Vorrei mangiarti la testa, orpello inutile al tuo scopo, così come fanno le mantidi religiose durante la copula. Sai bene che disprezzo l’accoppiamento, che è noioso e meccanico; così come sono insensibile al sapore dei baci teneri e degli amplessi appassionati, mentre i miei desideri vertono sul guastare la tua carne.
Conosci bene il gusto che provo nel solcare la tua pelle, trafiggendola con spilli, percossa da fremiti e vibrazioni. Quando ti afferro pei capelli, vorrei sradicarli, nella stessa maniera con cui è stato strappato il telo sottile e candido che qualche volta hai indossato: osserverei il tuo cranio nudo e vorrei aprirlo come una noce – solo per scrutarvi dentro e, dopo averne contemplata la vuotezza, richiuderlo soddisfatto.
Ti amo, come amo un calice o un tagliere per vivande, il cui utilizzo coincide con le ragioni della loro esistenza; allo stesso modo, vorrei fossi tu: desidero sorbire i tuoi pensieri, conservando solo un corpo semplicemente capace di percepire i colpi legnosi inferti metodicamente.
Ma è vero: non un corpo completamente vuoto; non c’è gusto in muscoli inermi serviti su un piatto d’argento. Il sapore della portata è nelle tue reazioni, nelle vibrazioni della tua pelle, nelle lacrime che arrossano il tuo sguardo, nella lingua annaspante in ricerca d’aria, nelle tue unghie che feriscono i tuoi stessi palmi, nelle tue gambe tese come se potessi e volessi sfuggirmi, nei lividi scuri che ti fanno frignare, nei tuoi capezzoli martoriati e ricettivi, nelle contrazioni del tuo culo prostrato, nella tua gola riarsa, nelle tue vene del collo inturgidite, nei tuoi nervi che si agitano scomposti, nelle tue labbra secche e solcate dai segni delle tue stesse fauci.
Dopotutto, il tuo fine intelletto è solo un pretesto e un’inutile messinscena: lo dimostrano la tua disposizione e il tuo disinvolto scimunimento durante i nostri atti.
Per tutte queste ragioni – e molte altre, vorrei mangiare la testa che sormonta il tuo corpo, oggetto di splendido utilizzo, che così tanto mi è gradito quando sfama le mie voglie.
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Ah, è il penultimo capitolo. Ormai ci siamo (meno male, non credevo di aver scritto una storia tanto lunga). La…
Giada era il personaggio che meno accettava la sua vera natura, tra tutti e tre i personaggi principali. Lungo la…
Molto piacevole. Lieto tu abbia inserito Padma, che spero di veder nuovamente attrice sul palco dei tuoi racconti!
Leggetelo, ho bisogno di sapere cosa ne pensate...grazie
Ottima come sempre! Narrazione leggera, ma pregna di soddisfazioni per il lettore. Avrei scommesso, onestamente su un simile epilogo per…