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Piove ancora!!!

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Piove ancora!!!

– Ehm’ stasera?

– Guarda’ facciamo alle sette e mezza a casa mia.

– Devo portare qualcosa?

– Dunque’ ascolta, un piatto di tortellini, qualcosa di secondo e via’ può andare? Se proprio porta qualche birra’

– Il menù va bene, porto il bere.

– Va bon. Ci vediamo

– Ciaoooo.

Mi ha chiamato lui. Meglio così. La settimana &egrave passata tranquilla’ oddio, a casa non ho fatto altro che ripensare a venerdì scorso’ giusto? Sbagliato? Ed ogni volta un’erezione violentissima che mi faceva propendere per la prima ipotesi’ e dopo l’orgasmo tutto da rifare. Ieri sera siamo usciti con gli altri’ tutto normale, anzi, non era nemmeno in auto con me, chissà chi l’ha riportato a casa’gelosia? Mah, forse penso solo se per caso non ha fatto ‘proposte’ anche al Mone, o a Paolo’ chissà. Dopo glielo chiedo.

Piove ancora. Sarà il destino porco e bastardo’ ma chissenefrega, tanto se ho capito bene da casa mia non ci si schioda. L’appartamento’ ma si, dai, &egrave in ordine, c’&egrave solo un po’ di odore di calzini sporchi, apro le finestre e faccio cambiare l’aria’ le cinque, &egrave presto, vado a farmi un pisolino, sempre che riesca ad addormentarmi.

Non ci riesco. Sono le sei e mezza, in preda ad un crisi di sudore nervoso che pezza la maglietta’ tanto vale alzarsi. Metto su i Sex Pistols che così mi carico un po’, una doccia con particolare attenzione allo stato del mio ingresso posteriore (pare che potrebbe tornarmi ‘utile”), deodorante, borotalco, le mutande e la maglietta bianca più belli che ho’ cazzo, sono sette giorni che cerco di mangiare più frutta che altro per ‘scaricarmi’ bene, insomma per non farmi venire dissenteria o altro’ sono sette giorni che non tocco alcool, ieri sera con la scusa della stanchezza solo coca e te alla pesca’ ho letto da qualche parte che per ‘pulirlo bene’ sarebbe utile un clistere, ma la peretta proprio non ce l’ho e poi’ ecco, qualcosa su per il sedere non riesco ad infilarmelo!!! Incredibile!!! Qualche volta ci ho provato, in doccia o sul bidet, ma’ niente, mi da fastidio e stringo le chiappe. Chissà come farò’. Le sette, quasi quasi sono pronto per un’altra lavata’ vabb&egrave, pazienza, preparo la cena.

Tovaglia, bicchieri soliti, piatti soliti perché quelli ‘della festa’ non ce li ho, pane, piatto di prosciutto crudo, melone, ‘ frutta? Ce n’&egrave, tanto anche se non ci fosse la spesa ormai non ho il tempo di farla. L’acqua bolle’ il campanello suona. Le sette e venticinque, &egrave in anticipo.

– Buonaseeeera.

– Entra, babao! ‘ e lo zaino?

– Ho detto ai miei che dormo fuori, così posso fare tardi’ le birre sono ancora fresche, comunque mettile in frigo.

‘ ha pensato a tutto. Meglio così. Immagino che i suoi non pensino che &egrave andato ad una cena ‘galante” con un uomo! Oi’ ‘Holyday in the sun” forse &egrave meglio che cambi cd, potrebbe sembrare troppo aggressivo’ David Bowie? Perché no?’ se non apprezza tanto peggio per lui.

Si siede sul divano, lo zaino sul pavimento, mi sento i sui occhi addosso mentre scolo i tortelli (‘vanno bene ricotta e spinaci?” ‘si, si”), ‘ magari potevo osare di più nell’abbigliamento’ cosa? Non vado bene con i pantaloni della tuta e le ciabatte? Mah’ e lui cosa si &egrave messo? Solito, abbagliamento da sabato sera, ” ce li hai sempre avuti gli anfibi?’ non glieli avevo mai visti’ ”ah? Li ho presi la settimana scorsa, col tempo che c’&egrave forse un paio di stivali in gomma erano meglio”’ ‘a tavola! Burro? Formaggio?’ si alza, porta la sua figura longilinea al tavolo e si sistema (‘qui va bene?’) sotto il tavolo, aggiungo il condimento scusandomi per la poca fantasia ” ma in cucina non &egrave che sia un mago’, gli porgo il piatto fumante in modo probabilmente non troppo professionale’ mi accomodo anche io; la forza dell’abitudine mi porterebbe a servirmi direttamente dalla pentola, ma almeno un minimo di decoro in presenza di altri’

Sembra sia di suo gradimento. Butto lì un ‘allora? Tutto bene?’ a bocca piena, non penso si scandalizzi’

– All’università piove dentro le aule, l’esame di matematica &egrave andato bene, 25, poi’ direi basta.

‘ silenzio’

– Ci hai pensato su?

– ‘ tu no?

– Ti &egrave piaciuto?

– Tu cosa dici?

– Spero di si’ (detto con un tono che guarda, mi sotterrerei’)

– Oh ma’ mi hai chiesto se, diciamo, era la mia ‘prima volta’, ‘ ma tu? Sai che spompi bene?

Un po’ serio e un po’ ironico’ non ha tutti i torti. Forse sono stato un poco cafone’

– ‘ direi di si, se poi c’ho talento’ meglio, no?

Ride. Cambiamo discorso? In facoltà ha conosciuto una tipa, amica di amici, di xxx (‘dov’&egrave che resta xxx?” ‘ma si, dalle parti di yyy”), carina, simpatica’ però c’ha il moroso’ ‘però per me ha voglia di cazzo!” com’&egrave?’ bionda, capelli ricci, occhi verdi, ‘ bona insomma! ‘ ‘e tu?” ‘io’ mah, niente di particolare, mercoledì in piscina ho rivisto la Franci, si, forse la conosci di vista, ‘ mi ha chiesto come sto, cosa faccio nella vita, se ho da fare sabato prossimo, suonano i xxx al xxx”’ ‘ci vai?” ‘mah, quasi quasi accetto l’invito!”’ci sta?” ‘diciamo che probabilmente &egrave ben disposta’ quando ero giovane siamo usciti insieme, qualche volta’ solo parole, lei aveva il ragazzo, però’ adesso non ce l’ha più, me l’ha fatto presente, ‘ sarà un segnale?”

I tortellini erano buoni, il prosciutto idem, il melone’ un po’ meno, non &egrave facile azzeccare la scelta, forse ci vuole esperienza’ tra un ‘ti ricordi quella là ” e un ” quel puttanone della tipa di carlo!!!’ siamo al caff&egrave, sul tavolo cinque ‘morti’ di birra da 66 ‘ ah, che sensazione la mente che si intorbidisce per l’alcool e la pancia piena’ forse i tortelli erano troppi’ beh, se non altro sono sazio’ voglio una mela.

– Ne vuoi una?

– ‘ solo metà.

Taglio la metà, la sbuccio e gliela porgo’ la morde direttamente dalla mia mano tentando di essere sensuale, gli rido in faccia e lo prendo in giro’ quasi si soffoca trattenendo la risata’ &egrave ora di sparecchiare. Non mi piace rimandare, poi va a finire che le briciole rimangono sul pavimento e dopo due giorni mi trovo dieci pentole da lavare’ una scopata per terra, poi al lavandino’ no, no, niente grembiule, troppo da donna. Lui si mette sul divano a guardare la TV (‘vuoi una mano?” ‘no, grazie’), dice che non fanno un cazzo, ” quandomai fanno qualcosa di bello?!” le nove’ tutto preso nella pulizia di una fondina non mi accorgo che si &egrave alzato’ si appoggia dietro di me, le mani intorno al tronco, mi stringe e si struscia’ ” no, dai caro, stasera ho il mal di testa”’ ‘cretino” ‘ ‘dai, non rompere i coglioni che devo finire!” ‘ti aspetto sul divano”’ ‘seee”

Finito. Mi volto, &egrave seduto sul divano, ancora vestito, probabilmente pensavo si ‘preparasse” mi vede e comincia a frugare nello zaino, tira fuori una videocassetta’

– ‘ non sarà mica quello che penso io?

– Ma si, dai, un bel porno come quando eravamo giovani!

– Mio Dio’ che roba &egrave?!

Dice ‘trans” con gli occhi un po’ bassi, poverino, ha vergogna! Spiega che ha preso il primo che gli &egrave capitato, non sa come saranno gli ‘attori’ perché al videonoleggio non facevano vedere la copertina’ ‘per me fa lo stesso” dico io, in effetti &egrave vero’ speriamo solo non siano dei ‘maschiacci’! e poi &egrave la prima volta che mi capita di guardare un fil del genere’ Chiedo se vuole una birra, ” meglio di no’, sono d’accordo anche io e dal frigo prendo due lattine di coca, mette su la vhs mentre mi siedo sul divano, mi raggiunge con il telecomando e faccio partire il film’ trama? Nemmeno a parlarne. Doppiaggio scandaloso, però’ però i/le protagonisti/e non sono male’ bionda e bruna, panna e cioccolato’ quello/a scuro/a di carnagione ha due gambe lunghissime, sembrerebbe arrivare dal sudamerica, il viso decisamente femminile, seno grosso e un arnese di dimensioni non indifferenti’ e i capelli a caschetto, neri’ le scene si susseguono, ‘ ma pensa te, i ‘partner’ sono donne, quando non si fanno tra di loro’ oi, sorpresa, una ha la cintura fallica, ecco che prende il trans biondo, un po’ di vaselina, due dita nel sedere e poi’ zack, tutto dentro, mentre l’altro/a infila la verga tesa nella bocca del/della compare’ il ‘mio’ si gonfia, certo che agli uomini basta poco per eccitarsi’ però penso: ma non farà male? La donna spinge il suo fallo con forza, fino in fondo, con un ritmo forsennato, le mani sulle natiche sode del trans, dentro e fuori, dentro e fuori’ poi esce, il buco resta dilatato, la tipa vi infila tre dita, l’altro si sposta da davanti e vi infila il suo membro lucido, comincia a pompare mentre la donna gli unge l’ano e poi lo/la sodomizza’ ecco che il trans moro esce dal sedere dell’altro/a, un copioso getto di sperma finisce nello sfintere ancora allargato, scende lungo i testicoli, primo piano sul ‘coso” del trans biondo in tiro’ mi scappa la pipì!! La birra di prima comincia a fare effetto, ”voglio vedere come farò a farla col cazzo in tiro!!’ dico a lui’ sorride, mi dice ti aspetto e resta seduto’

Davanti a me il wc. Che faccio? L’istinto sarebbe di ‘svuotarsi’, ma mi limito ad alleggerire la vescica, con discreta difficoltà perché per non farla tutta fuori devo puntarlo verso il basso’ fa quasi male tanto &egrave duro, me lo guardo, ma si, dai, non &egrave poi così piccolo’ va bon, sono a posto. Tiro lo sciacquone, mi lavo i denti’ ma si, do una lavata anche a lui, così &egrave pronto per dopo. Mi siedo sul bidet, spalle al muro come al solito, ‘ ed entra lui!!! Non avevo chiuso a chiave!!! ” scappa anche a me” comprensibilissimo, ma non potevi aspettare un secondo?! Lo vedo di spalle che si svuota, penso ” certo che ha un bel culo’, fasciato da quei jeans aderenti’ sgrulla, si abbottona e si gira verso di me, che sono ancora seduto con la cappella gonfi tra le mani, mi guarda, io arrossisco, in questi momenti non sono abituato ad essere osservato’

– ‘ ti devo un favore, ricordi?

– Ho capito’ ma qui?!

– Perché no?

Sorride maliziosamente. Si inginocchia davanti a me, apre il rubinetto dell’acqua, prende un po’ di sapone e comincia a lavarmelo’ l’acqua &egrave fredda, le sue mani no, comincia ad accarezzarmelo, scivola sul glande, insapona il tronco e poi giù, lo scroto, allunga la mano sotto le mie natiche e prende dell’acqua, lo risciacqua’ ecco, come nuovo!! Mi guarda sorridente, sono un po’ imbarazzato, seduto sul bidet a gambe larghe con un uomo di fronte a me’ in ginocchio’ avvicina le labbra al pene pulito, il pollice e l’indice chiusi intorno alla base, lo lecca facendo roteare la lingua intorno alla punta, poi lo fa suo, tutto, fino in fondo, il calore della sua bocca, le guance che si gonfiano e si contraggono, appoggio le mani dietro e stacco le cosce dal bordo, assecondo il suo movimento spingendo ritmicamente i pube contro il suo viso, ogni tanto se lo lascia uscire dalla bocca e lo bacia delicatamente, il mio sguardo cade sui suoi occhi e sul mio attrezzo lucido della sua saliva, pulsante, lo riprende’ con la mano destra si infila sotto la maglietta e mi accarezza l’addome, poi il petto, pizzica i capezzoli, torna giù all’interno coscia, i testicoli’ si bagna la mano e prende una goccia di sapone, scivola con il dito medio tra le natiche’ istintivamente le stringo e gli lancio un’occhiata interrogativa, dice di lasciarlo fare che, viso che sono sul bidet, mi farà un servizio completo’ il suo dito viscido indugia tra lo scroto e l’ano mentre la bocca velocizza il suo movimento, sento la lingua calda e ruvida che si avvinghia al bastone’ e il medio che sfiora il buco, leggero, poi con più forza, tiro un sospiro e spingo forte contro di lui, ‘ la falange entra, stringo i denti, non ci sono abituato, comincio ad avere caldo, si ferma lì, il cuore batte a mille ed il respiro diventa affannoso’ molla la presa un secondo e chiede se deve continuare, rispondo in modo affermativo’ il dito comincia a muoversi lentamente, come per farsi spazio, in senso rotatorio’ riprende a succhiare, lentamente, forse vuole farmi rilassare e per quanto possibile ci riesce, anche se le braccia e le mani cominciano a dare segni di cedimento’ ” brucia un po”’ dico tra i denti, ” magari &egrave il sapone”, i suoi occhi sono calmi, cerco di prendere spunto per pensare ad altro’ il dolore, o meglio il fastidio comincia a diminuire, forse &egrave il caso che mi muova anche io’ roteo il bacino intorno al suo dito, lentamente’

– Comincia a piacerti?

– ‘ un po”

Spinge di più, &egrave entrato tutto, davanti il ‘lavoro’ continua a mano, dice che sembro una donna per come mi muovo, vorrei dirgli di andare a quel paese ma la faccenda comincia a piacermi, lo muove dentro e fuori di me, io con lui, lentamente, poi più veloce, lo riprende in bocca, sento anche l’indice che ‘punta’ l’orifizio ed entra senza troppa difficoltà, le due dita ruotano per farsi strada mentre il pollice sfiora le palle che sbattono avanti e indietro’ chiudo gli occhi, ansimo, ruoto la testa all’indietro e spingo contro di lui, i suoi movimenti lenti dentro il mio buco, le sue labbra stringono il mio cazzo, la testa calda e gli arti che tremano, io e lui in auto la settimana precedente, il trans della zona industriale e quelli che si inculavano nel film’ sento il piacere che sale, attraversa l’asta, cerco di trattenerlo me devo lasciarlo andare, non lo trattengo più’ uno spasmo, un altro, un altro ancora e scarico nella sua bocca tutto il mio seme, un brivido sale da ‘lì’ e attraversa tutto il corpo, riapro gli occhi’ &egrave lì. Davanti a me, succhia avidamente il liquido che ho versato in lui, deglutisce, un rivolo di sperma gli cola dall’angolo della bocca, sul mento, le sue dita sono ancora dentro di me, si muovono lentamente’ alza gli occhi sorridenti verso di me, ricambio, lo specchio riflette il mio viso accaldato, la fronte lucida’ ho goduto, sto godendo ancora del suo tocco, il mio ‘coso’ stenta a perdere la sua forza, lo spingo una volta di più contro il volto di Fabio, lui ‘se lo lascia scappare’, ancora semi rigido, umido e lucido della sua saliva’ dice ”cambio?’ , maliziosamente, concordo, estrae le dita dal mio ano e le porta al naso, sono pulite, chissà di cosa sentono’ ” ecco, adesso sei a posto!” ” stronzo’ comunque, grazie”’ apro il rubinetto ed accosto il fondoschiena al getto d’acqua fredda, sembra quasi di sentirla entrare in me ma non &egrave affatto spiacevole’ mi bacia, la bocca ancora sporcata dai miei umori, lecco via il seme dal suo mento’ con un po’ di fatica mi alzo, i pantaloni e gli slip calati fino alle caviglie, le gambe anchilosate, mi apostrofa ironicamente come ‘atleta’ e lo mando ‘teneramente’ a quel paese’ tanto vale spogliarsi, no? Tolgo la ‘parte sotto’, poi la t-shirt, un leggero odore di sudore, il mio’ non mi da nemmeno fastidio, anzi mi eccita’ lui &egrave seduto sullo sgabelli, con calma si toglie gli anfibi, poi la camicia, sbottona i jeans e li lascia scivolare lungo le gambe’ indossa una maglietta nera ed un paio di boxer aderenti dello stesso colore, gonfi’ sembra più magro, più slanciato di quello che &egrave. Trema un attimo, caldissimo non fa, toglie anche la maglietta’ a guardarlo quasi mi vergogno, gli addominali segnati, il torace liscio, le spalle larghe’ certo che rispetto a me, con i peli sullo stomaco e la pancetta da birra’ forse si &egrave accorto del disagio che provo, ” hey” e con l’indice sfiora i miei villi, vi passa la mano dentro, calda’ la porto alle labbra, bacio, sfiorandole, le dita, ” magari sono quelle che mi ha messo nel culo!” si ‘accomoda’. Stesso rituale di prima, inumidisco le dita della mano destra, poi il sapone’ il membro turgido, ho il tempo di osservarlo con il chiaro, tocco ogni nodosità, mi fisso sulla ‘giunzione’ (chiamiamola così’ ma pensa un po’, ce l’ho anche io e non conosco il termine ‘tecnico’!) tra il glande ed il tronco, sotto, un sottile lembo di pelle’ lo scroto che pende lambito dall’acqua (che quando e fredda sembra che le palline diventino piiiicole’), e dietro’ appoggio le ginocchia sul pavimento, ingoio tutto il ben di Dio che svetta davanti a mie occhi e allungo la mano tra le sue natiche, alla ricerca ‘dell’ingresso” lo stesso sapore della settimana prima, quando raggiungo la ‘margherita’ con il medio un sussulto, mi si inarca toccando il palato superiore con la punta, il mio dito medio ruota distribuendo il sapone intorno al buco’ entra. Non incontra troppa resistenza, i primi due centimetri, poi tutto’ un brivido lo scuote, i muscoli delle gambe si irrigidiscono, lo muovo allo stesso ritmo del capo, infilo l’indice, altro scuotimento’ inizia a muoversi ritmicamente sul braccio teso, sembra rilassato’ magari ha già ‘fatto pratica’ da solo (spero da solo’), spinge il pube contro di me’ accelera i movimenti, gli addominale che ‘fanno l’onda’, sensualmente’ lo punto davanti al viso, all’altezza del naso e continuo il lavoro con la mano libera, sempre più velocemente, il suo odore misto a quello della saliva sale alle narici’ pulsa, emette un getto che mi colpisce la guancia, un altro sul naso, sulle palpebre, caldissimo’ appoggia le spalle e la testa al muro, ruota il bacino in avanti quel tanto che basta per lasciarmi intravedere il suo ano dilatato dalle mie dita’ mollo la presa, lo aiuto a rialzarsi, mi fa notare che sono tutto sporco, un bacio, mi stringe, il pene che riacquista vigore contro il suo ventre’

– Vuoi venire di la?

– ‘ ok’

Nudi ci spostiamo in camera da letto, scosto il piumone, ci lasciamo cadere sulle lenzuola fredde’

– Un goccio d’acqua?

Annuisce, vado in cucina e torno, gli porgo la bottiglia, beve avidamente e poi me la passa, gradisco’ silenzio. Piove ancora, ogni tanto un’auto sull’asfalto bagnato chiedo ” musica?’, strige le spalle per un ‘vabb&egrave’ e in salotto faccio ripartire Il Duca Bianco’ mi sdraio al suo fianco (visto che serve il letto da una piazza e mezza?), osservo il torace che si gonfia al suo respiro’ poche storie, bello &egrave bello davvero’ magari c’&egrave qualche tipa che chissà cosa darebbe per essere al mio posto, ora (‘ il culo?)’

– Proviamo?

– ‘ proviamo’

Dal comodino estraggo, con discreto imbarazzo, un flacone di lubrificante’ lo vede e scoppia a ridere, cerco di giustificare l’acquisto, ”ok, va bene, però” e continua a sogghignare’ e pensare che quando l’ho preso nel sexy shop ero paonazzo dalla vergogna’ sospirone. Chi comincia? Penso che dovrei essere ‘il primo, visto che lui &egrave appena venuto’ ma la cosa che mostra in mezzo alle gambe sembra non essere d’accordo. Comunque’ mi distoglie dai miei dubbi amletici afferrandomi i fianchi e cercando di girarmi’ protesto flebilmente, ride divertito, ‘ comunque mi lascio girare. Le sue mani tra le gambe mi ‘invitano’ ad alzare il sedere’ mi ritrovo a quattro zampe, rivolto verso la spalliera del letto, lui dietro’ non fa niente. ” e allora?’ dico in modo finto spazientito’

– Niente. Ti sto osservando’ sai che fai una discreta figura?

– ‘ ah beh, grazie!!! Proprio il mio profilo migliore!!!

– Lo vuoi proprio, ah?

– Diciamo che ‘ tolto il dente, tolto il dolore’

In realtà ho una paura della madonna. Dunque, ‘sano’ dovrebbe esserlo, e fino a qui va tutto bene’ ma non farà male? Emorroidi? ‘ glielo dico, dice che non lo sa, ha provato solo con le dita, cercherà di essere delicato’ ” tanto poi &egrave il tuo turno!’, cerco di sdrammatizzare’ intanto il pisellino penzola, intimorito’ un palmo caldo lo accarezza, sfiora le palle, poi lo afferra con decisione e comincia a menarlo’ lascia la presa quando si indurisce un poco, prende il lubrificante’ sento il rumore delle dita che si strofinano tra di loro, poi’ un tocco tiepido e morbido sull’asta, sui testicoli’ e poi proprio lì. Non riesco a non ‘chiudere’, ma le sue mani aprono un varco tra le natiche, con forza, il ‘coso’ si sveglia del tutto, la sua lingua descrive cerchi intorno al buco, poi tenta di insinuarsi al centro’

– Puzza?

– Non più di tanto’ sente quel tanto che basta’ oh, ma c’hai un’ossessione!!!!

Mi rilasso. L’ha detto con un tono di voce quasi serio, ‘ starò zitto, promesso.

Poi le dita, fredde e viscide, distribuiscono il liquido’ fuori, e poi dentro. Tutte e due. Senza troppi complimenti, mi viene da pensare, ma le ‘accolgo’, muovendomi all’unisono con loro, avanti e indietro, nonostante tutto mi piace sentirle ‘dentro’, mi piace il pensiero di essere in questa posizione’ le ruota un paio di volte, sento il canale che si ammorbidisce, tiro un sospiro, sento che escono’ ci siamo. Quasi’ mi chiede se voglio dare una leccata, per inumidirlo un po” sto per girarmi ma me lo ritrovo di fianco’ farò lo sforzo. Delicatamente, cercando di ‘produrre’ quanta più saliva mi riesce’ dovrebbe bastare. Ritorna dietro di me’ immagino le sue mani unte che lubrificano ulteriormente il ‘bastone” una mano sul fianco, l’altra ad indirizzare ‘l’arma” eccolo. Il glande si appoggia, comincia a spingere’ sento solo la pressione, poi lentamente’ comincia ad entrare, mi contraggo, la sua mano si sposta tra le natiche cercando si divaricarle, spinge’ appoggio il viso sul cuscino e le allargo io, sembra che sia utile perché il la punta avanza, lo sfintere si dilata seguendone il contorno’ un colpo secco, lo contrasto e la cappella entra tutta, mi scappa un gemito, fa male, altro che storie’ appoggio le mani sul lenzuolo e mi sollevo, &egrave fermo, dentro di me, chiede come va, se fa male’ tento di minimizzare, stringo i denti’ spinge. Ancora, ancora, i miei ” aaah’ strozzati accompagnano la penetrazione, sembra che non finisca mai di entrare, non lo ricordavo così lungo’ sollevo il sedere il più possibile, il petto quasi appoggiato al letto sperando di trovare sollievo’ si ritira, lentamente, poi avanza con altrettanta cautela, una, due, tre, quattro volte’ il dolore si calma, lentamente diventa piacere, strano a dirsi, nella mente il pensiero che sono ‘sotto’, per la prima volta non attivo ma passivo, ‘sfruttato’, ‘riempito’, il ‘pendente’ si ingrossa e diventa preda delle carezze della sua mano destra, il ritmo aumenta, il movimento non &egrave ampio ma’ ma ‘si sente’, ad ogni spinta sembra diventare più grosso, più lungo, più duro’ sono accaldato, respiro affannosamente stringendo le lenzuola, mi vengono in mente cose tipo ‘il gaudioso mistero dell’inculata’ o ‘spaccami il culo’, e lui pompa, con più forza, più in fondo fino a far sbattere il i testicoli contro i miei, ‘ esce. Sarà ‘arrivato’? lo sento che sospira mentre l’ano aperto pulsa, mi chiede di mettermi sulla schiena perché ‘vuole vedermi in faccia’, assecondo il suo desiderio senza discutere’ afferra i polpacci, solleva le gambe, si appoggia a me ed entra, in un colpo solo nel buco dilatato facendomi sgranare gli occhi, la bocca spalancata trattiene un ‘ahhh’ giusto perché ho ancora quel poco di lucidità per pensare che di là, dall’altra parte del muro ci sono i vicini’ si abbandona completamente sul mio corpo, le sue spinte si fanno più veloci, una goccia di sudore cade sul mio petto, osservo la fronte corrugata, gli occhi chiusi ed una smorfia, metto a dura prova gli addominali tentando di raggiungerlo per baciarlo, schiude le labbra e ricambia focosamente ampliando il movimento del bacino, ad ogni ‘ingresso’ il glande mi apre, il cazzo mi fa quasi male tanto &egrave duro, sbatte sulla pancia’ più forte, ancora più forte, sempre più forte, i lineamenti contratti, uno spasmo e le viscere si riempiono di sperma, una sensazione di calore sale dal basso e mi avvolge, esce e scarica a mano quello che resta del suo desiderio, su di me’ resto lì, di fronte a lui che &egrave ritto col membro in mano, ancora rigido, io col culo aperto e pulsante tengo le gambe sollevate, le ginocchia all’altezza del torace’ un sorriso, la sua erezione che si affievolisce, i nostri respiri ritornano normali, un rivolo di seme scende dal buco lungo la spina dorsale’ riprendo fiato e abbasso le gambe’ &egrave fatta. Crolla al mio fianco, silenzioso mi guarda, ridiamo, sempre meglio di niente’ mi ha appena scopato e mi sembra la cosa più naturale del mondo’ sembra soddisfatto, chiede se mi &egrave piaciuto, do le mie spiegazioni, chiede se lo faremo ancora, rispondo affermativamente, dice che non avrebbe mai pensato di farlo con un uomo, rispondo che figurarsi se avevo mai pensato di farmi inculare’ poi mi prende la mano, la stringe, dice che lo farà solo con me, chiedo ironicamente se per caso non si sarà innamorato di me, risponde che se non &egrave amore quantomeno mi vuole bene, si fida di me, gli sono sempre stato simpatico e mi considera il suo migliore amico’ poso il dito sulle sue labbra per zittirlo. ” potrei arrossire!’, ridiamo, ” certo che incularsi per amicizia”, altra risata’ a pensarci, dico, non &egrave strano? Potremmo incontrarci quando ci va, tanto siamo uomini, no? Alla fine si sa quello che si vuole’ gay contro lo stress!!! Annuisce’ e dice che siamo degli idioti. ” pazienza’.

– Acqua?

– Si, grazie.

Beve mentre il suo liquido si secca su di me’ dietro come un senso di vuoto, probabilmente devo ancora ‘chiudermi” a pensare al buco del culo aperto il pene mi si rizza’ ” mi vuoi?’ dice con tono mellifluo, stringo le spalle, perché no?

&egrave il mio turno. Spero di riuscire a centrare il buco, con le donne ho sempre avuto difficoltà’ si mette a carponi, la testa sul cuscino e le braccia distese in avanti’ osservo il suo sedere sodo, la linea in mezzo ai glutei che termina sullo scroto ciondolante’ comincio da lì. Mi abbasso e comincio a mordicchiarlo, passo la punta della lingua sul buchino, prendo il lubrificante ai piedi del letto e lo spalmo sulle dita, poi ‘lì” anche lui si irrigidisce quando entro, per rilassarlo porto alla bocca l’asta umida’ sente ‘di me’, &egrave inevitabile, reprimo il leggero disgusto e succhio l’arnese molle, si riattiva’ ” fammelo succhiare’, glielo porgo, ingoia avidamente, quando lo tiro fuori sembra quasi deluso, magari sperava di sottrarsi al ‘destino’ che lo attende’ si apre le natiche, da solo (” su, da bravo”), con l’indice ed il medio della mano destra dilato ancora il foro mentre lubrifico il membro’ ci sono. Me lo sento durissimo, temo di venire subito tanto sono eccitato, lo ‘centro’ sull’obbiettivo e spingo’ ancora un po” il glande stretto dallo sfintere, ancora un po’, più a fondo, mi contrasta, con la mano sinistra accarezzo la schiena, si inarca, pelle d’oca’ sono dentro. Sospira, ricalco i movimenti che lui ha fatto prima, lentamente, &egrave strettissimo, non l’avevo mai infilato ‘in quel posto” avanti, indietro, regolarizzo (almeno ci provo’) il respiro tentando di pensare ad altro ma ‘ ma vedere il mio pene che squarcia il suo ano, toccare il suo coso che si ingrossa, pulsa, scalda la mia mano, i glutei lucidi (forse ho esagerato col lubrificante’), la schiena che si inarca, le vertebre attraverso la pelle, il suo rantolo appena udibile’ piano, piano!!! Cerco di muovermi il meno possibile per non ‘stimolarmi’ troppo, sembra gradire lo stesso, anzi’ si muove lui al posto mio, ormai sono dentro, tutto, mi abbasso sul suo dorso, scosto i capelli, il profumo della pelle, il sudore lieve, accarezzo le spalle, i fianchi’ flebile tra i sospiri ” più veloce’.’, rimango sorpreso ma ‘obbedisco’, più veloce, più a fondo’ si vuole girare, come prima. Esco, si sistema e divarica le gambe, i lineamenti tirati, la bocca socchiusa, chiude gli occhi nell’attesa’ lo accontento, dentro di nuovo, i polpacci ai lati del capo’ pompo, lui si masturba velocemente e confusamente, eiacula sul ventre, uno schizzo gli raggiunge il petto’ sono al limite, prima di poter uscire lo riempio del mio seme una, due, tre volte’ il buco resta aperto, pulsa, gronda liquido, ci infilo due dita, le tolgo, la mia erezione non trova pace alla vista di quel culetto così accogliente, ancora aperto’ ma non ci riesco. Appena provo a forzare l’ingresso l’asta si piega su sé stessa’ volevo fare lo stallone, ma adesso &egrave finita, non ce n’&egrave più. Si &egrave accorto del mio ‘intento’ e mi deride’ ‘vaffanculo!’, rido anch’io’

Tiene ancora le gambe sollevate, ma adesso il suo viso &egrave tornato normale, bello, splendido, sorridente’ lo bacio. Mi appoggio al suo corpo appiccicoso, tonico’

– Oi’

– Cosa?

– Piaciuto?

– ‘ tu cosa dici?

Le braccia intorno al collo, un sorriso, un altro bacetto innocente’ sono contento. Spaventato ma contento. Spaventato perché ormai’ ormai &egrave fatta. Ho inculato un uomo e mi sono fatto inculare. Mah’

Siamo uno accanto all’altro. Fa freddo, ma ho caldo. Gli dico che vado a farmi una doccia’ ” vieni anche tu?” spallucce, come dire ” se non c’&egrave niente di meglio”

&egrave bellissimo. So di ripetermi, ma non posso farne a meno. Sotto l’acqua la bellezza del suo fisico risalta ancora di più’ gelosia, perché chissà quante volte i suoi compagni di squadra l’hanno visto nudo’ non ti preoccupare, risponde ai miei dubbi, ci sei solo tu, sorrido, ci baciamo, le mani scivolano dove sappiamo devono scivolare, mi prende lì, in piedi, fuori dal box, pieno di sapone, appoggiato al lavabo e grondante acqua, mi sbatte con violenza ma il dolore mi eccita più di prima, io, nudo in balia della sua voglia’ prima che venga chiede il cambio, penetro di forza i suoi glutei, le mani appoggiate sul marmo freddo, nello specchio il riflesso di noi due, ancora cambio, senza che il buco abbia il tempo di stringersi troppo ‘ ” esistono i cazzi doppi?’ ”boh?!” un sorriso sul volto tirato, &egrave bello, &egrave strano parlare così’ non ce la faccio più, ‘faccio presente’ e si sfila, si inginocchia davanti a me ricevendo in viso tutto quanto esce dalla cappella violacea’ lo pulisco con la lingua, quasi mi dispiace vederlo sporco, si alza e mi riserva lo stesso trattamento, ” fai uno strano effetto visto così”’ ‘scemo! Ascoltami, diamoci una lavata, stavolta sul serio”

Fatto. Mi sono messo anche il pigiama. Lo attendo in cucina, arriva in accappatoio, il mio (” posso usarlo?” ” fai pure, al massimo mi farò una sega annusandolo”), un bicchiere di latte, due quadratini di cioccolato gianduia (”vuoi?’ ” si, grazie’), il sedere non mi fa nemmeno troppo male, per adesso, ” chissà domani!” &egrave mezzanotte, non &egrave tardissimo ma sono stanco. Anche lui. Non piove più. Usciamo? Si. Usciamo. Un colpo di telefono, prima spento, agli ‘altri’, poi fuori, mi prende in giro per il borotalco ma lo vuole anche lui, fuori fa freddo, ci troviamo in birreria, calcio, donne, panino, birretta, caff&egrave. Le tre. &egrave un buon orario. Saluto la compagnia, mi si chiudono gli occhi. Nel frastuono del locale un ‘ci sentiamo?” non torna da me. Forse &egrave meglio così. I suoi saranno più sereni nel saperlo a casa, nel suo letto. Gli amici no faranno strani pensieri, forse.

– Ti chiamo io!

Dovrebbe avere sentito. Mi ha sorriso, composto, senza tradire ’emozione’. Sorrido anche io. Grazie, &egrave stato bello. Anzi, di più. Spero anche per te. Buonanotte.

Prima in casa eravamo in due. Il letto &egrave sfatto, qualche goccia qua e là’ le lenzuola le cambierò domani. Cuffie e Smashing Pumpkins, che conciliano il sonno. Il cuscino sente ancora del suo sudore’ ma mi addormento lo stesso.

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