Ricordo che i sensi incantati del giocoliere avevano fame di carne e di passione. Egli era un marpione, anche se cercava di dimostrare il contrario.
Parigi, con le sue meraviglie, le sue giovani donne, i suoi caffè, i suoi concerti, gli aveva dato alla testa.
Lo si vedeva passeggiare saltellando, per la Rue Vaugirard, o la Rue d’Antin; cercava inutilmente di svanire nella folla. Tutti lo guardavano sbigottiti, dato il suo fare goffo e, quando apriva la bocca, per parlare, non gli uscivano delle parole ben pronunciate, perché era balbuziente, come voi ben sapete.
Una giorno, giunse davanti ad una vetrina un po’ particolare. Stavolta, non erano esposte delle cose molto chic, né della comune mercanzia. C’era una donna, seduta su di uno sgabello, che faceva finta di fare le pulizie ma, così facendo, mostrava ai passanti le sue belle gambe nude e il suo seno enorme, appena celato da un bustino nero. Le sue formose braccia erano senza veli; portava un paio di scarpine col tacco a spillo, che mettevano molto in risalto i suoi piedi ben fatti e le sue caviglie eburnee.
Pareva tirasse dei baci; uno di essi colpì al cuore il nostro burlone, che si affrettò a cercare la porta d’ingresso, onde entrare in quella strana bottega.
A dire il vero, trovò un portone scintillante, tutto decorato, che sembrava d’oro zecchino; la maniglia era antica ed impreziosita da uno smeraldo di grande valore.
Il nostro eroe suonò il campanello.
Gli andò ad aprire una donna seminuda, che portava una specie di mascherina di velluto nero sul viso e fumava una sigaretta col bocchino. Dopo ogni tirata, emetteva degli sbuffi di fumo circolari, che sembravano fatti da un’artista.
Io non riesco a raccontarvi quanto trucco e quanto rossetto ricoprivano quel volto di femmina, travestita da Pierrot.
– Sei’ Sei la padrona’ Di casa? ‘ chiese il giocoliere, con fare goffo.
L’altra gli rispose facendogli un cenno col dito. Era così che lo invitava ad entrare.
Gli mostrò i suoi capezzoli grandi e rosa, ma quando lui fece per succhiargliene uno, lei gli diede uno schiaffo e scoppiò a ridere.
– Vieni dentro! ‘ gli disse poi, con una voce virile e un po’ rude. ‘ Dai, che ci divertiamo!
Il giocoliere si accorse di una musica languida, che vagava in quelle stanze. I suonatori erano due donne, completamente nude, sedute su di un tappeto. Una strimpellava il violino, l’altra faceva piangere una fisarmonica’
Tutt’intorno, c’erano molte altre ragazze, ben truccate e meravigliosamente pettinate, ma quale fosse il loro lavoro stava fuori di ogni ragionevole dubbio.
Si rideva, si fumava, si beveva champagne, si chiacchierava.
Il nostro eroe notò alcuni uomini, che scendevano da una scala nascosta, badando bene di riabbottonarsi i calzoni. In quel chiasso sommesso, egli credette di udire persino dei lamenti soffocati, dei gemiti di piacere, il rumore di un letto, che scricchiolava, oltre a quello che fanno due labbra carnose, di giovane donna, quando si strofinano sul pene di un maschio.
Una ragazza prese il giocoliere per mano e volle fare a girotondo con lui.
– Vuoi un po’ di oppio? Eh? Vuoi un po’ di oppio? ‘ gli mormorò in un orecchio.
Era un bordello! Era un bordello! Che piacere! Che divertimenti proibiti!
Il burlone si accorse di una grande tinozza, piena d’acqua fumante. Vi era immersa una prostituta bellissima, che portava una parrucca bionda; ad un tratto, si alzò in piedi ed uscì da quella sorta di vasca da bagno, mostrandosi in tutta la sua avvenenza, sgocciolante e venusta quanto una Venere.
– Do’ Do’ Dove sono capita’ Capitato? ‘ chiese a voce alta il nostro eroe, grattandosi la zucca.
Lo attrasse una delle squillo di turno, vestita soltanto con una camiciola bianca, delle calze a rete sottili e un paio di scarpine verdi. Gli lanciò un’occhiata piena di malizia; poi gli si avvicinò e lo invitò a salire di sopra con lei.
– Che’ Che facciamo? ‘ balbettò il giocoliere.
– Quello che vuoi! ‘ gli rispose la prostituta, dandogli un bacio sulla guancia che gli lasciò il segno del rossetto.
Gli strinse forte la mano e gli disse in un orecchio il prezzo della prestazione. Volle anche mettergli una mano in tasca, per accertarsi che avesse del denaro’
– Ah, ma siamo ricchi! ‘ esclamò la giovane, scoppiando a ridere. ‘ Vieni, vieni, su, che facciamo un bel gioco!
– Dove’ Dove mi porti?
– Lassù, tra le nuvole’ Coraggio!
– Sei sicura? Non hai paura?
– E di che cosa, fifone mio? Dimmi, mi vuoi scopare sì o no?
– Sì, sì che lo voglio’
– E allora non farti pregare e seguimi!
Il giocoliere, dopo aver tentennato un poco, andò con lei.
Quando furono soli in camera, la prostituta chiuse la porta a chiave, si fece pagare e gli mostrò dei preservativi di gomma’
Poi, si spogliò davanti a lui, mostrandogli i suoi seni perfetti, accavallando le gambe per poi mettersi a sedere sul lettino, che era ad una sola piazza. Il giocoliere si sentì attrarre soprattutto da una delle caviglie di lei, quella ornata con una catenina d’oro.
– Via, non stare lì impalato! Sbrigati, che ho altri clienti! ‘ gli disse la squillo, sbadigliando.
A quel punto, il burlone le saltò addosso. Si era spogliato in un baleno. La penetrò, strappandole un grido. Certamente non si poteva nemmeno supporre che la ragazza fosse vergine, ma la natura l’aveva dotata di un talento naturale, per cui ogni volta lo faceva come se fosse stata la prima.
– Scopami! Scopami! Dai! ‘ ripeteva la meretrice, mentre si lamentava. ‘ Scopami, imbecille!
Non si poteva dire che il nostro eroe non fosse dotato. La possedette a lungo; quando si fu stancato di sbatterla per davanti, la fece voltare e le montò sopra di nuovo, stringendole tutte e due le mani. La vagina di lei palpitava forte ed era assai bagnata’ Vi confesso che la prostituta dovette provare delle fitte di intenso piacere, difficili da descrivere con le parole.
– Basta! Basta! Smettila! Non ne posso più! ‘ urlò, verso la fine.
Ma lui continuava senza sosta, implacabile’ Poi, però, fu costretto a cedere e riempì il preservativo di sperma bollente, mentre la ragazza scoppiava a ridere.
– Su, sbrigati, caro! Ho altri clienti’
Così gli mormorò la squillo, rimettendosi la camiciola in fretta e furia. E aggiunse:
– Mi hai scopata per benino! Sarai contento, adesso!
Uscendo, il nostro eroe fu colpito da una giovane donna, vestita da ballerina, che fumava un sigaro strano’
Mentre ritornava al suo alloggio, il giocoliere si accorse di un rumore di passi, alle sue spalle. Qualcuno lo stava seguendo. Un’ombra nera, minacciosa, si era disegnata sul marciapiede e gli si avvicinava sempre più. L’infelice aveva imboccato un vicolo cieco, che costeggiava la Senna’
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…