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Racconti di Dominazione

Come ho ingravidato la moglie del cornuto

By 16 Ottobre 2025No Comments

Voglio raccontare una storia vera che ho vissuto l’anno passato. Mi sono iscritto a un corso di aggiornamento per la mia professione e ho conosciuto diverse persone tra cui una ragazza di 34 anni, Francesca. Non bellissima, un pò in carne, non di certo il mio tipo, diciamo scopabile senza pretese. Fin da subito ho notato, nonostante fosse sposata, di essere attratta da me. Le battutine spinte da parte sua e le continue ricerche di contatto fisico lo dimostravano apertamente. Io ho avuto un atteggiamento abbastanza neutrale, non respingevo le sue avances ma neanche rispondevo a loro. Dopo circa 2 settimane il nostro gruppo decide di fare una cena le donne vengono quasi tutte accompagnate dai mariti. Durante la cena ho avuto modo di conoscere il marito di Francesca. Da subito c’è stato un odio, lui era sbruffone e altezzoso, si vantava del suo lavoro e delle sue mansioni importanti in azienda. E non mancava di denigrare il nostro lavoro (lui faceva un lavoro diverso dal nostro) considerandolo come di poco conto, di fatto offendendo la categoria. Io per quieto vivere preferii non rispondere alle provocazioni. La cena si concluse e per me fu una liberazione allontanarmi dal quel coglione, salutandolo con un falso sorriso. Al contrario, francesca, sua moglie, mi saluto con un profondo bacio sulla guancia, proprio mentre il marito era girato a parlare con altri. Fu li che cominciai a pensare come un coglione del genere andava punito.
Nei giorni successivi, durante il corso, ho cominciato a cambiare atteggiamento con Francesca, sono diventato molto più caloroso e solare e ho cominciato a rispondere a tono alle sue provocazioni hot. In particolare, mentre lei era seduta di fianco a me, posò la sua testa sulla mia spalla e io ne approfittai per mettere la mia mano sulla sua e accarezzarla. Lei apprezzò moltissimo e prese la mia mano stringendola dolcemente, come fossimo due fidanzatini. Il mio cazzo ebbe un sussulto, diventò duro ma ero ancora troppo imbarazzato per dirle una cosa del genere. Girai la testa verso di lei e le sussurrai all’orecchio che aveva un profumo buonissimo, quasi afrodisiaco. Lei si girò stupita e disse un “grazie!” che dimostrò di apprezzare il mio commento. E poi dopo un istante mi disse “che hai oggi, ti vedo diverso?” E io colsi l’occasione per dirle che mi eccitava essere toccato da lei. Lei rimase per un istante in silenzio, poi sorrise (con un pò di imbarazzo) e mi confessò di piacergli molto.
La cosa per il momento finì li, anche perché avevamo gente intorno e dovevamo continuare le lezioni. Durante la pausa mi chiese se potessi accompagnarla a casa, perché sennò avrebbe dovuto prendere il treno e non ne aveva voglia. “Non viene oggi tuo marito a riprenderti?” chiesi, e lei mi rispose che era partito per lavoro e sarebbe tornato dopo diversi giorni. Le feci la battutina a sfondo sessuale “beh hai casa libera, tutta vita” sorridendo. E lei si limitò a dirmi “eh si…”
Finito il corso salimmo sulla mia auto e la riportai a casa. Durante il tragitto di 20 km (lei abitava a non più di 6 km da casa mia) mi parlò del fatto che il marito si assentava spesso per lavoro e cominciarono i primi timidi segni di denigrazione da parte di lei verso il coglione. “ottimo” pensai, era terreno fertile per un tradimento, e farlo cornuto mi eccitava ancor più che scoparmi la moglie. Io ovviamente diedi pienamente ragione a lei e sottolineai come un marito non deve mai far mancare nulla alla moglie specie il sesso. Lei annuì e confermò senza parlare che effettivamente non si scopava tanto. Il mio cazzo era di marmo, ma non dissi nulla per non sembrare un depravato. Dovevo aspettare.
Finalmente sotto casa, lei mi chiese se volevo salire a vederla, in quanto avevano finito da poco di arredarla e non vedeva l’ora di farla vedere a qualcuno. “molto volentieri” risposi io.
ATTO I: IL POMPINO
Salimmo fino al 4 piano con l’ascensore, io la guardai negli occhi, lei non riusciva a fissarmi, forse sapeva che stava facendo una cosa che non avrebbe dovuto. Finalmente arriviamo a casa e cominciamo a girarla. Era una bella casa, molto ben arredata e mi complimentai con lei per il buon gusto “si vede che c’è la mano di una gran donna” dissi io. Lei mi ringraziò molto per i complimenti e mi invitò a sedere sul divano, offrendomi un bicchiere di vino per festeggiare la nuova casa e il nuovo ospite. Accettai di buon grado e le chiesi di sedersi accanto a me. Facemmo cin cin, sorseggiammo il vino e ci guardammo negli occhi. Stavolta era diverso, non c’era imbarazzo in lei, c’era voglia di stare li con me. Approfittai per confessarle che era molto eccitante in quel momento stare li con lei. Poi mi avvicinai e feci un secondo cin cin. “Perchè?” mi chiese lei. “Questo è per festeggiare noi” risposi. Sorseggiai delicatamente il vino e poi mi avvicinai dolcemente alle sue labbra sfiorandole con le mie. Un paio di baci dolci e poi ci diedi dentro di lingua pesantemente. La limonai con forza e virilità e poi cominciai a leccarla sul collo. Lei era un pò rigida ma non si tirava indietro. Però ad un certo punto mi fermò e disse “ora basta, sono sposata, non è il caso” Io le risposi “sono troppo eccitato, mi devo scaricare” e presi la sua mano mettendola sul mio cazzo. Lei sentì il bozzo e esclamò”cazzo, sei durissimo!” “Appunto” risposi io, “non me ne vado se non mi soddisfo in qualche modo, scegli tu quale!” Lei rispose “ti piace comandare?” io “assolutamente, a letto sono il padrone e la femmina deve essere mia schiava, ora sbottona e prendimi il cazzo!”
Lei obbedì passivamente e mi chiese cosa volessi. Le risposi “succhiamelo per bene!”
Mi abbassò i pantaloni e le mutande e si mise in ginocchio davanti a me seduto sul divano. Baciò e lecco la mia asta e poi cominciò a sbocchinarla con una padronanza da vera troia. Io gemevo di piacere e non disdegnavo frasi del tipo “brava porcella, succhiamelo bene” o anche “me lo stai spompinando divinamente”. Le mie palle erano gonfie e turgide, le ordinai di leccarle e lei obbedì. Fu estremamente eccitante. Quando capii di essere quasi arrivato al piacere, le ordinai di rimettersi il cazzo in bocca e cominciai a scoparle la bocca tenendole la testa stretta e intrappolata dalle mie mani. Diedi molti colpi di cazzo che raggiunsero la gola e notai come lei si sforzò di farlo entrare tutto. Finalmente sborrai con un verso animalesco mentre la tenevo bloccata con il cazzo in bocca che schizzava sborra come un idrante. Lei mugugnò qualcosa cercando di rialzarsi, ma la obbligai a tenere il mio cazzo in bocca fino all’ultimo schizzo. Le lasciali la testa e lei si rialzò. Aveva i capelli sconvolti e il trucco sbavato. La sua bocca era piena ed era nell’incertezza di sputare o ingoiare. “INGOIA!” esclamai. Lei chiuse gli occhi e con un rumoroso “gloom” gutturale, mandò giù il mio seme caldo e denso.
“Sei stata bravissima tesoro”. Ma in quel momento pensai alle corna che erano spuntate in testa al coglione. Ed era solo l’inizio.
Si sedette affianco a me e ci baciammo con eccitazione, sentivo il mio sapore nella sua bocca. Poi mi rivestii e le dissi “da ora tu sei mia”. Lei annuì e mi rispose “la prossima volta fai godere anche me?”. “Certamente” risposi.
Il secondo incontro ci fu dopo due giorni, per via di impegni miei e suoi. Il marito sarebbe tornato il giorno dopo. La mia intenzione era di scoparla come si deve!
ATTO II: LE SCOPATE
Quando entrai in casa, non la salutai neanche, infilai la mia lingua nella sua bocca e la spinsi in camera da letto. Mi spogliai nudo e ordinai di succhiarmelo. Lei lo fece senza esitazioni. Poi spogliai lei e leccai la sua figa, molto curata e depilata. Infine indossai il preservativo ed entrai nella sua passera bagnata, scopandola come un animale. Colpi secchi e forti, con rabbia, e con l’intenzione di farla godere. cercai di capire come le piacesse di più provando diverse posizioni. Ma soprattutto, durante il sesso, le dissi cose del tipo “ecco, è cosi che si scopa una donna, dillo a tuo marito”. Lei non rispose, ma godeva a essere sottomessa. E allora provai una cosa che mi faceva impazzire. Prima di venire, le ordinai di succhiarmelo e lei obbedì, poi le chiesi di scendere alle palle e alla fine al buco del culo. “LECCA” ordinai perentoriamente. Lei fu titubante, ma alla fine cedette e mi leccò generosamente il buco del culo. Fu pazzesco, lei mi disse che certe cose non le aveva mai fatte nemmeno al marito. “E non dovrai mai farlo con lui, ora sei mia e le porcate le fai con me!” risposi. Alla fine, sazio e soddisfatto, le riempii la faccia di sborra.
I giorni successivi ci siamo sentiti spesso, parlavamo solo di sesso. Durante il corso, nelle pause pranzo avevamo una piacevole routine. Senza farci vedere dagli altri corsisti, ci davamo appuntamento in un parcheggio poco lontano e mi facevo svuotare le palle con un bel pompino. La facevo tornare dal marito con il mio seme ancora da digerire. Di sesso nulla, perché il cornuto era in casa e non avevamo possibilità. Fu però in questi giorni che decisi di alzare il tiro, parlando di sesso spinto e di come mi sarebbe piaciuto scopare a pelle.
Infatti la settimana successiva, vedendoci al corso, chiesi se lei volesse dei figli visto che aveva comunque un’età adatta. Lei mi confesso che le sarebbe piaciuto ma il marito non era molto attivo a letto ed era sempre preso dal lavoro e dagli hobby. Si lamentava molto del fatto che fosse trascurata e con me aveva ricominciato a riavere una vita sessuale. Durante la solita pausa pranzo, dopo esserci incontrati al solito posto la limonai con passione e quando fu calda e eccitata, osai il tutto per tutto. Le chiesi che la prossima scopata l’avremmo fatta a pelle e l’avrei inseminata. Mi aspettavo un rifiuto e invece lei mi baciò come un’assatanata e mi fece un segone pazzesco. Prima di sborrare, misi la mia mano tra le sue cosce e stimolai la passera. “Vorresti sentire il mio seme caldo e virile dentro di te??. Lei rispose con un orgasmo, non disse di si, ma la sua eccitazione parlava per lei. Avevo il cazzo di pietra, le ordinai un segone e lei concluse con un ingoio fenomenale. A godimento avvenuto (di entrambi) lei mi disse che con me un figlio lo avrebbe fatto volentieri, ma purtroppo era sposata.
Lasciai correre, dovevo andare per gradi. I giorni successivi i nostri messaggi furono sempre più spinti, lei approfittava dei momenti di liberà dal cornuto (ormai io lo chiamavo solo cosi) per sentirci e parlare di sesso. Era stracotta, e ogni messaggio le imponevo che il prossimo sesso sarebbe stato a pelle.
ATTO III: RIEMPITA
Dopo circa due settimane di discorsi a cazzo duro, finalmente il cornuto si dovette assentare per lavoro, Avevamo 3 giorni liberi per scopare. Appena mi diede via libera, mi precipitai a casa sua, avevo le palle strapiene e una voglia di fottere bestiale. Le ordinai di aprirmi la porta nuda con i tacchi più alti che avesse. Così fece, e come ogni volta, senza manco salutarla, le infilavo la lingua in bocca e la limonavo senza ritegno. “TI VOGLIO” le dissi con fare rude. la portai in camera da letto, mi spogliai e cominciammo. Ma questa volta, con il cazzo durissimo, mi avvicinai vicino alla sua figa e cominciai a entrare.
Lei”No ti prego, è pericoloso..”
Io “ti voglio a pelle e tu obbedirai”
Lei non oppose molta resistenza, il mio cazzo entrò come un coltello nel burro, e fu estremamente piacevole senza il condom.
Io “ti piace eh?? si sente di più senza!”
Lei “si cazzo è bellissimo, scopami per bene”
Io “dimmi che sono il tuo maschio, dimmi che sono il tuo padrone”
Lei “si lo sei.. magari avessi sposato te e non quel coglione.. dai fammi sentire chi comanda!”
Ero cosi eccitato che sarei venuto all’istante, ma resistetti impegnandomi, dovevo farla godere, volevo venire insieme a lei.
Alternai colpi forti a colpi dolci e profondi, fortunatamente lei non tardò a godere. Con un urlo che non aveva mai fatto nelle precedenti trombate godette sotto i colpi del mio cazzo. Ero ormai allo stremo, pensavo a tutt’altro per non sborrare, ma finalmente potevo liberarmi anche io della sborra accumulata per giorni.
E cosi, mentre lei aveva uno dei migliori orgasmi della sua vita, cominciai a pompare seme tra le sue cosce. Come lei sentì il mio piacere, si lasciò completamente andare, le sue mani spinsero sul mio culo a farmi entrare il più possibile ed esclamò “fammi tua amore mio, vieni dentrooooo”.
Non ci sono parole per descrivere il piacere che ho provato in quel momento. Ho goduto come non mai, il piacere della scopata fu reso più intenso dalla consapevolezza che stavo RIEMPIENDO CON IL MIO SEME LA FEMMINA DI UN ALTRO, che mi stava pure sui coglioni per giunta. Le piantai il mio cazzo più giù possibile per massimizzare l’effetto ingravidante. Credo di aver sborrato per almeno 20 secondi o forse più. Rimanemmo per qualche istante fermi e abbracciati. Io la baciai e le dissi “meriti un figlio da un maschio vero”. Lei rispose “non posso crederci che lo abbiamo fatto veramente, ma sappi che se te l’ho permesso è perché voglio veramente un figlio, ma mio marito come sai mi scopa pochissimo ed è convinto che io non possa avere altri uomini, quindi non si merita solo le corna, ma si merita molto peggio. Quando tornerà a casa mi farò dare la solita bottarella da 2 minuti scarsi e se resto incinta penserà che è per merito suo”.
La freddezza con cui proferì queste parole mi fecero ridere, ma non per lei, ma per il cornuto che pensava pure di essere virile quando in verità è uno sfigato. Quel giorno e i 2 giorni successivi scopammo come animali, dormii pure la notte a casa sua e la riempii di sborra continuamente nel loro letto matrimoniale.
Nelle settimane successive, lei si rese conto di essere rimasta incinta dal fatto che non le tornavano le mestruazioni. Per conferma fece il test di gravidanza che ebbe esito positivo. Io presi la notizia con entusiasmo da una parte, ma con ansia dall’altra, perchè non ero completamente sicuro che lei non lasciasse il marito per me. Io volevo solo ingravidarla per fare cornuto il coglione. E fortunatamente andò così. Il cornuto non ha mai minimamente dubitato della fedeltà della moglie. Pochi mesi fa è nato mio figlio che verrà cresciuto da un inconsapevole padre che ha avuto la punizione che meritava

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