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Racconti EroticiTradimento

Sara una moglie timida – parte 1

By 7 Giugno 2024No Comments

Mi chiamo Sara, ho 35 anni e sono sposata da 10 con Pietro con cui sto dai tempi delle superiori, ho due bambini piccoli. Sono piccina (1,55) e forse per questo il mio seno, che è di una terza abbondante, risulta particolarmente vistoso grazie anche al fatto che è molto sodo. Per questo motivo, anche con reggiseni non push-up, svetta ed attira l’attenzione.
Anche il mio culetto non è male, leggermente rotondo riceve sempre attenzioni quando metto un paio di pantaloni attillati.
Non che la cosa capiti spesso, non mi piace essere vistosa, sono timida e se mi fanno dei complimenti per il mio fisico, anche ora divento rossa come un pomodoro.
I miei capelli sono lunghi, lisci e scuri (almeno quando non li tingo) e gli occhi di un marrone cervone che, con un minimo di kajal risaltano moltissimo.
Mi concedo due cose che possono attirare l’attenzione ma, mentre la prima è visibile a tutti (un brillantino al naso), la seconda (le autoreggenti od i collant con apertura) gratificano solo me in quanto molto raramente li indosso con gonne abbastanza corte da rivelarne la presenza (di solito a capodanno insieme ad intimo rosso).
Sono una moglie fedele ed ingenua, innamoratissima di Pietro ed inesperta in materia di sesso in quanto lui è il mio ragazzo dal liceo e siamo arrivati entrambi vergini al matrimonio. Dopo quasi 20 anni che sto con mio marito lo facciamo una volta alla settimana di solito raggiungo l’orgasmo, il mio culetto è vergine e, d’altra parte, Pietro non si è mai dimostrato interessato. Insomma una vita sessuale molto monotona.

Tutto fino a quando non andammo in vacanza una settimana in un villaggio vacanze in Sicilia.

L’azienda per cui lavoro, come ogni anno, aveva organizzato una festa aziendale ad inizio estate ed a fine serata furono estratti alcuni premi, uno scooter, un soggiorno in un villaggio vacanze e, come terzo premio, un televisore da 65”.

Il mio numero fu estratto associato con il terzo premio,; purtroppo in casa non ho uno spazio sufficientemente grande per metterlo e così, mentre ne parlavo col collega che aveva vinto il terzo premio, ci venne l’idea di scambiarci i regali. Non facevo una vacanza con mio marito da soli da quando era nato il primo bambino 5 anni prima ed il mio collega con cui scambiai il regalo si era appena preso la casa nuova e lo spazio non gli mancava.
Fu così che arrivai a casa annunciando a Pietro la novità. Lui fu molto contento. Dovete sapere che è molto sportivo e nel villaggio dove saremmo andati, si potevano praticare veramente tanti sport, calcetto, pallavolo, tiro con l’arco, vela windsurf canoa ed altri ancora.
La settimana era la prima di settembre ed i bambini li lasciammo dai miei genitori che furono molto contenti di averli tutto il tempo per poterli viziare a loro piacimento.
Nella settimana che precedette la partenza in aereo ero tutta eccitata e speranzosa di potermi rilassare e godere del sole, del riposo e, perché no, della compagnia di mio marito.
Preparai con cura la mia valigia, i miei costumi erano abbastanza datati, venne in mio soccorso mia sorella di 8 anni più vecchia. Il suo fisico, un po’ appesantito, non è molto diverso dal mio per altezza e misure del seno.
Marta mi diede tre completi composti da pareo, costume in tinta e zoccoletti con un piccolo tacco da 5 centimetri. Mi disse che a lei non andavano più bene per i chili che aveva preso e che, ormai, erano troppo vistosi per una donna che aveva passato i 40 mentre io avrei fatto un figurone e che tutti mi avrebbero ammirata.
L’ultima frase mi lasciò un po’ di sale, Marta ben sa che non amo apparire ma i 3 completi erano splendidi e due di essi ancora con le etichette.
Me li provai a casa. Il primo era un costume intero con rappresentato un pavone su fondo blu. Sgambatissimo con la schiena abbondantemente scoperta tanto che arrivava poco sopra il coccige.
Provandolo mi resi conto che non avrei potuto indossarlo. Non vado mai dall’estetista e dei ciuffetti spuntavano dai bordi.
Il secondo, ancora con etichette, era anche esso un costume intero ma con una serie di “oblò” talmente estesi che alla fine coprivano quanto un bikini non particolarmente ampio.
Se possibile questo era ancora più sgambato, per cui la necessità di provvedere ad un ridimensionamento della “foresta” era proprio necessario.
Il terzo costume era un bikini verde smeraldo, sgambato anche se meno dei due precedenti con il reggiseno a fascia. Lo provai ed anche in questo caso qualche ciuffetto di peli usciva dallo slip.
Non sarei mai stata in grado di fare un lavoro decente da sola e, anche considerando che la vacanza “all inclusive” era gratuita, decisi di recarmi dall’estetista e prenotai per una ceretta inguinale.
Lo pensai anche come un regalo a Pietro per vedere se, in vacanza senza lo stress dei bambini, si sarebbe risvegliato un po’ dal punto di vista sessuale.
Era infatti un periodo in cui mi eccitavo molto facilmente e reprimevo i miei pensieri.
Quando con le colleghe nello spogliatoio si parlava di uomini, un paio di ragazze molto vivaci e non fidanzate raccontavano le loro avventure senza risparmiare i dettagli relativi ai maschi che si erano fatte. Una in particolare, Sonja, ogni sabato sera andava a ballare ed immancabilmente rimorchiava un uomo e se lo scopava. Il lunedì poi ci raccontava quante volete era venuta, descriveva gli orgasmi, le dimensioni del pene della sua conquista e la durata dell’erezione. La settimana prima di partire poi ci raccontò che il sabato aveva conosciuto due gemelli di 5 anni più giovani di lei e, nel dubbio, se li era portati a casa entrambi. I due erano instancabili, la scopavano insieme o si davano il cambio e la sessione di sesso era andata avanti oltre le 3 del mattino, i due si erano fermati da lei ed alle 11 avevano ripreso riempiendola, con suo sommo gaudio, in tutti i buchi.
Il racconto del lunedì mattina nello spogliatoio mi aveva fatto inquietare parecchio, sentire Sonja che raccontava quello che aveva fatto mi aveva fatto bagnare e per tutto il turno non riuscivo a staccare la mente dall’immagine di me al posto di Sonja, presa dai due stalloni, cercavo di mandarla indietro ma non ci riuscivo tanto che andai in bagno e mi masturbai venendo in meno di un minuto per l’eccitazione mordendomi il labbro per non urlare.
Il venerdì prima della partenza avevo preso due ore di permesso per l’appuntamento dall’estetista, le valige erano già pronte ma per essere sicura di fare un lavoro fatto bene avevo lasciato fuori il costume più sgambato e lo indossai prima di uscire. Sopra indossai un abitino leggero di cotone ed un paio di sandali con un tacco da 8 centimetri e mi avviai.
Arrivata dall’estetista spiegai che il lavoro doveva fare si che non spuntassero peli da quel costume. La ragazza, piena di tatuaggi ed un po’ coatta ma con una parlantina che avrebbe convinto un vegetariano a mangiare una bistecca, mi mostrò una serie di fotografie con depilazioni particolari così che mi trovai a scegliere fra una righina semplice molto sottile, un triangolino, entrambi che partivano dalla parte superiore delle grandi labbra lasciandole completamente nude ed un fulmine. Scelsi il triangolino, la saetta mi ispirava parecchio ma già mi vergognavo di essere così glabra la sotto che decisi per il trattamento che mi sembrava meno invasivo.
La ragazza fece un ottimo lavoro, con una telecamera mi mostrò come era venuto anche da sotto e mi disse che, come cliente per la prima volta, avevo diritto ad un mini tatuaggio fatto con l’henné.
Non avevo mai pensato minimamente di farmi fare un tatuaggio ma, dicendomi che quella vacanza volevo fosse speciale, decisi che un tatuaggio con l’henné sarebbe scomparso pochi giorni dopo il mio rientro e diedi il via libera. Scelsi un piccolo delfino poco sopra il pube. Indossando il bikini ed il costume intero sarebbe spuntato per buona parte e trovavo la cosa molto carina.
Tornai a casa molto soddisfatta e fiera per la mia decisone, non avrei fatto vedere nulla a mio marito fino alla prima sera in stanza per capire se le sue reazioni sarebbero state all’altezza.

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