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Racconti di Dominazione

La coppia sottomessa – orgia in giardino

By 19 Novembre 20252 Comments

Uscito da casa del vicino passai dal mio garage, mi diedi una sistemata ripensando alla situazione in cui mi ero cacciato. Non mi sarei mai aspettato di arrivare a quel punto, di venire trattato in quel modo. Non ne comprendevo la ragione ma sapevo che quello che era successo da lui mi era piaciuto, e molto, perfino troppo… mi accorsi di avere i pantaloncini macchiati sul davanti, li abbassai accorgendomi di essere venuto senza rendermene conto, con il cazzo moscio… mi sembrava irreale, succhiare il cazzo e venire umiliato dal vicino mi aveva fatto godere…

Rientrai in casa senza farmi vedere e mi cambiai. Andai da Maria, le riferii che il vicino aveva accettato l’invito, e le sue richieste per Laura. Lei molto soddisfatta mi disse che non sarebbe stato un problema, avrebbe aiutata lei mia moglie a prepararsi a dovere per la cena.

Proprio in quel momento squillò il telefono, rispose Laura che passò la cornetta a Maria. La vidi cambiare espressione, quando riattaccò ci chiamò a sé e ci riferì la novità.

“L’avvocato è tornato ma ci sono cambiamenti. Per esigenze dell’azienda i tuoi superiori a breve verranno trasferiti. Questo cambiamento significa che da oggi sarò io la vostra padrona.”

Io e mia moglie ci guardammo. Laura mi sembrava delusa ma Maria le disse che non doveva preoccuparsi, avrebbe provveduto a tutto lei. Le rispondemmo assicurandola che avremmo fatto come lei voleva.

Nel pomeriggio Maria si assentò per circa un’ora. Tornò con una borsa che porse a Laura dicendole di prepararsi indossando ciò che aveva acquistato per lei. Mia moglie annui’, andò in bagno dove rimase a lungo, quando finalmente uscì Maria la raggiunse in camera.
Intanto l’ora di cena si stava avvicinando ed iniziai ad imbandire la tavola.

Quando Maria e mia moglie emersero dalla camera rimasi di stucco. Laura sembrava un’altra persona, era truccata pesantemente con colori scuri ed un rossetto viola molto accentuato. Indossava un vestitino bianco in pizzo tutto traforato. Due minuscole strisce di tessuto le coprivano solo in parte i capezzoli che spuntavano dai buchi. Il vestito le arrivava al ginocchio ma un profondo spacco davanti saliva fin sotto le mutandine. Quando mia moglie si accorse che guardavo proprio lì si sollevò di qualche centimetro il vestito, mostrandomi che le mutandine erano le solite, il tipo che le lasciava la fica semi aperta.

Maria mi guardò chiedendomi, “Ti piace così tua moglie?”
Si avvicinò al mio fianco ed io non potei fare altro che sussurrare di si.

Lei non convinta disse, “aspetta un attimo, così non va…”

Si avvicinò a Laura, le sistemò il vestito al collo allacciandolo più in alto. Tornò davanti per controllare, lo spacco era risalito facendo intravedere la fica. Si avvicinò nuovamente a Laura sollevandole il vestito, le strinse i due lati degli elastici delle mutandine facendo in modo che le labbra della fica fossero ancora più aperte, poi si staccò dicendole di aprire leggermente le gambe. Laura ubbidì, mettendo in mostra la fica ancora più aperta con il clitoride in bella evidenza.

Maria sorrise soddisfatta e disse, “così va molto meglio.”

Laura era completamente in balia di Maria che ormai era senza freni. Non contenta aggiunse, “quando arriva il nostro vicino vai tu ad aprire, lo fai entrare e lo saluti abbracciandolo e baciandolo sulla bocca, capito troietta?”

Laura senza obiettare rispose di si.

Finimmo di preparare la tavola assieme. Mentre Maria si cambiava guardai Laura vestita in quel modo e ci scambiammo un sorriso. Lei si avvicinò dicendomi che mi amava, le risposi che anch’io la amavo e ci baciammo.

Venimmo raggiunti da Maria. Anche lei si era vestita per la serata, con un semplice vestito nero molto scollato e con un profondo spacco che faceva intravvedere attraverso il tessuto leggero il pelo grigiastro del pube.

Suonò il campanello, come era stata istruita Laura corse ad aprire. Il vicino entro’ e le porse un mazzo di fiori, sgranando gli occhi nel trovarla vestita a quel modo. Lei lo ringraziò abbracciandolo, lo bacio’ sulla bocca, proprio come le aveva ordinato Maria. Lui ricambiò l’abbraccio e il bacio e non perse tempo. Si misero a limonare sulla porta, subito le mise le mani sul culo, alzandole il vestito le afferrò le natiche, allargandole, io e Maria da dietro vedevamo bene il buco del culo esposto. Finalmente si staccarono, quando Laura richiuse la porta e si girò vedemmo che aveva un seno scoperto, il vestito si era alzato lasciandole la fica completamente in vista.
Lui la prese per un fianco con la mano nel culo e si avviarono verso il giardino mentre io e Maria andammo in cucina per prendere le pietanze.

Quando uscimmo loro erano seduti vicini che parlavano. Lui aveva la mano nella fica di Laura che teneva le gambe divaricate, gli lasciava totale accesso alla fica ora completamente aperta. Il vicino non aveva perso un minuto, si era preso subito completa libertà con mia moglie, a me non rimase altra scelta che restare a guardare, le mani del tipo che esploravano il corpo di mia moglie… ero eccitato, il cazzo in erezione per quello che vedevo, per l’atteggiamento così disinvolto del vicino, e anche per quello arrendevole di mia moglie.

Per ordine di Maria quella sera non mi venne concesso di sedermi con loro, dovevo solamente fare il cameriere ed osservare lo svolgimento della serata.
Dopo varie pietanze e qualche bicchiere di troppo Laura era brilla come al solito mentre Maria assisteva incitando il vicino a sentirsi libero.

Quando portai il caffè Laura aveva il vestito slacciato, era mezza nuda.. lui giocava con un capezzolo di mia moglie, e si baciavano, io per loro era come se non esistessi.

Andai di fianco a Maria che si era spostata indietro con la sedia aprendo le gambe. Aveva la fica scoperta con quelle labbra molto sviluppate e raggrinzite, coperte dal pelo grigio. Le appoggiai il caffè sul tavolo ei mi disse,

“Guarda cornuto come un vero uomo si occupa di tua moglie!”

Guardai Laura, era infoiata, limonavano con foga. Lui la fece alzare, il vestito cadde per terra lasciandola nuda, Maria ridendo si rivolse al vicino dicendogli,

“Guarda che troia, è bagnatissima!”

Il vicino le guardò la fica semi aperta, si vedevano goccioline sulle labbra, mia moglie si era davvero già bagnata. Le mise due dita li, facendole scorrere sul solco della fica, mia moglie reagi’ incoraggiandolo,

“sì sì sì fai di me quello che vuoi!”

Lui si alzò di scatto schiaffeggiandola ripetutamente con violenza sul viso e sul seno, facendola inginocchiare. Si tirò fuori il cazzo già di marmo schiaffandoglielo in bocca. Laura iniziò a succhiarlo avidamente ma lui la staccò subito, andandole dietro. In un sol colpo le ficcò il cazzo dentro, Laura inarcò la testa rimanendo a bocca aperta mentre lui le dava colpi violenti attaccandosi alle tette… sembrava volesse strapparle. Laura godeva ansimando, quasi gridava dal piacere, implorandolo. Lui levò il cazzo, si alzò e con un piede la schiacciò a terra sull’erba. Le andò sopra, si prese il cazzo in mano e non curandosi di lei lo appoggiò al buco del culo, spingendo con forza. Lo ficcò dentro fino alla radice, Laura urlava, chiedendogli di fare piano, ma non c’era verso, la inculava come una bestia, ripetutamente, senza sosta.

Si fermò di colpo prendendola per i capelli. La sollevò baciandola, la prese per i polsi mettendosi a trascinarla sull’erba.
Mia moglie era in sua completa balia, il suo esile corpo veniva trascinato sull’erba come uno straccio e lei si lasciava fare mentre Maria si masturbava. Entrarono in casa, sparirono dietro la porta finestra.

Maria ridacchiando mi fece inginocchiare, voleva che le leccassi la fica. Ero eccitatissimo, Maria si sporse col bacino più avanti facendomi alzare, mi fece spogliare ordinandomi di scoparla lo misi dentro ma venni dopo solo un paio di colpi. Lei si arrabbiò per la mia scarsa tenuta, mi fece inginocchiare, mi prese la testa facendomi nuovamente leccare la fica ricoperta dal mio sperma. Mentre la leccavo iniziò a pisciarmi in bocca, tenendomi ben saldo, in modo che potessi ingoiare quel misto di piscio e sborra che usciva dalla sua fica. Bevvi quanto più possibile, venni imbrattato completamente,

Quando ebbe finito non contenta mi diede un paio di ceffoni violenti e mi disse, “senti la troia come urla!”
Ascoltai Laura che gridava tutto il suo piacere, senza ritegno. Maria mi fece mettere a pancia in giù sulle sue gambe, schiaffeggiandomi il culo violentemente. Senza che potessi reagire con un movimento veloce mi ficcò un dito nel culo. La pregai di desistere ma lei con forza ne ficcò due e con l’altra mano mi strinse le palle causandomi un grande dolore.
Lo faceva con molta foga, iniziavo a provare una strana eccitazione quando Maria mollò la presa gettandomi per terra e mi disse, “Fai schifo, oltre che cornuto sei anche una checca. Ti sistemerò per le feste.”

Mi rialzai. Maria mi ordinò di sparecchiare.
Fu dopo più di un’ora quando uscirono nuovamente entrambi nudi. Laura appariva stravolta, con il seno arrossato e segnato dallo strofinamento sull’erba. Si sedettero per parlare con Maria. Lui la ringraziò, oramai aveva capito perfettamente la situazione.

“Le farebbe piacere avere Laura due giorni alla settimana, esclusivamente per lei? naturalmente se la può portare in giro dove vuole.”
Lui non fece tardare la risposta, ringraziandola per l’offerta.

“Perfetto, il lunedì ed il martedì Laura è sua.”

Maria guardò Laura che annuì con la testa.
Lui finalmente si alzò dandole appuntamento all’indomani mattina. Laura lo guardò assicurandogli che sarebbe stato da lui per le 8.

“Un’ultima cosa, sai bene come ti voglio vestita.”

Mia moglie gli risponde “Sarò come vuoi tu.”, e
si salutarono come se io non esistessi.

Andai a farmi una doccia mentre Maria e mia moglie rimasero in giardino a parlare. Quando uscii avevano già chiuso tutto. Prima di andare in bagno Maria disse a mia moglie, “domani passiamo al parco dalla zingara, voglio vedere se la troviamo ancora.”

“sì signora.”

Sabato era nuvoloso ma molto caldo, ormai eravamo in piena estate. La mattinata passò tranquilla. Andammo a fare la spesa tutti e tre assieme, come al solito tutti gli occhi erano rivolti a mia moglie che indossava un vestitino leggero corto e scollato. Più volte abbassandosi sugli scaffali metteva in luce le sue forme.
Finita la spesa e quello show esibizionista facemmo ritorno a casa. Pranzammo velocemente e verso le 14 uscimmo per recarci al parco, anche se il meteo non prometteva nulla di buono.
Laura per l’occasione mise un vestitino rosso sbottonato sul davanti. Ci incamminammo fino ad arrivare al chiosco dismesso, non vedendo nessuno proseguimmo ancora finché finalmente trovammo la zingara assieme ad un’altra donna più anziana. Erano sedute su un materasso dietro al chiosco, per essere riparate da una tettoia in caso di pioggia.

La zingara ci salutò e si mise a parlare con Maria, le disse che non contava più di rivederci.
Rivolgendosi alla sua amica commentò,

“Questa è la troia di cui ti parlavo.”

Maria prese Laura per un braccio mettendola dinanzi a loro. La zingara allungò una mano, alzandole il vestito.

“Vedi ha le mutande che le tengono aperta la fica.”

Si alzò un vento molto forte, iniziava a gocciolare, il cielo era sempre più coperto. Maria disse che era meglio rimandare tutto ma la zingara le rispose che avevano la loro roulotte lì vicino, sarebbero state felici di ospitarci. Maria rimase in silenzio un attimo, poi decise,

“Va bene, ve la lascio un paio d’ore ma mi raccomando, trattatela come si deve, non fatele del male.”

La ringraziarono rassicurandola. Si alzarono e presero Laura per le braccia senza che lei si opponesse e sparirono nel boschetto.
Io ero stupito e molto preoccupato per quella evoluzione. Chiesi spiegazioni a Maria ma lei rispose che erano cose che non mi riguardavano.
Ci incamminammo veloci verso casa, il cielo non prometteva niente di buono.

(Continua. Da una storia vera, dedicato a L, la protagonista. Per contattarmi, dueamanti@tutamail.com)

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