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Incesto a Roma con la zia Anna

By 22 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti come promesso rieccoci qui, io e la zia vorremmo innanzitutto ringraziare coloro che numerosi ci hanno contatto per farci i complimenti, e per coloro che non avessero letto il primo racconto ecco qua il titolo, (Anna, la mia zia preferita).
Dopo questa breve premessa passiamo al racconto di oggi.

Passarono un paio di giorni dal nostro primo incontro sessuale, io e la zia avevamo voglia di rifarlo ma con ferragosto di mezzo lo zio e il figlio erano a casa e non riuscivamo a incontrarci, anche il week-end a Roma tardava ad arrivare per via del mio lavoro, sembrava quasi che il destino ci tirasse un brutto scherzo e che la cosa fosse finita li. Una mattina però andando al lavoro ricevetti una chiamata che cambiò le cose e avvisai subito la zia Anna:
– Pronto?
– Ciao zia, ho una bella sorpresa.
– Dimmi.
– Mi sono liberato, mi hanno cancellato un appuntamento di lavoro e ho cinque giorni liberi. Tu come sei messa riusciamo a partire stasera?
– E amore non lo so, mi hai preso un po’ di sprovvista, posso farti sapere durante la giornata?
– Certo, fammi sapere appena riesci.
Io rimassi un po’ male perché pensavo che mi dicesse di si subito, però capii che avendo una famiglia doveva organizzarsi.
Non passò molto tempo quando ricevetti un messaggio su whatsapp dalla zia che mi diceva che era tutto apposto.
La chiamai e decidemmo di partire subito, feci la valigia e passai a prenderla. Arrivato a casa sua, scesi dalla macchina e suonai alla porta, mi apri lei e come vide che ero io mi saltò addosso e mi baciò in bocca:
– Zia, cosa fai? E lo zio?
– Lo zio &egrave in bagno non preoccuparti, ora mi cambio e possiamo partire.
Salì in camera sua a cambiarsi, passarono un paio di minuti e decisi di salire anche io, mi avvicinai alla porta della camera che era aperta e davanti a me si presentò una bellissima scena, la zia era completamente nuda e si stava rivestendo, prese dal letto delle mutandine rosso di pizzo le portò verso i piedi e fece entrare prima una gamba e poi l’altra e delicatamente le portò fino a coprire la figa, stava per prendere il reggiseno quando sentii dei rumori, era lo zio che era uscito dal bagno. Mi precipitai di corsa in salotto:
– Ciao Mattia
– Ciao Zio, come va? Spero tutto apposto?
– Sì. Tutto bene, allora andate a Roma?
– Già, né io né lei l’abbiamo mai visitata e ne abbiamo approfittato.
– Fate bene, mi raccomando prenditi cura di lei e stai attento per la strada.
‘Io mi sarei preso cura di lei, ma non nel modo come credeva lui. ’
– Certo zio, non preoccuparti starò attento.
Finito quella frase, sentii chiamarmi, era la zia che aveva finito di prepararsi, mi voltai e la vedi che stava scendendo le scale, aveva indossato un vestitino grigio e nero a righe che arrivava appena fino sopra il ginocchio, il vestito era attillato e metteva in mostra il suo seno prosperoso e le sue curve mozzafiato, avrei voluto tanto dirgli quanto fosse bella, ma non potevo, accanto a me c’era lo zio e non doveva sospettare nulla.
La zia salutò lo zio e salimmo in macchina. Partii. Una volta fuori dal cortile la zia mi chiese di accostare, lo feci, appena fermato mi risaltò addosso e ci baciammo nuovamente, intanto che mi baciava, mi mise la mano sul cazzo che immediatamente diventò duro come il marmo. Si fermò e ripartimmo.
Eravamo appena entrati in autostrada quando iniziai a sentire dei gemiti, mi voltai un istante e vidi che la zia si era tirata un po’ su il vestito, allargato leggermente le cosce e si stava masturbando:
– Cavolo zietta, proprio non resisti?
– No, non ce la faccio, vorrei scopare ora.
– Devi resistere.
Non disse nulla, slacciò la cintura, si voltò verso di me mettendo una gamba sotto il sedere e si piegò in avanti, a quel punto con le mani prese la cintura e la slacciò, poi slacciò anche i jeans, infilò una mano al suo interno e dopo aver spostato le mutande tirò fuori il mio cazzo:
– Zia, che vuoi far? sto guidando.
– Non preoccuparti, tu guarda la strada, al resto ci penso io.
Avvicinò la bocca alla cappella e prese a laccarla, aprì la bocca fece entrare completamente il cazzo cosi facendo iniziò a farmi un meraviglioso pompino, con la mano seguiva i movimenti della testa, era meraviglioso, facevo fatica a guidare:
– Oh mamma mia, zia &egrave fantastico.
Non rispose continuò a spompinarmi. Era cosi bello che passarono son alcuni minuti prima che venni copiosamente. La zia la bevve tutta. Si rialzò, io mi girai per guardarla e aveva della sborra che colava dalle labbra, alzò il dito indice prese la sborra e la bevve e intanto con la lingua leccava il dito, poi prese un fazzoletto e si pulì.
– Ti &egrave piaciuto tesoro?
– Certo, zia sei stata fantastica.
– Ora provo a chiudere un po’ gli occhi.
– Ok.
Si addormentò ed io continuai a guidare.
– Zia, sveglia, siamo arrivati.
La zia si svegliò.
– Cavolo meno male.
Scendemmo dalla macchina ed entrammo nell’albero, dopo aver preso le chiavi andammo in camera.
Una volta li posammo la roba e andammo a mangiare perché erano circa le nove. Stavo mangiando tranquillamente quando senti massaggiarmi il cazzo. La zia aveva messo una mano sotto il tavolo e me lo stava massaggiando. Cosi come aveva iniziato smise.
Finimmo di mangiare e salimmo in camera, una volta li:
– Zia, vado a fare una doccia.
– Ok mattia io mi preparo.
Andai in bagno, aprii la doccia e mi spogliai.
Mi stavo lavando quando sentii la porta della doccia aprirsi, era la zia. Entrò nella doccia vestita con un vestitino rosa con dei fiori e delle parti arancioni. Si avvicinò a me e mentre stavo per parlare mi mise una mono sulla bocca. Spostò la mano e ci baciammo. Smise di baciarmi in bocca e incominciò a baciarmi sul collo per poi (sempre baciandomi) scese sul petto, sulla pancia per poi inginocchiarsi e portare la bocca all’altezza del mio cazzo che era già diventato duro, iniziò col darmi dei dolci baci con le labbra, poi iniziò a leccare solo ed esclusivamente la cappella mentre con le unghie mi grattava le palle, continuando a leccare mi disse:
– Ti piace nipotino mio?
Io ansimando risposi di sì.
Lo prese tutto in bocca e iniziò a farmi un meraviglioso pompino. Nel frattempo il vestito era completamente bagnato ed era diventato trasparente. Allungo una mano dietro la sua schiena, prese il bordo del vestito e lo alzò fino sopra il culo, si alzò e si appoggiò con le mani al muro della doccia piegandosi leggermente all’indietro, tolse una mano dal muro per abbassarsi le mutandine e passando la mano dal davanti iniziò ad accarezzarsi la figa con la punta delle dita. Mi stavo gettando su di lei quando:
– Mattia, non muoverti, voglio che mi guardi mentre mi masturbo.
Tornai indietro e la guardai. Muoveva le dita delicatamente e ansimava. Poi s’infilò di colpo tre dita in figa e prese a sditalinarsi, le penetrazioni erano molto veloci e violente e dall’ansimare passò a urlare. Presi il cazzo in mano e mi stavo segando quando mi fermò nuovamente:
– No, devi resistere, non voglio che tu venga.
Smise di masturbarsi, si girò, tolse il vestito, il reggiseno e si avvicinò piano piano a me. Mi baciò nuovamente e poi si sedette appoggiandosi con la schiena al muro, allargò le gambe e m’invitò con un cenno della mano ad avvicinarmi. Lo feci. Mi sedetti vicino a lei e mi fiondai a leccargli le tette e i capezzoli. Mentre facevo questo, allungai la mano sulla sua figa e iniziai ad accarezzargliela. Mi sdraiai leggermente e portai la bocca sulla sua figa, iniziai a baciarla per poi mordicchiargli il clitoride con i denti:
– Dioooo, siiii, ti prego scopami.
Non me lo feci dire due volte. Mi alzai, la afferrai per un braccio e la alzai velocemente, la girai, gli feci appoggiare le mani al muro, piegare in avanti e mi misi dietro di lei, con la mano presi il cazzo e lo appoggiai alla figa. Con un colpo secco la penetrai, stavolta, però non iniziai dolcemente anzi, tutto il contrario, ero violentò tanto che nella doccia rimbombava i rumori dei colpi:
– Ahhhh, siiii, ancoraaaa, madonnaaaaa miaaaa, si scopami, scopami come una troia.
Continuavo sempre più violentemente, mentre la penetravo con una mano, le davo degli schiaffi sul culo e con l’altra gli strizzavo una tetta. Lei urlava sempre di più. Stavo quasi per venire:
– Siiii ziaaaa, sto venendo.
– Ti prego nipotino vienimi sulle tette.
Mi fermai e lo feci uscire dalla sua figa, lei si voltò e s’inginocchiò proprio davanti a me e alzò lo sguardo, mi guardavo con quegli occhioni, che da una parte avevano uno sguardo dolce, ma dall’altra davano l’impressione di una gran porcona. Prese con due mani il mio cazzo e iniziò a segarmi, andava talmente veloce che venni subito, fuoriuscì una gran quantità di sborra che fini sulle sue tette e sul suo viso, qualche schizzo andò anche a finire sui suoi capelli, con la punta delle dita prese la sborra dalle sue tette e la leccò con la punta della lingua. Finito, si alzò, mi baciò e incominciò a lavarsi, durante:
– Mattia sei stato fantastico. Ora riprenditi che più tardi lo voglio ancora, e ti dirò di più, voglio che tu me lo metta nel culo.
– Oh mamma, sì, lo voglio anch’io.
– Allora riprenditi in fretta.
Annuii e uscii dalla doccia, mi asciugai e mi andai a sdraiare per cercare di riposarmi un pochino e riprendermi per potergli sfondare il suo culo, che come dirò nel prossimo racconto non aveva mai dato a nessuno neanche a suo marito.
To be continued’.

pper tutti quelli che praticano o amano l’incesto l’email &egrave incestdiamonds.2014@hotmail.com Per commenti o per raccontare le vostre storie e persino per vedere le foto scattate di nascosto

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