Quando è cominciata la nostra sottomissione avevo mille pensieri per la testa. All’inizio tutto avvenne così in fretta, ciò che vi ho raccontato finora successe nel giro di pochi giorni. Il cambiamento di mia moglie fu improvviso e sorprendente, era come se lei fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Ma io non seppi e forse non volli fermarla, mi accorgevo che stavamo precipitando in un vortice senza vederne la fine ma ciò che stava succedendo mi esaltava, non posso negarlo. Vederla scopare con altri uomini mi rodeva dentro, ma mi eccitava allo stesso tempo. Si, mi eccitava vederla così disponibile, cosi vogliosa di sesso, così docile ed ubbidiente. E capivo che quel suo comportamento stava portando anche me sulla stessa strada, anche io oramai ero un sottomesso, forse ancora più di mia moglie.
Ed ora mia moglie si stava concedendo al nostro vicino. Ne era diventata subito succube, si faceva scopare il culo in modo brutale, io l’avrei fatto con dolcezza e amore ed invece sembrava che a lei piacesse venire presa così…
La guardavo mentre veniva scopata con prepotenza, senza nessun ritegno, e mi sorprendeva che Laura nonostante quei modi supplicasse il vicino di continuare sempre più forte. Per tutta risposta lui se la inculava come una bestia, togliendolo e rimettendolo dentro d’un sol colpo, e mia moglie provava piacere, urlando.
Lui più volte l’aveva schiaffeggiata alternando ceffoni al viso e sul seno, e lei non faceva altro che dire sì, sì, chiedendogli di continuare… lui non se lo faceva ripetere, la insultava, dandole della troia, e lei lo incalzava, la sentivo ripetere, “si, sì, lo sono, scopa la tua troia!”
Sembrava non venisse mai, aveva una grande resistenza. Laura dopo l’ennesimo orgasmo si lasciò andare completamente sul letto mentre lui la scopava selvaggiamente iniziando ad alternare culo e fica finché non le venne in profondità nella fica mentre Luana gli diceva, “siiiiiii, schizzami, inondami l’utero”, e lui godeva restandole piantato dentro anche dopo essere venuto.
Finirono per passare l’intera notte assieme, e al mattino si fecero un’altra scopata furibonda, li sentivo urlare mentre mi preparavo per andare in ufficio.
Il lavoro quel giorno sembrò volare, facevo tutto come un automa ma la mia mente era da tutt’altra parte. Poco prima di uscire venni avvicinato dal Signor E., il caposala, che con fare autoritario mi disse che purtroppo al mattino successivo di buon’ora lui e M. dovevano partire per andare nell’altra filiale, e che nel frattempo sarebbe stata Maria a prendersi cura di Laura.
Rincasai, faceva molto caldo. Chiamami Laura che mi rispose dal giardino. Quando la raggiunsi rimasi scioccato, la vidi completamente nuda, distesa sul lettino, e affianco a lei c’era Maria, anch’ella nuda, con le sue tettone oscene e le gambe aperte. Metteva in mostra la fica ben curata con un triangolo di peli grigi, le grandi labbra mezze socchiuse. Ogni pretesa di pudore, ogni inibizione era ormai caduta, eravamo costantemente in quel vortice di perversione sessuale, senza più limiti. Non fecero nulla per coprirsi, come se fosse naturale quella situazione. Io allora le salutai, ed in risposta Maria mi avviso’ che sarebbe rimasta da noi per cena. Io le dissi che sarebbe stato un piacere averla ospite, lei sorrise, e sotto i miei occhi allungò una mano al seno di Luana strizzandole un capezzolo, provocandole un gridolino.
Rientrai a farmi una doccia, il cazzo duro e nella mente l’immagine delle due donne nude in giardino. Appena finito sentii più volte Maria chiamarmi, mi affrettai infilandomi dei pantaloncini ed uscii subito per andare da loro.
Maria era ancora sdraiata, nuda, le gambe aperte. Mi chiese di avvicinarmi, sollevò le gambe e con le mani si allargò la fica ordinandomi di leccarla. Guardai mia moglie che si limitava a sorridere, io allora non seppi resistere e senza farmelo ripetere mi inginocchiai iniziando a divorare la fica, sentendola godere mentre con una mano mi teneva la testa lì. Laura le si era avvicinata, iniziarono a limonare. Io continuavo a leccare finché la sentii sobbalzare sul lettino, stava venendo, era molto bagnata, sentivo in bocca una notevole quantità dei suoi umori. Con voce soffocata dal piacere mi ordinò di non perderne nemmeno una goccia. Io avevo il cazzo che mi esplodeva, quando fu soddisfatta mi staccò la testa abbassandomi i pantaloncini, mi fece coricare al suo posto iniziando a succhiarmi il cazzo, era pazzesco, tutto avveniva così velocemente e davanti a mia moglie, mi sembrava d’essere in paradiso e non ci volle molto che venissi. Maria si staccò, mi tirava il cazzo verso il basso mettendo l’altra mano sotto, iniziai a venire, le esplosi tutto il mio orgasmo pazzesco che lei raccolse sul palmo della mano, ero al settimo cielo. Maria mi fece una carezza e mi baciò, mi portò due dita alla bocca facendomela aprire. Mi disse di chiudere gli occhi ed in un attimo sentii lo sperma riversato tutto in bocca. Riaprii gli occhi, lei sorrideva e tenendomi la bocca aperta ci sputò dentro due volte e poi fece fare lo stesso a mia moglie, me la chiuse e mi ordinò di ingoiare tutto.
“Bravo cornuto, vedo che capisci chi comanda, adesso stenditi per terra.”
Ero in balia delle sue parole, mi misi sdraiato sull’erba, lei mi venne sopra la faccia e Laura sopra il cazzo e ridendo perversamente si allargarono la fica e fecero partire violenti getti di piscio. Maria mi ordinava di rimanere immobile, svuotando la vescica su di me. Non contenta mi ordinò di aprire la bocca ed alcuni getti mi finirono dentro, venni di nuovo obbligato ad ingoiare. Quando tutto fu finito mi mandarono via, mi dissero semplicemente che volevamo prendere un altro po’ di sole. Mi rialzai e feci per andarmene quando intravidi la sagoma del vicino dietro la siepe, aveva assistito a tutta quella scena. Rientrai in casa fiondandomi in doccia e mi lavai, poi uscii e mi spazzolai a lungo i denti, sentivo ancora quel sapore di urina salata in bocca. Quando ripenso a quella scena credo che le due donne pisciandomi addosso avessero voluto marchiarmi, un gesto simbolico per sottomettermi, dichiararmi di loro proprietà.
Rimasi in sala a lungo, mia moglie e Maria rientrarono solo dopo un paio d’ore quando il sole stava già calando. Andarono a lavarsi mentre io preparavo la tavola. Quando tornarono Maria indossava un vestito lungo mentre quelli di Laura era slacciato davanti con una enorme scollatura, lo spacco e le solite mutandine bianche. Si misero a preparare la cena mentre io le attendevo in giardino.
Cenammo tranquillamente, poi Maria suggerì di fare una passeggiata prima che facesse buio,
Uscimmo incamminandoci verso il parco dove sapevamo che c’era un chiosco di bibite ma quando arrivammo sfortunatamente era già chiuso. Ricominciammo a passeggiare, nei pressi di una panchina notammo una grande borsa ed inginocchiata di fianco su un cartone c’era una zingara matura. Allungò la mano chiedendoci degli spiccioli, in cambio ci avrebbe letto la mano.
Maria mi chiese di darle una banconota, lo feci senza indugiare. Maria le disse di leggere la mano a Laura, che gliela porse. La zingara la tirò a sé, io diedi un’occhiata intorno, fortunatamente non c’era nessuno.
Maria intervenne dicendo a Laura di abbassarsi per facilitare il lavoro della zingara. Mia moglie si inginocchiò allargando le gambe mettendo in mostra la fica completamente aperta.
La zingara si bloccò e ci guardo’, sorpresa. Maria di tutta risposta si abbassò, slacciandole il nodo del vestito, glielo aprì completamente, mia moglie ora era davanti alla zingara tutta nuda. Maria la rassicurò, le disse di non preoccuparsi, che mia moglie era di sua proprietà ed io ero il marito cornuto. La zingara allora si mise a ridere, le riprese la mano guardandola e con l’altra si mise ad accarezzarle le tette, in breve tempo si spostò alla fica. Mia moglie si lasciava fare, eravamo nel parco e si stava facendo toccare, il vestito tutto aperto davanti, io ero rimasto immobile e senza parole. La zingara si mise a sditalinarla senza sosta, mia moglie in ginocchio a gambe larghe, la zingara passò a due, tre dita, fino a ficcarne dentro 4 spingendo sempre più a fondo. Con l’altra mano ora la teneva per la testa, provò a forzare la fica con tutta la mano, Laura gemeva, godeva, era un lago, la zingara continuava a spingere senza ritegno, Maria la incoraggiava, dicendole di spaccare la fica alla troia. Non se lo fece ripetere, levò la mano per reinserirla più velocemente, le diede un forte colpo verso l’alto e Laura si inarcò, vidi la mano della zingara sparire dentro di lei, era pazzesco. Ora la zingara continuava con movimenti lenti e continui arrivando a chiudere la mano a pugno, facendola andare su e giù con Laura che aveva gli occhi rovesciati dal piacere, la zingara le sputava sulla fica ormai letteralmente sfondata. Con le dita prese il grande clitoride ingrossato dalla cura con gli ormoni, si mise a tirare con forza, lo contorceva, lo schiacciava mentre usciva ed entrava dalla fica col pugno. Laura ebbe un orgasmo che quasi la fece svenire, cadde all’indietro a gambe spalancate, la mano della zingara era uscita lasciandole il buco letteralmente aperto.
Aiutai mia moglie ad alzarsi, la ricomposi. Maria chiese alla zingara cosa le diceva la mano, la zingara furbescamente le rispose che ce l’avrebbe rivelato la prossima volta.
Maria capì subito, “Certamente, ci rivedremo presto”, la salutammo e ce ne andammo.
Laura sulla via di casa ringraziò Maria dicendole che un orgasmo del genere non l’aveva mai provato, non avrebbe mai pensato si potesse godere così, Maria le mise una mano sul culo, sotto al vestito, e rise, assicurandola che se le era piaciuto così tanto l’avrebbe riportata spesso dalla zingara.
(Continua. Tratto da una storia vera, e dedicato a L, la protagonista. Per contattarmi, dueamanti@tutamail.com)



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...