ANNA E ELEONORA
Anna l’ho conosciuta in clinica, io paziente e lei infermiera. Mi ero operato ai legamenti del ginocchio e avevo deciso di restare in clinica per la fisioterapia e riabilitazione. Amico del direttore sanitario, ero riuscito a convincerlo di poter mangiare nella mensa dei dipendenti. Il secondo giorno, in fila davanti a me, di spalle, vedo questa giovane donna che si gira, mi sorride e mi dice “ buongiorno signor *****, come va il suo ginocchio ?” Un attimo perplesso che conoscesse il mio nome e rispondo che andava molto meglio. Rimango colpito dalla sua bellezza, dal suo sorriso e dalla sua spontaneità. Solo dopo ho capito che era stato il “colpo di fulmine” a cui allora non credevo.
Il giorno dopo, incuriosito, arrivato in mensa la cerco con gli occhi e la vedo, sola, in un tavolo. Con il mio vassoio pieno di cibo mi avvio verso il suo tavolo e le chiedo se potevo sedermi con lei. Sorriso carinissimo “ certamente, si sieda, mi faccia compagnia “. Mi allunga la mano “ piacere Anna “ sto per dire il mio nome “ il suo lo conosco già …” sto per chiedere …. “ lei non poteva vedermi,era già sotto anestesia, sono la capo ferrista del primario e ho seguito tutta l’operazione”.
Passai tutta la riabilitazione vedendola e chiacchierando con lei in mensa. Gli ultimi giorni fremevo, avevo paura di chiederle il telefono per poterci sentire fuori dalla clinica, avevo paura di fare la figura di quello che ci provava, mi sembrava di essere rimbambito, mai che mi ero posto il problema ma quella donna mi interessava davvero. L’ultimo giorno era l’ultima occasione “ Anna non si offenda ma vorrei rivederla fuori di qui.” “ Mi dia il suo numero che le mando il mio “. Semplice, schietta, solare.
Tornato alla vita normale non mi decidevo a chiamarla dandomi del pirla poi “ Buongiorno Anna, come sta ? “ “ Buongiorno Roberto io bene e TU, la gamba tutto a posto ?” Quel TU mi ha sciolto, abbiamo preso a chiacchierare tranquillamente come in clinica e alla fine le ho chiesto se poteva uscire un giorno a cena. Mi ha risposto che avrebbe controllato i turni e mi avrebbe fatto sapere. Rimasi deluso perché pensai che mi aveva elegantemente scaricato. Invece il giorno dopo squillò il cellulare con il suo nome. “ Ciao, se l’invito è ancora valido va bene per sabato “.
E’ iniziato così il nostro rapporto; cene piacevolissime dove si parlava di tutto, soprattutto lei raccontava del suo lavoro, con quella maniera aperta,solare, allegra. Riusciva a mettermi completamente a mio agio, rilassato e sereno come raramente mi era capitato con una donna. Talmente sereno che pensare al sesso con lei era l’ultimo dei miei pensieri. Una sera a cena, diretta come sempre “ parlami di te, si sincero, non hai nessuna relazione ? sei bello, pare pure benestante e sei single ?” “ora si, da un bel po’ di tempo, la donna giusta non è ancora arrivata “ e lei “ e non ti fa impressione uscire con una vedova? “ rise alla mia faccia “ si sono vedova, con una figlia di 15 anni, mio marito mi ha lasciato per un incidente un po’ di anni fa “
Con la sua abituale leggerezza mi raccontò della sua vita, delle relazioni avute e finite con uomini interessati a portarla a letto ma non a fare cose seriamente.
Erano più di due mesi che uscivamo a cena quando nel riportarla a casa tranquilla mi disse “ non mi fai vedere la tua casa? “ riuscii a rispondere prontamente “ vediamo se ti piace “. Era sempre lei a prendere l’iniziativa.
La mia villa è la casa dei miei che avevo ristrutturato. Una villa dell’inizio del 900’ immersa in un bel parco. Il piano terreno è pieno di vetrate che danno sul parco mentre sopra ci sono le camere. Arrivati in casa ero riuscita a stupirla, continuava a dire che era magnifica, preparai da bere e la portai a visitare la casa. Poi seduti sul divano ad un tratto mi disse “ e la camera da letto non me la fai vedere ? “.
La presi per mano e salimmo. In camera si guardò intorno “ bellissima come il resto della casa “ Posò il bicchiere e prese a spogliarsi: ma lo fece in una maniera normalissima, come se fosse nella sua stanza per preparasi per la notte e per questo ai miei occhi ancora più eccitante. Era ancora più bella di come immaginassi: seni non grossi ma dritti e tondi, capezzoli piccoli, pancia piatta, il corpo snello e tonico, un sedere tondo e alto e la vagina accuratamente rasata con un pelo corto e curato sul monte di venere. Si mise davanti a me per farsi guardare. Una splendida ragazza di 38 anni. Stavo per iniziare a spogliarmi quando lei “ no, ti spoglio io “ iniziò a sbottonarmi la camicia e me la tolse, apri la cinghia e sbottonò i pantaloni e mi aiutò a toglierli, con due mani abbassò e tolse i boxer. Ero chiaramente in erezione. Con la mano destra mi prese i testicoli, mi tirò verso il letto, si sedette sull’orlo e io in piedi di fronte a lei. Sempre tenendo i testicoli nella mano con l’altra accarezzò il pene più volte, poi mi tirò ancora più vicino e guardandomi negli occhi prese a leccarlo, sulla punta e lungo l’asta, per poi prenderlo in bocca e succhiarlo lentamente. Era un pompino perfetto, lento e sensuale, ogni tanto lo toglieva dalla bocca, leccava la punta, mi guardava e sorrideva. Sempre più eccitato da quella bocca che mi succhiava le ho preso la testa tra le mani tenendola ferma e mi sono mosso io avanti e indietro cercando la profondità della sua gola. Per paura di venire mi sono sfilato, l’ho fatta sdraiare sulla schiena e inginocchiandomi ho tuffato la faccia tra le sue cosce. La sua vagina umida e rosata profumava; ho iniziato a leccarla lentamente assaporando il suo umidore. Leccato e succhiato, con le mani piene dei suoi seni e i capezzoli induriti, ascoltando il suo respiro sempre più veloce e affannato sino a quando con le sue mani ha spinto la mia testa contro il suo inguine e le sue gambe mi hanno avvolto le spalle stringendomi forte. Le sue gambe che si rilassano, le bacio la pancia, mi alzo e…. “ Anna ,scusami, non ho preservativi…” “ non ti preoccupare, prendo la pillola…” “ Mah…” “ Tranquillo, ho visto i tuoi esami, li sotto sei sano come un pesce…” Ridendo mi ha aperto le braccia. Sono entrato in lei, umida, calda e scivolosa, fermo per assaporare la sua vagina; poi un lento dentro e fuori mentre la baciavo sulla bocca,sul collo, sui seni, le succhiavo e mordicchiavo i capezzoli. Ad un tratto,con un sussurro, “ vieni con me, vieni con me….” La sua vagina a pulsare come a risucchiare il mio sperma dentro di lei. Abbracciati stretti per qualche minuto baciandoci con passione. Poi mi alzo, vado in bagno, prendo una salvietta bagnata e torno in camera; lei mi vede con la salvietta e ridendo mi apre le gambe, si fa pulire delicatamente dallo sperma che fuoriesce dalla vagina e le imbratta l’inguine. “ apprezzo la delicatezza, sei il primo uomo che mi fa una cosa simile” sempre sorridente e allegra; “ grazie, è stato veramente bello”. Ci facciamo ancora coccole poi mi accorgo che è molto tardi. Mi guarda e mi dice “ cosa c’è, vuoi mandarmi via ? “ “ stai scherzando, è che pensavo a tua figlia….” “ tranquillo, sai cosa gli ho detto ? Leo non torno stanotte, penso di scopare l’uomo migliore che ho conosciuto da anni a questa parte “ “ ho mio dio….” Ridendo della faccia che devo aver fatto. Poi abbracciati ci siamo appisolati. Ad un’ora imprecisata mi risveglio intronato e trovo Anna sdraiata su di me che mi lecca e succhia i capezzoli, sto per dire qualcosa ma lei mi mette un dito sulle labbra e mi dice di stare zitto, lentamente dando piccoli baci scende lungo il mio corpo, si sdraia tra le mie gambe ,mi prende delicatamente il pene moscio con una mano e mi bacia e lecca e succhia i testicoli, poi con il pene in bocca, sempre guardandomi, lo succhia. Poi si alza, mi gira la schiena, si inginocchia e con il cazzo in mano si penetra. Si accovaccia completamente per sentirlo tutto dentro di se, poi appoggiandosi con le mani alle mie cosce, inizia a salire e scendere. La guardavo mentre mi scopava, il mio cazzo dentro e fuori, le sue natiche aperte con lo sfintere rosato. Non ci ha messo molto ad avere l’orgasmo, piegata sulle mie ginocchia a riprendere fiato. Lentamente si è sfilata. Non ero venuto, il cazzo lucido dai suoi umori. Si è alzata, mi è venuta vicino, mi ha baciato sulla bocca, poi si è sdraiata con la faccia sulla mia pancia, una mano a prendermi i testicoli e la sua bocca a catturarmi il pene rigido. Le labbra e le guance in un risucchio continuo, stavo godendo come un pazzo. Sto per venire e faccio per ritirami ma la sua mano sui testicoli si stringe e mi blocca; “ ho dio le sto per venire in bocca…” sento il cazzo pulsare e le sue labbra che si stringono ancora di più; sento la sua lingua che si muove intanto che mi succhia per vuotarmi dal mio sperma. Si alza e corre in bagno, torna veloce, allegra e sorridente “ ha un buon sapore…sono andata in bagno a sciacquare la bocca per poterti baciare “. Questa è Anna, allegra, sorridente, determinata, decisa, senza la paura di prendere l’iniziativa, calda e appassionata. E’ davvero la prima volta che ho incontrato una donna cosi “ donna “.
Sessualmente libera e fantasiosa, il sesso le serve anche per combattere lo stress del suo lavoro a contatto con la sofferenza.
Una sera si era voltata sulla pancia e mi aveva sussurrato “ dai prendimi da dietro “, in quella posizione vedevo il suo splendido culo con le natiche aperte, il suo sfintere lucido e rosato, l’ho penetrata in vagina e quando è venuta, ancora rigido, mi sono sfilato e con il cazzo giocavo col suo buchino, no disse nulla; ma quando feci un po’ di pressione “ no, no, non voglio “. Mi sentii uno stronzo per aver tentato una cosa del genere e mi aspettai una sua reazione offesa; invece non disse nulla.
Un paio di settimane dopo, di quel fatto non si era parlato, a cena notai il suo comportamento, un po’ diverso dal solito; più malizioso ed eccitato, lei sempre così tranquilla e rilassata. A casa volle salire subito in stanza, si spogliò rapidamente, prese un sacchettino dalla borsa e corse in bagno “ tu spogliati e aspetta “ Mi misi nudo seduto sul letto. Ero interdetto, passavano i minuti e lei era in bagno, sentii lo sciacquone, poi dopo pochi minuti “ vieni in bagno ? “. Entrai, era seduta sul bidet; “mi aiuti a lavarmi ?“ con aria da bambina innocente. Misi il detergente sulla mano e iniziai a lavarla, più che lavarla era una carezza scivolosa sulla sua vagina, con le dita la stuzzicavo davanti e dietro, le aprivo le labbra e le stuzzicavo il clitoride, con gli occhi chiusi si godeva le carezze. “ ok togliamo il sapone “. Mi stavo rialzando e voltando per andare in stanza quando notai un flaconcino con un beccuccio; capii subito che si trattava di un clistere pre-operatorio usato prima delle operazioni per pulire il retto. Rimasi di ghiaccio, ma allora era una cosa che aveva già fatto in passato, pulirsi prima del rapporto anale con altri uomini. Per la prima volta mi scoppiò una botta di gelosia maschilista, nella mia mente il film di lei e di un uomo che spingeva il suo cazzo nel suo culo e lei che gemeva, anzi no erano due uomini che la prendevano insieme, uno davanti e uno dietro e lei in mezzo ai due. Questo film mentale mi fece ingelosire ancora di più e mi eccitò enormemente.
“ aspetta, vieni qua “ di fronte a lei, seduta ancora sul bidet, mi prese il pene e lo mise in bocca succhiandolo, mi prese la mano, tornò in camera, si sdraiò a pancia in giù mettendosi un cuscino sotto la pancia e aprendo le gambe. La sua vagina e il buchino aperti e lucidi. Mi sdraiai tra le sue gambe, aprii le natiche con le mani, leccai con foga culo e figa, la penetrai in vagina e la scopai con una certa dose di violenza che non era da me. Ero lucido e geloso, le mie braccia sulle sue spalle a schiacciarla sul materasso, guardavo il suo viso rivolto verso di me: occhi chiusi e labbra dischiuse, a ogni affondo stringeva gli occhi. Nella mia mente vedevo solo l’uomo senza volto che l’inculava ! Mi staccai, feci cadere un grumo di saliva sullo sfintere, con un dito lo spalmai esternamente, rimisi di nuovo il cazzo in vagina per lubrificarlo con i suoi umori, poi in ginocchio tra i suoi fianchi, aiutandomi con la mano, iniziai a premere sullo sfintere, lentamente ma con decisione. Come la punta si fece strada Anna emise un lamento, la guardai : occhi stretti, bocca aperta e mani a stringere le lenzuola. Non mi interessava; l’uomo senza volto aveva tutto il suo cazzo dentro di lei. Lentamente la penetrai tutta, le pareti del suo sfintere mi stringevano il pene in una morsa; il suo retto era caldo e umido. Come sentii rilassare i muscoli presi a muovermi, avanti e indietro, la guardavo, gli occhi sempre stretti, le mai a stringere convulsamente le lenzuola e un lamento rauco. La pressione del suo sfintere mi fece venire rapidamente e le versai il mio sperma nel suo intestino. Mi sfilai e le crollai di fianco. Solo allora mi accorsi delle lacrime e del viso stravolto “ Anna ma era la prima volta che …..? “ Mi fece solo si con la testa.
“ Ma perché hai voluto ? “ Perché ti amo “. Mi sentii un verme ma Anna è così.
Volevo rendere il nostro rapporto più solido che mai e dissi che volevo conoscere sua figlia. La prima volta che vidi Eleonora rimasi stupefatto: era la fotocopia di Anna da ragazza, fisicamente e caratterialmente: allegra, spontanea, solare, determinata e intelligente. Erano ormai 8 mesi che il nostro rapporto si faceva sempre più profondo e una sera a cena con loro due dissi a Eleonora “ Leo a te dispiace se chiedo a tua madre di sposarmi “ Le brillarono gli occhi “ no, non mi dispiace e ne sono contentissima “.
Sono 4 anni che si sono trasferite da me; ho organizzato la zona ospiti come un mini appartamento per Leo in modo che possa avere la sua completa indipendenza. Si è dimostrata una ragazza perfetta; brava, studiosa, con la testa sulle spalle, affidabile.
Con Anna le cose vanno a meraviglia, l’intesa è sempre più profonda, moralmente e sessualmente. C’è però un “ma”.
Sono 6 mesi che ad Anna hanno cambiato ruolo; il suo primario l’ha fatta diventare capo-sala del reparto chirurgia. Ruolo più importante e premiante che però la costringe a turni. Ma ha cambiato anche l’atteggiamento di Leo verso mi me. Con i turni di Anna, anche notturni, passiamo più tempo da soli e in queste occasioni, quando sua madre è in clinica, Leo si mostra più maliziosa nei miei confronti. All’inizio non ci ho fatto molto caso ma poi mi sono accorto, ad esempio, che al mattino quando sua madre non c’è si presenta a colazione in reggiseno e mutandine, sfoderando il suo corpo strepitoso di giovane ragazza. Cosa che no farebbe mai con sua madre presente. E anche gli sguardi sono diversi e maliziosi. Una mattina, preparata la colazione, l’ho chiamata “ Leo è pronto “ una- due volte poi non vedendola sono salito, ho aperto la porta “ Leo la colazione è pron….” Era completamente nuda in mezzo alla stanza, rivolta verso mi me. “ Si pa’ non ti ho sentito, ora arrivo “ . Io imbarazzatissimo sono rimasto qualche attimo a guardarla, tra l’altro bellissima, e senza dire una parola sono sceso. L’aveva fatto chiaramente apposta ! Quando è scesa si era vestita con leggeri pantaloncini sgambati che mostravano lo spacco della sua figa e una maglietta leggera che metteva in evidenza i suoi seni a meloncino con i capezzoli dritti. Solito sorriso malizioso. Ho fatto finta di niente. Ed era un continuo stuzzicarmi quando sua madre era sicuramente al lavoro. Con Anna nei paraggi assolutamente irreprensibile.
Una notte io e Anna stavamo facendo sesso. Anna era a pancia sotto, io sopra che la scopavo lentamente. Ad un tratto mi è parso di vedere Leo che ci guardava e mi sono bloccato; per fortuna Anna aveva il volto rivolto dalla parte opposta ma mi chiese “ cosa c’è ” “ niente un crampo “. Ripresi a muovermi ma guardavo la porta. Leo si ripresentò senza timore di non farsi vedere e rimase a guardarci sino a che io e la mamma non venimmo.
Non avevamo mai chiuso la porta della camera da letto e certo non potevo inventarmi di farlo da quel momento; Anna si sarebbe chiesta il perché.
Successe un’altra volta: Anna era inginocchiata davanti a me, in piedi, che mi faceva un pompino; vidi la testa di Leo spuntare a guardarci; presi la testa di Anna tra le mani per impedire di voltarsi e guardavo Leo. Lei tranquilla mi guardava sorridendo; ci guardammo per un po’ poi ebbi l’orgasmo in bocca ad Anna, chiusi gli occhi e riaprendoli Leo era sparita.Non potevo far finta di nulla, decisi di parlarle. Al mattino, Anna già al lavoro, a colazione arrivò Leo, tranquilla, con il solito sorrisino malizioso. “ Ascolta Leo….” “Mamma mia come siete belli quando scopate….” Da incazzato “ LEO PER FAVORE….” Con aria fintamente remissiva “ Scusami….”
“ Leo se tua madre se ne accorge è un casino, no anzi, è una tragedia per me e per te. Io amo tua madre, le voglio un bene dell’anima, non posso pensare o sopportare quello che può accadere “ “ Ma io sto molto attenta….” “ Tutte cazzate, sei intelligente, non capisci che puoi involontariamente fare una stupidata o come ieri sera farti beccare…..” “ Ma io….ti voglio bene….” “ OH SANTO IDDIO….” Mi guardò per un attimo, seria, “ Va bene, la smetto….” Ed effettivamente la smise di fare la cretina, con me riprese il suo modo di fare normalissimo ed io ero tranquillo.
Ma arrivarono le vacanze pasquali, lei a casa da scuola, la ditta chiusa e …Anna con colleghi e primario ad un congresso a Parigi.
Finita la cena e sistemata la cucina mi siedo sul divano davanti alla tv; Leo, con la solita felpa sformata e pantaloncini corti, “ cosa guardi ? “ “un vecchio giallo mai finito di vederlo “. Si siede accanto a me mangiando delle patatine. Dopo una mezzora si allunga sul divano e mi appoggia la testa sulle gambe, lo ha sempre fatto anche davanti a sua madre in tempi non sospetti. Sposto il braccio e lo metto sulla testa del cuscino del divano per lasciarle spazio. Dopo un po’ mi prende la mano e se la porta sul seno. Tolgo la mano; lei la riprende e la porta di nuovo sul seno. “ Leo piantala “ e la tolgo. Lei la riprende e questa volta la porta sotto la felpa sulla pancia. Sento il calore del suo corpo e la pelle liscia e tonica. Costringe la mia mano a salire e coprire un seno. Il suo meloncino con il capezzolo indurito mi riempie la mano. Non la muovo, lei con la sua mano sopra la mia mi costringe a palparla. “ Leo, piantala…” e cerco di togliere la mano ma lei la blocca. Comincio ad avere un’erezione e lei se ne accorge, si gira e ridacchia. Sospiro, sei testarda e non molli; peggio per te e per me!
Le palpo i seni, le sfilo la felpa, due magnifiche tette dure e invitanti. La tiro su di me con il busto sulle mie gambe, mi chino e le succhio e mordicchio un capezzolo; la mia mano scivola sulla pancia e si infila sotto i pantaloncini; come immaginavo è senza mutandine. La copro in mezzo alle cosce con la mano e poi con un dito inizio ad aprirle le labbra della vagina; è umida e calda; le cerco il clitoride e lo stuzzico, lei sospira con gli occhi chiusi. L’aiuto a sfilarsi completamente i pantaloncini: così nuda è proprio bella, il fisico di sua madre con un po’ di anni meno. La peluria bionda in mezzo alle gambe. La penetro subito con un dito e la masturbo lentamente. Occhi chiusi, labbra socchiuse e gridolini di gola. Ad un tratto viene stringendomi la mano tra le cosce. Mi alzo, lei sdraiata sul divano; la prendo in braccio, lei si stringe al mio collo. La porto nella sua stanza, la sdraio sul bordo del letto e infilo la testa tra le sue gambe e la lecco, la succhio, la mordicchio mentre con le dita le schiaccio forte i capezzoli. Non ci mette molto a venire di nuovo contraendosi tutta. Crolla sul letto. Mi spoglio, la tiro su seduta sul letto, mi guarda con aria imbambolata. Con una mano la prendo per i capelli e la tiro a me, con l’altra mi prendo il pene e lo strofino sulle sue labbra. Forzo per entrare ma lei tiene le labbra chiuse; “ Apri la bocca e tira fuori la lingua “ Mi ubbidisce, “ leccalo” e l’aiuto a farmelo leccare guidandogli la testa, mi faccio leccare anche i testicoli. Poi gli metto la punta in bocca “ succhialo” poi comincio a penetrarla lentamente, sempre più a fondo sino a che le viene un conato di vomito. Mi tolgo la faccio respirare e poi ricomincio, si deve abituare alla mia invasione. Mi sto godendo la sua bocca. Decido di finire, le vengo in bocca, quando sente i primi schizzi di sperma strabuzza gli occhi e tenta si scostarsi ma tengo ferma la sua testa. Mi svuoto ed esco. Rimane qualche attimo di sasso, poi si copre la bocca con la mano e corre in bagno. Quando ritorna è un po’ sconvolta
“ Bhe cosa c’è, ti ha fatto schifo ? “ Fa solo sì con la testa. “ Ti ci devi abituare “. Mi corre addosso mettendosi a cavalcioni delle mie gambe. Mi abbraccia stretto mettendo il suo viso tra il mio collo e le spalle. “Leo ho cercato in tutti i modi di tenerti lontano da me ma tu sei testarda e hai voluto in tutti i modi “ il proibito” e anche quello che ti ho fatto è ” il proibito “ e ci saranno altre cose. Ma come ti ho già detto la cosa più importante di tutte è mamma, non dovrà mai sapere; giuralo! “ Mi sussurra che anche per lei la mamma non dovrà mai sapere. Le cerco la bocca e la bacio. Le mie mani l’accarezzano sulle spalle e scendono sul suo splendido culetto. Il mio dito scorre nel solco, le accarezzo lo sfintere e scendo sulla vagina. Le mie dita la esplorano; è ancora calda e bagnata. “ La tua micina ne vuole ancora? “ Fa si con la testa.
Mi alzo tenendola in braccio e la sdraio sul letto, le apro le gambe e la lecco eccitandola ancora di più. La tiro seduta e mi alzo, le prendo una mano e la porto sui miei testicoli “ Accarezzali delicatamente, prendilo in bocca e fallo diventare duro “. Lo prende in bocca e lo succhia e lo lecca.
Oramai la diga che mi ero imposto è crollata, vedo solo una giovane fighetta con un gran corpo, tette piccole come piacciono a me e corpo snello e tonico; la sdraio e non mi pongo più problemi. “ Prendi la pillola vero? “ Fa si con la testa. Già lo sapevo, ho visto nel suo cassetto il farmaco e non è più vergine, al contrario di sua madre che la vede ancora come una ragazzina. Penetrarla è una bellezza, bagnata e scivolosa, mi mette i talloni sul culo e mi spinge contro di lei; occhi chiusi e bocca spalancata mi incita a essere più rude. E’ una gran troietta libidinosa. Sono più lucido che mai, la giro sulla pancia e la penetro da dietro ancora più profondamente. Esplode in un orgasmo. Mi fermo e la faccio riprendere. La penetro ancora con energia, si lamenta ma non mi importa. Le vengo dentro e le crollo addosso.
In quei giorni di festa il mio testosterone era alle stelle, praticamente non siamo mai usciti di casa, il solo vederla girare per casa in mutandine mi eccitava e lei mai si ritraeva. Di notte mi svegliavo, la vedevo di fianco a me con quel suo culetto sodo e la penetravo senza aspettare che si svegliasse completamente. Il suo culetto mi attirava sempre di più e avevo sempre meno scrupoli. Era mattino dell’ultimo giorno di festa, mi sveglio con il pene già duro, mi giro e la vedo che dorme. Tiro via il lenzuolo e come il solito in quei giorni dorme nuda; la volto a pancia sotto e lei mormora qualche cosa e continua a dormire. Le apro le gambe e mi metto in mezzo; con la mano sfrego il pene sulla sua vagina, non voglio preliminari: solo scoparla e svuotarmi. La penetro ed è un po’ secca, si lamenta ma non mi interessa. Nel dormiveglia reagisce bagnandosi, ad occhi chiusi si gode la scopata. La sento venire e le vengo dentro anch’io, esco e con il pene lucido di sperma e dei suoi umori lo spingo, aiutandomi con la mano, sullo sfintere; non aspettandosi il mio movimento, Leo non oppone resistenza e la punta del mio pene ancora rigido la apre. Un urlo, un “ no”, un tentativo di divincolarsi ma il mio peso su di lei la blocca, tenta di chiudere le gambe ma non riesce. Entro tutto. Si lamenta e lacrima. Mi muovo per un po’ dentro di lei poi mi sfilo. Lei si alza, la faccia bagnata, mi guarda arrabbiata “ stronzo “ e corre in bagno.
La sua arrabbiatura dura poco, ritorna dal bagno e si rituffa tra le mie braccia; la stringo rassicurante, dopo un po’ le chiedo “ ti ho fatto tanto male ? “ “ si…no…un po’ “. “ vedi Leo… le donne hanno tre forellini bellissimi che attirano gli uomini …. La bocca …” e le infilo un dito tra le labbra “ la figetta…” e la stuzzico “ e un magnifico buchino “ e le accarezzo lo sfintere con il dito. Mi nasconde il viso nel mio collo, la sento ancora eccitata; la bacio sulla bocca, le succhio i capezzoli, scendo tra le sue cosce e la lecco a fondo, figa e culo. La sento venire
Sono passati alcuni mesi e la mia paura che Leo possa tradirsi con Anna è passata: si comporta con me, in presenza di Anna, come sempre: tranquilla, cordiale e un po’ distante. Me le scopo tutte e due con soddisfazione di tutti. Mi rimane però un senso di colpa verso Anna che si acuisce quando lei non c’è e faccio sesso con Leo.
Quando una sera, per puro caso e involontariamente, ho visto, senza essere visto da Anna, come lei sbloccava il cellulare, unendo i puntini con una serie abbastanza complicata di movimenti. All’inizio non ho dato peso alla cosa ma poi un tarlo si è insinuato: perché usare quella serie cosi complicata ?
Mai mi è passato per la mente di controllare il suo cellulare per la fiducia che ho sempre riposto in lei e per il suo comportamento assolutamente normale, sereno e e solare. Ma il tarlo mi ha scavato dentro.
Non mi decidevo, rimandavo, mi sentivo uno stronzo ad avere dei sospetti ma poi…..
Un giorno, stranamente Anna dimenticò il cellulare a casa uscendo di fretta perché in ritardo sul turno. Mi chiamò in ufficio per sapere se avevo visto il suo telefono a casa, dissi di no perché in effetti non avevo fatto caso. Mi sembrò una chiamata del destino. Tornai a casa di corsa, trovai il cellulare, lo guardai senza decidermi poi lo presi, lo accesi e fissai il reticolo dei puntini. Con la mia buona memoria fotografica provai a ricordarmi i movimenti; provai a ripeterli un paio di volte e alla terza il cellulare si sbloccò.
Fissai per un attimo lo schermo e poi aprii i messaggi. Rapido scorrimento e non notai nulla di strano. Galleria: veloce scorrimento delle foto ma nulla; WhatsApp: tanti contatti con persone che sapevo perfettamente chi fossero quando vidi un contatto con un numero non collegato alla rubrica. Nessuna immagine collegata.
Apro e leggo “ NON CANCELLARE” in maiuscolo, come una imposizione e sotto un video; era sicuramente uno studio medico, un’ immagine molto ben definita e circolare, come un obbiettivo di una microtelecamera. Esitai un attimo poi feci partire il video. Dopo un attimo comparve un uomo con il camice bianco. La telecamera era piazzata a metà altezza, posizionata in maniera che l’immagine riprendesse lo spazio tra un mobiletto basso a sinistra e una scrivania a destra. Sicuramente ben mimetizzata. L’uomo si appoggiò all’armadietto basso, in una posizione in cui non potevo vedere la faccia, muovendo le mani; parlava con qual’ uno ma non c’era audio. Ad un tratto si avvicina una donna anche lei in camice, parlano per qualche minuto, poi lui le appoggia le mani sulle spalle e la spinge in ginocchio. Sbalordito vedo che è Anna. Guarda l’uomo con una faccia stravolta ma rimane in quella posizione. L’uomo si apre i pantaloni, si abbassa i boxer, si prende il pene floscio in mano e lo mostra ad Anna; lei è immobile che fissa a testa in su l’uomo poi ad un tratto fa un cenno come per assentire, prende il pene in mano e lo porta alla bocca. Non riesco a staccarmi dal video, vedo Anna che spompina l’uomo muovendo la mano e la bocca. Ad un tratto l’uomo stacca la mano di Anna dal suo pene, le prende la testa tra le mani e comincia a chiavarla in bocca sempre più forte sino a che di colpo si ferma e affonda il pene nella gola di Anna che dopo un attimo picchia le mani sulle cosce dell’uomo che si ritrae. Lei rimane stravolta con la bocca aperta con lo sperma che le cola dalle labbra. L’uomo le dice qualche cosa, lei annuisce, chiude la bocca, ingoia il seme e riapre la bocca per mostrare che ha ingoiato tutto. Lui si china e le accarezza il viso: è il suo primario. Il video si interrompe. Rimango impietrito a fissare il vuoto.
Non so più cosa pensare; riesco in casa a essere abbastanza normale, do colpa al lavoro per il mio nervosismo. Mi è chiaro da tutto l’atteggiamento di Anna che è stata forzata a fare sesso con il suo capo, certamente è successo qualche cosa per cui è stata ricattata; ma anche quel video registrato di nascosto le è stato inviato per un ricatto. Ma quale?
Lei è assolutamente normale, anche se io ora la vedo con altri occhi e cerco atteggiamenti strani devo ammettere che crepe non le vedo.
Quando posso di nascosto guardo il cellulare: non c’è nulla di nuovo!
E’ passato un mese, prendo il suo cellulare, controllo: ecco il numero strano con allegato un video. Non posso guardare perché Anna è in casa. Mi agito,devo trovare un modo per vedere il video. Dopo due giorni di ansia riesco a farle dimenticare il cellulare a casa. Mi siedo e comincio a guardare: è una stanza da letto, ci sono due uomini giovani che non conosco e un terzo che riprende la scena. Questa volta c’è l’audio. Si apre la porta ed entra Anna. Come vede i tre uomini sembra voler andare via, ma uno degli uomini la blocca e le dice qualche cosa che non si capisce. Lei annuisce ed entra. Ha il viso contratto e teso. I due uomini si avvicinano e iniziano a spogliarla, lei sembra un manichino. Quando è nuda l’uomo col cellulare si avvicina e la riprende per tutto il corpo davanti e dietro, poi una mano la prende e la spinge sul letto. I due uomini si avvicinano, si sono spogliati nudi, iniziano a palparla rudemente e lei si lamenta. Uno si avvicina alla sua faccia e le ficca il cazzo in bocca, l’altro la smanaccia in mezzo alle gambe e violentemente le infila un dito nella vagina. Lei si lamenta che le fanno male ma l’uomo le chiude la bocca col suo pene.
L’uomo che si è fatto succhiare è già rigido, si mette tra le gambe e la penetra violentemente. Muovendosi velocemente, eccitato dalla situazione, viene rapidamente. L’uomo che riprende si avvicina ad Anna, le apre le gambe e riprende lo sperma che cola dalla vagina. Riprende Anna, lo sguardo stravolto, la bocca aperta e poi un lamento e chiude gli occhi. La ripresa si gira e si vede l’altro uomo in mezzo alle gambe di Anna che la violenta. Anche questo è veloce. Si vede Anna sdraiata nel letto, con le gambe spalancate, le braccia abbandonate e gli occhi chiusi. Ma ora tocca al terzo uomo. Passa il cellulare ad un altro, si avvicina al letto, prende Anna per un braccio e la costringe a mettersi seduta. L’altro riprende. Prende Anna per i capelli, lei lo guarda all’insù con aria imbambolata; “tira fuori la lingua” Anna ubbidisce e lui gli appoggia il pene “ leccalo “ “ leccami le palle” e Anna lo fa. “ apri bene la bocca “ e lui lo infila “ avanti troietta succhialo bene “; se lo fa succhiare un po’ poi tenendole la testa con le mani la chiava in bocca sino a venire con un sacco di grugniti. Il video si interrompe ma vedo che non è finito. Nel timore di quello che potrei ancora vedere metto in pausa. Riprendo a guardare, uno dei due uomini e sdraiato sul letto, l’altro sta portando Anna, che barcolla un po’, dal bagno verso il letto, la fa salire a cavalcioni sulle gambe dell’uomo che con il pene rigido in mano la penetra, lei si lamenta, lui con le braccia se la tira addosso. L’uomo col cellulare si posiziona dietro e si vede il sedere di Anna e il cazzo che va avanti e indietro lentamente nella vagina di Anna. Lei oramai ha un leggero lamento continuo. Poi l’altro uomo si avvicina e lentamente inizia con un dito ad accarezzare lo sfintere anale di Anna. Con orrore capisco cosa succederà. Sale sul letto, si accovaccia, si prende in mano il pene rigido e inizia a spingere sull’ano di Anna. Come inizia a penetrarla Anna urla, l’uomo sotto la tiene bloccata e l’altro riesce a penetrarla tutta. Anna urla “ mi fai male, mi fai male” ma l’uomo continua a penetrarla avanti e indietro ridendo e commentando “ che bel culo stretto che hai “ sino a che viene con un grugnito. Dopo un po’ si stacca e la ripresa inquadra l’ano di Anna che contraendosi fa uscire a scatti lo sperma. L’uomo sotto inizia a muoversi e la scopa per un po’ sino a che viene anche lui. Sposta Anna come un manichino che rimane a pancia in su con le gambe divaricate e lo sperma che esce dalla vagina e dal culo gli occhi chiusi e la faccia stravolta. Ma non è finita, ultimo sfegio: l’uomo col cellulare la prende e la strattona sino al bordo del letto. Si avvicina alla sua faccia e con una mano si masturba e con l’altra riprende; “ apri la bocca “ Anna non la apre e lui le da uno schiaffetto “ apri la bocca “ le urla e Anna ad occhi chiusi apre. Lui viene versando lo sperma nella sua bocca “ avanti puliscimi “ e si fa succhiare il cazzo.
Il video finisce, rimango stordito, non so cosa fare o dire. Perché Anna si fa ricattare ? , perché comunque apparentemente in casa e con me è assolutamente normale ? ci saranno altri video ed io vorrò vederli? Chi è in realtà Anna ?. Ed io, che mi scopo sua figlia che posso dire o fare?



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
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Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...