PadronVale e la foto- storia
di Tom
La Padrona era indecisa sulla nuova serie di foto da mettere sul suo sito. Cercava un’idea originale, che non avesse mai tentato prima ed infine la trovò.
-‘Schiava, oggi ti userò per fare qualche bello scatto da inserire nel mio sito. Guarda, ho preso la macchina fotografica con l’autoscatto’- disse.
-‘Cosa vuole che faccia, Padrona?’-
-‘Ho studiato le posizioni che dovrai assumere. Faremo finta che sia una specie di lotta fra noi. Io me ne resto seduta sul divano in salotto a leggere un libro, questa è la prima foto’-
-‘Si Padrona’-
-‘Poi entri tu e vieni verso di me. Io continuo a leggere’-
-‘Si Padrona’-
-‘Nel terzo scatto ci sei tu che mi arrivi davanti e fai un cenno come a volermi colpire con un pugno. Io sono sempre seduta con il libro in mano’-
-‘Va bene Padrona’-
-‘Intanto facciamo queste’- Vale posizionò la macchina fotografica e fece le prime tre fotografie.
-‘Ora comincia il bello. Nella quarta foto io ti do un calcio a piedi uniti nella bocca dello stomaco’-
-‘Si Padrona’-
Vale piegò le gambe e colpì sul serio l’addome della ragazza con un calcio, usando tutti e due i piedi. Alex si piegò in due e crollò faccia in avanti ai piedi della Dea.
-‘Tieni bene a mente l’espressione che hai fatto quando ti ho colpita. La stessa faccia dovrai metterla in foto’-
-‘Obbedisco Padrona’-
Fu scattata la quarta foto e la Dea fu soddisfatta perché Alex, ancora dolorante per il calcio subito, non ebbe difficoltà a mostrarsi con una faccia disfatta e dolorante.
-‘Ora facciamo che tu sei in ginocchio, con una mano allo stomaco per il calcio che ti ho appena dato’-
Alex si mise in posizione.
-‘Solleva la mano libera e fa finta di volermi dare un colpo con quella. Io faccio finta di star ferma’-
Quinta foto.
-‘Adesso io rispondo prima che tu mi abbia toccato e ti do un calcio con la punta del piede in bocca’-
Sollevò una gamba e mise la punta del piede fra le labbra dischiuse della scema.
-‘Non c’è bisogno di darti un calcio di prova tutte le volte altrimenti facciamo notte’- spiegò la Dea, sempre tenendo il piedino sulla faccia della serva ”Piega solo un po’ la testa all’indietro, ecco così’- disse, spingendo senza troppa delicatezza contro il viso della schiava.
Sesta foto.
-‘Nella settima foto tu sei caduta sul pavimento, di fronte ai miei piedi, nella ottava io ti metto un piede sulla faccia ancora per terra’nella nona sei ancora stesa sul pavimento ed io ho tutti e due i piedi sulla tua testa, però sono ancora seduta. Tu cerchi di puntellarti sulle braccia e di vincere la pressione che ti sto esercitando sulla testa’-
-‘Si Padrona- Verrà un bel servizio’-
-‘Si’- rise Vale ”Lo penso anch’io’-
Altre tre foto furono fatte. Vale non lesinava energie nello schiacciare la testa della serva, per conferire agli scatti la naturalità e la realtà di quello che una vera ladra sottomessa avrebbe patito sotto ai piedi di un’autentica Padrona di casa con la vocazione della dominazione.
-‘Adesso io ti tolgo i piedi dalla testa, tu ti alzi’-
Decima foto.
-‘Fa finta di scagliarti ancora una volta addosso a me, mani alzate e bocca aperta a simulare un urlo’-
Undicesima foto.
-‘Adesso io ti colpisco con i tacchi delle mie scarpe alla gola, in modo che la punta delle scarpe batta, all’incirca, sulle tue sopracciglia’-
Dodicesima foto.
-‘Tu cadi per terra’-
Tredicesima foto.
-‘Ed io ti poso nuovamente un piede sulla nuca’-
Quattordicesima foto.
-‘Ma ora, sapendo che le mie armi migliori sono nelle scarpe tu mi affetti il tacco’ed io mi libero della scarpa ritirando il piedino, tu rimani con la mia scarpa in mano, mostra un’espressione stupita, devi fare la faccia di chi non si aspetta qualcosa ‘io con il lato dell’altra scarpa ti colpisco in faccia, con il lato del piede’-
Quindicesima foto.
Sedicesima foto.
Diciassettesima foto.
-‘A questo punto tu mi afferri anche l’altra scarpa e me la togli’le mie scarpe sono sul pavimento dietro di te, io me ne sto a piedi nudi seduta sul divano di fronte a te, che rialzi nuovamente le mani contro di me’io ti do un calcio al mento’.e mentre sto ritirando ancora la gamba l’altro piede te lo infilo in bocca’.tu mi prendi la gamba per la caviglia e cerchi di toglierti il piede di bocca ma non ce la fai perché io spingo troppo forte, fai vedere che sei spaventata, occhi sbarrati, ed ingoia il mio piede finché puoi, di più, di più, voglio infilartelo fino in gola, voglio grattarti le tonsille con le mia dita”-
Diciottesima foto’.diciannovesima’.ventesima’.ventunesima’.ventiduesima’.
Quest’ultimo scatto fu piuttosto arduo da sopportare da parte della schiava perché Vale cercava di introdurre il suo grazioso piedino nella sua bocca tanto che Alex rimase per qualche secondo completamente a corto d’aria ed il solletico che l’unghia dell’alluce le provocava alla laringe la costringeva ad emettere dei conati. Inoltre la serva dovette far molta attenzione a non far del male alla Dea, perché Vale, a furia di spingere rischiò più di una volta di farsi male da sola sui denti della schiava. Quest’ultima, per proteggere la sua Divina Proprietaria cercava allora di spalancare ancor di più la bocca col risultato che il piedino di Vale entrava sempre più in profondità.
-‘Adesso facciamo che tu riesci dopo molta fatica a togliere il mio piedino dalla tua bocca’.e che io immediatamente infili l’altro piede sempre nella tua bocca’.questa volta voglio dare l’impressione di avercelo tenuto di più, faremo tre foto col mio piede nella tua bocca’.e sta attenta con i denti, guai a te se me fai male, spalanca bene, spalanca bene che voglio entrarti in gola fino al tallone’.ci voglio infilare anche la caviglia nella tua bocca da schiava’.’-
Ventitreesima foto’ventiquattresima’.venticinquesima’..ventiseiesima’
Quando Vale tolse il piede dalla bocca della serva, Alex non sentiva più l’articolazione della mascella. Tutta la bocca era indolenzita, a mala pena riusciva a parlare.
-‘Facciamo che dopo questa prova tu sia molto stanca, io ne approfitto e ti assesto un calcio in faccia con la gamba destra’poi un altro con il sinistro’.tu cadi in terra, fronte sul pavimento”-
Altre tre foto.
-‘Io ti metto i piedi sul collo per impedirti di rialzarti ‘.e accavallo le gambe’tu sei completamente stesa per terra ma facendo forza sulle braccia ti sollevi di qualche centimetro’.ma io mi alzo in piedi’cammino un po’, prima sulla tua schiena’poi sulla nuca’poi sulla testa’-
Altre sette foto.
-‘Infine mi rimetto a sedere’ti tolgo i piedi dalla testa’e tu ti alzi, mettendoti in ginocchio davanti a me. Ti tieni una spalla con una mano e sei pesta in faccia e sulla schiena’-
Altre tre foto.
-‘Visto che non sei più in condizioni di nuocermi accetti di farmi da poggiapiedi, io stendo le gambe e tu le sorreggi sul tuo collo mentre tu te ne stai a quattro zampe di fronte a me’-
Ultima foto.
-‘Il servizio è carino’- disse la Padrona.
-‘Si Padrona’-
-‘Porta subito il rullino a far sviluppare’-
-‘Obbedisco Padrona’-
La schiava si alzò e fece per andarsene.
-‘Non dimentichi prima qualcosa?’-
-”’-
-‘Rimettimi le scarpe che mi hai tolto durante la ‘lotta”-
-‘Si Padrona’-
-‘E bacia entrambi i miei piedi mentre lo fai’-
-‘Si Padrona, certo’-
-‘Da domani il tuo volto andrà su Internet e tutti, in tutto il mondo potranno vedere la leccapiedi che sei. Questo non ti rende felice?’-
Alex esitò ”Si Padrona’-
-‘Sai, se mi chiederanno di prestarti a qualcuno potrei anche farlo’-.
-‘Si Padrona’-
-‘Ed ora vai. Se avrà successo come credo presto ne faremo un altro. Ma non di lotta, la prossima volta sarà interamente dedicato all’adorazione del piede femminile. Il mio piede’-
-‘Si Padrona’- disse Alex e se ne andò.
Tom2075@hotmail.it
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica
Pisellina… fantastico! Un buon mix di Femdom e umiliazione
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
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