Qualcosa era cambiato sul pianeta P.
Lara e Rebecca però erano le uniche due che se ne erano accorte.
I testicoli degli uomini stavano diventando più resistenti. Più difficili da rompere. Come se la natura stessa si fosse ribellata.
Da più di un’ora stavano tentando di rompere i testicoli di un gruppo di 10 uomini, ma senza successo.
‘Almeno l’ultima volta è bastato mordere’ disse Lara ‘E’ da più di un’ora che mordiamo e non succede nulla’.
In realtà un risultato era stato ottenuto. Per quegli uomini quello era stato il pomeriggio peggiore della loro vita.
I testicoli, oltre che morsi, erano stati manganellati, calciati, schiacciati, martellati. Avevano provato anche a con un trapano ma l’elasticità dei testicoli si era opposta alla durezza della punta.
‘Ci servirebbe qualcosa con una pressione maggiore’ disse Rebecca
Mentre dicevano quella parole sentirono un rumore da fuori. Era una asfaltatrice che rifaceva il manto stradale.
‘Mi è venuta un’idea’ rispose Lara.
Portarono i dieci uomini per strada, li fecero sedere sull’asfalto, li ammanettarono ai lampioni e poggiarono i loro enormi testicoli sulla strada.
La scena era quasi comica, 20 testicoli, uno dopo l’altro, con un diametro di circa 40 centimetri l’uno, in fila come se attendessero un’esecuzione.
Lara requisì l’asfaltatrice, vi salì e si avvicinò al primo uomo mentre Rebecca le dava istruzioni su come manovrare il mezzo.
‘Speriamo bene’ disse Lara.
Partì e come il rullo passò sul primo testicolo questo esplose all’istante, non solo bucandosi in qualche punto, come accadeva alle volte ma sbriciolandosi in minuscoli frammenti.
Il fiotto di sperma uscì ad alte pressione dal minuscolo pene dell’uomo, non più lungo di 2 cm, andando a riempire il preservativo che avevano messo.
L’uomo lanciò un acutissimo grido che echeggiò per interi quartieri.
‘Ha funzionato’ esclamò Rebecca colma di gioia ‘Avanti, schiaccia l’acceleratore a tavoletta’
Lara partì e in meno di dieci secondi l’asfaltatrice fece esplodere tutti quei testicoli. Le urla disumane di quei poveretti diventarono come un unico immenso lamento di agonia.
Tutti si affacciarono dalle proprie case per vedere cosa stava succedendo e poterono ammirare la maestria con cui le due svuotatrici avevano compiuto il proprio compito.
La legge dice che dopo essere stati svuotati bisogna bere lo sperma raccolto nel preservativo ma quella volta Rebecca volle adattare la legge.
‘Lara, la legge specifica da quale preservativo bisogna bere?’
‘Direi di no, perché?’
Rebecca sfilò il preservativo da ognuno e, anziché limitarsi a infilare l’apertura nella bocca degli svuotati, invertì ogni preservativo con quello affianco.
‘Non penso che vi farà male bere uno sperma diverso di tanto in tanto’ commentò.
Per quelli uomini questa era la peggiore di tutte le umiliazioni.
Non solo erano stati svuotati in maniera così brutale in una pubblica strada, davanti ad una folla che li guardava dall’altro delle proprie case.
Non solo avrebbero dovuto bere litri e litri di sperma, ma addirittura avrebbero dovuto bere lo sperma di un altro uomo.
‘No, io mi rifiuto di bere lo sperma di un altro’ urlò un uomo disperato
‘Preferisci l’ergastolo?’ chiese Rebecca indicando il carcere.
Come disse queste parole tutti iniziarono a bere più velocemente possibile e nessun altro osò lamentarsi.
Ma una vicenda del genere non può restare nascosta a lungo, dopo poco tempo l’abuso di potere di Lara e Rebecca divenne noto a tutti.
Le autorità fecero l’unica cosa che sembrò giusto fare: promuoverle.
Furono nominate sergenti, ricevettero un aumento di paga e sopratutto alle loro mansioni se ne aggiunsero: ogni Lunedì avrebbero dovuto addestrare le nuove reclute e ogni Giovedì sarebbero state impiegate al carcere per ‘incarichi speciali’
Il primo giorno di lavoro al carcere Lara e Rebecca non sapevano cosa immaginarsi. Avevano chiesto di poter continuare a fare squadra anche lì, ed erano state accontentate.
Fu il colonnello Samantha ad accoglierle e a far visitare loro i detenuti.
‘Voglio che sappiate che sono stata io personalmente a volervi qui. Sarà franca: lo scopo del carcere non è svuotare i detenuti, sarebbe banale farli soffrire solo una volta ogni 15 giorni, lo scopo del carcere è far soffrire i detenuti 24 ore su 24. Che ne pensate?’
‘Mi sembra bellissimo’ disse Sabrina ‘questi porci se le meritano. Sai quante volte ne abbiamo beccato uno che si rifiutava i farsi svuotare o che provava a fuggire? 24 ore di pena al giorno mi sembrano il minimo’
‘Bene, vedo che siamo in sintonia. Abbiamo diviso i detenuti in vari gruppi di 10 individui, ogni gruppo riceve una pena diversa. Stiamo cercando di capire quale sia la pena migliore. Il vostro compito sarà aiutarci, con la vostra inventiva, a trovare forme più efficaci di tortura.
Iniziamo da qui. Vi consiglio di indossare le cuffie, le urla dei detenuti possono danneggiarvi i timpani’
Samantha aprì una porta stagna e le tre svuotatrici furono accolte da urla disumane.
10 uomini erano appesi per le mani e per i piedi come dei salami. Il loro ano si trovava a fluttuare a pochi centimetri di distanza da una vasca pieno d’olio. I testicoli e il pene invece erano immersi. Lara guardò un termostato posto sulla vasca: 280 gradi.
‘Qui’ disse Samantha ‘è dove testiamo la tortura con olio bollente. State attente a non avvicinarvi troppo. La settimana scorsa una goccia d’olio è schizzata sul braccio di una ragazza e abbiamo dovuto portarla in infermeria d’urgenza.
‘Come mai quelli laggiù urlano meno?’ chiese Rebecca
‘Vedi, dopo alcune settimane di fila è come se i testicoli perdessero sensibilità al calore. Come se non si ustionassero più’
‘Avete provate ad alternare una settimana di olio bollente e una di ghiaccio?’
‘Non ci avevamo mai pensato! E’ questo il genere di idee che stavamo cercando’ disse Samantha mentre appuntava l’idea sul suo taccuino,
Dopodiché passarono ad un’altra stanza.
‘Qui invece la tortura è meccanica. I testicoli, come vedete, sono appoggiati ad un piano di marmo, e un mattarello ricoperto di punte di acciaio, va avanti e indietro sui testicoli e sul pene. La prima settimana sanguinano un sacco ma poi la cosa sembra scemare, come se perdessero sensibilità’
‘Queste punte sono fisse al matterello o si possono sfilare?’ chiese Lara
‘Le punte sono attaccate a dei cerchi di metallo, così se si rompono si possono intercambiare. Lì ci sono dei pezzi di ricambio’
Lara si tolse pantaloni e mutande, mostrando il suo immenso clitoride eretto. La tortura eccitava Lara più di ogni altra cosa e il suo clitoride di 25 centimetri ne era la prova. Lara infilò 10 fasce metalliche con punte d’acciaio attorno al suo clitoride. Così facendo sembrava quasi un robot più che una ragazza.
Lara puntò il clitoride contro lo sfintere anale di uno dei detenuti e diede una botta secca.
Il clitoride entrò con più di 100 punte taglienti in ogni direzione, ferendo brutalmente il retto del detenuto costretto a subire tale supplizio.
Il grido che lanciò superò d’intensità quello di ogni altro detenuto mentre rivoli di sangue sgorgavano copiosi dal suo ano.
Ma Lara non aveva intenzione di fermarsi, non finché non fosse venuta. Continuò ad andare avanti e indietro facendo penetrare le punte d’acciaio con sempre maggiore profondità. Quando colpiva di taglio un nervo il detenuto riceveva una scarica di dolore che lo lasciava senza fiato.
Quando dopo molto minuti Lara ebbe il suo orgasmo, il detenuto era una maschera di pura dolore.
Lara, invece, svenne senza forze.
PS:
Sto scrivendo un racconto sia #Maledom che #Femdom su un Dungeon…qualcuno vuole darmi suggerimenti?
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…