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Racconti Erotici

Non piscio, non sperma Cap.1

By 16 Agosto 2024No Comments

Lo so sono un grande puttaniere. O almeno lo sono stato fino ad un certo punto della mia vita. E a questo punto e non per imbastire una forma di difesa anti-pregiudizio c’è da dire una cosa: mia moglie è la più bone e desiderabile del mondo, è l’idea di strafiga scorrisangue troia e bona come nessuna lo sa o può essere, ma….. ma….. me la dà 2 volte al mese e una o forse sue volte l’anno si dà al 50-70%. La soluzione è semplice: dannato ad essere o 15enne o prete (vorrei vedere proprio) o eunuco (ma ho 23 cm di cazzo sempre pronto) o sprostratato (nell’inferno che ne consegue). E allora come la metto la metto, è una tortura perpetua, che almeno e per un po’ viene superata con sane e meritate corna che attuo con donnine che più o meno serialmente si prendono cazzi d’ogni dove; e su questo vale la pena un inciso derivante dai ripetuti e diversi dinieghi ricevuti alla sodomia a causa dell’organo in tiro, giustificati con dei sono stretta, impossibile, mi farai troppo male e via dicendo, barattando copiose cremosità facciali, risolte in lacrime o conati di vomito. Data il magro orizzonte offerto a quel mezzo prodigio che mi ritroverei fra le gambe, nonostante le profferte e la gentilezza di contorno, capisco che per avere un minimo di riscontro alle mie giuste e non impensabili aspettative, mi metto alla ricerca su siti, forum e quant’altro possa indirizzarmi verso la giusta e professionale fanciulla. Decido che delle prescelte sia corretto farne conoscenza e cernita, per cui non chiedo subito sigle, ma solo una cena per conoscerci e poi si vedrà. Si badi che il tempo della cena è pagato come prestazione come anche l’eventuale dopo-cena, per cui e come al solito sono stato un signore. L’occasione si materializza allorquando una leggiadra donzella di origini venete o giù di lì, 5 stelle su tutti i forum, faccia uno scopa tour a Roma; io ci sono per qualche giorno per lavoro e con largo anticipo, perché ultra-gettonata, la contatto e le faccio la proposta. Lei all’inizio mi fa due richiesta, di cui una strana: paghi tu (e questo oltre che essere scontato lo capisco), seconda ,ristorante vegetariano (questa cosa mi lascia stranito, ma sarà… de gustibus). Appuntamento ore 21 che prima sto lavorando (che strani turni di lavoro 14-21?). L’aspetto per strada e a dire il vero e come ogni volta ho cuore in gola, mazzo di fiori in mano e cazzo di acciaio (manco fossi un supereroe), contando i secondi di quei funzionali 10 min di ritardo. Esce per strada e mi vede e leggo nei suoi occhi un lampo di stupore. Lo so di non essere bellissimo, non troppo alto, ma non nano, non giovanissimo, ma non decrepito. Lei una spanna più alta di me, non sarebbe difficile, viso corvino ma interessante, cappello panama e mini inguinale, in mezzo camicetta leggera che nasconde tette rifattissime. Bacetto d’ordinanza e via verso il ristorante. Cominciamo col prosecchino, continuiamo con bianco trentino, finiamo con marsalato in un crescendo di risate e affinità elettiva. Alla fine del pranzo mi infila due dita in bocca intrise di figa e mi maneggia il cazzo sotto il tavolo capendo che tipo di uccello avrebbe dovuto affrontare; boh non so se gli occhi di erano di adulazione paraculaggine (è il caso di dirlo) o vero stupore. Usciti dal ristorante con gambe di ricotta camminiamo ridendo per strada, lingue e limonate pop-porno e mani da tutte le parti, fino a che si ferma, sempre sul marciapiede, inarca il culo ed estrae un plug dicendo prendilo tu che mi sta cadendo. A dire il vero mi chiede di leccarlo, ma sarà tutta la pulizia del mondo sempre da un culo viene e sempre sulla via della merda si trova, per cui con grande sfacciataggine e senza pensarci troppo lo gusta lei, guardandomi dritto negli occhi e a dire il vero con grande languidità. Poi me lo riporge nelle mani e si avvia avanti sculettando e sollevando il bordo della già super mini inguinale, facendomi scorgere il culo ed in particolare la rosettina centrale…. Sempre per strada chiaramente. A quel punto mi parte l’embolo, la raggiungo e le pianto 2 dita in culo, mentre le infilo la lingua in bocca. La troia invece di limonare simula un pompino alla mia lingua. Un’auto passa suonando il clackson, per cui mi stacco dalla sua bocca e me la tiro in un vicolo cieco sempre con le dita infilate nell’ano, poi la giro le infilo di nuovo il plug in culo guardandola negli occhi, mi slaccio il pantalone e le abbasso la testa verso il mio cazzo. Non vedo nulla per i bavero del cappello, ma capisco che in fatto di pompini è veramente molto brava, poi si accende una luce mentre un vecchio ci urla contro. Con immensa difficoltà mi metto il cazzo nei pantaloni, mentre scappiamo, ma lei mi dice che le è sguisciato via il plug, per cui torno indietro a prenderlo, mentre il vecchio continua a blaterare dalla finestra. Alla fine ce la ridiamo di gusto, mentre ci baciamo come adolescenti, poi si fa un attimo seria e mi dice “Hai un cazzo enorme se vuoi farmi il culo lo devi allargare bene, mi raccomando non farmi troppo male”. A quelle parole mi parte il secondo embolo, per cui le infilo 3 dita in culo, che ben apprezza. Arriviamo al portone che è 3 scalini più in alto, per cui rivedo chiaramente figa e culo, ma mentre lei cerca le chiavi ed io mi sto per avventare, si apre il portone ed esce un distinto signore, giacca e cravatta pronto per una serata di gala che ci guarda stranito. La salita al secondo piano è un susseguirsi di palpeggiamento e fugaci leccate, fino a che si scoccia si siede su un gradino e mi dice “Se vuoi leccare accomodati”. Io mi lancio, sbatto con il naso sul clitoride duro dal diametro di un dito, infilo lingua in figa e 2 dita in culo e lecco come un ossesso. Tempo 30 secondi e si stacca dicendomi che altrimenti viene. Entriamo in casa e mi infila la lingua in bocca. Un inciso sono tanti i modi di baciare dal più dolce a quello più hard, ma quella lingua è stata un qualcosa di molto di più: mi ha letteralmente invaso la bocca, mi sono sentito inerme, quasi mi toccava le tonsille, mentre, a voler un minimo partecipare, volevo muovere la mia ma impossibile. Si stacca e mi dice, “vedi che significa avere un cazzo in gola, dopo te la infilo in culo”, mentre la sguaina fuori dimostrando come riuscisse a toccare ben oltre la punto del naso… quasi mostruoso. Poi si abbassa, mi abbassa pantalone e mutande, si guarda il mio cazzo da diverse angolazioni, fra il curioso e l’incredulo, mi guarda negli occhi e mi fa “Però, chi lo avrebbe mai detto, mi sembri un nano dei film porno”, poi lo imbocca e mi fa un pompino allucinante: lo schiaffeggia quasi con la lingua, lo struscia facendomi sentire il ruvido per tutta la lunghezza, a partire dalla punta fino alle tonsille e così un numero indefinito di volte, ci gira introno alla testa vorticosa e violenta, poi lo imbocca e spompina con le labbra tenendomi per i fianchi. Poi se lo infila fino ad arrivare alle tonsille, portandosi una mia mano alla nuca facendo cenno di spingere; io lo faccio e sento la testa del mio cazzo che le apre penetrando nell’ugola che lei stringe ritmicamente, mentre diventa paonazza con gli occhi di fuoco e con la lingua mi solletica le palle. A quel punto ho avuto paura per lei che potesse affogare e per me pensando con che tipo di diavolo mi ero messo a fare sesso. Si alza e mi infila di nuovo la lingua in bocca, poi mi sento un dito che mi entra in culo. Il cazzo mi si fa ulteriormente di ferro, lei mi gira facendo forza con il dito, si fa abbassare e comincia a leccarmi dietro. Chiaramente sfila prima il dito, poi con la lingua, prima gira attorno alla rosetta, poi la penetra decisa, entrando ed uscendo con quel mezzo cazzo che aveva in bocca, mentre con le mani mungeva il mio cazzo ai record storici di dimensioni. Tutto questo per circa un minuto, le dico che sto per venire e l’allontano bruscamente.

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