Come tutte le mattine passo mi trovo a passare sotto il tuo ufficio. Sono oramai tre giorni che ti vedo arrivare di buon ora. Sotto il pesante soprabito indossi una lunga e pesante gonna. Veloce entri nell’ingresso senza girarti indietro.
Proprio a due passi dall’ingresso vedo un posto per parcheggiare, è assai difficile trovarne. All’ultimo istante prendo la decisione, metto la freccia e parcheggio.
Chi era dietro di me mi suona nervoso, non si aspettava quella frenata brusca. Non mi giro nemmeno, dopo alcuni se ne va sgommando, “fanculo” sussurro mentre scendo dall’auto. Le foglie gialle degli alberi tappezzano come un caldo tappeto il marciapiedi. Nell’aria odore di freddo e nebbia.
“E’ giunto il tuo momento, puttanella!”
Era qualche giorno che non ci si sentiva, dopo l’ultima tua sfuriata. Mi hai attaccato il telefono in faccia senza complimenti dandomi, come tuo solito dello “STRONZO”, si, urlandolo al telefono. Ma nella tua voce si notava un senso di gratificazione e piacere per l’ultimo incontro. Sorridevo pensando alla cosa ma allo stesso tempo rimuginavo quale potesse essere, la migliore punizione da infliggerti.
Mi tornava alla mente quel tuo magnifico lui, e, riguardando un video, quel video in particolare, in me è montata la voglia di rivederti per darti la lezione che meriti.
Veloce entro nell’androne del palazzo. A quell’ora non c’è quasi nessuno, salgo rapido le scale, “speriamo sia aperta la porta, altrimenti la sorpresa per te non riuscirebbe”. Arrivato al piano del tuo ufficio mi affaccio e scorgo la porta socchiusa. Lentamente la spingo, alla reception ancora non c’è nessuno. Tutte le stanza sono ancora nell’ombra, segno che ancora nessuno è arrivato. “Ottimo, proprio quello che speravo, adesso vedrai stronza! E’ venuto il tuo turno”. Sfilo dalla tasca la chiavetta usb, ci ho riversato quel video, in attesa dell’occasione giusta e l’occasione è arrivata. Con me ho portato anche un foglio con su stampato tutto quello che hai detto.
Silenzioso mi incammino nel corridoio buio verso la tua stanza. La luce arriva dalla tua stanza. Rumore di carte spostate ed il suono del pc che si avvia. Aspetto ancora qualche secondo, guardo l’orologio prima di entrare, c’è ancora una buona mezz’ora prima che i tuoi colleghi arrivino.
La porta è aperta, ti vedo mentre ti siedi ed inizi a digitare qualcosa al pc.
“Buongiorno… piccola”, dico entrando ed immergendomi nella luce della stanza. Sussulti sulla sedia mentre ti butti all’indietro, ti vedo tremare, “stronzo, mi hai fatto paura cane”, sei sbiancata vedendomi uscire dalla penombra, ti porti la mano al petto, “ho i cuore che mi batte a mille, bastardo!”, sulla tua fronte compaiono perle di sudore. Mi avvicino a te, tu ti alzi, e intuendo quelle che potrebbero essere le mie intenzioni, cerchi di tenermi a bada, “cosa vuoi, cosa sei venuto a fare qui!”. Mi porto l’indice alla bocca e ti faccio cenno di rimanere in silenzio, “shhhhh, lo sai che non mi piace fare casino”, rimani ferma mentre ti giro intorno, sono alle tue spalle adesso, un brivido di freddo ti percorre mentre sussurro al tuo orecchio, il mio corpo poggiato al tuo, ne sento il calore, il mio inguine si poggia al tuo culo, morbide rotondità impossibili da dimenticare. Non ti scosti, rimani ferma conscia del piacere che quel contatto ti da. “Voglio farti vedere e leggere una cosa puttanella!”. Appena pronuncio quelle parole mi spingi via, cerchi di dire qualcosa ma non fai a tempo, una sberla centra il tuo culo sodo. Ti passo la chiavetta, apri il video
“il tuo momento”
le nostre mani si scambiano quel piccolo oggetto, un contatto che potrebbe essere quasi un amplesso, le dita che si sfiorano, sentire ogni millimetro della pelle, ogni piega. schiudi la mani e prendi la chiavetta. Le mia mano ti cinge un fianco. Ti chini in avanti senza muoverti dalla posizione in cui ti trovi. Sono dietro di te mentre inserisci il supporto magnetico nel suo alloggio. Automaticamente compare una finestrella sul video che ti chiede di eseguire un’azione, la tua scelta è “Apri Cartelle”. Scorri con gli occhi l’elenco dei file presenti e allungandoti afferri il mouse. Senti la gonna salire su, ti fermi per un istante, giri la testa verso di me, le pupille dilatata, la bocca leggermente aperta, ti spingo appena un po’ in avanti mentre la tua gonna va completamente su. sulla tua schiena.
Sotto porti un paio di collant con uno slip nero, in pizzo. Uno slip che conosco molto bene. “non muoverti” dico mentre ti faccio girare di nuovo la testa verso il video.
Attacco le cuffie all’uscita audio ed infilo gli auricolari nelle tue orecchie. Ad un tratto tutti i suoni per te iniziano a risultare ovattati, tenui. Davanti a te posiziono un foglio di carta, Lo inizi a leggere nella tua mente, “leggi ad alta foce” ti ordino mentre poggio la mano sulla tua mano che tieni il mouse e clicco sul play del video.
“LEGGI!”, l’ordine secco ti fa sussultare mentre senti slip e collant venire giù. Immediatamente i capezzoli si drizzano premendo sulla stoffa del reggiseno mentre dalle cuffie arriva il suono della voce di 2222, “il giorno successivo non portai nemmeno le forbicine…” mentre tu abbassi lo sguardo sul foglio e inizia a leggere nella tua mente. Senti il palmo della mia mano sfiorare il tuo culo nudo, senti le dita scorrere lungo il solco ed arrivare fino al tuo sesso, una sensazione di calore pervade il tuo ventre mentre tutti i tuoi sensi si concentrano tra le tue cosce. “commisi un altro errore di battitura” dice la protagonista proprio mentre tu inizi a leggere quello che c’è scritto sul foglio. Nello stesso istante che inizia a parlare, si sente la sua voce che, sbattendo dei fogli sulla scrivania le dice “che cosa le prende, non è così difficile, battere e rispondere al telefono”, le parole ti si fermano in gola mentre una sberla centra il tuo culo. All’unisono ti sento pronunciare le sue stesse stesse parole, “mi dispiace”. Passano interminabili attimi mentre rileggi quello che c’è scritto sul foglio. Nelle cuffie il silenzio assordante della scena. “Venga nel mio ufficio e porti quella lettera”, le mie mani che carezzano il tuo corpo. In silenzio ascolti tutto il discorso della scena ed automaticamente esegui le stesse cose.
Poggi anche tu i polsi sulla tua scrivania ed inizi a leggere lentamente la “tua” lettera, “Gentile SngorE. le sono veramente grata di…”. Nello stesso istante senti il suono nelle cuffie su una sberla che centra il culo di quella segretaria e contemporaneamente senti fremere il tuo corpo mentre un colpo secco e deciso ci centra il culo. la punta delle dita che centra il folto pelo che ricopre la tua figa gonfia. Dopo quel colpo alzi lo sguardo ed osservi la scena davanti ai tuoi occhi. Lei che si gira a guardare il suo capo. Anche tu giri il capo verso di me. Mi vedi sussurrare qualcosa e dalle cuffie senti quella voce che dice “continui”…
Attenta ascolti quello che senti nelle tue orecchie. “Signora Laura….legga”, non più le parole pronunciate nel video, ma “Signora Laura… Legga” la tua mente ha ascoltato quelle parole. Ti rigiri e inizi a leggere quanto scritto sulla lettera. “……..”. Violento un nuovo colpo centra la carne nuda, un suono secco rimbomba per la stanza e rimbomba nella tua testa contemporaneamente al suono dello schiaffo che centra la segretaria. Continui a leggere e quando pronunci la parola “segretaria” di nuovo vieni centrata da un colpo e mentre leggi, all’unisono con i colpi del video arrivano schiaffi che arrossano le tue natiche nude. Per alcuni istanti resti senza parlare mentre cerchi di riprendere fiato. Hai letto tutto quello che era scritto sul tuo foglio. Rialzi lo sguardo e i tuoi occhi incrociano quelli della protagonista. Io resto in silenzi dietro di te, le mani che lisciano il tuo culo, che ne assorbono il calore. Sento il tuo profumo di femmina riempire la stanza. “La legga di nuovo” senti pronunciare e senza che dica nulla, chini di nuovo lo sguardo sul foglio e riprendi a leggere. Adesso i colpi si susseguono rapidi, uno dietro l’altro ed anche tu inizi a mugulare ogni volta che il tuo fondo schiena viene centrato da uno schiaffo ben assestato. Anche tu fatichi a leggere quello che c’è sul foglio, sempre più presa del piacere di ricevere quei colpi finché pure io, esausto mi chino su di te e mi poggio alla scrivania carezzando il dorso delle tue mani. Senti in calore che i miei palmi sprigionano, le tue dita che cercano le mie. Il video oramai è finito ma senti la punta del mio sesso premere contro il tuo. lentamente poggi il tuo viso sulle tue mani mentre lentamente la cappella scorre lungo il solco del tuo sesso umido. Gocce del tuo piacere colano attraverso il riccioli neri lungo le tue cosce miste alla mia voglia di te. Lentamente chiudi gli occhi e ti lasci andare. Sento il tuo corpo spingere verso di me. Spingo con forza il mio sesso turgido dentro di te, lo sento affondare nel tuo caldo corpo. Gli umori copiosi facilitano la sua avanzata, di colpo riempio tutto il tuo ventre, sento le palle sbattere contro il crespo cespuglio. “Ahhhhhhh”, mugoli mentre le tue unghie affondano nella mia mano. Un dolore lancinante percorre il mio braccio mentre le tue unghie lacerano la mia pelle. Comincio a scoparti con forza, vedo il video ballare davanti a me. Una cartelletta con dei fogli cade di colpo mentre ti scopo con forza, mi assecondi e cerchi a tua volta la veemenza dei colpi. Di tanto in tanto oscilli col bacino per sentire ancor di più quel corpo caldo e nodoso che ti riempie le viscere. Suoni gutturali, incomprensibili, versi primordiali che desrivono la passione che c’è. L’atmosfera è incandescente il quella stanza, un caldo palpabile, nelle marici odore di sesso, il tuo profumo riempie l’aria. Porti una mano dieetro la tua schiena cercando il mio corpo. Mi afferri per un fianco tirandomi a te, il mio mebro penetra a fondo del tuo sesso, sento i tuoi muscoli contrarsi ritmicamente, quasi a stringerlo a se.
Mi fermo, immobile dentro di te, voglio gustarmi il tuo piacere, appena ti rilassi riprendo lentamente a muovermi. Lentamente aumento il ritmo e la forza con cui ti prendo. Il tempo intorno a noi sembra essersi fermato mentre sul video continuano a scorrere le scene di Secretary. Ad ogni schiaffo che lei riceve tu stringi le cosce come se a riceverlo fossi stata tu provando e provocandomi ondate di piacere. le mie mani corrono lungo la tua schiena, carezzano il tuo corpo morbido. Sento che l’orgasmo sta per arrivare. Mi fermo mentre il mio cazza pulsa, affogando nei tuoi umori. Senti la cappella gonfia mentre cerco di contenere l’ondata di piacere che mi sta prendendo. “Noooo, ti prego, non venirmi dentro, ti scongiuro” piagnucoli mentre allunghi entrambe le mani all’indietro per allontanarmi da te.
Esco dal tuo corpo caldo e voglioso, ma non deve finire così e tu lo sai. Ti prendo per i capelli e ti giro facendoti inginocchiare davanti a me. La tua faccia è a poci cehtimetri dal mio sesso, lo vedi vibrare davanti a te. In silenzio ti osservo senza profferir parola. Lentamente allunghi una mano ed inizi dolcemente a massaggiare le mie palle, sento le tue dita lunghe scorrere per poi afferrare il cazzo. Il tuo sguardo si alza a cercare i miei occhi, ti sorrido mentre tu schiudi lentamente la bocca e fai comparire la tua lingua. La sento sfiorare il mio turgido memnbro. Quando chiudo gli occhi tu abbassi olo sguardo prendendo possesso, con la tua calda bocca, di quelloggetto di piacere. Sento il calore calore avvolgere l’asta mentre la cappella penetra a fondo dentro la tua bocca. Le mie mani sulla tua testa a spingerla a fondo. Sento il mio membro entrare completamente nella tua bocca, un conato di vomito per un istante ti fa fermare ritraendo leggermete la testa all’indietro. Non te lo consento, ti faccio abituare per qualche istante, sento il tuo respiro profondo e ritmico mentre lentamente cerchi di incoiare tutto il mio cazzo.
Le tue labbra arrivano fino alla base del cazzo mentre con una mano riprendi a massaggiarmi le palle. Un rivolo di saliva cola giù dalla tua bocca, la tua lingua a fatica riesce a muoversi nella bocca piena. Lentamente inizi ad andare su e giù mentre muovi rapida la lingua. Senti il mio menmbro vibrase sempre di più, oramai sto per venire.
“Tira fuori la lingua puttanella” ti dico mentre ti tiro via dal tuo oggetto di piacere.
Ubbidiente esegu l’ordine e, quando il cazzo è completamente fuoriuscito dalla tua bocca, tiri fuori la linga. Poggio la cappella sulla tua lingua, che rapida inizia a stimolarla solleticandola alla base della cappella.
“Stroonnnnzzaaaaa, vengo! ggggrrrrrrrrrrrr, sei una magnifica troia, la MIA magnifica troia” dico a denti stretti mentre stringendo con forza il cazzo faccio colare gocce di sperma sulla tua lingua che avida inizia ad ingoiare. ti lascio ingoiare ogni goccia di piacere, finoa venire del tutto. La tua bocca di richiude di nuovo intorno al mio cazzo che lentamente perde di consistenza. Ti afferrro nuovamente per i capelli eti faccio alzare in piedi. Hai ancora le calze tirate giù e un rivolo di umori che ti cola lungo le cosce nude.
Ti giri a guardare l’orario, “cazzzoooo, tra meno di cinque minuti i miei colleghi inizieranno ad arrivare in ufficio. Veloce ti risistemi mentre faccio altrettanto anche io. Mentre ti sistemi la gonna rimango a fissarti, ti sento sussurrare a bassa voce “sei un grandissimo stronzo, lo sai che così mi fai perdere la testa”. Quel sorriso scoppia in una sonora risata. Ti tiro a me e, fissandoti negli occhi ti bacio, un bacio profondo. Mi assecondi chinando la testa all’indietro.
Stacco le mie labbra delle tue e senza dire nulla mi giro e vado via.
Sento i tuoi occhi su di me mentre lasco la tua stanza.
Le mie dita sfiorano le mie labbra, quasi a rubare quel tuo bacio che finalmente è arrivato.
Quel bacio che tu rifiuti sempre ma che io con forza ed insistenza ho voluto.
Perchè io di te voglio tutto.
La tua mente ed il tuo corpo.
La tua testa e le tue parole, tutti i tuoi pensieri.
Pure la tua anima.
Grazie Rebis
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore