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Racconti di Dominazione

Le due sorelle, Sofia e Giusy

By 25 Febbraio 2024No Comments

LE DUE SORELLE, SOFIA E GIUSY
Sofia e Giusy erano di Guidonia, un paese vicino Roma, ma frequentavano l’università, non avevano macchina e i genitori per agevolarle avevano affittato, per loro una stanza in un appartamento abitato da altre due studentesse, a via di Sant’Ippolito, così all’università ci potevano andare a piedi. Erano gemelle, ma diverse l’una dall’altra: Sofia, prepotente, scanzonata, mentre Giusy era timida e molto attenta a tutto. C’è da dire che la povera Giusy era caduta nelle mani di un mascalzone, Vincenzo sposato con due figli, che si era fatto credere scapolo, solo quando aveva capito che la ragazza si era innamorata di lui le aveva detto la verità con la solita manfrina degli uomini sposati:” Con mia moglie non vado d’accordo, sto aspettando il momento opportuno per poter divorziare, così possiamo sposarci.” Tutte balle, lavorava nell’agenzia di assicurazioni del suocero, se avesse divorziato si sarebbe ritrovato in mezzo a una strada, inoltre la moglie era una gran bella donna, ricca e di ottima famiglia di cui lui andava fiero. Come scapolo si era presentato pure ai genitori di Giusy, gente semplice che lo aveva accolto ben felice di quell’unione. La madre aveva cominciato a cucire il corredo e era una gran festa quando lui andava a pranzo da loro. Per vari motivi, Sofia era venuta a sapere la verità, maligna e cinica com’era ne aveva approfittato e teneva la sorella in pugno. Sofia era gelosa della sorella e non perdeva occasione per farle dispetti. Un giorno aveva trovato un giornaletto dove si parlava dell’arte dello spanking, Ormai aveva saputo che Vincenzo era sposato e aveva deciso di approfittarne. Un giorno erano tutte a casa loro due e le loro coinquiline, Giuliana e Olga. Aveva deciso di farsi un pomeriggio di giochi, Aveva rotto qualche piatto, poi aveva fatto finta di entrare in cucina e vedere i cocci. “Chi è stato, aveva chiesto, ipocrita, le coinquiline e la sorella erano rimaste interdette, non sapevano nulla e lei con una faccia tosta, “Giusy, son sicura che sei stata tu” La povera ragazza aveva negato e Sofia aveva detto: “Chi è capace di raccontare di stare con un uomo scapolo e invece è una rovina famiglie, può fare questo e altro” Giusy aveva capito che voleva dare a intendere che stava per telefonare a casa e raccontare la vera situazione di Vincenzo. Le due coinquiline, non sapevano nulla, in quel momento capirono che il ragazzo di Giusy era sposato. Ma Sofia non fu contenta, prese la sorella per un braccio e disse: “Stasera vado a casa e racconto tutto ai nostri genitori. Ma non è finita qui. Sapete che la signorina gli ultimi due esami si è scritto il voto da sola sul libretto?” Giusy si mise a piangere: “ Era un segreto, avevi promesso di non dirlo a nessuno.” Giuliana e Olga la guardarono con orrore: “ Addirittura, sei arrivata a questo!” Sofia continuò: “Credo che una bugiarda come lei, meriti di essere punita” Le altre due ragazze annuirono: ” Con tutti i sacrifici che fanno i vostri genitori, non può passarla liscia. Io racconterei tutto” Giusy piangeva e si raccomandava: “Farò subito gli esami, mi contenterò anche di un voto basso, ma ti prego, non dire niente. Sofia ridacchiava: ” E in più oggi ha rotto i piatti!” Giusy si difese: ” Non sono stata io” E Sofia, sempre più bugiarda. “ Voi cosa fareste?” Chiese alle due amiche. Restarono basite, non sapendo che dire: “Se una si comporta come una bambina, come tale va trattata” E Giuliana e Olga cominciarono a capire” Olga la più indisponente disse: “Ricompra a sue spese i piatti, si sbriga a fare i due esami e… una bella sculacciata” Risero tutte. Giusy cercò di scappare, ma erano in tre e la bloccarono. Giuliana e Olga la presero per le braccia e la piegarono fino a metterla con le mani sulle caviglie, Sofia andò dietro e le sollevò la gonna. Comparvero le natiche cicciottelle coperte dalle mutandine. “Le bambine cattive prendono sculaccioni a culo nudo, disse Giuliana e Sofia le tirò giù le mutande fino alle caviglie con gran divertimento delle presenti: “Peccato, c’è sempre qualcuno a casa nostra oggi non c’è nessuno.” Giusy batteva a terra i piedi e le tre monelle a turno le guardavano il culetto nudo. Sofia prese il cucchiaio di legno e cominciò a battere, poi si liberò dell’arnese e con le mani continuò a dare sculaccioni, forti dicendo cose per farla vergognare: ”Ragazze ma avete visto che quando colpisco le natiche si aprono e compare un bel buchino rosato!” E rise, Giuliana fece capoccella: “I piatti erano miei, è giusto che io pure dia qualche colpetto” Giusy pensò di scappare e Sofia disse: “Prova ancora e vado subito a telefonare a casa!” Giusy si immobilizzò, Sofia fece posto all’amica lei la teneva e Giuliana si trovò davanti allo spettacolo di una ragazza di quasi venti anni, piegata con il culo nudo. Per meglio vedere le tolse del tutto la gonna e le mutande, poi qualche bel colpo con la mano aperta: “ Ragazze io vedo un culetto, ma sotto compare una cosina pelosa” Tutte risero e lei si avvicinò aprendo la fica che comparve rossa e con il clitoride lungo che faceva capolino dalle grandi labbra. Sofia la teneva stretta, ma con una mano le diede un colpo sulla fica: ”Tutta nuda, davanti a noi, a prendere sculacciate. Imparerai come ci si comporta? Non si rovinano le famiglie e non si manomette il libretto” Giusy continuava a piangere: ”Ora tocca a me disse Olga.” Sofia era proprio un demonio, disse: Non azzardarti a muovere, portatela nella stanza da letto.” Le due amiche dovettero trascinarla, ma alla fine ci riuscirono, entrarono nella stanza e Sofia con un ghigno tirò fuori da un cassetto una corda. Le legarono le braccia dietro la schiena e le gambe unite, poi la misero a angolo retto sul letto. Sofia disse:” Così ci godiamo tutte lo spettacolo. Ormai Giusy era nuda dalla vita in giù, con il culo nudo, le natiche spalancate che mostrava il buchino e la fica completamente scoperta. : ”Forza ragazze, a turno cinque colpi per uno, belle manate forti, non carezze, sculacciate!” Le due amiche risero e cominciarono a battere le chiappette e qualche colpo cadeva pure sulla fica a vista. Il culetto era rosso e viola, mai era stata umiliata così si sentiva svenire dalla vergogna. Si divertirono parecchio, dicendo cose che la terrorizzavano: “ Capiterà qualcuno uno di questi giorni, gli faremo l’onore di battere questo culetto scoperto, Sai come ci divertiremo a vederla che muove le chiappette cercando di schivare i colpi?” Sofia era la più sfrontata, le apriva le natiche, mostrava il buchino, ogni tanto cercava di mettere dentro una penna, fra le risate delle amiche, oppure le stringeva la fessura. E giù manate sul culo nudo. Alla fine disse: “Ci siamo divertite abbastanza per oggi. Ma ricorda un gesto sbagliato e chiamo a casa, perché vogliamo continuare a divertirci, guai se scappi o ti sottrai” Giusy era annichilita: ”No te lo prometto, ma non dire nulla a casa. Domani comincio a studiare e farò i due esami. Ma ora che vuoi fare?” Sofia rise così tanto che non riusciva a parlare, ora andiamo a cena, tu starai in piedi, vicino a noi, così, nuda dalla vita in giù con la faccia contro il muro, sotto i nostri sguardi e se ci va ti arriva qualche altro sculaccione. Giusy si sentì piena di vergogna, ma accettò quest’ultimo castigo, andò in cucina e si mise in un angolo, nuda dalla vita in giù. Sofia le disse, ti volterai solo se te lo diciamo noi. Preparò la cena e disse alla sorella: “Avanti metti in mostra il culetto! Apri le chiappe, mostraci il buchino. Quando te lo diremo noi, ci farai vedere il boschetto che hai davanti, e aprirai la fessura per mostrarci bene la tua fica e il pendolino scuro.

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