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Racconti di DominazioneTradimento

Il gioco dei desideri

By 4 Ottobre 2024No Comments

Sandra tornò in albergo in serata, esausta per gli impegni dell’intensa giornata. Sostò nella ampia hall indecisa se ritirarsi subito in camera – intendeva prendere un treno di buon ora il giorno successivo – o se fare un salto al ristorante interno. Seduta languidamente con le gambe accavallate e con una scarpa in bilico e dondolante – calzava magnifiche décolleté Prada – sbrigò alcune telefonate l’ultima delle quali al marito. Non si accorse, distratta, degli sguardi interessati verso di lei di due individui, poco distanti che si scambiavano occhiate d’intesa. Gaetano a voce bassa, sussurrata:
– Hai visto quella? …È da urlo -, disse Ciro, il tono basso ma eccitato. – Sembra sola.
Gaetano esaminò Sandra con attenzione. Una bellissima donna fra i quaranta e cinquant’anni,: la mia preda ideale. Ma sarebbe stato così facile conquistarla? Rivolgendosi a Ciro:
– È bellissima, sì, ma sarà davvero disposta a lasciarsi andare come speriamo? – mostrando un’incertezza insolita per lui: forse giustificata dall’alto valore della posta in palio.
Ciro tagliò corto: – Dobbiamo rischiare, vale la pena per una così.
I due, dongiovanni impenitenti, spesso in giro per l’Italia per lavoro erano abili predatori sempre in attività frenetica, compulsiva e proprio gli alberghi, che frequentavano, erano diventati il loro terreno di caccia preferito. Era peraltro una caccia poco selettiva che spaziava da ragazzine ansiose di far le prime esperienze, mogli in cerca di evasioni adulterine, fino ad attempate matrone disposte anche a pagare per essere trombate. .
Ma questa volta la preda era diversa: bella, raffinata, intrigante e speravano che sotto le sue splendide forme appetitose nascondesse un vulcano pronto a esplodere. Decisero di agire, sfruttando il loro naturale carisma, favorito dalla simpatia tipica della loro città, Napoli. L’approccio fu fluido e naturale, il tono rilassato, tanto che presto si trovarono a dialogare con Sandra al tavolo del ristorante, tra sorrisi e sguardi ammiccanti. Lei, dopo una lunga giornata di lavoro e stanca della solita routine, si lasciò abbordare senza opporre troppa resistenza stuzzicata dalla possibilità di un’avventura emozionante. All’inizio fu solo un gioco di sguardi, un sorriso trattenuto. Ma ogni sorso di vino scalfiva quel sottile strato di autocontrollo che teneva a freno le sue pulsioni più recondite e inconfessate. Gli sguardi si allungavano, i tocchi sotto il tavolo diventavano più audaci, e lei sentiva il cuore battere sempre più forte, mentre la tentazione si faceva strada, un passo alla volta, verso il confine tra desiderio e abbandono. In lei cresceva la voglia di un’avventura eccitante e senza regole, lontana dalle convenzioni che la imbrigliavano. Si abbandonò al corteggiamento, civettando con una spudoratezza che non le apparteneva ma che, al tempo stesso, la faceva sentire viva. Conversarono di tutto e di niente, spaziando con leggerezza tra argomenti banali. Il vino fluiva e le risate si mescolavano con il tintinnio dei bicchieri. Si scherzò sul suo accento romagnolo – era di Cesena – e quel gioco leggero di parole divenne il preludio a conversazioni più scabrose, morbose dove i confini tra il lecito e il proibito si annullavano.
Il piede nudo di Sandra scivolò sotto il tavolo, trovando la mano di uno dei due uomini, che subito colse l’occasione per accarezzarlo con delicatezza, poi con più audacia. Lei, anche disinibita dall’alcol, non si sottrasse al gioco; anzi, lo provocò, continuando a stuzzicare con movimenti lenti e calcolati. Ogni palpata amplificava l’eccitazione che le scorreva dentro. Alla fine della cenetta, con uno sguardo innocente, Sandra si avvicinò ai due uomini. Con un sussurro complice, li sorprese:
 – Vi va di continuare in un posto più intimo? La mia camera è la 269.
Le sue parole erano una promessa. Si allontanò con una sicurezza che solo una donna consapevole del proprio fascino può avere, i tacchi che risuonavano come un invito silenzioso. Gaetano e Ciro si scambiarono uno sguardo complice. – Me lo sentivo, sarà nostra -, disse Ciro, con un sorriso eccitato -. Vedrai, sarà una notte che non si dimentica.
In camera, Sandra indossava solo una vestaglia di seta rosa, preparandosi alla doccia, quando sentì bussare. Un brivido la percorse, esitando un attimo prima di aprire. Quando i due entrarono, i loro occhi avidi scivolarono sul suo corpo, coperto appena dalla seta leggera. Un gioco di sguardi e tensione erotica si instaurò immediatamente, il desiderio era palpabile.
– Sandra, sei splendida -, disse Ciro, avvicinandosi con l’intenzione chiara nei suoi occhi.
La donna sorrideva, le guance leggermente arrossate dall’eccitazione. Prese un bicchiere di vino, lo alzò in un brindisi.
Ciro suggerì con voce bassa: – Togli la vestaglia, lentamente…meravigliosa scrofa.
Sandra fu eccitata nell’udire quell’insulto, si alzò, e con movimenti lenti, in un’atmosfera carica di tensione, fece scivolare la vestaglia dalla pelle, lasciandola cadere al suolo. Il suo corpo nudo, – con le sue anse morbide, le mammelle procaci e morbide, il triangolo pubico dai riccioli bruni -, esposto alla vista di quei due uomini, era una visione di pura sensualità. Le mutandine finirono nelle mani di Gaetano, che le portò al viso con un sorriso bramoso.
– Che figa! -, esclamò Ciro, mentre Gaetano si avvicinava al letto, pronto a esplorarla.
Il suo corpo rispose a ogni tocco con crescente eccitazione, un vortice di desiderio che l’aveva ormai completamente travolta, le mani esperte dei due uomini la percorrevano senza freni, mentre Sandra, ormai persa nel piacere, sussurrò: – Fate di me ciò che volete… sono tutta vostra. La bocca di Sandra concessa a baci appassionati sanciva la sua resa ed era la caparra di una notte bollente.
Gaetano, le allargò le natiche, immerse il suo volto in quell’insenatura calda, umida, odorosa di femmina. Le sue labbra, la sua lingua esplorarono la fessura tumida poi lo stretto orifizio. Ogni leccata e ogni bacio erano un crescendo di gemiti, che uscivano dalle labbra di Sandra in una sinfonia di piacere.
– Oh, sì… continua così… sei meraviglioso… non fermarti -, ansimò lei, con il corpo scosso dal piacere. – Adoro quando esplori anche lì… mio marito non l’ha mai fatto.
– Non sa quello che si è perso. Magari raccontalo al tuo maritino cornuto, al rientro a casa, quanto apprezzi la lingua sul culo.
Anche se un pensiero fugace di colpa verso suo marito attraversò la sua mente, la passione travolgente obliterò ogni accenno di scrupolo.
Nel frattempo, Ciro si avvicinò, con il membro eretto a pochi centimetri dal viso di Sandra. Lei, senza esitazione, si chinò leggermente annusando il suo profumo virile che la fece fremere di desiderio. Con un gesto fluido e deciso accolse il suo membro tra le labbra, iniziando a succhiarlo lentamente, godendo di ogni centimetro. La sua lingua lo avvolgeva con delicatezza, mentre il ritmo diveniva più vario, alternando movimenti lenti a momenti più intensi, esplorando ogni sfumatura del piacere che emanava da quel corpo maschile.
Era un gioco nuovo per lei, fatto con due uomini, eccitante e travolgente: un’esperienza che la faceva sentire viva e desiderata come mai prima d’ora. Mentre si lasciava andare a quel piacere fisico, Sandra sentiva la sua mente rispondere in modi che non avrebbe mai immaginato.
Ciro, immerso nel piacere che Sandra gli stava offrendo, mormorò con ammirazione:
- Sei incredibile… nessuna mi ha mai fatto sentire così. Continua, sei brava; succhialo da puttana esperta qual sei.
Gaetano, che osservava con uno sguardo bramoso il corpo di Sandra, aggiunse:
 – Questo è solo l’assaggio.
Sandra, ormai libera da ogni esitazione, ribatté con malizia:
 – Lo spero bene. Voglio essere la vostra schiava sessuale e concedervi tutto, proprio tutto. Sfruttatemi secondo le vostre più sordide voglie, il limite è imposto solo dalla vostra fantasia.
La tensione erotica nella stanza continuava a crescere. Sandra si abbandonò completamente, dimenticando ogni rimorso, ogni inibizione, marito, figli. Questa notte era sua, dedicata al suo piacere e alla scoperta del suo universo osceno più nascosto. Provocante, continuò a stimolare Ciro, mentre il gioco diventava sempre più intenso.
 – Ragazzi, voglio divertirmi e liberarmi da ogni tabù. Fatemi volare. Cosa aspettate?
Ciro e Gaetano , discutevano fra loro animatamente su chi avrebbe avuto la precedenza nel chiavarla. Ma Sandra, con un sorriso radioso, li interruppe:
 – Non c’è bisogno di litigare. C’è spazio per entrambi e per tutto quello che volete sperimentare. Siete in due, come i miei buchi del piacere e io sono qui per voi. Un po’ d’iniziativa, ragazzi.
Gli amici, sorpresi dall’audacia di Sandra, d’accordo si divisero i settori. Gaetano la posizionò sopra di lui, facendola scivolare sul suo membro, mentre Ciro si preparava per la sua parte. Sandra accolse il suo approccio senza esitazioni, con una disinvoltura che rivelava quanto desiderasse quel momento.
 – Hai mai ricevuto attenzioni qui? — chiese Ciro, ridendo. – leccandole il buchetto del culo, con un tubetto di lubrificante in mano. 
 – No, ma adesso è il momento giusto, e sono pronta — rispose Sandra, ansimante e gemente per il piacere che il cazzo di Gaetano già le procurava.
Mentre Gaetano si dedicava alla figa con movimenti decisi, Ciro la prese dall’altra parte, aprendole il culo. Così da ogni angolo il suo piacere era stimolato. Ogni colpo era un’esplosione di sensazioni, a cui Sandra si abbandonava, incitando i due uomini a intensificare i loro movimenti.
– È incredibile… sento il fuoco dentro di me.
I corpi, ormai sudati e lucenti, si muovevano in un ritmo perfetto. La stanza era pervasa dal profumo del sesso, inebriante e intenso, mentre Sandra gemeva di piacere. Si sentiva sopraffatta dall’estasi, fuori controllo del suo desiderio e urlava oscenità.
– Continuate così, sfondatemi, venitemi dentro. Non vi fermate -, li incitava persa nel vortice del piacere, dell’estasi meravigliosa. Chiavatemi dovunque, che non ho mai goduto così, ancora…ancora, vi supplico non fermatevi. Non risparmiatevi… sono la vostra troia.
La notte proseguì, e i ruoli si alternarono in un gioco di dominanza e sottomissione condiviso, con i due uomini che cambiavano posizioni, cercando sempre nuove sensazioni. Alla fine, esausti ma soddisfatti, riempirono Sandra con il loro sperma caldo, lasciandosi andare completamente in un travolgente orgasmo.
Giacquero stanchi, ma ebbri di piacere. Ciro e Gaetano erano molto orgogliosi per l’intensità dell’esperienza, consapevoli di aver condiviso un momento unico.
Sandra, appagata e con il cuore ancora in subbuglio, sapeva che quella notte sarebbe rimasta scolpita nella sua memoria. Aveva dato risposta al fuoco nascosto dentro di lei, facendo affiorare una parte di sé che aveva tenuta nascosta per troppo tempo. Ora, con la stessa naturalezza, si preparava a tornare al suo ruolo di manager, moglie e madre, però con un segreto che avrebbe custodito per sempre.

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