festa e di lui… Mi sono ripulita, però, adesso…. Anche se mi sento addosso il puzzo del suo sperma…. Uffa….”

Non feci altre domande. La invitai a ballare. La musica era molto dolce e le luci soffuse. Ci abbracciammo e ci baciamo a lungo. Le sentii effettivamente addosso l’odore dello sperma di un altro. E pure percepii quando la baciai nella sua bocca il sapore acre della sborra che lui gli aveva schizzato anche sulle sue labbra rimaste serrate. “Scusami… – miagolò lei – Me ne ha fatta proprio tanta addosso e avrebbe voluto anche dentro! Ma io non ho proprio voluto provare il suo liquido seminale!”

Presto ci accorgemmo che attorno a noi la festa era completamente degenerata. Solo un paio di metri più in là Tommaso e Greta ballavano strettamente avvinti. Greta, però, era indubbiamente completamente nuda. Anche Alessandra se ne accorse. “Hai visto, Fabio?” “Sì, Alessandra, ho visto…” “Ma lei è tutta nuda!” “È una gran bella donna, Greta…” “Ma Fabio! Vorresti che mi spogliassi anch’io? E che davanti a tutti ballassi nuda con te?”

Io non le risposi ma la baciai ancora con estrema dolcezza. La sentii affannata e fremente. E lo fu ancor di più quando le altre due coppie si misero a ballare vicinissime a noi. Tutte e due le donne avevano deciso di imitare Greta. E ballavano strusciandosi nude incollate ai loro uomini. Volevano evidentemente provocare Alessandra che era molto imbarazzata ed evidentemente in difficoltà per quella situazione creatasi.

Sentii Alessandra irrigidirsi. “Oh no! Ma che fanno? Non mi piace… Non ce la faccio così…” “Evidentemente è un’abitudine in queste feste, Alessandra!” “E tu, Fabio, che ne pensi? Lo sapevi, vero?” “Dove ci sono belle donne e molto disinibite certe cose possono succedere…”

Ripresi a baciarla, piano, piano. E contemporaneamente l’accarezzavo. Con le mani mi infilai sotto la gonna del baby-doll ed accarezzai dolcemente il suo culetto. “Fabio, ti prego, non fare così… Non voglio… Ma non sono neppure una santa. E lo sai bene, uffa!”

Sentii infatti il suoi capezzoloni inturgidirsi. Le abbassai allora una spallina del baby-doll ed un seno fuoriuscì. “No, Fabio, non farlo… Ti prego… Non voglio che mi vedano tutti. Mi ha già vista lui, uffa!”

Non le risposi ma le tormentai i capezzoloni sempre più duri ed appuntiti. Lei emise un primo sospiro mescolato ad un gemito.

Poi ebbe un sussulto e mi sussurrò nell’orecchio. “Fabio! Oh no! Guarda, guarda cosa fanno quelle tre! Ma sono proprio tre sgualdrinelle!”

Mi girai ed osservai la scena. Le tre donne, come ad un ordine prestabilito, avevano rotto gli indugi e tutte e tre avevano contemporaneamente abbassato i boxer ai loro uomini. Si erano quindi inginocchiate in contemplazione degli uccelli dei loro uomini. Per pochi istanti… Ed i cazzoni erano tutto e tre ritti ed in tiro!

Alessandra era sconvolta da quella scena. Non aveva mai visto tre uccelli duri e pulsanti. E tutti in una volta sola! Greta iniziò a spompinare con frenesia il suo Tommaso. Eliana, invece, guardandomi provocatoriamente, cominciò lentamente a segare con la sua bocca il suo uomo. Come fece l’altra donna con una certa energia e violenza. E lei preferì fissare Alessandra. I tre uomini subito raggiunsero la massima erezione. Tutti gli uccelloni erano in tiro e… pronti!

“Fabio, ti prego, sono in difficoltà! Non voglio vedere… E soprattutto certe cose in pubblico non le ho fatte e non le farò mai… Io no!”

“Ma tesoro! Non fanno nulla di male! Stanno regalando il piacere ai loro uomini!” “Ma lo faccio anch’io questo. Ti ho fatto godere in tutte le maniere e in tanti posti! Ma io non voglio che altri mi guardino mentre ti faccio venire! E qui tutti lo stanno per fare!”

“E se a me piacesse? E se a me piacesse che tu li guardassi?” “Ma te l’ho detto, uffa! Io quelle cose non le faccio però! E cosa dovrei guardare, adesso?” “Come lo fanno, tesoro…” “Adesso? Qui?” “Sì, qui, adesso!”

Lei non rispose e si aggrappò ancora più stretta a me. La sentii fremere e quasi tremare. E guardammo insieme. Greta dopo pochi secondi fece venire con la bocca Tommaso. Lui urlò e lei si fece anche spruzzare in faccia. “Poverina… – sussurrò Alessandra con un filo di voce vedendo la devastazione a cui fu costretta Greta – Ha il visino bellissimo ma tutto pieno di sperma… Quanta ne ha fatto lui!” “Probabilmente a lei è piaciuto tanto farsi schizzare tutto quel seme sul viso dal suo uomo – aggiunsi io – Non lo credi anche tu, Alessandra? L’hai sperimentato anche tu, mi pare?” “Lei non rispose e si aggrappò stretta a me ancora di più.”

Pochi secondi ed anche gli altri due maschietti iniziarono ad ansimare. Le due donne si prodigavano a segare e spompinare entrambi i due maschi. Gli uccelli si gonfiarono ancor di più. A dismisura! Anche Alessandra spalancò gli occhi alla vista di quei due uccelli che stavano per spruzzare. Ed anche lei emise un sospiro quando vide sborrare per primo il marito di Eliana. L’uomo che poco prima anche lei aveva fatto godere! Il primo schizzo fu anche questa volta enorme e violento. Colpì anche il bel volto di Eliana, la sua donna. Sulla fronte, tra i capelli e negli occhi. La femminuccia non riuscì a nascondere un certo disappunto. Era la seconda sborrata che riceveva sul viso quella sera!

Pochi secondi e anche il terzo uomo raggiunse l’orgasmo. Anche lui spruzzò tanta, tanta sborra. Non finiva mai di schizzare. La donna, dopo aver ingoiato un gran bel numero di sborroni di lui, indirizzò gli schizzi sul pavimento e lì si formò un autentico laghetto di liquido seminale del suo uomo.

Lui, come estremo oltraggio la invitò allora a piegarsi ed a ripulire tutto. La fece chinare e prendere una bellissima posizione alla pecorina. Uno spettacolo per tutti gli uomini presenti! ‘Non vorrai mica che la padrona di casa dopo pulisca lei! – le urlò lui – E che si sporchi le dita con la sborra del tuo maschio!’ E allora lei, dopo un lungo sospiro, docilmente ubbidì. Aspirò il liquido bianchissimo e gelatinoso che il suo uomo aveva schizzato sul pavimento. Raccolse tutto lo sperma sulla lingua e così ripulì tutto!

Alessandra osservò tutto, anche quell’ultimo oltraggio che un marito aveva imposto alla propria moglie. Lei in silenzio con la lingua aveva addirittura raccolto la sborra di lui schizzata sul pavimento e l’aveva buttata giù. Tutta! Sospirando e gemendo. “Soddisfatto? – mi chiese allora agitatissima Alessandra un po’ balbettando – E’ un invito questo? Ho visto abbastanza? Tutto quello sperma di tre maschiacci!” “Non ti è piaciuto? – le chiesi io – Sono state brave le donne e molto potenti i maschietti!”

“No, non mi è piaciuto. E neppure notare la loro soddisfazione nel mostrare a me come lo facevano. L’ho visto, sai come mi guardavano mentre spruzzavano il loro seme… No! Io queste cose non le faccio. E soprattutto davanti a loro e alle loro donne! Mi porti a casa, adesso? Mi avevi promesso che mi avresti portato a casa quando te l’avrei chiesto!”

“Ma tesoro! – esclamai allora io – Non possiamo abbandonare così la festa! Tutti quanti, uomini e donne, hanno onorato i padroni di casa!” “Non capisco… – mi interruppe subito Alessandra – La mia presenza non è stata sufficiente? Mi sono anche mostrata seminuda… E qualcuno ha anche approfittato abbondantemente della mia ingenuità, mi pare…. Puzzo ancora di sperma di uno di quei maschietti… E lui mi ha anche vista per bene, mi pare!”

“No, Alessandra! Devi fare adesso ancora qualche cosina per me, il tuo maritino…” Lei mi guardò torva e socchiuse gli occhi. “E cosa dovrei fare? – aggiunse con fare sospettoso – Qualche altra porcata, immagino…” “Sì, tesoro… E mi piacerebbe che la facessi adesso qui e davanti a tutti! Mi fareste impazzire dal piacere…”

“Ma amore… Lo sai che certe cose non mi piacciono fare… – aggiunse lei sommessamente ed abbassando lo sguardo – E cosa dovrei fare, in particolare, per soddisfare questa pazza voglia del mio maritino?” “Dovresti abbassarmi le mutande, tirarlo fuori e prendertelo in mano…” “E poi? – mi chiese allora subito lei con un po’ d’affanno – Cosa dovrei fare allora con il tuo uccellone in mano?” “Dovresti iniziare a farmi una meravigliosa sega. Sì, così, in piedi… Proprio una meravigliosa sega. Come solo tu la sai fare… E mostrare davanti a tutti come sei brava a fare un segone a tuo marito! Fino alla fine, fino a farlo sborrare! Dai, Alessandra, fallo per me! Ti prego…”

Lei emise un lungo sospiro. “Non ti capisco… – aggiunse con un filo di voce – Ti ecciterebbe proprio così tanto questo? Che tutti possano vedere quanto è brava tua moglie a farti godere?”

Io annuii e lei mi offrì la sua bocca.

Lei rimase a lungo in silenzio. Dubbioso ed incerta. Poi la sentii fremere e quasi tremare per qualche secondo. Io capii la sua risposta e la baciai appassionatamente. La sentii accarezzarmi i pettorali e poi scendere giù con entrambe le mani fino ai miei fianchi. Lì infilò le dita dentro il mio indumento intimo e lentamente me lo abbassò. Il mio uccello scattò fuori come una molla e il mio glande andò ad appoggiarsi sul suo ventre coperto dal sottilissimo e trasparentissimo baby-doll.

Alessandra lo prese allora in mano ed io contemporaneamente con le dita di una mano le sollevai il cortissimo gonnellino del baby-doll. Affinché tutti potessero vedere il suo meraviglioso culetto appena protetto dal filetto del tanghino. Lei emise un leggero brontolio. Non apprezzò quell’operazione. E ancor meno apprezzò il mio tentativo perfettamente riuscito di spostare lateralmente la strisciolina di seta che assai poco proteggeva dietro le sue intimità.

“Amore, ti prego… – sussurrò subito allora lei – Non fare così… Non farmi questo… Davanti a tutti! Almeno tu no!” Incurante le accarezzai da dietro prima il forellino più piccolo e poi allungandomi ancora di più il fantastico ingresso della sua fica. Alessandra era già bagnata! La sentii allora gemere e sospirare. Intanto lei scappellava con entrambe le mani con sempre maggiore energia il mio uccello e si impegnava in una fantastica sega. Come volevo mi stava segando in piedi e soprattutto davanti a tutti. E tutti e tre i maschietti si fermarono ad assistere così lo spettacolo a luci rosse che mia moglie offriva loro.

“Ti piace, così, amore? – mi chiese allora lei a capo chino sottovoce ed ansimante – Sono brava a farlo così, vero? E sei felice che tutti mi vedono mentre te la faccio. Ma io mi vergogno tantissimo a mostrare come masturbo mio marito. E tutti e tre i maschicci se ne stanno approfittando. Guarda come sono eccitati. Tantissimo! E si toccano pure loro… Vedendo le mie mani ed immaginando…”

Quelle parole mi fecero ancor più avvicinare al momento sublime. All’orgasmo ed alla sborrata. Con due goccioline le bagnai le dita delle mani. Come pure sentii le mie dita bagnarsi sempre di più dei suoi umori che fuoriuscivano copiosi dal suo sesso ormai spalancato e soprattutto ben visibile da tutti da dietro.

“Mi hai fatto venire… – mi sussurrò allora lei – Non volevo che tutti mi vedessero così! E tu? Anche tu, mi pare, sei pronto… Amore, stai per venire… Oh sì, anche tu… Quelle goccioline, le ho sentite, sai…” “Sì, Alessandra, sei fantastica e così mi stai facendo venire! Tra poco, sborro!” “Vieni, tesoro, vieni anche tu. Quei tre sono già venuti di nuovo ed hanno voluto che io rivedessi loro spruzzare il loro sperma. Li ho proprio eccitati mostrandomi mentre ti masturbavo… Non volevo questo… Abbiamo così offerto a tutti proprio un bellissimo spettacolo!”

Non le feci terminare il lamento. “Sborroooo! – urlai facendomi sentire da tutti – Alessandra ti sborro addosso! Eccola, eccola la mia sborra…”

Tanti fiotti di caldissima sborra la inondarono. Lei sussultò e mi fece schizzare indirizzando i miei copiosi getti sul baby-doll che le copriva il pancino. Un’enorme macchia bianca di sperma sporcò il suo indumento intimo color blu notte. “Ma amore, quante ne hai fatto! – mi sussurrò a bassa voce – Come eri eccitato ed eri proprio pieno, pieno di seme. E farmelo fare davanti a tutti, poi…”

“Sei stata tu fantastica, Alessandra. E tutto il resto…” Lei allora mi mostrò la lingua e sollevò al cielo gli occhi e le mani ancora gocciolanti del mio seme.

“Ma dai, non dire così! Mi imbarazzi ancor di più. Guardami, sono tutta sporca e piena di sperma. E tutti mi vedono così, ora! Proprio così… Ma era proprio quello che tu volevi, vero?”

Io la fissai di nuovo negli occhi che aveva abbassato. Era evidentemente in grande imbarazzo per quello che aveva fatto davanti a tutti. La baciai di nuovo appassionatamente.

A quel punto lei aggiunse a bassissima voce l’invito di riportarla a casa. Me lo rinnovò con insistenza. Questa volta ubbidii e salutati tutti gli invitati ce ne andammo. Tutti mostrarono una gran sorpresa nel non aver visto Alessandra impegnata in qualche altro gioco erotico con il suo marito. Avrebbero gradito sicuramente vederla tutta nuda come le loro mogli e probabilmente come faceva il pompino!

Alessandra, per quello che le avevo combinato, mi tenne un po’ il broncio per qualche giorno. Poi un po’ alla volta le passò tutto. Aveva fatto un’altra esperienza con suo marito molto particolare che le sarebbe stata utile in futuro. Di sicuro nei giorni successivi quando le passò il broncio e si rasserenò facemmo tanto l’amore. E lei fu spesso ancor più appassionata e si rivelò mai sazia. E sempre dopo mi chiedeva se non fossi arrabbiato per le cose che lei aveva fatto alla festa a quello sconosciuto. Anche per colpa mia, però, che l’avevo portata là!

Ed io ogni volta, sorprendendola sempre di più, la tranquillizzavo dicendole che anzi l’amavo ancora di più. Non mi sentivo offeso per quello che lei aveva concesso nella prima parte della serata ad un altro uomo e che anzi lei, poi con quella sua ritrosia nella seconda parte della serata nella quale lei in particolare era stata la protagonista assoluta, mi aveva ancora più risvegliato certi istinti.

Lei faceva probabilmente finta di non capire ma gli bastava sapere che suo marito continuava ad amarla. Sì, anche se lei aveva fatto felice un altro uomo… Fino a farlo venire, tanto! E suo marito era stato lì vicino e forse l’aveva anche previsto… Soprattutto quando lui l’aveva vista, seminuda, allontanarsi sculettando mano nella mano con quell’uomo che dopo lei era stata costretta a subire e soddisfare! Lei non avrebbe voluto, ma non aveva potuto lasciarlo così, in quelle condizioni e in quella situazione creatasi… Così ovattata e così complice… Ma lui, suo marito, non aveva visto nulla

Quella avventura non fu però mai dimenticata da mia moglie e da me. Ma soprattutto divenne la prima di altre che poi, anche casualmente, accaddero nella nostra vita ed ebbero lei, mia moglie, come meravigliosa protagonista. Tutte insieme colorarono e vivacizzarono la mia vita coniugale e la resero sessualmente fantastiche.

Continua Il mio rapporto con mia moglie proseguì felice e spensierato. Alessandra si comportava da perfetta mogliettina e come amante si concedeva sempre. Totalmente e senza alcuna ritrosia. Lo facemmo dappertutto, in tutte le maniere e senza alcun limite od ostacolo da parte sua. Aveva abbandonato il pudore da ragazzina… Era mia moglie! Mi diceva sempre di sì e, sentendosi sempre erroneamente forse in colpa per quello che aveva combinato alla festa, mi concedeva sempre tutto ed accettava di soddisfare qualsiasi mio desiderio che le esprimevo. Anche quelli più audaci e spesso vicini alla perversione.

“Mi vuoi ancora, vero, amore? – continuava a ripetermi quasi con ossessione ogni volta che le proponevo qualcosa di particolare – Mi vuoi sempre come la tua mogliettina, vero? Mi vuoi sempre nuda vicino a te nel nostro letto? Anche se sono stata un po’ porcellina quella volta…”

Si mostrò sempre disponibile a partecipare anche ai giochini più scabrosi ai quali la sottoposi. Feci sperimentare ad Alessandra più di una volta strumenti del piacere di tutti i tipi. Soprattutto vibratori di tutti i tipi. E soprattutto di tutte le dimensioni. Si sottopose così anche a doppie penetrazioni con enormi vibratori che introdussi energicamente nei suoi buchini che cominciarono a spalancarsi sempre di più accogliendo quegli oggetto che lei definiva infernali. Le provocai talvolta anche un po’ di dolore e qualche leggera infiammazione.

“Ma cosa mi fai? – mi chiedeva talvolta gemendo, ma lasciava fare – Ma Fabio! Mi fai male, così. Mi riempi e mi spacchi dappertutto!” E si lamentò moltissimo una volta quando esagerai nelle dimensioni dei due uccelli artificiali. “Ma amore! Sono strettina e mi sfondi così! – urlò allora tra gemiti e sospiri – Sono una donna! Non sono mica una cavallina, io! Mi stai devastando!” Ma poi apprezzava la mia fantasia e alla fine godeva. Tanto e senza alcun ritegno. Come piaceva a me.

Una volta, contemporaneamente alla doppia penetrazione alla quale lei molto spesso si sottoponeva ormai rassegnata, volli di più. Le misi nella sua bocca spalancata anche il mio uccello impazzito dal piacere, gonfio e pieno di sborra. E quando la sentii sussultare nel suo orgasmo le sborrai felice anch’io in bocca.

Lei, quella volta, esausta ma appagata, mi guardò dopo con gli occhi socchiusi ed evidentemente imbarazzata per la situazione vissuta. “Ma Fabio! – mi disse allora a fatica con la sua bocca ancora strapiena del mio seme e mentre i lunghi filamenti bianchissimi della mia sborra continuavano a fuoriuscire dalle sue labbra socchiuse – Guarda, amore, guarda come mi hai conciata! Mi hai riempita e sono strapiena di te! Del tuo sperma. Sì, della tua sborra! E quanta ne ho bevuta, anche! Sei il solito stallone in calore! Sei soddisfatto, ora? Ed hai voluto farmi sentire anche quegli altri due… Insieme al tuo! Non l’avevo mai fatto, così…”

Ero naturalmente felicissimo e già pensavo all’avventura successiva che le avrei proposto. Capitò molto presto.

Una sera dopo una cena fuori a casa di amici rincasammo molto tardi ed entrambi euforici. Per l’abbondante quantità di vino bevuta e per gli argomenti toccati nella conversazione intrapresa durante la cena tra tre coppie amiche. Tra amici si era parlato di molte cose ma anche, con talvolta evidente imbarazzo di qualche moglie presente, di sesso coniugale ed in particolare di certe licenze che i mariti, sotto le lenzuola, si erano permessi di prendere con le rispettive mogli.

Tra le risate generali qualche marito non si tirò indietro nel raccontare qualche avventura, molto piccante, nella quale era riuscito a coinvolgere la propria moglie.

Claudia e Rossana nel letto matrimoniale erano state naturalmente consenzienti nel partecipare ai giochini ed alle porcate che i loro rispettivi mariti avevano proposto loro. Ma in quella sede, a cena tra amici, le giovani donne non avevano ritenuto molto opportuni quei racconti a luce rosse. Arrossendo vistosamente, Claudia e Rossana non avevano potuto in certi momenti non mostrare così tutto il loro imbarazzo per quello che i loro uomini si accingevano a raccontare. Stavano indubbiamente svelando così la loro intimità coniugale. Quelle più piccanti e rigorosamente a luci rosse!

Era evidente che Claudia e Rossana, le due mogli presenti, erano soprattutto preoccupate di come sarebbero state giudicate dagli altri mariti presenti. Maschi e indubbiamente facili a dare certi giudizi! E loro sarebbero state forse considerate come delle piccole puttanelle ninfomani oltre che mogli sporcaccione! E per questo entrambe si sentivano in difficoltà oltre che in evidente imbarazzo!

Ma egualmente i mariti raccontarono. E il primo, incurante delle occhiatacce rivoltegli da Rossana, la propria moglie supplichevole affinché non proseguisse in quel racconto che così tanto violava la loro vita sessuale più privata, si lasciò andare a narrare in libertà qualche sua esperienza a luci rosse vissuta con la propria mogliettina lì presente.

E nonostante pure le proteste di Claudia, anche suo marito, non tralasciando i particolari, iniziò a metterla a nudo, così, davanti agli altri amici. E non solo… Ma anche quanto e come lei, Claudia, sapeva fare certe cose! Non mancarono i pesanti e pure volgari commenti degli altri uomini presenti. E lei, Claudia in particolare perché più giovane e fresca sposina, si sentì sempre più nuda… Anche perché suo marito non si limitò a dire, ad esempio, che a lui piaceva troppo la mogliettina completamente depilata… Ma il marito della trentenne Rossana volle raccontare di più, nonostante le preghiere di lei. E svelò la particolare capacità di sua moglie soprattutto nei rapporti orali. Erano eterni e lei, da brava mogliettina, non scappava mai. Ed alla fino Rossana era sempre molto disponibile e non disdegnava assolutamente di gustarsi tutto il seme del suo uomo!

Claudia e Rossana si sentirono così veramente nude ed oggetto del desiderio degli altri mariti!

Io, pur prestando la massima attenzione ai racconti, non volli svelare nessuna delle capacità sessuali di Alessandra. I due mariti si attendevano anche qualche mia confessione erotica sulla mia bella moglie. Io li delusi.

“Ho apprezzato la tua discrezione! – mi disse Alessandra appena rincasati – Certe cose non si raccontano fuori dal letto della camera matrimoniale! E soprattutto a cena tra amici… Soprattutto alla presenza delle rispettive mogli!”

“Certo! – le confermai subito io – Io non l’avrei mai fatto… Anche perché non avrei tante cose da raccontare… Io posso solo fantasticare… Ma tu, amore, hai sentito?” “Cosa? – mi chiese subito Alessandra sbuffando indispettita e fingendo indifferenza – Cosa avrei dovuto sentire? Che una moglie è depilata e che l’altra è particolarmente brava nei rapporti orali?” “Quello che Claudia ha fatto una volta a Riccardo… – risposi allora io – E quello che invece Rossana ha accettato di fare due volte con Sergio… Sono state veramente brave e… disponibili a soddisfare in quella maniera i loro uomini!”

“Ho sentito benissimo, tutto… E tu, Fabio, ti sei anche eccitato a sentire le bravate dei maschietti, mi pare…” “Sì, Alessandra, mi sono anche un po’ eccitato… E tu?” “Ma Fabio… Ebbene sì, tesoro… Ma solo un pochino…”

Ritenni di non perdere l’occasione e la invitai a spogliarsi e di andare in camera. Nella nostra camera coniugale. Lei mi guardò con un sorrisetto malizioso e complice. Piegò un po’ di lato il capo, provocante e si mise un dito in bocca.. “Amore, che intenzioni hai? Cosa vuoi farmi fare stasera? Sei eccitato dai racconti che hai sentito e vuoi approfittare della moglie un po’ sù di giri e soprattutto un po’ brilla?” “Sì, amore…. Spogliati, dài, di là…”

Lei canticchiando andò a docciarsi e poi sculettando sparì dirigendosi lentamente verso la nostra camera da letto. Io mi recai nel mio studiolo e prelevai da un cassetto della mia scrivania gli arnesi che mi sarebbero serviti poco dopo nel giochino erotico che stavo per architettare con Alessandra. Quattro corde rosa con all’estremità quattro laccetti. Il tutto era accompagnato da una benda ugualmente rosa. Mi recai in camera da letto e trovai Alessandra che mi attendeva. Come le avevo chiesto di farsi trovare. Ero in piedi, ritta, con il capo però un po’ abbassato. Era completamente nuda e timidamente si copriva con un braccio e la mano i seni e con la mano dell’altro la fica pelosa e così completamente coperta.

Mi stava attendendo! Era stupenda in quella posa e tremendamente sexy.

“Mi volevi proprio così, vero? – mi chiese lei con voce flebile – Nuda… Proprio tutta nuda!” “Sì, tesoro, ti volevo proprio così! E adesso…” “E adesso? – mi chiese lei con voce un po’ affannata dovuta all’evidente eccitazione – E adesso, cosa vuoi far fare alla tua mogliettina un po’ brilla e stasera un po’ puttanella? Una porcata, un giochino, immagino…”

Continuai a tenere tutto l’armamentario in una mano dietro la schiena. Con l’altra mano strinsi la sua e la feci distendere sul lettone. Lei mi guardò in silenzio e non commentò vedendo subito dopo le corde e la benda che allora le mostrai. “Oh no, amore! – gemette un po’ quando le divaricai le lunghe gambe e le fissai le caviglie con i lacci ben tirati ai piedini degli angoli del nostro letto matrimoniale – Mi vuoi legata?” “Sì, amore! – le risposi ansimante mentre stringevo i nodi che le bloccarono subito dopo anche i polsi alla spalliera del letto – Ti voglio proprio così, Alessandra! Nuda sul lettone e completamente spalancata e aperta!”

Lei sbuffò un po’, fece una smorfia e poi brontolò sommessamente. Cominciò a lamentarsi ed agitarsi. “Ma amore, cosa mi fai fare… Non ho mai fatto queste cose e sono in difficoltà… Mi vergogno mostrarmi così…”

Mia moglie era bellissima così. Prigioniera mi mostrava tutto di sè. Il bellissimo seno con i capezzolini ben appuntiti svelavano il leggero piacere che stava provando in quella posizione. Il mio sguardo si soffermò poi sulla sua bellissima fica ben spalancata. Le grandi labbra, con le lunghe gambe spalancate e blocccate, erano leggermente aperte… Mi sembrò di vedere un lieve luccichio… “Ti prego, amore, non fissarmi così sulla passerina! – piagnucolò lei – Mi metti ancor più in imbarazzo!”

Io non le risposi e lentamente mi spogliai. Rimasi con lo slip e sotto sentivo l’uccello in fiamme. “Levalo, amore, levano… – sussurrò allora lei – Ti voglio nudo. Anch’io ti voglio vedere nudo, ora…” Io ubbidì e velocemente la accontentai. Era uscito duro, lungo e grosso. Il vedere mia moglie così, mia prigioniera e disponibile a soddisfare tutte le mie voglie, aveva provocato una reazione veramente notevole. Glielo appoggiai sul volto e lei mi mostrò la lingua.

Con decisione le sollevai il capo e con la benda fissata sulla nuca le coprì gli occhi. Lei brontolò di nuovo. “Oh no, non vedo più nulla. Perché mi fai questo? Sento soltanto… Ti prego… Mi fido di te. Non farmi male e porcate insopportabili. Non potrei difendermi, così… Ma sono sempre tua moglie, lo sai…”

“Non preoccuparti, amore! – la tranquillizzai – Ti piacerà!”

Senza null’altro aggiungere le appoggiai la mia cappella sull’ingresso della sua fica. Era già bagnata fradicia. Feci una leggera pressione ed iniziai la penetrai. Il mio cazzo scivolò dentro di lei. Lentamente sospinsi tutto il mio uccello dentro il suo corpo che fremeva. Prima piano e poi con energia cominciai a scoparla. Mi eccitava sentirla bloccata e costretta a subire la penetrazione in quel modo. Ma la particolare posizione alla quale era costretta esaltava anche lei. La sentii gemere sempre di più e con il bacino accompagnare il mio lento ma continuo stantuffare dentro di lei.

La scopai freneticamente e con una certa violenza. Ad ogni mio cambio di ritmo lei aumentava i suoi gemiti e sospiri. E gemeva, tanto! Evidentemente anche a lei piaceva molto quella condizione di sudditanza totale che stava subendo. E venne! Subito, da donna calda quale era! Venne molto presto e me lo urlò dandomi gran soddisfazione. “Vengo, vengo… – strepitò scuotendosi tutta e tirando i lacci che la stringevano in quella presa ferrea – Cosa mi combini, amore!” “Di più, di più! – la incoraggiai a continuare in quel viaggio nel suo piacere – Ti voglio sentire schizzare. Come farò io molto presto…”

Lei continuò a sollevare ritmicamente il suo bacino per sentire ben dentro di sé l’uccello di suo marito. Così facendo tendeva le corde che a fatica la immobilizzavano. Voleva ubbidire e godere ancora. Io la provocai. “Sei mia prigioniera! – le dissi sussurrando nell’orecchio – Ma non vedi chi ti scopa! Viaggia con la fantasia e immagina che ti stia scopando lui…” “Lui chi? – mi chiese allora lei con voce flebile ed affannata – Chi devo immaginare?” Non tuo marito! Un uomo che ti piace! O un uomo al quale tu sai di piacere e che bramerebbe di scoparti proprio perché tu magari non vuoi così! Oppure, perché no, uno dei mariti che hai sentito stasera raccontare alcune loro fantasie erotiche realizzate con le rispettive mogli! Capito, amore?”Ma amore! – rispose sorpresa e sempre più ansimante – Vuoi proprio farmi far questo? Farmi fare l’amore con un altro?” “Sì, amore, mi piacerebbe sapere che tu lo faccia!”

Ripresi a penetrarla con maggior ardore, baciandola e torturandole i capezzoli dei seni. Le mie parole e le mie continue penetrazioni aumentarono il suo piacere. Percepii il mio cazzo bagnarsi e nuotare rumorosamente dentro la sua fica grondante dei suoi umori. “Oh amore, cosa mi dici e cosa mi fai fare! – piagnucolò lei in balia dell’ennesimo orgasmo – Sto venendo… Sìììì! Di nuovo! Mi senti, vero? Sei soddisfatto ora? Mi hai fatto godere senza soste, tantissimo… Anche con lui! Come volevi tu….” “E adesso lui vuole sborrarti in bocca! – le urlai – Sì, proprio in bocca!” ” Oh no! Anche quello devo farmi fare da lui?”

Non le risposi ed estrassi lentamente il mio uccello bagnato e pulsante dalla sua vagina. Mi trascinai lungo tutto il suo corpo e feci accarezzare dal mio glande già umido le sue tette e i suoi capezzolini ritti ed appuntiti. Poi appoggiai la cappella sulle sue labbra ancora serrate. Lei non vedeva ma sentiva tutto molto bene. E sentii ed apprezzò due mie carezze tra i capelli. Felice ed appagata, spalancò allora la bocca e prese in bocca tutto il mio uccello! Ed iniziò a spompinarmi!

Fu un pompino eterno ed io le sospinsi il mio uccello tutto dentro senza pietà fin quasi in gola. Emise dei gemiti ma pure dei sospiri. Stavo per raggiungere un altro orgasmo. “Lui può ora sborrarti in bocca? – le chiesi provocandola – E’ il suo estremo oltraggio, amore…” Lei rispose con un grugnito e con un segno d’assenso del capo. Mi permetteva di sborrarle in bocca! Io non ressi oltre ed iniziai a schizzare. I primi fiotti le entarono tutti direttamente in gola e lei tossì scuotendosi tutta. Ma era bloccata e rassegnata si impegnò in un difficile ingoio. Più schizzavo e più lei gemeva e sussultava. Le inondai la bocca che si riempì più volte. Ed ogni volta, arresa, beveva, ingoiava e buttava giù tutto. Ne feci veramente tanta e lei bevve tanta, tanta sborra!

Alla fine, svuotato ed esausto, estrassi lentamente il mio uccello ancora gocciolante dalla sua bocca.

“Finito? – mi chiese allora lei con la bocca ancora strapiena della mia sborra – Soddisfatto l’uomo?” Io sorrisi. “Chi era lui? – le chiesi subito incuriosito – L’hai soddisfatto proprio per bene! Con gran passione…” “Non te lo dirò mai! – esclamò lei divertita – E’ un mio dolce segreto ed una fantasia privatissima!” “Lo conosco? – insistetti – E’ un uomo fortunato…” “Certo che lo conosci! Ma adesso mi liberi?”

La liberai e le tolsi la benda. Lei mi sorrise. “Sei proprio un bel porcellino tu! – mi disse – E sai bene come provocare una donna! Ma stasera a cena mi hai dimostrato di essere un vero uomo oltre che un vero marito. Mi hai protetta! Per questo ti seguirò sempre in certe situazioni… E tu non racconterai mai a nessuno le cose che mi fai fare, vero? Come quella che mi hai fatto fare oggi, stanotte…”

Si girò mostrandomi il suo fantastico culetto nudo. Poco dopo dormivamo. Ma abbracciati, come due adolescenti.

Ma l’opera di iniziazione alla quale avevo deciso di sottoporre la mia dolce e giovane mogliettina non si fermò lì. Alessandra, sempre molto disponibile, aveva accettato di partecipare ad avventure sempre più particolari e naturalmente molto piccanti. Mi divertii a provocarla sempre di più e le feci provare nuove emozioni.

Mi piaceva turbarla, metterla in imbarazzo ed abituarla a vivere con me situazioni indubbiamente molto audaci. Mi divertii, ad esempio, portarla al cinema ed assistere ad una serie interminabile di film a luci rosse. Spesso lei era l’unica donna presente in una sala gremita da soli uomini. E un paio di volte, molto vicini a lei, alcuni di loro non le avevano risparmiato nulla. Lei faceva finta di nulla e si aggrappava a me. Le capitò però spesso di sentire sospirare e gemere il vicino. Ma non volle mai essere coinvolta. Quando un uomo seduto vicino a lei tentò a sorpresa di catturarle la mano per farle sentire quello che sta facendo, lei si ritirò sdegnosamente aggrappandosi stretta a me. “Non portarmi più in quei postacci… – si lamentò lei quando rincasammo – Hai visto, vero, quello che lui voleva… Ma io no!” Io quella volta annuii e non commentai e lei sbuffò.

Un’altra volta la convinsi ad accompagnarmi al mare. Io ero da sempre una naturista ed amavo sempre prendere il sole nudo. E quella spiaggia era per naturisti. Uomini e donne. Lei accettò e mi accontentò. Quando giungemmo nella mia spiaggetta preferita io mi spogliai. Nudo, come tutti i presenti. La spiaggia era infatti particolarmente gremita e la maggioranza era di sesso maschile. E tutti i maschiacci esibivano senza problemi i loro uccelloni. Lei sorrise guardandosi attorno e lanciandomi occhiatacce. Scosse la testolina e mugugnò parole incomprensibili.

Con un sorrisetto malizioso bloccò la svestizione e si distese. Era rimasta in topless! Le pochissime donne presenti mostravano tutte il loro pelo! Alessandra era l’unica femminuccia con quel microscopico tanghino addosso! “Sono indisposta! – aggiunse lei con un sospiro e mentì dimenticando la scopata che mi aveva regalato poco prima nel nostro letto matrimoniale – Sono giustificata, spero…”

Non volle mostrare quella volta lì la sua fica. “Ma uffa, Fabio! E se capitasse qui qualche mio collega? – aggiunse lei poco dopo – Oh no, non vorrei proprio mostrargli la mia passerina…”

Non mi lesinò però, beatamente disteso nudo ed a gambe ben divaricate, carezze e qualche bacio molto sensuale ed appassionato. Ed ad un tratto si offrì volentieri nello spalmarmi dappertutto la crema abbronzante. Anche sul mio uccello che subito si ingigantì. “Ma amore! – mi sussurrò allora lei guardandosi attorno e notando gli sguardi invidiosi di parecchi uomini – Ti prego! Calmati! Mi guardano tutti! Ed io non voglio dare spettacolo… Sembra che io ti masturbi. Ed io non voglio… Anche se sono tua moglie… Ma loro non lo sanno!”

Io trasalii e faticai a non esploderle subito in mano. Ma poco dopo sentii il bisogno di fare un tuffo nel mare piatto e trasparente. La presi per mano e mi fece accompagnare. “E l’assorbente? – mi chiese lei fingendosi preoccupata – Non dovrei… Anche se è quello piccolo ed interno…”

Appena ci immergemmo sopra il ventre le presi la mano e la portai sul mio uccello. “Fammi sborrare, amore! – la pregai – Ho troppa voglia!” Lei non protestò e, sperando di non essere vista dai maschiacci sulla spiaggia, iniziò a baciarmi ed a segarmi con estrema lentezza. “Ma Fabio, l’acqua è così trasparente… – mi sussurrò preoccupata ed un po’ agitata – Non vorrei che tutti quegli uomini sporcaccioni mi vedessero mentre ti faccia una sega e ti faccio sfogare…” “Tranquilla, amore… – la tranquillizzai – Sono lontani e non possono vederti… Forse possono solo immaginare… Quanto sei brava…”

Lei mi mostrò la lingua. Poi rassegnata riprese a baciarmi ed a strusciare le sue tette sul mio petto. E ricominciò a segarmi lentamente. Poi sempre più veloce soprattutto quando infilai il mio dito medio dentro la sua mutandina. Dentro la trovai fradicia e mi lanciai in uno sfrenato ditalino. Lei, colta di sorpresa, trattene per un attimo il fiato. Così si piegò arrivando al primo orgasmo e mi baciò succhiandomi quasi rabbiosamente sul collo. Schizzai subito anch’io e vidi i miei sborroni nuotare nell’acqua. Dopo amorevolmente lei volle ripulirmi con l’acqua fresca in cui era ancora completamente immerso il mio uccellone. “Non vorrai mica mostrare a tutti quello che hai fatto! – si giustificò lei per quella operazione di pulizia straordinaria – Sei tutto nudo tu, la fuori!” “Tu non lo sei, Alessandra… Certo che quel tuo assorbente è veramente piccolo oltre che profondamente interno… Invisibile… – replicai con un sorrisetto facendole intendere che avevo ben capito la sua ingenua bugia – Sicura di essertelo ricordato?”

Lei arrossì vistosamente e sorrise. Poi mi prese per mano e così uscimmo dall’acqua. Lei era evidentemente ancora eccitata. I capezzoli erano ancora ben appuntiti, lei tutta scompigliata e rossa in volto. Si nascose così un po’ mettendosi subito supina sull’asciugamano ma mostrando così il suo splendido culetto. La strisciolina del suo tanghino si era beffardamente infilata tra le sue piccole e rotondissimi natiche. Lei lo sapeva bene ma lo lasciò stare così.

Ci facemmo baciare per tante ore dal sole che bruciava. Rientrati lei volle fare l’amore, Quasi con violenza. “Sei prorpio un porcellino tu! – aggiunse lei alla fine dopo il mio ennesimo orgasmo dentro di lei – Ma cosa mi fai fare, tu… E chissà cosa vorresti ancora farmi fare! Devi calmarti un po’, amore! Faccio fatica a fare certe cose! Anche se so che a te piacciono tanto…”

Continua Ma io non avevo alcuna intenzione di calmarmi. E perseverai nel cogliere tutte le occasioni che mi capitarono.

Ma dentro di me continuava ad ardere quel fuoco che veniva sempre alimentato dalla mia grande passione di uomo cuckold. Sapevo però che potevo far entrare mia moglie Alessandra in questo mio particolare mondo del piacere solo creando certe situazioni molto particolari che lentamente le avrebbero fatto accettare ed apprezzare certi miei desideri.

Lei aveva già percepito ed accettato in passato certe mie particolari tendenze che le avevo solo vagamente confessato. Questa accettazione era però derivata dal suo sapersi indubbiamente bella e dal suo piacere talvolta di mostrarsi, anche come era fatta! Alessandra, anche se non ne era del tutto cosciente, aveva dentro di sè un’innata tendenza all’esibizionismo ma detestava essere obbligata a fare certe cose. Le accettava solo ed a fatica se le richieste le venivano dall’uomo di cui si fidava e con il quale faceva l’amore.

Era stata lei che, da esibizionista quale era, a diciannove anni aveva partecipato e stravinto al concorso di Miss Università. Allora, pur essendo già una autentica esibizionista, non si era però spogliata eccessivamente a differenza di altre concorrenti. E non era ancora fidanzata e neppure mia moglie!

Ma dopo il matrimonio non disdegnò di esibire la sua bellezza in varie situazioni della vita di ogni giorno. Anche da donna sposata usò sempre un abbigliamento che generosamente mostrava spesso tutte le sue bellezze. Dalle tenute sportive agli abiti da sera. Mai casta, insomma, ed anzi molto disinvolta.

Ne furono da sempre le prove della sua vivacità e della sua voglia di mostrarsi sempre bella gli intimi da urlo che spesso le regalai e che lei sempre indossava molto volentieri. Anche ogni giorno per andare al lavoro o dal medico. E non la disturbava il piacere che il medico spesso le dimostrava apprezzando il suo intimo.

Ancor più questa sua piacevole abitudine di mostrarsi si era evidenziata nel particolare uso che faceva dei costumi da mare. E non erano sempre stati miei regali. Era accorta solo nella tempistica dell’uso degli stessi. Erano tutti microscopici e ben si adattavano alle belle rotondità del suo splendido corpo. Ma quelli che usava negli stabilimenti balneari della nostra città erano volutamente un po’ meno microscopici. Non le sarebbe piaciuto mostrarsi in bikini ridottissimi a qualche collega casualmente capitato nella stessa spiaggia. Magari armato di cellulare con fotocamera! No, lei non aveva proprio avuto belle esperienze come modella di fotografi improvvisati ed approfittatori. E solo a me si era concessa volontariamente. Anche nuda ma era passato tanto tempo, ai tempi dell’università e non era ancora mia moglie.

In vacanza, invece, con il mio naturalmente ben concesso permesso, si permetteva molte libertà. In spiagge non molto affollate si concedeva quasi sempre il topless, indifferente alle occhiatine che provocava negli uomini. Troppo belli sono sempre stati i suoi seni per non essere ammirati. Come il suo lato B che pure esibiva molto spesso con perizomi. Ma talvolta, in posti più riparati e discreti, si lasciò facilmente convincere ad indossare tanghini praticamente inesistenti. Faticai parecchio però a farle indossare un tanghino fantastico da me regalatole in occasione di una crociera tra amici e colleghi organizzata alcuni mesi dopo il nostro matrimonio. Alessandra, fresca sposina, era la più giovane tra le mogli presenti. Ben cinque e tutte molto belle. E tutte, senza alcun pudore, sempre molto nude al sole. Alessandra fu invece l’unica a non mostrarsi completamente nuda come le altre. “Scusami, amore… – mi confessò la prima notte mentre facevamo l’amore nella nostra cabina – Scusami, ma non mi va di prendere il sole proprio tutta nuda. Non mi piace che i tuoi colleghi mi vedano così, senza proprio nulla addosso… Lo so, sono l’unica a non prendere il sole nuda come tutte le altre mogli. Loro sono di tutte le età. Le hai viste vero? Alcune si sono anche depilate… Sono come delle adolescenti. Ed io sono la più giovane… Ma io, ma io… sono fatta così! È il tanga che mi hai regalato è già molto generoso e mostra tanto. Lo so benissimo, sai, che esibisco già le mie tette che tu adori. Mostro per bene anche il mio lato B e che riscuote un gran successo. Si accontentino i tuoi amici! Ma la farfallina la mostro solo a mio marito. Dovresti esserne felice, uomo!

Ma, piano piano, un po’ alla volta, riuscì ad essere meno rigida ed ad accettare certe situazioni che prima non avrebbe mai accettato. Era solo questione di tempo, dovevo avere pazienza e cogliere da ogni occasione che mi sarebbe capitata l’opportunità per farle fare un piccolo passo verso dove volevo portarla. Lei era bellissima e le piaceva parecchio farsi vedere… Dovevo sfruttare insieme la sua bellezza e la sua passione per l’esibizionismo per farla diventare la moglie di un cuckold. Pure lui bello e parecchio esibizionista!

Ed un’altra occasione capitò improvvisamente alcuni mesi dopo quella crociera molto esclusiva. Non immaginavo che sarebbe stata un’altra grande avventura di un certo tipo e che avrebbe coinvolto ancor più Alessandra. Avvicinandola ancor più ai miei desideri più segreti.

Accadde a casa di Riccardo e Claudia, la coppia più giovane che alcuni mesi prima aveva partecipato a quella cena così particolare tra amici che si era trasformata in una serata a luci rosse. Ricordavo bene che più di Rossana, l’altra donna presente alla serata, era stata proprio la giovane Claudia a soffrire maggiormente delle confidenze particolarmente piccanti che erano state fatte su di lei a tutti da suo marito Riccardo! E sospettai giustamente che lui avrebbe voluto continuare in quella cena privata a casa loro su quelle argomentazioni appena toccate quella sera nel ristorante. Magari coinvolgendo questa volta anche la mia bella Alessandra. Infatti anche mia moglie ebbe qualche sospetto davanti a quell’invito un po’ strano ma non si oppose per non contrariarmi.

“Mi sembra che il tuo amico Riccardo sia un po’ agitato e soprattutto parecchio birichino. E che soprattutto abbia una gran voglia di divertirsi coinvolgendo Claudia, la giovanissima moglie! Come quella sera… – mi disse soltanto Alessandra – Tu ti comportasti molto bene quella volta e dopo la cena ti ringraziai. In privato, a letto… Sono sicura che tu ricordi molto bene quello che mi hai combinato…” Io sorrisi e non commentai.

La sera della cena Alessandra volle però prestare molta attenzione all’abbigliamento che avrebbe sfoggiato. “Amore, ti voglio sempre far fare bella figura con i tuoi amici… – si giustificò per la lunga attesa alla quale mi costrinse sul divano di casa – Tu vuoi che tua moglie sia sempre elegantissima e soprattutto la più bella della serata! Eccomi… Vado bene così?” Effettivamente Alessandra era semplicemente stupenda. Aveva scelto un vestitino piuttosto leggero. L’abitino nero, molto attillato ma casto nella scollatura, le esaltava però tutte le altre forme del corpo e la gonna piuttosto corta mostrava le sue bellissime gambe lunghe, affusolate ed ancora abbronzate.

I capelli li aveva raccolti dietro la nuca, il rossetto rosa ben evidente valorizzava le sue belle e carnose labbra e il tacco dodici delle sue scarpine completavano l’opera. Alessandra era veramente bellissima ed ero certo che avrebbe mortificato un po’ la giovane ma un po’ acerba bellezza di Claudia. Ed avrebbe certamente mandato in confusione il suo marito Riccardo. Cosa che puntualmente avvenne dal primo momento in cui varcammo la soglia di casa della giovane coppia.

Riccardo non riuscì a nascondere tutto l’apprezzamento per l’ospite. Alessandra si finse giustamente gratificata ma si mostrò pure molto gentile con la padrona di casa. Claudia, probabilmente costretta dal marito, aveva scelto invece un abbigliamento piuttosto provocante, al limite della decenza per una giovane moglie quale era. Gonna a tubino bianca e cortissima. Immancabile il tacco dodici in dura competizione con quelli di mia moglie. Ma il suo look era completato da una camicetta pure bianca, di una leggerissima seta molto trasparente. La generosa scollatura faceva capire che la giovane donna, invitata probabilmente dal suo lui, aveva scordato di indossare il reggiseno. Ma, quando apparve, mostrò subito un leggero imbarazzo per quel suo abbigliamento che gli era stato certamente imposto da suo marito. Il rossore la tradì ma finse noncuranza.

Ci accomodammo sul divano in salotto dove ci fu servito l’aperitivo. Le due donne si sedettero vicine ed iniziarono a conversare amabilmente tra loro. Erano entrambe indubbiamente due splendidi esemplari di giovani donne. Noi due sulle poltrone di fronte iniziammo a sorseggiare il drink offerto da Riccardo dove certamente non mancava l’alcol. Le due donne intanto accomodate sul divano piuttosto basso cercavano di tenere una posizione più o meno corretta. Alessandra che sapeva gestire molto bene e con classe la minigonna accavallò velocissimamente le sue lunghissime gambe mostrando le sue cosce abbronzate quanto ritenesse corretto fare.

Claudia, subito evidentemente molto impacciata, tentò di imitare Alessandra ma litigò subito con la sua cortissima gonna bianca a tubino. Si rese subito conto che aveva assunto una posizione troppo audace ed al limite della decenza. Con una mano bevve l’aperitivo e con l’altra cercò di coprirsi. Non voleva mostrare ai due uomini di fronte il colore delle sue mutandine! Presumibilmente di un candido ed abbagliante bianco.

L’aperitivo per Claudia si concluse velocemente e pure la sua tortura. Quando venne però il momento di rialzarsi dovette spostare le gambe che aveva accavallato con attenzione e tanta fatica. Pur rimettendosi seduta a gambe strette non riuscì a non mostrare quello che non voleva mostrare. Quel divano aveva veramente una seduta troppo bassa per quel suo tubino così corto! Le sue mutandine erano indubbiamente bianche! Le apprezzai.

Riccardo si accorse della visione che Claudia mi aveva gentilmente ed involontariamente offerto e mi sorrise complice. Subito dopo fissò proprio lì Alessandra nel momento in cui anche lei si alzò dal divano. Confidava nello stesso spettacolino che la sua mogliettina mi aveva appena ingenuamente offerto. Ma mia moglie, molto più esperta di Claudia nel gestire una minigonna, si rialzò con molta calma riuscendo a non mostrare quello che Riccardo sperava di intravedere. E fu pure così maliziosa da fargli un sorrisetto. No, le sue mutandine non gliele avrebbe proprio mostrate!

Ci accomodammo sul tavolo dove la cena era pronta. Era imbandito perfettamente e notai la presenza di una serie infinita di bottiglie di vino. Riccardo voleva evidentemente far bere gli ospiti. In particolare le due donne. L’aperitivo, smisuratamente alcolico, era stato l’inizio e Claudia già mostrava un certo rossore provocatole dal caldo che il drink che aveva appena bevuto e offertole dal marito traditore.

Lui voleva evidentemente farla subito andare sù di giri, farle superare l’evidente timidezza e farle allentare tutti i freni inibitori che lei indubbiamente aveva. Sperava evidentemente che una Claudia euforica e sollecitata nella maniera adeguata avrebbe coinvolto anche l’altra moglie presente. Era certo che anche Alessandra, stuzzicata e provocata dall’esibizionismo di Claudia da lui impostole, avrebbe forse concesso qualcosa. E mia moglie gli piaceva indubbiamente proprio tantissimo.

No, proprio no! Riccardo, il focoso maritino di Claudia non riusciva proprio a nasconderlo! Il suo obiettivo era evidentemente vedere e gustarsi qualcosa di Alessandra trascinata in qualche situazione scabrosa. In cambio, non sapendo di spalancare una porta già ben aperta, prima mi avrebbe gentilmente offerto in visione sua moglie. E la giovane Claudia era già stata costretta a mostrarmi la mutandina!

Ma Claudia, veramente timida, parecchio imbarazzata ed impacciata, era evidentemente ignara del progetto del marito! Sapeva però che Riccardo era parecchio sporcaccione e lei aveva già sperimentato quanto suo marito fosse stato spesso in passato in vena di porcate. Solo a parole, per fortuna, l’aveva già esibita agli amici! Come quella famosa cena alla quale avevamo partecipato pure Alessandra ed io…

Da parte mia ero curioso di scoprire fino a che punto il giovane marito si fosse spinto nei giochino erotici nei quali avrebbero certamente coinvolto la propria mogliettina. E Claudia era veramente molto giovane, graziosa e proprio un bel bocconcino. Insomma la giovane mogliettina di Riccardo mi piaceva ed il suo notevole imbarazzo mescolato ad una evidente ritrosia mi eccitavano ancor più.

Alessandra se ne era subito accorse, naturalmente, ma fece buon viso a cattivo gioco e da grande femmina quale era intuì che molto presto Riccardo avrebbe tentato di aprire una gran competizione tra sua moglie e lei. Puntando ovviamente sulla tentazione di ogni donna di voler emergere sulle altre. E lo spirito da Miss Università e il voler primeggiare sulle altre non avevano mai abbandonato mia moglie. Come la sua avversione a dover subire condizioni e compromessi per ottenere ciò che desiderava!

Lasciava alle altre quelle umiliazioni. Ed Alessandra sospettava già che probabilmente Claudia sarebbe stata la prossima prima vittima del gioco architettato da suo marito. La giovane donna sarebbe stata questa volta la contropartita per Riccardo, suo marito, e come piacevole visione per me, il suo marito esteta, sempre alla ricerca del bello femminile!

Ma Alessandra decise di non ostacolare per il momento i progetti di Riccardo e sempre sorridente partecipò alla serata sempre più allegra. Non mancarono però molto presto le allusioni e battute che si fecero sempre più spinte. Fu Riccardo che cercò di far scivolare più volte il discorso su certi argomenti. Riguardavano per lo più le mogli e si fecero sempre più piccanti. Ben presto divennero scabrosi.

Entrambe le mogli si mostrarono inizialmente molto disponibili al giochino che Riccardo pensò bene di improvvisare. Consisteva in un piccolo vero e proprio interrogatorio su argomenti che riguardavano le due donne presenti. Argomenti molto intimi, naturalmente, e che penetravano nell’intimità di Claudia ed Alessandra. Era sempre Riccardo l’inquisitore sempre più divertito e subito dovette subire le occhiatacce di sua moglie sempre molto restia nel rendere pubbliche le sue cose più riservate.

“Ma è un gioco, Claudia! – la rimproverò subito lui – Anche Alessandra e Fabio lo sanno. Formano una coppia matura ed affiata. Non si fanno certi problemi… Vero, Alessandra?” “Vero, Riccardo… – rispose lei con un sorrisetto e guardando me – Se non sono cose che invadono troppo l’intimità di una donna…”

Tra un bicchiere e l’altro bevemmo tutti una gran quantità di ottimo vinello. Noi uomini però astutamente riuscimmo a mantenere una certa sobrietà pronti a cogliere qualsiasi sbandamento delle due donne. In particolare di Claudia che era senza dubbio la più debole e vulnerabile tra le due. E fu proprio con lei che Riccardo iniziò il suo gioco che partì con delle domande pruriginose ma ancora accettabili.

“Claudia. i nostri amici vogliono sapere che intimo usi questa sera… – esordì allora lui – Amore, non sei nuda, sotto, vero?” Lei per qualche istante sgranò gli occhi ma volle stare al gioco. “Un perizoma, Riccardo… – rispose lei a voce bassa – E lo sai bene il tipo di perizoma che uso…” “Colore?” “Bianco come la gonna e con con pizzi…” “È il reggiseno? – continuò lui – Non lo indossi stasera?” “No, oggi non ce l’ho… Lo so che a te piace che io giri spesso per casa senza reggiseno! Ti ho accontentato…”

“Hai un seno piccolino, Claudia…” Lei sbuffò per la prima volta infastidita da quella domanda. “Sì, amore. Lo sai bene che ho il seno piuttosto piccolo. Ma ti piace tanto baciarmelo e mi riempi sempre di succhiotti…. Ce lo sodo, però… E porto la seconda di reggiseno… Quello a coppa larga, però…”

Soddisfatto di quella risposta Riccardo si girò verso Alessandra. “E tu, Alessandra?” “Dimmi, Riccardo, dimmi… – rispose mia moglie regalandogli un gran sorriso di circostanza – Cosa vorresti sapere?” “Com’è il tuo intimo, ad esempio… Se ce l’hai…” “Certo che ce l’ho! – rispose subito Alessandra – Mutandina e reggiseno!” “Colore e tipo della mutandina?” “È un completino che mi ha regalato Fabio… Piuttosto piccolo… È un tanghno con tanti pizzi. Nero come l’abitino che indosso. Ed io porto la terza di reggiseno… Soddisfatto?”

Le risposte date dalle due donne furono sufficienti per il padrone di casa curioso. Ma era solo l’inizio. E noi tutti lo sapevamo. In particolare le due donne. E Claudia dimostrava già un po’ di nervosismo al contrario della palese tranquillità mostrata da mia moglie che così maggiormente innervosiva la giovane moglie. La cena proseguì in una atmosfera sempre più rilassata. Si percepiva la complicità degli invitati maschi ed in particolare la preoccupata curiosità delle due donne che già si erano sottoposte a quelle domande un po’ intriganti. Ed entrambe non disdegnarono di assaggiare un po’ di tutti i vinelli di marca pregiata che l’ospitale padrone di casa offrì nuovamente loro. Forse per farsi un po’ di più di coraggio ed abbassare il livello dei loro freni inibitori.

Claudia in particolare voleva mostrarsi un po’ meno timorosa e più disinvolta di mia moglie della quale indubbiamente soffriva la tranquillità e la sicurezza ostentate davanti ai due uomini. Presto però gli effetti si mostrarono sui volti di entrambe le donne che non erano evidentemente abituate a così abbondanti libagioni. Un ciuffetto ribelle dei suoi capelli sulla fronte un po’ corrucciata fu il segnale che lanciò Claudia. Lei era giunta al limite. Alessandra invece mostrava un leggero rossore ed uno smagliante sorriso. Era allegra ma indubbiamente ancora sobria. Indubbiamente più di quanto lo fosse Claudia che aveva già perso un po’ di lucidità.

Riccardo ritenne allora giunto il momento di coinvolgere un poco di più le due donne a quella che lui sperava si trasformasse almeno un po’ in una serata a luci rosse. Ed ancora una volta fu Claudia a doversi sottoporrei per prima alle domande che successivamente sarebbero state poste anche a mia moglie.

“Tesoro, Fabio vorrebbe sapere se presti molta attenzione al tuo corpo…” “Certo, soprattutto quando lo esige il marito. Faccio tanta attività fisica in palestra, sono seguita da un personal trainer ed ho uno splendido massaggiatore…” “Uomo?” “Certo, me l’ha consigliato lo stesso personal trainer. E’ molto professionale…” “E tuo marito cosa ne pensa? E’ contento che tu sia circondata da tanti uomini?” “Apprezza il risultato di tante cure anche se è molto geloso. Mi fece però delle scenatacce quando seppe il tipo di massaggio che settimanalmente facevo nello studio privato del massaggiatore.” “Perché, Claudia?” “Perché non gradì la giovane età del mio massaggiatore. Molto carino e molto giovane. E non gradì il fatto di sapere che mi sottoponevo ai massaggi non molto vestita.”

“Nuda, Claudia?” “Spesso mi coprivo con un piccolo asciugamanino. Ma talvolta il massaggio comprendeva anche quelle parti del mio corpo che pudicamente inizialmente tenevo sempre coperte… Sì, qualche volta mi sono fatta massaggiare tutta e quindi sono rimasta anche nuda tra le sue mani!” “Immagino che il tutto sia stato molto piacevole per te, Claudia….” “Certo, ma lui non se ne è mai approfittato. Anche se l’ho visto apprezzare moltissimo oltre ai miei glutei molto sodi pure i miei addominali ed il mio ventre piattissimo. Sì, con quel tipo di massaggio lui ebbe così però anche l’esclusiva visione del mio sesso… Lo scrutò sempre con attenzione e mi disse sospirando che gli sembravo una bambina…” “Sei completamente depilata, Claudia… Vero?” “L’hai sempre voluto tu, amore mio… Ma solo un altro uomo, oltre a te, lo sa… Il mio massaggiatore, appunto, che è un ragazzino e tu che sei mio marito. Non mi faccio vedere nuda, io! Da nessun altro uomo!” Abbassò allora lo sguardo e mi sbirciò rimanendo in silenzio.

Riccardo si voltò allora verso mia moglie che si attendeva le stesse domande. Che cominciavano indubbiamente ad essere parecchio indiscrete. Ma lei con un sorriso fece intendere a lui che lei era pronta a subire quello strano interrogatorio. “E tu, Alessandra? – esordì infatti Riccardo – Cosa mi racconti?” “Cosa devo raccontarti, Ricardo?” “Sarebbero gradite alcune cose! – continuò lui guardando me – Anche tu sei una bella donna come la mia moglie Claudia e sicuramente anche tu presti molte attenzioni alla cura del tuo corpo che immagino perfetto.” “Sì, Riccardo, è vero. Mi piace essere bella ed anch’io dedico molto tempo alla cura del mio fisico e del mio… spirito.” “Raccontami, Alessandra, raccontami”…”

“Sono anch’io patita del benessere fisico. Vado in palestra e sono seguita anch’io da un bravissimo personal trainer. Ma poi mi piace anche andare a correre all’aperto ed in particolare in riva al mare! E per completare sono iscritta ad un centro benessere dove mi piace essere coccolata. Ci sono andata in perlustrazione le prime volte con Fabio ed insieme ci siamo viziati nel massaggio di coppia ed anche nei rilassanti bagni turchi.”

“Ci sei andata anche da sola, dopo? – continuò ad indagare con sempre maggiore curiosità Riccardo – Palestra, centro benessere, massaggio e bagno turco…” “Sì, anche da sola… Ti sembra strano?” “Una donna sola in certi luoghi provoca curiosità e certe attenzioni…” “Non sono una bambina e non sono ingenua. So gestire certe attenzioni di chi mi è vicino ed in particolare le loro curiosità. Mi faccio massaggiare anche integralmente ma un piccolo asciugamano rimane stretto nella mia mano per coprire parti del corpo che non voglio esibire a nuovi massaggiatori che non conosco. Almeno all’inizio preferisco così…

Nel bagno turco invece all’asciugamano preferisco il più piccolo dei miei perizomi che uso solo in quella occasione. Mostro le tette, è vero, ma spesso lo faccio anche al mare con l’autorizzazione di mio marito che stranamente gradisce la mia piccola esibizione… Questi mariti…

“Ma no… – continuò poi con naturalezza Alessandra – Non sono depilata, io, ma io certe cose le tengo coperte. Anche Fabio mi vuole così, al naturale… Non sono depilata, quindi, ma mi piace prestare le massime attenzioni alla mia passerina. Vado settimanalmente dall’estetista che è un autentico artista nel curare le parti intime delle sue clienti donne. Ed è l’unico uomo che mi vede settimanalmente completamente nuda. Oltre a mio marito, naturalmente! Sono stata esauriente nelle risposte, uomo curioso?”

“Certamente, Alessandra! E sei certamente una donna molto affascinante…”

Riccardo volle a quel punto per un attimo allentare la tensione ed inondò la stanza di una dolcissima e rilassante musica. “Facciamo una piccola pausa? – ci chiese – Mi sembra che le signore siano un po’ agitate e che ne abbiano bisogno…” Ci fece così intendere che era giunto il momento di abbandonarci in quella soave musica e di lasciarci andare in un lento e complice ballo. Naturalmente per coppie!

Lui invitò mia moglie la quale non si ritrasse ed anzi sorridendo accettò l’invito. Io mi avvicinai allora a Claudia da dietro, le cinsi i fianchi e giratala le feci il classico invito. Lei, anche se un po’ stranamente affannata, accettò e si fece stringere. Esattamente come stava facendo con estrema disinvoltura mia moglie con suo marito.

Ma Claudia non era invece abituata evidentemente a certe situazioni e la percepivo particolarmente agitata come una ragazzina alla prima volta. Stretta tra le mie braccia la sentivo respirare affannosamente e mi piacque pensarla in quel momento come una giovanissima liceale della prima classe probabilmente ancora vergine al suo primo ballo con il più bel ragazzo del liceo.

E lui era ben più grande di lei e soprattutto ben famoso per la sua particolare passione di deflorare la più bella tra le ragazzine della prima. E la giovane donna sapeva anche altre cose di lui! Al maschietto non sarebbe bastata una sega fatta velocemente nel bagno dei maschi! E lui pure, detestando il preservativo, non sopportava disperdere all’aria il suo seme prezioso ed ambito da tutte le altre ragazzine che lo avevano già gustato.

Sì la giovane donna sapeva benissimo che lui, in alternativa alla fica, acconsentiva di spruzzare il suo sperma sempre bollente ed abbondante solo nella bocca della giovane amante. Ma per molte di loro era stata la prima volta che avevano ingoiato il seme di un maschio… Sì, perché lui pretendeva anche che le femminucce bevessero per punizione tutto il suo sperma! E tante, facendo molta fatica e superando tutti i loro imbarazzi e disagi, lo avevano fatto e bevuto proprio tutto per la prima volta.

Le giovani donne avevano avuto tutte reazioni assai diverse. Alcune avevano riso tantissimo nervosamente sentendo tutti quegli spruzzi di sborra scendere giù nella loro gola. Altre avevano piagnucolato sommessamente. Altre non sopportando l’odore e il sapore del seme dell’uomo non avevao retto a quell’estremo oltraggio loro riservato e brontolando avevo vomitao e sputato tutto.

Ma per lui tutte quelle scene erano state indimenticabili e, da bravo mascalzone quale era, si era divertito a divulgare tra i suoi compagni di classe come Giuliana, Luisa, Elisabetta, Rita e tante altre lo avevano spompinato. E soprattutto come lo avevano fatto e come si erano comportate in particolare alla fine.

Non sapevo se Claudia avesse anche lei vissuto questa avventura liceale. Ma era indubbiamente in quei momenti tutta presa da alcuni pensieri. Mi sembrò addirittura che in certi momenti tremasse.

Incollato a lei apprezzavo però il suo profumo molto dolce ed estremamente sensuale e le sue forme che strettamente avvinta al mio corpo gentilmente mi offriva. Lei era piuttosto magrolina ma le sue tettine, piccoline ma effettivamente sode, si facevano infatti ben sentire sul mio petto. Lei era indubbiamente senza reggiseno e sapeva di farmele così ben sentire le sue tettine appuntite!

Ciò la imbarazzava ancora di più. “Bella serata… – mi disse con un filo di voce cercando di rompere il ghiaccio e nascondere il suo turbamento – Ma mio marito è un po’ troppo birichino, vero? Io mi vergogno, sai, a raccontare e fare certe cose… Sono i miei piccoli segreti, intimi! Ed invece lui proprio no, calpesta la mia sensibilità e il mio pudore! E come corre, è molto esuberante e mi mette in difficoltà… Anche perché non so dove voglia arrivare!”

Mentre diceva ciò la sentii distintamente improvvisamente e più volte fremere. Non era proprio abituata evidentemente ad essere abbracciata così stretta da un altro uomo. “Tu mi capisci, vero, Fabio? Io sono parecchio più giovane di voi tre e certe situazioni non le ho mai vissute. Sono un po’ in difficoltà ma non vorrei apparirvi troppo imbranata…” “Sei come una ragazzina della prima stretta ad un bel ragazzo di quinta? – le chiesi ridendo – Dimmi, Claudia, dimmi…” “Non capisco, Fabio… – si staccò per un secondo e fissandomi tutta rossa in volto – Ti sembro così tanto giovane ed imbranata?“ “Ma no, Claudia. Continua, continua…”

“Certo che non ho l’esperienza di tua moglie… – riprese lei stringendomi ancora più forte – Ma sono anch’io una donna… E sono anche femmina! E te ne sei già anche accorto, vero?”

“Lo so, Claudia, e me ne sto accorgendo, sai… – la interruppi subito per tranquillizzarla – E ti sento tutta e per bene…” “Cosa, Fabio, cosa stai sentendo di me?” “Il tuo affanno, il tuo seno ed i tuoi capezzolini turgidi…” “Oh, Fabio… Scusami – mi bisbigliò allora lei all’orecchio – Io mi sarei voluta mettere anche il reggiseno… Ma lui non ha voluto! Non volevo che succedesse questo… Sono molto sensibile in certe parti del mio corpo, soprattutto se sono, come dire, agitata… Ma speravo che tu non te ne accorgessi proprio di certe mie cosine! E che non ti infastidiscano… Sì, i miei capezzolini! Sono sensibilissimi e non riesco a controllarli quando si inturgidiscono in questo modo. Scusami ancora Fabio! Ma uffa! Ma quell’aperitivo troppo forte per me all’inizio della serata e tutto il vino che mio marito mi ha fatto bere mi hanno provocato questi effetti e mi hanno ridotta in questo stato… E a dire e raccontare poi certe cose… Scusami ancora e promettimi di non dirlo a mio marito… ”

“Stai tranquilla, Claudia… – le sospirai io questa volta nell’orecchio – Certe cose non si raccontano ai mariti ed alle mogli… E certe cose si sentono e si apprezzano… Non è il vino, tesoro…. Tu sei eccitata perché sei una splendida femmina, giovane e caldissima. Sì, sei proprio molto eccitata, Claudia, ed è bello sentirti così!”

In silenzio, approfittando che l’altra coppia si era un po’ allontanata in un angolo della sala dominata dalla penombra, lentamente feci in modo di scivolare ballando dietro un angolo che ci permise di non essere visti per qualche secondo. Scesi con le dita delle mie mani sui suoi strettissimi ma rotondissimi fianchi. Poi mi divertii a mandarla ancor più in confusione sollevandole qualche centimetro la gonnellina fino a sentire con le dita i minuscoli laccetti della sua mutandina. Contemporaneamente schiacciai il mio sesso sul suo facendole sentire tutta la mia erezione che si era violentemente manifestata.

Lei, sentendo tutto il mio cazzo duro e lungo, si irrigidì ma non replicò e mi lasciò fare. Mi fece sentire tutto il suo apprezzamento con un lungo sospiro. Mi diedi allora da fare con i nodi dei laccetti delle sue mutandine. Per un attimo pensai di scioglierli e costringerla a restare per il resto della serata nuda sotto il corto gonnellino bianco.

“Oh no, Fabio, non farlo! – mi supplicò subito lei con un lungo gemito ed irrigidendosi ancora di più – Ti prego, non fare così…” Ubbidii e lasciai ricadere la gonna che ritornò a coprire sempre molto poco le sue bella cosce. “Grazie! – la sentii dire piano piano – Sei stato gentile e non hai voluto approfittare della situazione… Ma penso che la serata sarà molto lunga per me… Ho il sospetto che mio marito abbia certe idee che purtroppo riguardano proprio me, la sua giovane mogliettina che deve essere iniziata ad un certo tipo di serate!”

Qualche secondo dopo cambiò la melodia. Riccardo ed Alessandra rispuntarono subito dall’oscurità dove si erano immersi, ci raggiunsero e ci invitarono a fare un altro ballo. Questa volta ognuno con il rispettivo consorte!

“Ti sei divertito con la giovanissina mogliettina, marito? – mi disse subito Alessandra con grande ironia ma anche un po’ pensierosa – Hai perlustrato per benino la mogliettina di Riccardo?” “Solo un po’… – le risposi subito con altrettanta ironia pur vedendola un po’ imbronciata ed indubbiamente al quanto arruffata – Ma ha fatto tutto lei. Non riesce a nascondere le sue emozioni. Non è abituata a certe cose e non è capace di trattenersi. Ora è in gran confusione, imbarazzata ed è pure molto preoccupata per quello che sta facendo suo marito. Lei è comunque parecchio sù di giri, il vino e tutto il resto l’hanno eccitata a dismisura ed ha paura che suo marito approfitti della situazione che lui stesso sta creando.”

“Oh Fabio! – mi interruppe allora subito Alessandra – Anche lui è in stato confusionale. È eccitatissimo e ti confesso che mi ha fatto passare un momentaccio! Sappi che ballando mi ha fatto subito sentire per benino tutto il suo arnese… Sì il suo uccello! E già in turo… Uffa!” “Non è proprio riuscito a trattenersi, l’ometto? E tu, Alessandra, l’hai lasciato fare?” “No, Fabio, proprio no. Solo un po’, all’inizio… Mi ha colta di sorpresa! L’ho invitato a non fare così e di stare tranquillo! Ma lui non si è proprio trattenuto e non potevo dargli un ceffone. Qui ed adesso! Siamo sempre a casa sua! E lui si era comportato da mandrillone dal primo momento che davanti a te mi aveva invitata a ballare con lui! Mi ha subito avvinghiata e mi ha stretta senza quasi farmi più respirare. Ha voluto così prima sentire per bene la consistenza dei miei seni strusciandoseli per bene sul suo petto indubbiamente muscoloso e poi, non avendo avuto subito particolari reazioni di rifiuto da parte mia che ero rimasta quasi paralizzata dalla sorpresa, ha incollato il suo basso ventre al mio.”

“Ah, il maialino… – commentai subito interrompendola di nuovo – Non ha proprio perso tempo, lui…” “Più che un maialino lui si è dimostrato uno stalloncino in calore… Uffa, me lo ha fatto sentire per tutta la durata del ballo. Ce l’aveva sempre duro e sembrava non volesse mai scendere. Anzi cresceva continuamente. Deve averlo piuttosto grande, Riccardo! L’ho sentito ad un certo punto come vibrare ed ho quasi temuto che lui… Insomma, dopo avermi trascinata con noncuranza nella zona più buia della sala si è dato ancor più da fare! Eccome!

“Ha iniziato prima ad accarezzarmi la schiena giocherellando sopra il vestitino con il gancetto del reggiseno che aveva faticosamente individuato. Temetti che tentasse di sganciarmelo e farmi restare come sua moglie con le tette al vento! Ma uffa! Avrei potuto permettermelo anch’io ma mi sarei sentita umiliata nel farmi togliere così il reggiseno da lui! Ha poi iniziato a strusciare ancora più furiosamente la sua patta dei calzoni sul mio basso ventre.

“E uffa! Ho sentito benissimo il suo uccello indurirsi ed ingrossarsi ancor di più. Poi è sceso più giù lungo le cosce e con le punte della dita di una mano ha iniziato a sollevarmi un po’ alla volta la gonna leggerissima del mio vestitino.

“Voleva proprio arrivare evidentemente alle mie mutandine. Scoprirle dalla gonna e farmi sentire il suo uccellone ancora in gabbia. E tu lo sai che io sono parecchio calda, lì sotto! E lui stava infatti aumentando sempre di più il ritmo dello sfregamento del suo sesso sul mio pancino!

“Potevi ribellarti, Alessanra!” “Non ne ho avuto il tempo, Fabio, e non ti vedevo più. Sentii ad un certo punto Riccardo ansimare ed intuii che lui era ormai pronto ad eiaculare e che voleva che io gli permettesi di venire proprio in quel modo. Insomma, stava per godere cosi, facendo tutto da solo! Palpeggiandomi un po’ le gambe e il lato b ma, soprattutto, accarezzandomi un po’ sopra la mutandina con il suo uccello ancora chiuso nella sua mutandina. La sua cerniera dei jeans era già improvvisamente scesa e la patta si era spalancata! Pensai che probabilmente, se non avesse retto, si sarebbe così spruzzato tutto addosso dentro le sue mutande. Ma era troppo eccitato e continuava a ripetermi un’infinità di cose irripetibili tra le quali che il mio profumo e il mio corpo lo inebriavano e lo eccitavano, che io ero un vera femmina e che lui non ce la faceva più ed era pieno di… voglia!

“Mentre mi informava sulla pericolosa situazione della sua eccitazione, pensò bene di sollevami di peso e schiacciarmi sulla parete. Mi bloccò così e completò l’opera di sollevamento della gonna del vestito.” “Ti ha bloccata come aveva fatto l’altro quella volta alla festa in baby-doll tanto tempo fa!”

“Sì, Fabio! Proprio nello stesso modo! Io non riuscii, così bloccata sul muro, ad opporre resistenza e lui trascinò senza fermarsi nonostante le mie proteste la mia gonna fino a quasi sotto l’ombelico. Lo vidi sbirciare compiaciuto la piccola mutandina improvvisamente così apparsa ed apprezzare indubbiamente la sua trasparenza. Sono sicura che cercò di scoprire almeno un po’ il mio pelo. Purtroppo lo slip che tu stesso mi hai regalato è particolarmente trasparente e qualcosa riuscì ad intravvedere…”

“Per completare l’opera mi fece con forza con una mano allargare e sollevare una gamba.”

“Lo pregai di smettere. Non volevo essere costretta ad urlare! Quella posizione alla quale mi aveva costretta non mi piaceva proprio!”

“Lui non si preoccupò della mia minaccia. E pochi secondi dopo la situazione degenerò ulteriormente. Lo sentii armeggiare per un istante con l’unica sua mano rimasta libera con l’elastichino del suo slip. Poi, subito dopo, percepii distintamente il suo glande piuttosto grosso appoggiarsi e premere prepotentemente sulla mia mutandina proprio lì, vicino all’apertura del mio sesso! Riccardo aveva improvvisamente tirato fuori l’uccello! Aumentò la pressione e facilmente un po’ di lui entrò dentro di me, nella mia fica. Ti confesso che ero tutta bagnata ed allargata per la posizione che mi aveva fatto assumere. Ero spalancata davanti a lui ed incollata al muro.”

“Per lui era stato facile! Sì. mi stava prendendo in piedi come una cavallina già domata e da fecondare. La mia mutandina di pizzo nero era diventata il suo preservativo! Ero terrorizzata dall’idea che lui esplodesse così. Mi avrebbe sporcata tutta e avrebbe ricoperto tutta la mutandina nera del suo seme bianchissimo! Mi dimenai quasi furiosamente.”

“Ed allora, tesoro, cosa hai fatto?” “Ma amore, gli ho fatto quello che dovevo fare! Con calma affinché non si alterasse ulteriormente prima gli ho afferrato la mano bloccando il suo tentativo indecente di sollevare ancora la gonna. Poi, sussurrando, ho cercato di convincerlo a calmarsi e di non venire così! Anche se aveva tanta voglia lui non era uno stallone da monta ed io una cavallina da essere fecondata in quella maniera! Aggiunsi poi che non ero protetta dalla pillola e che ero molto fertile. Ma che ero soprattutto una donna e moglie di un altro! Poi per rassicurarlo di più gli ho ricordato che la serata era ancora lunga. Solo così si è allora un po’ placato e sono riuscita a tornare a respirare, a farlo uscire velocemente dalla mia passerina sempre più fradicia ed a risistemarmi la gonna e tutto il resto.

“Subito dopo mi ha chiesto allora cosa ti avrei raccontato. Lo tranquillizzai dicendogli la verità. Accettando l’invito a casa sua mio marito sapeva benissimo il tipo di serata che ci aspettava. A lui ed a me, sua moglie. E che sono stata proprio da mio marito convinta a partecipare Anche se mi ero mostrata molto perplessa.”

“A Riccardo ciò è stato sufficiente ed anche lui si è ricomposto. Ed anche la musica, per fortuna, era finita! Ma uffa! Io sono ancora arrabbiata ed offesa, amore!”

Guardai Alessandra che imbronciata mi scrutava con fare interrogativo. Voleva evidentemente il mio commento ed era certamente un po’ preoccupata sul prosieguo della serata. Avrebbe probabilmente gradito tornarsene a casa. Io cercai allora subito di tranquillizzarla.

“Evidentemente sono entrambi parecchio giovani ed indubbiamente in calore… E di sicuro noi due piacciamo moltissimo ad entrambi. Anche se in modo diverso e per ragioni diverse. Tu sei per lui una bellissima donna e molto più femmina e sexy della sua giovanissima mogliettina. Io invece posso essere per lei un uomo molto interessante, molto più maturo del suo giovane marito e soprattutto molto più capace di insegnarle certe cosine ed introdurla nel mondo del piacere”.

“Stiamo quindi al gioco, Alessandra, e, se ti va, aiutiamoli.” “Ma uffa! Lo sai, Fabio, che certe cose mi sono difficili da accettare e fare. Io sono una donna sposata ed a differenza di voi maschietti certe cose non mi piacciono fare… E poi effettivamente Claudia è parecchio più giovane di me. E’ proprio quasi una ragazzina…. Già moglie però di un uomo che vorrebbe essere il suo Pigmalione e vorrebbe introdurla nella sfera del sesso più spinto, a luci rosse… Ma lei non mi sembra proprio il tipo!”

“Ma quello che Riccardo ci sta proponendo è un gioco, Alessandra…” “Ma Fabio, lui non stava proprio giocando quando prima me lo ha appoggiato duro e lungo tra le mie gambe e sulla mia mutandina. E non ero nuda, per foruna! Non oso pensare se lo fossi stata, se non lo avessi bloccato e se gli avessi permesso di continuare in quelle cosine che stava per combinarmi… Ma Fabio, uffa, voleva scoparmi e stava per farlo! Ed io non sono proprio una verginella! Sono una donna!”

“Neanche io ero nudo e ti assicuro che anche Claudia era già pronta ed in stato confusionale!” “Quindi? – insistette Alessandra – Cosa facciamo? O meglio so benissimo cosa vorresti fare tu… Ma io? Dove vorresti che io arrivi? Lo sai che io faccio l’amore solo con te… Sono riuscita a bloccare lui, per una volta. Non so se sarei in grado di rifarlo! Anche perché sono sempre una donna, uffa! E lui è così forte ed energico! Certe cose potrebbe anche prendersele se la donna non è difesa dal marito!”

“Lo so, Alessandra, quello che non fai. Ma tu sai bene quello che piace a me che tu faccia!” Alessandra continuò a guardarmi con sguardo interrogativo. Ed io continuai. “Lo sai bene che mi piace guardare ed essere guardato. Ed ancor più se in quei momenti ci sei tu”. “Continuo a non capire bene, Fabio! Spiegati meglio, ti prego! Ma fai presto, la musica sta finendo e lui vorrà subito continuare nella serata così particolare da lui voluta… Ed esattamente dal punto dove si era interrotta! E tu sai bene cosa vorrà sapere molto presto… Farà parlare per te prima sua moglie mandandola ancor più in confusione. Ma poi dovrò io rispondere alle sue domande… Ed immagino che anche tu sai bene che tipo di domande siano!”

Io cercai allora di spiegare di nuovo ad Alessandra un po’ alla volta cosa volessi effettivamente da lei.

“Lascia che Riccardo conduca il gioco come meglio creda. Neppure io so dove ci porterà. Di certo lui ha molta fantasia e ci vuole coinvolgere. Entrambi! E come avrai certamente capito anche tu, attraverso Claudia ed il mio permesso, lui vorrebbe arrivare a te. Lui è ben disponibile infatti ad offrirmi Claudia per poi permettergli io di almeno un po’ vedere te.“ “Non avevo dubbi! – mi interruppe subito Alessandra – Visto come si è comportato!”

“A me questo potrebbe anche andare! – ripresi io la mia argomentazione di convincimento – Visto che Claudia, anche se timida ed apparentemente tanto inesperta, mi ha appena dimostrato quanto sia invece vogliosa di provare un uomo diverso da suo marito. Anche per spirito di emulazione di te. Non vorrebbe essere considerata inferiore a te. Tutto dipende quindi dalla tua disponibilità, Alessandra!”

Alessandra rimase ancora per qualche secondo in silenzio. “Ma uffa, Fabio! – sbottò allora lei – A te piace tanto esibire tua moglie? Non capisco, anche se ho già percepito altre volte un po’ certe tue passioni molto particolari… Ho capito però che questa volta dovrei partecipare anch’io ad un giochino a luci rosse per coinvolgere l’altra giovane mogliettina. Dovrei spingermi fin quasi alla fine, presumo. Ma all’ultimo momento io potrei però fermarmi e ritirarmi, lasciando che gli altri facciano da soli quello che più preferiscono? Ed io, amore, dovrei eventualmente guardare lui e forse anche te mentre invece soddisfate la sua mogliettina in calore? Lo sai bene che io di sicuro non mi farei scopare e sporcare da un altro… Non sono veramente poi protetta in questo periodo e sono fertilissima… Ed anche se io lo desiderassi… Tu invece con Claudia se lo vuoi… Intanto lui, suo marito, sarebbe in paradiso solo guardandomi e magari facendosi guardare da me. Solo guardare… Ma io sarei assolutamente libera di decidere quanto e come mostrarmi? Ho capito giusto?”

“Vedo che hai capito tutto, Alessandra. Si tratta sempre di un gioco. Di sicuro tu, a differenza di Claudia, non verrai posseduta, e non ti farò sporcare da lui!” “Voglio sperarlo! Ed anche mai completamente nuda… – volle ancora precisare ancora Alessandra molto titubante – Lo so, ho capito che a te piacerebbe tanto che io mi mostrassi… Anche così… Ma io… ma io dico adesso che sarà solamente Claudia a doversi eventualmente mostrare completamente nuda a voi due! Ed a fare poi forse anche tutto il resto. Tutto quello che a voi maschietti piace tanto far fare a noi donne! Se a Riccardo va bene… Insomma… Io? Io nuda? Te l’ho detto, uffa… Non lo so… Non mi va troppo… Eventualmente… Io non vorrei… Vedremo, uffa! Ti va bene per il momento così, marito sporcaccione?”

Io non le risposi ma la baciai appassionatamente. Ancora una volta Alessandra, non rifiutando nulla mi aveva regalato tutta se stessa e stava facendo un altro passo verso il mio mondo di uomo e marito cuckold. Anche se lei non lo sapeva ancora…

Continua

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