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Racconti Erotici

L’affittuaria – Parte 4^ – La sorpresa di Mara

By 6 Maggio 2024No Comments

Dopo quella serata di sesso, Elisa non aveva perso occasioni per approfittare delle mie prestazioni sessuali, si può dire che ero diventato il suo toy boy ed ad essere sinceri la cosa non mi dispiaceva affatto.
La calura estiva era arrivata ed avvolgeva la città nella sua cappa soffocante il che rendeva sempre più difficile applicarmi nello studio.
Chi, invece, non si preoccupava di questo era Mara la quale passava sempre più tempo nell’acqua della piscina, da sola o a volte in compagnia di qualche amica.

È un pomeriggio di fine giugno, molto caldo, ed io, con indosso solo un paio di pantaloncini, sono in terrazza, all’ombra del pergolato, cercando di preparare l’esame di analisi matematica che avrò tra dieci giorni.
A un certo punto fa il suo ingresso Mara in compagnia di una sua amica, entrambe in bikini.
-“Ciao Marco, siamo venute a cercare un po’ di refrigerio in piscina. Ti disturbiamo?”
-“No, no, fate pure io continuo a studiare”.
-Che bravo che sei! Io con questo caldo non ci riesco”.
-“Beh, non è facile neanche per me, ma devo farlo, tra dieci giorni ho l’esame”.
-“Noi allora andiamo. A proposito lei è Gianna, una compagna di università”.
-“Ciao Marco”.
-“Ciao Gianna, piacere”.
Due parole su Gianna. Bionda,alta, più di Mara, grosse tette a malapena contenute dal reggiseno a triangolo del costume, gambe lunghe e camminando, ondeggia un bel didietro rotondo; insomma un bel pezzo di ragazza.
Ma devo dire che anche Mara, con il suo corpicino, in costume fa la sua figura e con l’arrivo della bella stagione si è tagliata i capelli corti, a caschetto, il che la fa sembrare ancora più giovane.
Le due ragazze entrano insieme in piscina e cominciano a scherzare tra loro in acqua.
Io torno a concentrarmi sullo studio ma con il chiacchierio e le risatine delle due non è facile.
Passa un po’ di tempo ed io sono così concentrato che non faccio più caso a loro.
Durante una pausa per bere un bicchiere d’acqua, noto uno strano silenzio; non parlano più, non ridono più; mi viene il dubbio che siano andate via ed io non me ne sia accorto.
Mi sporgo fuori dal pergolato per vedere se sono ancora lì e…
Cazzo!!! Sono lì e si stanno baciando!!!
Sì!!! Mara e Gianna si stanno baciando, ora sul collo, ora sulle labbra e non solo, le loro mani vagano sui corpi con lunghe carezze.
Non sembra proprio un atteggiamento da due compagne di studi!!!
Il mio cazzo reagisce subito a quello spettacolo; non mi è mai capitato di vedere due donne in atteggiamento saffico, tranne che sui video porno.
Ad un certo punto Gianna si alza dall’acqua, è senza reggiseno e mette in mostra due tettone tonde e dritte.
Mara si avvicina a lei e comincia a baciarle il pancino, poi scende più in basso, finché scompare dalla mia vista, coperta dal bordo della piscina, ma credo di sapere cosa stia facendo.
Ho il cazzo duro come il legno; addio studio.
Resto ancora un po’ a godermi lo spettacolo, anche se è in parte coperto dal bordo piscina, ma posso ben immaginare cosa stia accadendo.
Non voglio andare oltre altrimenti sarò costretto a farmi una sega.
Raccolgo i miei libri, do un’ultima occhiata alle due e faccio per andarmene, ma quando mi volto mi trovo faccia a faccia con Elisa!!!
È a piedi nudi perciò non l’ho sentita arrivare.
Indossa solo un paio di shorts bianchi ed un top rosa, sotto il quale ondeggiano i seni liberi.
-“Ti stai godendo lo spettacolino di quelle due ninfette?” – mi chiede sarcastica, sussurrando per non farsi sentire dalle due.
-“Sei sorpreso?” – continua.
-“Beh sì, non avrei immaginato che Mara…”
-“Eh già, Mara ama, a volte fare dei giochini un po’, diciamo, fuori dagli schemi”.
-“Contenta lei” – rispondo – “comunque me ne stavo andando”.
-“Vieni con me” – dice, girandosi e dirigendosi verso la porta.
Le vado dietro con i libri in braccio.
Arrivati davanti alla mia porta mi fa:
-“Posa i libri e poi vieni a bere qualcosa di fresco”.
Apro ed entro dirigendomi verso il tavolo.
-“Ci ripensato, offrimi tu qualcosa da bere”.
Mi volto e rimango di sasso: ha abbassato le spalline del top mettendo in mostra le tette turgide con i capezzoli dritti.
-“Allora mi fai bere? Oppure vuoi bere tu a me?”
-“Ma che fai, possono vederci dalla vetrata” – le dico.
-“E tu chiudi le tende e poi quelle due sono talmente prese dai loro giochini che non si accorgerebbero neanche se fossimo accanto a loro”.
Per sicurezza io comunque tiro le tende della vetrata.
Quando mi volto ancora un’altra sorpresa!!!
Si è tolta gli shorts e sdraiata sulla poltrona a cosce larghe e, scostato lo slip rosa, si sta sditalinando la figa.

-“Dai bello vieni a bere, è già piena di succo e poi lo so che hai voglia pure tu, si vede dal bozzo che hai davanti.
-“Che troia,” – penso –“mi tratta proprio come uno schiavetto”.
Comunque ha ragione; tra lo spettacolo delle due ragazze e quello della sua figa spalancata, ho il cazzo duro come una sbarra e la voglia di scopare è tanta.
Mi sfilo i pantaloncini e nudo mi fiondo tra le sue cosce.
Afferro lo slip e lo faccio scivolare fino alle caviglie per poi, toglierlo.
Mi chino su quell’albicocca succosa e comincio con una lunga slinguata, partendo dallo spacco tra le natiche, fino su, alla clitoride turgida.
-“Aaahhh” – un lungo sospiro fa seguito alla mia leccata – Sììì, bravo… Cosììì…”
Continuo a leccarla, aspiro la clitoride tra le labbra e la mordicchio, strappandole sospiri e gridolini di piacere.
-“Aaahhh sììì… Cosiii… Mi fai morireee… Sto per goderee… Sììì vengooooo…”
Un lungo getto liquido ed il tremore delle sue gambe sottolineano il suo orgasmo.
Continuo leccando tutti i liquidi che ha emesso ed aspirando l’afrore afrodisiaco che emana la sua figa in calore.
Alla fine stremata si lascia andare sulla poltrona.
-“Ora tocca a me,” – mi fa dopo un po’ – “sdraiati sul letto”.
Obbedisco e mi sdraio.
Lei non perde tempo e si getta su di me, mi afferra il cazzo e se ne fa scomparire una buona metà tra le labbra.

Inizia un lungo e sapiente pompino; con una mano mi sega e con l’altra mi accarezza i coglioni duri come noci; non si fa scappare l’occasione di carezzarmi anche il buchetto posteriore, con qualche leggera penetrazione.
Sono in paradiso, sento che così non resisterò molto prima di sborrare.
Quando si accorge che sono vicino all’orgasmo si ferma.
-“Non sborrare, voglio che mi scopi”.
Così dicendo si solleva e si mette a cavallo delle mie cosce.
Afferra il cazzo con una mano e lo punta contro l’entrata della figa, si abbassa lentamente e, tenendosi aperti i glutei con le mani per facilitare la penetrazione, se lo infila fino in fondo.

Il calore della sua figa mi avvolge mentre lei comincia una cavalcata sfrenata.
Le mie gambe cominciano a tremare e sento lo sperma salirmi prepotentemente dai coglioni.
Ma lei, da troia esperta, se ne accorge e si ferma.
-“Non ancora bello mio”.
Si sfila il cazzo e si mette carponi a fianco a me.
-“Dai prendimi così, da dietro, lo adoro”.
Non me lo faccio dire due volte.
Mi metto dietro di lei e dirigo il cazzo tra le sue labbra vaginali bagnate.
Quando la cappella è ben sistemata in mezzo, la prendo per i fianchi e con un affondo glielo sbatto dentro fino all’elsa, facendo schioccare il mio inguine contro le sue chiappe rotonde.

-“Aaaahhh così mi sfondi”.
-“Non hai detto che lo adori, allora prendilo e zitta”.
-“Stronzetto porco, ma sì mi piace, continua, scopami per bene”.
Finalmente questa volta sono io a dominare la situazione.
Tenendola saldamente per i fianchi comincio a pomparla; estraggo il cazzo fin quasi alla punta e poi lo riaffondo dentro con colpi violenti, con un ritmo sempre più veloce, vorrei sfondarle l’utero.
Ma lei non sembra soffrire, anzi.
-“Sì cosiii… Dai mio bel porcellino, scopami per bene… Fino in fondooo…”
-“Sì, troia, ti voglio sfondare l’utero”.
-“Oh sì insultami mi piace… Dai rompimiii…”
E infatti le piace, la sento sospirare e tremare di piacere ad ogni affondo: allora abbandono ogni remora e la sbatto per bene, colpo dopo colpo.
Faccio colare un po’ di saliva nel solco tra le chiappe e con il pollice la spalmo per bene sul suo buchino, poi con un colpo secco le infilo il dito nel culo mentre continuo a pomparla.
-“Ooohhh… Ma… che faiii…”
-“Te lo metto nel culo mentre ti scopo”.
-“ Sei proprio un porco… Ma continua mi piaceee…”
Ma stavolta voglio qualcosa di più; tolgo il dito, sfilo il cazzo dalla figa e lo punto contro lo sfintere dilatato e con un affondo lo infilo dentro, facendomi avvolgere dal calore del suo intestino.
-“Aaahhh… Bastardo… Sììì, adoro essere inculataaa…”
Ma dopo qualche minuto sono allo stremo; affondo il cazzo nella morbida carne del suo culo e vengo.
-“Sìììììì…” – urlo – “ Vengoooo… Ti riempio il culooo…”
E sento la sborra fuoriuscire copiosa, in quattro, non so, cinque getti potenti.
-“Oh sììì… Ti sentooo… Dai riempimi, allagamiii… OOOHHH Sììì vengo anch’iooooo”.
E inizia a tremare scossa dall’orgasmo, mentre io resto profondamente piantato dentro di lei.
Quando si calma, stremato mi accascio sulla sua schiena mentre lei si lascia andare sdraiandosi sulla pancia.
Rotolo di fianco, sfilandomi da lei e mi sdraio supino cercando di riprendere un respiro regolare.
Lei si gira verso di me e mi bacia prima una spalla e poi la guancia.
-“Mi hai fatto godere come una matta e mi hai riempita per bene, guarda.” – dice sorridendo e mettendosi una mano dietro, la ritira e me la mostra piena di sborra.
Si alza e sempre con la mano di dietro, va in bagno.
Mentre la sento far scorrere l’acqua della doccia, io mi riposo e ripenso a quanto è accaduto; prima lo spettacolo lesbico delle due ragazze, poi questa scopata selvaggia, certo che sono capitato in una bella famiglia!!!

Seguite gli altri episodi e se avete commenti o suggerimenti scrivetemi a miromarco@myyahoo.com

miromarco

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