Guardo il tuo corpo disteso vicino a me.
Adagiata sul fianco mi volgi le terga, dormendo ti sei scoperta e la curva che scende dai glutei sul tuo fianco è semplicemente perfetta. Magnifico è il rigonfiamento del seno che appena intravedo sotto il braccio che cade rilassato sul cuscino. La tua pelle luccica alla luce della luna e io penso che non dovrei essere qui.
Abbiamo fatto l’amore prima di addormentarci ed è stato magnifico come sempre lo è con te. Sei unica, pare che tu sappia leggere nei miei pensieri e sai sempre quello che voglio, accetti tutto senza negarti mai: sono venuto nel tuo ventre, nella tua gola, in bocca, sul seno ovunque la mia perversione mi spingesse a rilasciare il mio seme. Il tuo viso mi dimostra ogni volta un piacere indicibile e il tuo sguardo adorante ti fa apparire mia, totalmente mia.
Sai darti, doni a me non solo il tuo corpo ma tutta te stessa ogni volta che facciamo l’amore. Questa sensazione, che ho provato di rado con altre donne, è quello che mi rimane dentro alla fine d’ogni nostro incontro. Non c’è solo il puro e semplice appagamento dei sensi, il piacevole languore post coito, la dolce sonnolenza intenerita dal tuo abbraccio; c’è l’emozione di sentirti mia.
Non so come fai, non lo ho mai capito, l’importante è quello che mi lasci dentro.
Tu sonnecchi con il viso rilassato, ma temo tu stia recitando questa volta. Prima, mentre ti stavo portando verso l’apice del piacere ti ho sentita diversa, per la prima volta mi sei sembrata distante con la mente. Sì, stavi facendo l’amore con me e godevi, ma c’era qualcosa che ti turbava; quel turbamento che certo non è passato ora, nonostante le tue palpebre siano delicatamente chiuse e il tuo respiro regolare.
Lo sentivi, lo hai percepito appena ci siamo incontrati nella qui sotto, nel bar dinanzi all’albergo, che c’era qualcosa di diverso tra noi. Ci siamo guardati negli occhi a lungo prima di dire una sola parola e in quell’attimo abbiamo capito che questa storia, nata per il puro sesso, ci aveva preso la mano.
Lo sai che non sono libero come non lo sei tu, ho una donna che dice di amarmi e volere, per questo, passare con me il resto della sua vita ‘ ma io ‘ l’amo?
La stessa domanda la potrei porre a te rivolta al tuo uomo: ‘L’ami?’
Il semplice fatto d’essere finiti a letto insieme non significa che non siamo legati ai nostri partner ‘ufficiali’, ma è sintomo di un qualche malfunzionamento, di un ‘baco’ nella nostra vita pubblica.
Adesso, vai a capire cosa non funziona!
Mi odio quando inizio a pensare.
Conosco la mia mente e la facilità con cui trova le spiegazioni più plausibili e logiche a tutte le cazzate che faccio. Mi odio e mi faccio paura poiché mi scopro cinico e opportunista più di quanto accetti d’essere.
Devo respirare, il balcone lì davanti pare un buon posto per meditare: la luna, il mare vicino e la dolce temperatura della notte gioveranno ai miei pensieri.
Tu non mi senti muovere, faccio il possibile per non disturbarti nonostante la mia mole. Tanti anni di convivenza con un gatto mi hanno insegnato qualcosa!
Esco, e il contato con l’aria fresca e profumata dai pini della costa mi fa sentire meglio, mi accomodo sulla poltroncina e, mentre mi accendo una sigaretta, ti guardo di là dal vetro.
Sei veramente splendida nella perfezione giovanile del tuo corpo.
Quanti anni hai meno di me?
Otto, nove? ‘No, dieci ‘ è vero, dieci anni meno di me e si notano, per la verità son quasi undici.
Come sette sono gli anni che ti separano dalla mia attuale donna.
Ma cosa sto facendo? I paragoni tra te e lei?
Non è possibile confrontarvi, siete donne di due specie diverse. Si, perché nonostante la tua giovane età sei già una donna. In ogni caso il confronto tra voi non è possibile oltre che illecito. In questo momento, poi, non m’interessa nemmeno scoprire chi tra voi due ne uscirebbe vincente.
No, così non vale! Ma che fai, leggi nei miei pensieri?
Appena ti ho vagamente paragonata a lei ti sei voltata e distesa sulla schiena, ora il tuo corpo mi appare in tutta la sua bellezza.
Come può il mio occhio non cadere sul tuo bel ventre, restare imprigionato nella leggera peluria del pube o abbagliato dal tuo seno che s’alza e abbassa con il respiro?
è incredibile, resterei ore a guardarti. Non mi basti mai.
Già, ‘non mi basti mai’ ‘ quando è stata l’ultima volta che lo ho detto ad una donna?
Non lo ricordo!
Ed ora mi ritrovo qui ad osservare il tuo corpo e a pensare che non mi basti mai.
è strana le sessualità di noi uomini, così legati alla fisicità del rapporto e così bisognosi di quelle attenzioni tipiche dell’aspetto sentimentale. Sappiamo solo dare il piacere fisico mentre richiediamo tutto dalla nostra compagna.
Ora mi ritrovo qui a guardarti dalla finestra, a spiarti come se tu fossi un estranea e non la donna con la quale mi sono rotolato per ore su quel letto, e ti trovo desiderabile al punto da dimenticare il peso che sento nello stomaco.
Già il peso.
Tu lo sai che questa dovrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo, lo hai capito dal mio sguardo. Sai che non dovrei essere qui ma tra le braccia di un’altra, sai che l’altra mi ha da molto più tempo di te e sai che lei ha puntato tutto su di me.
Lo sapevi mentre facevi l’amore con me.
Lo hai sempre saputo!
Quando la nostra storia è iniziata non ti ho nascosto nulla di me, come te non hai celato niente della tua vita, sapevi di lei e sapevi dei nostri progetti. Silenziosamente, di comune accordo, abbiamo stabilito di non tenerne conto per riuscire a vivere sino in fondo la follia di una passione. Non ti ho mai chiesto nulla del tuo compagno, non conosco il suo nome né che ‘tipo’ è. Non so cosa vi lega, cosa ti da e cosa tu dai a lui. Quello che ti ha negato sino al punto di spingerti tra le mie braccia lo so: è stata la sua assoluta mancanza di fantasia, di creatività; la sua incapacità di stupirti.
Mi chiedo ora cosa ha spinto me tra le tue braccia.
Possibile che sia stata solo la semplice attrazione fisica che, subito, ho provato per te?
Possibile che non ci sia altro?
In cosa ha mancato la mia donna?
Cosa non mi ha dato, da me tanto desiderato, da spingermi verso di te?
No, questi sono pensieri pericolosi, sto cercando le sue carenze in modo da scaricare tutte le colpe a lei. Non mi smentisco mai, a quanto pare!
Se carenze ci sono state è evidente che da me son derivate, sicuramente sono stato io il primo a far mancare qualcosa a lei, di riflesso lei le ha negate a me. Sono anche bravo a farmi del male .. a quanto pare.
Le colpe sono da tutte e due le parti, al cinquanta per cento circa, questa è la realtà, ma resta del tutto ininfluente ora che devo capire cosa voglio realmente. Non è più importante sapere cosa ci ha allontanati, l’importante è capire se c’è la possibilità di continuare a stare insieme. Certo è che se continuo a guardare la ragazza di là dal vetro, troverò sempre meno buoni motivi per tornare indietro. Ma come faccio a staccare gli occhi da te?
Continui a dormire, ignara dei miei pensieri, almeno così pare.
Mi domando, ora che il recente orgasmo ha appagato il mio desiderio e riportato la ragione a prevalere sull’istinto, cosa mi farai mancare tu, quello che non sarai in grado di darmi. Al contempo, mi chiedo cosa vorrai tu da me e se sarò in grado di dartelo. Sì, perché, il mio istinto mi spinge verso di te. Se ascoltassi il cuore lascerei tutto per te.
Come posso, però, parlare di cuore nell’attimo stesso in cui penso di fare del male alla donna che è stata vicina a me per tanti anni? Meglio alludere al solo istinto, allora!
Continuo a girare attorno alla questione principale, chiaro sintomo della mia indecisione. Devo assolutamente stabilire che fare: se tornare da lei o se mandare tutto all’aria e prendere te.
Non ho dubbi circa tua disponibilità, mi hai fatto capire in più di un’occasione di non aspettare altro che una mia decisione in merito, mi ha dato la tua totale disponibilità. Hai, abilmente lasciato a me il peso d’ogni scelta. La tua è stata una mossa astuta, in realtà tu non hai deciso nulla, ti sei semplicemente data, offerta senza porre condizioni. Quindi io dovrei stabilire il futuro di quattro persone: io, te e la mia attuale compagna e il tuo compagno. Non è facile, lo devi ammettere anche se è comodo fingere di dormire, come stai facendo ora. Forse la tua è una manovra tesa a darmi la tranquillità necessaria in un momento come questo, oppure è un segno del tuo carattere, della tua tendenza a relegare agli altri ogni peso decisionale.
è importante capire, ora, cosa sta dietro il tuo modo di agire. Nel primo caso, quello in cui agisci in questo modo per lasciarmi il tempo e la tranquillità di decidere, sei encomiabile e unica. Quante donne si comporterebbero così? Quante donne mi lascerebbero scegliere in assoluta pace se stare con loro o tornare dall’altra ‘ ma, te ne frega qualcosa di me? Dico ‘ sai che sono qui sul balcone a spremermi le meningi, a soffrire nel dubbio di che fare della mia e nostra vita ‘ e tu dormi o fingi di farlo? Nessuna donna resterebbe inerte se provasse un minimo d’interesse per il suo uomo, farebbe di tutto per spostare il peso della mia scelta. Escludo la seconda ipostesi che vede questa tua inattività nata da caratteristiche caratteriali, tu non sei così ‘ ormai ho imparato a conoscerti!
Però rimani sul letto ‘ cosa vorrà dire questo?
Odio quando inizio ad ‘annodarmi’ nei miei pensieri!
Ho solo questa notte per scegliere te o l’altra ‘ o nessuna al limite, domani mattina se non ti dirò che ho scelto te ‘ sparirai dalla mia vita per sempre.
Scindiamo il problema nelle sue componenti elementari, come insegnano gli antichi.
Valutiamo cosa mi lega a te e cosa mi lega alla mia compagna.
Proiettiamo un probabile futuro con te e uno con lei.
‘ ma che faccio, parlo al plurale? Cos’è l’inizio di una crisi d’onnipotenza? Il sentire d’avere in mano il destino di due donne mi ha portato a credere di possedere una parte divina; novello demiurgo del vostro destino?
Come se non sapessi che, in realtà, voi avete già deciso tutto. Qualunque cosa io stabilisca ora, era già stata prevista e subdolamente predisposta da voi. Sono null’altro che una pedina nel vostro gioco, ogni uomo è una pedina nel gioco di una donna. Anzi di più donne, s’inizia con la propria madre per terminare con le eventuali, future, figlie, passando per quella che credi di aver scelto come compagna di vita. Allora perché sto qui a friggere il cervello in oziose meditazioni, pesanti quanto inutili, che hanno come unico risultato la perdita di preziose ore di sonno?
In realtà trovo piacevole crogiolarmi nell’illusione di aver ancora qualche potere decisionale in questa storia.
Però se tutto è gia stabilito a priori da voi, o da una di voi, io non devo più provare sensi di colpa per il dolore causato dalla mia scelta!
Ok .. come al solito sei riuscito a trovare il modo di scaricare su altri le colpe scomode, sei un genio! Seguendo un ragionamento degno di un Gesuita sei riuscito a trovare in loro, le donne, le cause prime e ultime di tutto il ‘casino’ di questa storia ed a scagionare te stesso. Anzi, sei diventato la vittima. Semplicemente geniale.
Troppo geniale! Puoi raccontarla a chi vuoi ma non a te stesso e alla tua coscienza.
Il fatto è che la situazione c’è sfuggita di mano, non era previsto il sentimento tra noi due. La nostra doveva essere una storia di puro e semplice sesso, passione e trasgressione. Invece è nato un amore.
Sì, quel folle sentimento che ‘!
Ora, con il sentimento di mezzo tutto riesce più difficile. Sarebbe tutto molto più semplice se io non ti amassi. Ma tu ‘ mi ami?
Non me lo hai mai detto, ora che ci penso. Ultimamente, però, fai sesso in un modo diverso; hai aggiunto qualcosa, una nuova componente che ti fa muovere diversamente. In effetti, da un po’ di tempo fai l’amore a letto, non solo più semplice sesso. è stato questo a darmi il primo indizio sull’evoluzione della nostra storia.
Riassumendo: tu mi ami, la mia compagna dice d’amarmi ‘io chi amo?
Semplice .. amo te, ma provo un fortissimo sentimento anche per colei che mi è stata vicina sino ad oggi. Un sentimento diverso da quello che provo per te, ma ugualmente forte e intenso. Non devo confondere l’attrazione e l’infatuazione con l’amore, ma neppure scambiare la consuetudine o l’abitudine ad avere intorno una donna con l’amore.
Al diavolo tutti quanti!
Domani mollo tutto e mi ritiro in un cenobio lontano a vivere di pura meditazione per trarre finalmente piacere dallo studio della mia materia preferita.
Ok, sono decisamente fuori!
Quando ho iniziato la relazione con la mia attuale compagna ho seguito la ragione, lei mi appariva come la scelta migliore e mi attraeva la sua forte razionalità’, infatti, la nostra storia è finita. è tempo, ora, di seguire l’istinto, di lasciar parlare la passione, e di agire sconsideratamente: scelgo te!
Almeno penso d’essere io a scegliere!
Ho visto il prezzo che dovrò pagare, sarà molto simile a quello che pagherai tu; spero solo che riusciremo ad essere felici nonostante tutto il male che stiamo per fare. Però il mondo si restringerà per noi, per lungo tempo esisteremo solo io e te, e questo ci aiuterà a sopportare le colpe che ci sentiremo indosso.
Ora mi sento leggero!
Entro nella camera e mi corico vicino a te, attento a non disturbarti; ma tu, ovviamente, non dormivi!
– Allora? ‘ mi chiedi
– Ho scelto te! ‘ Riassumo in tre parole lunghe ore di meditazione
– Lo sapevo! Non poteva essere altrimenti, ti amo!
Ti abbraccio e tu ti sciogli contro di me, per ora siamo felici, la battaglia con la coscienza inizierà domani.
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…
sarebbe bello se Gianna continuasse a rimanere incinta di suo nonno portando alla luce una bella e numerosa famiglia. Come…
Sono d'accordo. Ninfadora ha potenzialità enormi. Prossimamente vedrò di dedicarle un altro racconto.
ci sono altri episodi ?