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Racconti Erotici

Cosa non farei

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ buio.

Il timido spicchio di luna non riesce nemmeno a rischiarare il mare. Lo osservo: sembra un sorriso rovesciato. D’istinto sorrido anch’io.

Mi guardo intorno. Non c’&egrave nessuno. Un silenzio tombale mi avvolge. Godo nel sentire il rumore del silenzio. Mi penetra nelle orecchie. Mi entra nella mente dove volano i miei pensieri. Il silenzio mi calma, mi tranquillizza. Mi aiuta a riordinare le mie idee sempre in subbuglio.

Cammino sulla sabbia fredda. E’ impressionante come al calar del sole divenga fredda, mentre di giorno &egrave così rovente da costringere a trasformare la camminata in una corsa verso il refrigerio della riva del mare. Ora, invece, &egrave sorprendentemente gelida. Cammino lentamente verso la battigia, guidata dal solo sussurro della risacca. Mi siedo in riva al mare e guardo il nulla.

Quando sono sola la mia mente cerca la sua compagnia. La sola che vorrei sempre, in ogni istante. Questa sera, però, il mio pensiero cerca una risposta. La sua domanda rimbomba nella mente, continuamente, come la pallina in un flipper. Batte contro le pareti della mia passione sfrenata cercando una risposta. Penso e ripenso. Sorrido sola, in compagnia del mio amore.

‘Cosa non faresti?’, che strana domanda. Cosa non sarei disposta a fare con te, per te. Questo mi hai chiesto poco fa, al telefono. La tua voce profonda ha formulato questa domanda. Il tuo cuore desidera una risposta.

D’istinto ho risposto ‘Nulla!. Non c’&egrave nulla che non farei per te!’. Ma immediatamente la risposta mi &egrave apparsa banale. In silenzio hai atteso un’altra risposta che non &egrave arrivata.

‘Pensaci’, hai aggiunto.

Ora sono qui proprio per questo. Penso a te. A tutto ciò che ho fatto fino ad oggi. A tutto ciò che desidero fare ancora.

Con te ho varcato ogni soglia possibile. A volte solo con il pensiero, con il desiderio. Altre volte nella realtà mi sono data a te completamente. A te ho concesso il controllo della mia mente. A te ho offerto tutta la mia passione.

Per te ho aspettato, lasciando che uscissi dal guscio mostrandoti a me come sospettavo che fossi in realtà. Ho atteso che mi sorridessi con l’anima, non solo con le labbra. Ho atteso che mi dicessi che mi amavi. Per te ho tralasciato le mie frivolezze, che mi avrebbero pericolosamente distratto da te. Per te ho cercato di correggere le mie impulsività. E poi ancora: ho desiderato averti, dimenticando tutto ciò che già avevo. Ti ho voluto disperatamente. Ti ho desiderato come fossi linfa vitale per me.

Con te ho sognato di volare, rimanendo incollata ad un computer. Ho corso lungo un’autostrada interminabile per raggiungerti. Mi sono offerta a te, nuda, senza remore. Ero tua. Lo ero già da tanto tempo prima. Ho desiderato che mi prendessi, facendomi sentire la tua donna: e tu lo hai fatto.

Ho tanto sognato di leccare ogni centimetro della tua pelle, di farti vedere il paradiso solo sentendo le mie labbra che ti cercavano e di desideravano. Penso che ho bevuto ogni goccia della tua passione, scambiando nelle nostre bocche il sapore del desiderio. Oggi vorrei bere ancora tutto di te, in una coppa di champagne, brindando insieme al nostro amore estremo. Ho cercato ogni sistema per abbattere la distanza ed il tempo che ci tiene lontani. Così ho fotografato tutto ciò che non ho mai amato di me, e che tu, invece, adori. Ho goduto con te ascoltando la tua voce incrinarsi mentre osservavi le mie fotografie. Mentre desideravi posare la lingua sui capezzoli che intravedevi dalla camicia aperta; o mentre osservavi il mio fiore celato dai morbidi peli che leccavi con infinta passione. A te mi mostrerei nuda, solo con il clitoride duro e sporgente che svetta tra le grandi labbra gonfie dal desiderio di sentire ancora la tua lingua che le abbraccia morbidamente.

A te offrirei tutto il mio corpo come piatto per un unico commensale: da te mi farei spalmare, attendendo fremente che cominciassi a gustare il banchetto.

Sai bene che a te offrirei, senza vergogna, il mio anfratto più segreto, più privato. Vorrei sentirti dietro di me, entrarmi dentro con la dolcezza che solo tu sapresti avere. Da te mi lascerei leccare senza porre limiti alcuni, così come ti ho leccato io.

Ricordo bene quando mi proponesti di sentire sul tuo corpo il mio liquido caldo. Quando, titubante, mi facesti accovacciare su di te, sorridendomi e godendo del calore del quale ti inondavo. Con te non ci fu vergogna nemmeno in quel momento.

Davanti a te vorrei masturbarmi. Osservare il tuo viso contratto da una smorfia di piacere, mentre guardi impotente l’estasi che so regalarmi con il pensiero di te. La mia mente sa ricreare la tua immagine a distanza.

Insieme ci siamo lavati, insaponati, baciati mentre l’acqua accendeva ancor di più la nostra passione.

Per te non ci sarebbe davvero nessun limite. Rabbrividisco al pensiero di questo. Forse &egrave la notte, forse &egrave la paura di sapersi preda, vittima e regina di una meraviglioso amore. Il mio pensiero non riesce a formulare alcuna situazione che non desidererei vivere con te. Il mio cuore brama dal sentimento che solo tu sai scaturire in me. La mente vola ogni istante cercando te.

So di volere questo. So di desiderare di essere tua, di appartenerti completamente. Ogni cosa con te &egrave passione, erotismo e desiderio.

La notte &egrave sempre più buia e fredda. Il mare ormai lambisce i miei piedi nudi, mentre le mani giocano nella sabbia fredda.

Vorrei averti accanto, ora. Osservarti mentre mi fai sdraiare, sentire che mi accarezzi, mentre il tuo viso si china su di me cercando la mia bocca. Desidero ancora sentire il tuo respiro fondersi con il mio. Fissare i tuoi occhi fino a vederli sparire nei miei, che si chiudono dolcemente al tocco delle tua labbra sulle mie. Vorrei tremare sentendo la tua mano scendere lungo il mio corpo, dai seni alle cosce. Vorrei che le mie orecchie potessero ascoltare di nuovo il suono della tua voce, delle tue parole appena sussurrate. Vorrei rivedere il sorriso che so essere solo mio.

Poi, d’improvviso, una luce.

Sorrido. Ho trovato la risposta.

Mi rialzo lentamente, scrollandomi di dosso un poco di sabbia. Riprendo lenta il mio cammino verso casa, nell’oscurità che non fa più paura.

Scuoto appena la testa, sorridendo.

C’&egrave qualcosa che non farei. Certo che c’&egrave! Nemmeno se tu me lo chiedessi. Esiste davvero una cosa che non potrai mai chiedermi di fare, perché mai la farò, nemmeno per te.

Non ti lascerei mai. Questo non farei.

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