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Due cazzi per due voci misteriose

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano ormai 2 anni che lavoravo presso quell’ufficio, il clima non era + quello di una volta, anke se continuavo ad essere l’unica donna in un gruppo di uomini, qualcosa era cambiato, avevo litigato di brutto con il figlio del datore di lavoro, solo perché non avevo ceduto alle sue lusinghe, e lui da buon figlio di papà stava creando tensione tra me e i colleghi. Ero in un periodo di crisi esistenziale, non sapevo se restare o andare via, ma dove??

Sempre da 2 anni avevo contatti con due persone addette all’amministrazione di una ditta ns. cliente, uno era di Roma l’altro di Napoli, ci conoscevamo solo telefonicamente, le loro voci erano molto sensuali e nell’ultimo periodo tornavo sempre + spesso ad immaginare i loro volti e i loro corpi, c’era una strana intesa tra di noi, le battutine sempre + sottili e la voce che cambiava intensità ogni volta che si parla di noi. Ero intrigata da questi due uomini sconosciuti, che a detta di un mio collega erano anche bei ragazzi, ad ogni telefonata speravo sempre che mi chiedessero il mio numero di telefono, – io non avrei mai potuto osare tanto, il mio orgoglio non avrebbe resistito ad un rifiuto o ad una risposta comunque negativa-, ma questo non capitava, entrambi si limitavano a stuzzicarmi solo a lavoro, capitava sempre + spesso che mi chiamassero dalle 5 alle 10 volte al giorno per qualsiasi sciocchezza.

Il caso volle che il mio titolare organizzò una cena con il direttivo amministrativo delle società ns. clienti, avevo l’occasione per incontrare i miei ‘cavalieri’.

E venne quella sera, dovevo scegliere con cura il mio vestito, ero l’unica donna presente a quella cena, non dovevo sembrare né troppo provocatrice né troppo maschiaccia, e in ogni caso avevo pur sempre 23 anni, ma comunque volevo fare colpo sui miei probabili amanti, optai per un tajer nero, gonna sopra il ginocchio con spacco non troppo accennato, un body di merletto per sottogiacca che lasciava intravedere e no un balconcino nero di pizzo che imprigionava la mia 3′ abbondante, formando 2 brioche, in coordinato un tanga ridottissimo che a malapena copriva il sedere e la mia patatina, indossavo delle autoreggenti color carne ed un paio di scarpe nere con un tacco decisamente alto ma non volgare. Quando il mio collega Gianni mi passò a prendere mi guardò con la bava, lui da sempre ci provava, ma per me era solo un amico, ripetette per tutto il tragitto che ero stupenda e che lo eccitavo da morire, con i suoi modi schietti che mi facevano ridere e smorzavano i toni, comunque notai in lui un erezione prepotente, che non mi dispiacque per nulla, anzi ero contenta di fare quell’effetto e speravo che i miei due cavalieri provassero la stessa eccitazione.

Arrivammo al ristorante dalla macchina Gianni mi fece notare i due, uno Giovanni era alto 1.78 moro capelli corti occhi scuri e un viso angelico, dal vestito blu sembrava anke messo bene a fisico, Luca nn lo focalizzai subito era di spalle ma prometteva bene; ero lì finalmente potevo dare un volto alle voci che di notte + di una volta mi avevano indotta a masturbarmi, le gambe mi tremavano, mi sembrava di essere al primo appuntamento, avevo il batticuore e Gianni se ne accorse, mi disse di stare calma, ma lui non poteva immaginare cosa passasse nella mia mente.

Così mi presentai, Giovanni splendido, Luca si girò, era una visione, anche lui moro occhi neri capelli corti ed un paio di occhiali da vista, di quelli che rendono + interessanti chi li porta, un po’ + basso di Giovanni ma con un fisico da paura, aveva una maglietta attillata e sul braccio la giacca in coordinato con il pantalone, Gianni mi sussurrò che sicuramente avevo fatto colpo visto il modo in cui mi guardavano, ma comunque non eravamo soli con noi c’era tutto lo staff amministrativo delle altre ditte ed i miei colleghi, per tutta la cena parlammo del + e del meno tra argomenti di lavoro e vita vissuta, ero seduta al centro tra i due che non avevano mai perso di vista il mio seno, l’accento romano di Luca mi piaceva soprattutto quando prendeva dei toni caldi, Giovanni era altrettanto sensuale con quell’italiano perfetto che non faceva risalire alle sue origini napoletane, la voce era sempre stata fondamentale nel nostro rapporto, e loro lo sapevano, lo avevano capito così a fine serata mi proposero di andare a bere qualcosa, giusto per conoscerci meglio in vista dell’indomani lavorativo che ci aspettava. Giovanni da esperto conoscitore della sua terra ci portò nei posti + belli di Napoli, alcuni che io stessa ignoravo, ci fermammo sul lungomare in 1 di quei bar all’aperto prendemmo da bere dei martini e continuammo a ridere e scherzare, fin quando Luca mi bisbiglio all’orecchio:

< Questa notte hai intenzione di farmi dormire da solo in una stanza d'albergo di una città che non conosco? Aspettavo questa domanda, ma al tempo stesso temevo la risposta, così gli sorrisi senza rispondere, così spostò l'argomento delle nostre discussioni sul sesso, voleva avere una risposta alla sua domanda, che non tardò ad arrivare, le mie risposte alle loro domande eccitavano me , che ormai ero bagnata oltre modo, e loro che lasciavano intravedere dai pantaloni i peni gonfi, decidemmo di andare in camera sua tutti e 3 a fargli compagnia per un po' ''.!! In macchina salimmo dietro io e Luca, che cominciò a palparmi e a baciarmi ovunque le sue mani scendevano senza freni lungo il mio corpo per insediarsi senza mezzi termini nella vagina bagnata dai miei umori, infilò il medio in vagina simulando il moto del pene mentre con la bocca leccava il mio seno che era ancora intrappolato nel body e nel reggiseno, cominciai a massaggiargli il pene senza tirarlo fuori dal pantalone, era duro come l'acciaio e di notevole misura, decisi di sedermi su di lui simulando una penetrazione anale, mentre che con il dito continuava a starmi dentro e l'altra mano mi torturava i seni, Giovanni che guidava sempre + spesso ci guardava dallo specchietto retrovisore sorridendo in modo malizioso, allora lo feci fermare e passammo a sederci sul sedile anteriore, Luca mi penetrava il culo e mi masturbava la fica mentre io ero intenta a fare un pompino a Giovanni che con poca lucidità ma estrema bravura ci conduceva all'albergo. Giunti in albergo già in ascensore i mie due amanti cominciarono ad entrarmi dentro, Luca in fica e Gianni si faceva spazio con le dita nel culo, che dopo la penetrazione avuta in macchina bruciava dalla voglia di essere riempito, ed un semplice dito nn mi bastava, arrivai in camera col pene di Luca infilato in fica. Cominciammo a spogliarci a vicenda, baciandoci, leccandoci e carezzandoci. I miei 2 stalloni mi misero sul letto e cominciarono ad accarezzarmi alternando le carezze ai baci, sentivo Giovanni che mi baciava in bocca, i suoi erano baci dolci da innamorato, i suoi occhi lucidi ma con tanta passione mi sciolsero il cuore tanto da pensare che forse sarebbe stato + appropriato fare sesso solo con lui, per godere da soli quegli attimi di piace, che magari sarebbero sfociati in un sentimento + grande, ma nello stesso momento la lingua di Luca arrivò alla mia vagina e comincio a leccare ed infilarsi dentro ciucciando e baciando il mio nettare, continuò per alcuni minuti fino a che non arrivai all'orgasmo, ma la mia voglia di cazzo continuava a salire i dolci sentimenti erano spariti volevo per me quelle due aste di acciaio, Giovanni se ne accorse e mise il suo pene tra le mie tette in moda da farlo arrivare alle labbra e cominciò a muoversi avanti e indietro, metre Luca mi pose un cuscino sotto la teste per farmi accogliere meglio il cazzo dell'amico in bocca; presi tra le mani il pene di Luca e cominciai a fargli una sega, mentre sentivo Giovanni ansimare e mettermi il cazzo in bocca per farmi succhiare il suo seme imminente all'orgasmo, e così fu Giovanni venne dentro la mia bocca, il suo sperma mi scendeva giù per la gola, era nauseante, non mi era mai piaciuto ingoiare lo sperma ne fare pompini, ma quella situazione mi eccitava oltremodo e non riuscivo a dire no a niente, uscito da me prese a leccarmi la fica < Voglio darti lo stesso piacere che tu hai dato a me amore mio, - queste le sue parole-. Mentre Luca mi fotteva la bocca come se stesse nel mio culo, io gli menavo le palle e mi toccavo il seno, qualche colpo e anke lui venne ed io con lui grazie a Giovanni che con la sua lingua era riuscito a farmi avere il 2' orgasmo in poco tempo. L< Che ne dici di una penetrazione doppia?? Io< Magari l'ho sempre sognato, e senza dubbio una buona idea. G< Io voglio scoparti la fica e guardarti negli occhi, baciarti e sentirti ansimare nelle mie orecchie. L< Con enorme piacere te pjo er culo e telo sfonno, proprio come vuole una troia in calore. G< Non essere volgare, '' almeno ke tu non lo voglia?! Io < Normalmente ti avrei rotto la testa, ma in questa circostanza qualke parolina spinta non fa male. G< Dai vienimi sopra ho una gran voglia di starti dentro e sentire il tuo calore avvolgere il mio pene. Giovanni si stese sotto di me gli salii a cavalcioni e mi impalai con il suo cazzo duro e grosso e cominciai a cavalcarlo mentre Luca mi spalmava dell'olio sul buco del culo e con le dita si preparava la strada, mi fece posizionare e con un colpo secco mi infilò il suo cazzo e cominciò a smaniare dentro di me. L< Dai troia lo senti , lo senti come ti apre ti basta o lo vorresti più grande? Sei una troiana rotta in culo ' queste parole eccitavano sia me che Giovanni che ci scambiavamo sguardi di intesa e piacere - Ti vengo dentro ti piace quando un cazzo ti sborra nel culo dai dimmelo troia, dai dai dai ''' sto arrivando '.. Giovanni che aveva seguito il movimento di Luca si accorse che poco dopo l'orgasmo dell'amico , che aveva invaso le mie viscere con un impeto maestrale emanando un calore succulento, io tavo per venire sia per il lavoretto al culo che per quello in fica, allora cominciò a muoversi sempre + veloce e con colpie + decisi e forti fich&egrave ancora con Luca nel culo ci lasciammo andare ad uno degli orgasmi + belli avuti fino allora, stremati ci addormentammo a mo di sandwich, mi svegliai con Luca ancora in culo e ancora in tiro duro come non mai, e il cazzo di Giovanni in fica che riprendeva man mano vigore, lo sentivo crescere in me e questo mi piaceva, cominciai a muovermi destando i miei amanti che collaborarono molto volentieri scambiandosi di posto parecchie volte fino a sborrarmi sul ventre e sulle tette, faci una doccia con uno di loro alla volta e raccolsi per quella sera gli ultimi piaceri di una scopata con la bocca. Andai a casa accompagnata da Giovanni, che entrò da me per un caff&egrave , era ormai l'alba e da lì a poco saremmo dovuti andare a lavoro, che in realtà per quella settimana era diventato un master tra aziende, parlammo della serata di come era potuto accadere, sentivo nella sua voce una dolcezza che avevo sentito solo dalle labbra del mio primo amore ' quello ke sparavamo fosse eterno - , ci sedemmo sul divano a parlottare lui cominciò a baciarmi tenero e dolce, ci addormentammo.

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